mercoledì 29 febbraio 2012

Tromba d’aria, i danneggiati chiedono vertice con Orsoni

Il neonato comitato di residenti danneggiati dalla tromba d’aria che ha colpito l’isola il 23 luglio del 2010 ha chiesto un incontro al sindaco Orsoni. E’ questo il primo passo ufficiale del comitato. L’obiettivo è quello di sbloccare una situazione ferma a 19 mesi fa, cioè quando venne dichiarato lo stato di calamità naturale e da Roma funo promessi indennizzi agli abitanti. Invece al momento attuale non è ancora arrivato neppure un centesimo per le centinaia di famiglie colpite tra Portosecco, San Pietro in Volta e Pellestrina. Chi ha subìto danni al tetto, che alle auto oppure ad altre porzioni di edifici. I danni stimati superavano i 5 milioni di euro ma da Roma non si è mosso nulla. La speranza del comitato è quella che, attraverso anche un interessamento di Ca’ Farsetti, possa ora essere ottenuto qualcosa di concreto. I danni della tromba d’aria riguardarono comunque anche edifici pubblici e impianti sportivi. Strutture sulle quali il Comune sta iniziando a intervenire dopo aver ricevuto i fondi dalle assicurazioni. (s.b.)

martedì 28 febbraio 2012

Cercando “Nei disegni del padre”

Dal suo silenzio operoso e dignitoso, Aldo Vianello “riemerge” una volta l’anno con una nuova raccolta di poesie. La poesia di Vianello, originario di Pellestrina, ha spesso accenti di un realismo cupo e insieme trasognato. Un autore che, al di là della sua dimensione volutamente di nicchia, è già stato tradotto in inglese con due sue raccolte, l'ultima delle quali, Selected poems, a cura della Anvil Press Poetry, mentre è la Supernova ad aver pubblicato le ultime opere letterarie italiane. Grandi poeti come Ezra Pound, Diego Valeri o Aldo Palazzeschi, hanno scritto per lui. A lui è stato reso omaggio anche con una pubblicazione curata da Michele Carotenuto uscita lo scorso anno per iniziativa della University Research, in cui si accenna, nel saggio introduttivo, alla teologia “ribelle” e sacrilega di Vianello. «Non vuoto – scrive Carotenuto a proposito di essa – il nostro cielo è abitato da Dio, ma esso è un padre patrigno, per la sua onnipotenza responsabile di tutti i mali degli uomini (compreso il libero arbitrio che, non poteva non saperlo, li avrebbe perduti). Un Dio giustiziere tremendo, inesorabile, crudele anche verso il Figlio». E Nei disegni del padre si intitola anche la nuova raccolta di liriche di Vianello – edite sempre da Supernova – richiamando, ancora una volta, il suo personalissimo rapporto con la trascendenza e con l’accettazione di se stesso. Scrive: «Troppe sono le bestie/nella gabbia toracica/ e stanco è il cervello/a contenere il creatore delle stesse./Quasi tutte/hanno la “musana”/di chi mi somiglia. O ancora: «Quanto dureranno/le staffilate invisibili/sulla mollicciata curva/delle mie spalle?/ Un segno di caduta/è ancora l’inizio dei tempi./Precipitare a testa in giù/è stata una lezione/di peggioramento». Su tutto, al di là del lucido e fiero pessimismo esistenziale, un governo della lingua e delle sue espressioni che le rende insieme nitide e laceranti. (e.t.)

giovedì 23 febbraio 2012

Giovane aggredito con una testata senza motivo

Ubriaco picchia un giovane dentro un bar del Gran Viale e poi fugge prima dell’arrivo della Polizia da Venezia. E’ successo all’1 di sabato mattina in un locale che si trova all’inizio del Gran Viale e poche decine di metri dal terminal Actv di Santa Maria Elisabetta. Protagonista un trentenne dell’isola che, sotto i fumi dell’alcol, si è avventato contro un giovane che assieme a degli amici stava attendendo il bus di linea 11 per tornare a casa a Pellestrina, ed era entrato nel bar per bere qualcosa con i coetanei. Il trentenne lo ha affrontato pare senza alcun motivo, prima tentando di colpirlo con un pugno, quindi sferrandogli una violenta testata. Non pago, dopo il fuggi fuggi generale dal bar, ha sfondato il vetro della porta con una maniglia, dileguandosi in seguito. Al Lido non era disponibile la volante, di conseguenza la Polizia è giunta da Santa Chiara con il motoscafo, ma solo a cose ampiamente concluse. Il giovane ferito, le sue condizioni non sono gravi, è stato portato in ospedale e sono scattate le inevitabili denunce. (s.b.)

mercoledì 22 febbraio 2012

Veritas promette la cella mortuaria

(L.M.) Anche l'ultimo viaggio, per il caro defunto e i familiari che lo accompagnavano, rischiava di essere un'odissea che aggiungeva altro dolore e recriminazioni. Oltre ad un aggravio dei costi. Perchè a Pellestrina, da tempo, manca una cella mortuaria dove collocare i defunti in attesa della celebrazione del funerale. Così, se uno muore a Pellestrina, dev’essere portato al Lido per andare all'obitorio e poi riaccompagnato a Pellestrina per il funerale. Nelle scorse settimane si erano già registrate polemiche da parte dei parenti di un'anziana signora morta a Pellestrina. Veritas, dopo le proteste degli abitanti e l'intervento della municipalità ha già fatto sapere che, entro circa tre settimane verrà ripristinata la cella mortuaria nel cimitero di Pellestrina, esattamente come in passato. La struttura, che deve rispondere a determinati parametri, è già stata acquistata ora dovrà solo essere installata. Una notizia che dovrebbe placare le polemiche e soprattutto dare il giusto rispetto e la dignità ai defunti, evitando lunghi trasferimenti da un'isola all'altra, che fanno lievitare i costi dei servizi funebri.

Un Comitato per ottenere i contributi promessi

A distanza di oltre un anno e mezzo dalla tromba d’aria che il 23 luglio 2010 causò gravi danni all’isola di Pellestrina, nasce un comitato spontaneo di residenti che hanno pagato di tasca propria i lavori di restauro senza percepire nemmeno un centesimo di quanto annunciato dall’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. «Analoga dichiarazione rilasciò il sindaco Orsoni, e infatti il Comune attivò immediatamente le procedure affinché i cittadini potessero dichiarare e documentare i danni e richiedere contributo _ fa notare Daniele Scarpa, portavoce del comitato _ A distanza di oltre un anno e mezzo tutto tace. Ma, mentre gli isolani con i loro risparmi e sacrifici hanno ricostruito tetti e camini, gli edifici pubblici contemplano ancora i loro gravi danni». Il comitato ha incontrato il presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina, Giorgio Vianello, e il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”. Quest’ultimo, con numerose interrogazioni, documenti ed esposti a più riprese ha tentato di porre l’accento sui ritardi nei rimborsi promessi dallo Stato. Da parte sua, il Comune ha bandito le gare per restaurare gli edifici pubblici danneggiati, qualcosa si è mosso, ma molto ancora c’è da fare per il ritardo nel reperimento dei fondi assicurativi e per la crisi economica. Basti pensare alla ex scuola elementare Goldoni, al palasport di Portosecco, ai centri sportivo di San Pietro in Volta e Pellestrina, alle remiere di Portosecco e Pellestrina e alle chiese parrocchiali. «Il comitato ha deciso di affidare al presidente Vianello e al consigliere Scarpa l’incarico di organizzare un incontro urgente con il sindaco Orsoni _ conclude il portavoce _ per sollecitare gli interventi di restauro al patrimonio pubblico e per sbloccare i contributi al restauro effettuati dai cittadini, che la dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva reso possibile. Un punto di domanda rimane poi sul palasport di Portosecco, il cui progetto di restauro era pronto prima del vento che lo ha scoperchiato ancora la scorsa settimana». 
Simone Bianchi

lunedì 20 febbraio 2012

La rappresentativa veneziana ha la meglio sul Pellestrina

Il veterano Stefano Trevisanello guida la formazione isolana che quest’anno celebra un secolo d’attività

 Una sfida tra il Pellestrina, società dilettantistica che quest’anno compie cento anni, e la rappresentativa dei
capitani delle dodici società che hanno dato vita al campionato veneziano di Terza categoria, ha caratterizzato il pomeriggio della ventiquattresima edizione del premio Top Trivengas, il riconoscimento per i protagonisti del calcio dilettantistico, promosso dal Gazzera Olimpia Chirignago con il supporto della Trivengas.
      La sfida, finita 3-0 in favore della formazione dei capitani, non ha avuto di fatto storia in quanto, fra i recuperi di campionato che si disputeranno nelle prossime ore, e l’impiego nella ripresa di molti elementi della squadra Allievi del Pellestrina, ha vissuto una sorta di monologo del team guidata dall’ex giocatore del Verona negli anni Ottanta, Stefano Trevisanello. «Più che una partita, si è trattato di una grande festa, che è servita soprattutto per dare la possibilità, a chi ogni weekend per pura passione e divertimento gioca a calcio, di fare una sfida su un palcoscenico così prestigioso» ha raccontato al termine dell’incontro Trevisanello. «Anche per me è stata una sorpresa essere invitato a fare il mister per un giorno, e l’ho presa con lo spirito sportivo e di ricerca sempre ed innanzitutto del divertimento, che mi contraddistingueva anche quando ero un atleta».
      Per la cronaca il primo gol della formazione dei capitani è stato messo a segno dopo dieci minuti da Fabrisa, servito dal centrale difensivo del Pellestrina Daniele Scarpa. Proprio la squadra della cittadina isolana della Laguna Veneta ha cercato il pareggio al termine della prima frazione, senza però mai impensierire il portiere avversario. Il raddoppio dei ragazzi guidati da Trevisanello é invece arrivato ad inizio secondo tempo, con una punizione di ottima fattura firmata da Cerci, mentre l’ultima marcatura è stata ad opera di Marioli, con uno stupendo tiro al volo da dentro l’area.

La partita di novembre finì in rissa

Sabato 12 novembre 2011 al Comunale di via Bramate a Stra il Pellestrina fa visita ai padroni di casa dello Stra Riviera del Brenta.
      La partita, valida per il 10. turno di andata del campionato provinciale Juniores, va al riposo sul risultato di 1-0 per gli ospiti e da quale momento non riprende più. Il motivo? «Dirigenti e giocatori di entrambe le società - ricostruisce il comunicato 18 del 16 novembre della Delegazione Lnd di Venezia - davano luogo a una rissa che l'arbitro a stento riusciva a sedare mandando tutti negli spogliatoi».
      Da qui la decisione del direttore di gara di sospendere la gara, anche perché il parapiglia generale si protrae e gli animi si placano non prima dell'arrivo delle Forze dell'Ordine.
      Nello stesso comunicato il Giudice Sportivo infligge la sconfitta per 3-0 a tavolino ad entrambe le squadre e squalifica, al massimo sino a fine 2011, i due capitani, altri giocatori oltre all'allenatore del Pellestrina e al massaggiatore dello Stra. Ristabilita con difficoltà la quiete, la bagarre è poi proseguita nelle settimane successive, con entrambe le società determinate ad adire le vie legali, convinte tanto delle proprie ragioni quanto delle altrui colpe, fino al punto di ricorrere anche contro lo 0-3 a tavolino e le varie sanzioni.
      Il gesto più eclatante è stato però lo stop deciso dallo Stra alla trasferta dei proprio giocatori a Pellestrina per una gara della categoria Pulcini.
      Nonostante tanta fermezza e apparente inconciliabilità la Commissione Disciplinare Territoriale (che ha rigettato i vari ricorsi contro le squalifiche) ha convocato le parti riuscendo a farle ravvedere, fino a trovare un comune punto d'incontro e imporre la «Giornata dell'amicizia» così da «far disputare una gara tra le due squadre Juniores e Pulcini indipendentemente dalla validità ai fini della classifica, partita da accompagnare con un momento conviviale a base di prodotti tipici locali». Una sentenza innovativa e che, a sentire gli addetti ai lavori, farà giurisprudenza. Per la cronaca il return match Pellestrina-Stra è in agenda sabato 24 marzo.
      Marco De Lazzari

Il presidente lagunare invita il team della Riviera a una gita per conoscere l’isola e fare festa assieme

La «Giornata dell'Amicizia» voluta dalla Commissione Disciplinare della Federazione e la stretta di mano tra i presidenti Teresino Vianello (Pellestrina) e Antonio Giacomelli (Stra Riviera del Brenta) rimarranno nella storia. Un provvedimento che i due presidenti hanno appoggiato per ricucire uno strappo e la dimostrazione che lo sport è lealtà e maestro di vita.
      «Questo incontro e questa stretta di mano vuol far capire che lo sport educa - sono le parole di Teresino Vianello del Pellestrina accompagnato dal ds Giovanni Vianello - La nostra società compie 100 anni di storia ed ha voluto dare il buon esempio. Non vogliamo giustificare quello che era successo ma mandare un grande messaggio, cioè che una partita di calcio non può essere motivo di guerra. Ringraziamo quindi la Federazione per aver adottato questa soluzione e ringrazio in particolar modo il presidente dello Stra Riviera del Brenta per la grande sensibilità. Spero che questi episodi non accadano mai più. Per cementare l'amicizia formulo l'invito allo Stra di una loro visita a Pellestrina per un momento di festa».
      Visibilmente soddisfatto ed emozionato anche il presidente dello Stra Riviera del Brenta, Antonio Giacomello, accompagnato dal dirigente Franco Marcato. «Di quello che è successo siamo colpevoli tutti. Probabilmente è stato l'effetto di una giornata negativa sotto tutti i punti di vista. Spero che ciò non accada più. Questa giornata - conclude Giacomello - sia un segnale per tutti, specialmente per i bambini che devono vedere lo sport come momento di aggregazione e non di divisione».
      Particolarmente soddisfatto Ferruccio Scarpa, delegato provinciale di Venezia della Lega Nazionale Dilettanti, presente all'iniziativa.
      «La sentenza emessa dalla Commissione Disciplinare si può considerare innovativa e non salomonica - ci dichiara Scarpa - Ringraziamo in particolar modo l'avvocato Diego Manente, Capo della Commissione Disciplinare per aver ideato questa soluzione. La situazione altrimenti avrebbe preso una brutta piega. Così invece abbiamo dato un segnale importante. Ringrazio inoltre le due Società che hanno aderito alla "Giornata dell'Amicizia" nonostante i campionati siano fermi e i ragazzi magari a far festa di Carnevale. Inoltre ringrazio la società della Clodiense per la sua completa ed attiva collaborazione ed ospitalità».(b.cap.)

È nata un’amicizia

Tra Stra e Pellestrina in occasione della giornata "riparatoria" di Chioggia

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Ieri non c'era il sole sopra a Chioggia.
      Il cielo era nuvoloso ma un raggio di luce ha ugualmente illuminato il Centro Sportivo «Gambelli» all'Isola dell'Unione. Ad illuminare la «Giornata dell'Amicizia» è stata la stretta di mano tra Stra Riviera del Brenta e Pellestrina, a sancire la pace tra i protagonisti della zuffa che il 12 novembre scorso scoppiò durante la partita delle rispettive squadre juniores e che coinvolse anche genitori e dirigenti e che bloccò successivamente anche la trasferta della squadra Pulcini dello Stra a Pellestrina.
      Importante ed innovativa è stata la decisione del Giudice Sportivo che ha obbligato le due società ad incontrarsi per poter ricucire i rapporti all'insegna del vero sport.
      Le due società, accompagnate dai rispettivi Presidenti, Teresino Vianello (Pellestrina) e Antonio Giacomello (Stra Riviera del Brenta) hanno accolto la «sanzione» con grande serenità ed entusiasmo e l'inconsueto provvedimento educativo è stato l'occasione per ritrovarsi e dare un definitivo colpo di spugna alle incomprensioni del passato.
      Particolarmente significativa è stata anche la presenza del Delegato Provinciale di Venezia della Lega Nazionale Dilettanti Ferruccio Scarpa.
      La «Giornata dell'Amicizia» ha visto quindi scendere in campo prima le squadre Pulcini e successivamente gli Juniores per disputare una partita simbolica, senza punti in palio.
      Per la cronaca i Pulcini hanno disputato tre tempi. Il primo tempo è terminato in parità 2-2, nel secondo ha prevalso la squadra del Pellestrina per 4-1, mentre i giovani dello Stra hanno prevalso per 3-0 nel terzo tempo.
      La partita tra le squadre juniores è stata invece vinta dalla formazione rivierasca per 3-0.
      Il gioco corretto ha inoltre contraddistinto lo svolgersi delle partite. Molto apprezzata la foto di gruppo e lo scambio di gagliardetti e mazzi floreali tra i capitani ed i presidenti delle due società.

Recuperata una barca a vela

(L.M.) Una barca a vela alla deriva a Pellestrina. L'hanno recuperata, l'altro giorno, sulla spiaggia di Portosecco i carabinieri dell'isola, portata fino a lì, molto probabilmente, dal forte vento di bora e dalle mareggiate dei giorni scorsi. L'imbarcazione, intanto, è stata recuperata e messa al sicuro. Ora sono in corso indagini per tentare di risalire al proprietario.

100 anni e non dimostrarli: tutta la forza dello straordinario Pellestrina

Ha cento anni, ma non li dimostra. Non li dimostra perchè è una società fresca, dinamica, una squadra che è un mix di innamorati del calcio, che non riscono a smettere, incuranti della carta d’identità, e baldi ragazzotti dalla faccia allegra, con qualche cresta alla moda e il colorito di chi , svestita la divisa, lavora sulla laguna. Tutto il 2012 sarà un anno di festa, qualcosa è stato fatto, qualcos’altro è in programma. E anche il fatto di calcare i campi di Coverciano, sotto questo punto di vista, può essere considerato un momento di festa, un premio ai ragazzi, una soddisfazione per dirigenti e tecnici. Il Pellestrina è anche una società forte, nel carattere. Temprata. Ha visto bravi giocatori salpare verso la Serie A, nel tempo ne ha anche persi tanti, battuti dalla sfortuna nella vita, che è più cattiva della sfortuna sui campi. E’ ripartita dopo la grande alluvione del 1966, quando era rimasto poco o niente. E’ ripartita sicuramente aiutata e guidata dall’alto da don Olindo Marella, una sorta di padre e fondatore, ormai prossimo alla beatificazione, proprio nell’anno del Centenario. Gli avversari ritengono scomoda la trasferta a Pellestrina per la mezzora di motonave da Chioggia, ma loro quella mezzora la fanno per tutte le trasferte. Il calcio è passione. E il premio, tante volte, una bella spaghettata ai caparossoli.

domenica 19 febbraio 2012

È gara dell’amicizia tra Stra e Pellestrina

La rissa del 12 novembre scorso? Stra Riviera del Brenta e Pellestrina si stringono la mano grazie alla «Giornata dell'amicizia», inventata e imposta dal Giudice Sportivo per voltare pagina in un modo tutto nuovo, destinato con ogni probabilità a creare un positivo precedente giuridico-sportivo.
      L'appuntamento di questo pomeriggio (dalle ore 14.30) a Chioggia, al centro sportivo «Gambelli» all'Isola dell'Unione, è stato infatti voluto per consentire di guardarsi negli occhi ai «protagonisti» della zuffa che più di tre mesi fa aveva costretto l'arbitro a sospendere la partita del campionato provinciale Juniores. Il 12 novembre nello spogliatoio del Comunale di via Bramante a Stra ne erano successo un pò di tutti i colori, con colpi proibiti da una parte e dall'altra, con conseguente impossibilità di far riprendere la gara dopo l'intervallo. Dopo le inevitabili sanzioni disciplinari che hanno riguardato giocatori e dirigenti dell'una e dell'altra sponda, lo Stra aveva «bloccato» la trasferta a Pellestrina della sua squadra Pulcini, a conferma di rapporti tesi e apparentemente irrecuperabili tra i due club. Qualche settimana dopo, invece, la Commissione Disciplinare ha visto ricucire lo strappo e per scongiurare «ricadute» ha optato per un provvedimento educativo come la «Giornata dell'amicizia».
      Dalle ore 14.30 all'Isola dell'Unione giocheranno una partita - rigorosamente simbolica e senza punti in palio - prima i Pulcini quindi gli Juniores di Pellestrina e Stra Riviera del Brenta, dopodiché ci sarà un «momento conviviale, magari a base di prodotti tipici locali» come imposto dal Giudice.
      Un terzo tempo in piena regola, in perfetto stile rugbistico, ma che stando agli auspici dei diretti interessati servirà di sicuro a riflettere sugli errati comportamenti. Subito hanno appoggiato con soddisfazione la «Giornata dell'amicizia» i presidenti Teresino Vianello (Pellestrina) e Antonio Giacomello (Stra), oltre naturalmente a Ferruccio Scarpa della Delegazione provinciale di Venezia della Lega Nazionale Dilettanti. (m.del.)

Produzione di vongole a rischio dopo i danni delle mareggiate

Danni ai vivai. A rischio la produzione del prossimo anno. Anche a Pellestrina, come a Chioggia, la miticoltura è stata messa in ginocchio dalle forti mareggiate, con raffiche di bora, dei giorni scorsi. Difficile risalire ai danni. Dopo il blocco della pesca dei «caparossoli», molti del comparto si sono riconvertiti in miticoltori; una pratica di pesca che comunque non era mai stata definitivamente abbandonata, e che era molto fiorente in isola negli anni 70-80.
      Oggi, quasi tutti i proprietari di un vivaio, hanno formato piccole cooperative, che non dipendono dalle cooperative storiche dell'isola: quella della «piccola pesca - pellestrina» e di S.Pietro in Volta, e che non sono nemmeno consorziate. Comunque, anche se non esiste un portavoce ufficiale della situazione, i singoli sentiti, lamentano comunque molti danni. L.V. parla di una perdita generale del prodotto, approssimativamente intorno al 50%. «Un conto a spanne» afferma «basato soprattutto sull'evidenza. Nel mio vivaio, ho perso due filari completi, ed un galleggiante, con un danno stimato del 30%. Ma non sappiamo le condizioni delle reste sotto terra. Quella sarà una sorpresa». Nella stessa situazione, se non peggio, anche gli altri. «Molti filari sono scrollati» afferma D.B. «senza cozze attaccate. Erano parecchi anni che non si vedevano venti del genere e per un periodo così prolungato».
      I vivai più danneggiati comunque, sono i sei «bersagliati» dalla nave in deriva col forte vento di quindici giorni fa. Tutti posizionati nella stessa zona. Uno in particolare, ha subito i danni più pesanti: il 90% del prodotto completamente distrutto. Anni di lavoro e soldi investiti, buttati, ironicamente, al vento.
      Annalisa Busetto

sabato 18 febbraio 2012

Nuova cella mortuaria al cimitero di Pellestrina

Veritas ha risolto il problema della cella mortuaria del cimitero di Pellestrina. Ne ha acquistata una nuova con un investimento di circa 12 mila euro, ed entro alcune settimane saranno eseguiti i lavori senza che per le famiglie dei residenti ci siano più problemi. Succede che da alcune settimane, nel caso di un decesso, le famiglie siano costrette a far trasportare le salme al cimitero di San Nicolò al Lido, dal momento che non possono essere conservate a Pellestrina in attesa della sepoltura. Ciò ha provocato parecchi malumori e qualche protesta, nonché costi aggiunti ai congiunti per il trasporto. Infatti la cella mortuaria del cimitero di Pellestrina era fuori uso ed è stato necessario acquistarne una nuova per risolvere la questione. «Abbiamo già preso contatto con il fornitore per fare l’ordine _ garantiscono da Veritas _ ed entro poche settimane verranno eseguiti i lavori e risolto il problema». (s.b.)

giovedì 16 febbraio 2012

I residenti chiedono approdi Actv più sicuri

Il tema della sicurezza dei trasporti acquei da e per Pellestrina è arrivato anche in commissione consiliare a Ca’ Farsetti. Al confronto hanno partecipato anche l’assessore alla Mobilità, i tecnici di Actv e rappresentanti del comitato dei pendolari. L’azienda ha promesso il miglioramento in tema di sicurezza per quanto riguarda l’approdo secondario, ma i residenti hanno chiesto che venga ampliato il piano di emergenza in caso di incidente, mantenendo di riserva un mezzo agli ex Cantieri De Poli ora sede delle manutenzioni di Actv per evitare altri blocchi dei trasporti fino al Lido. (s.b.)

La trappola di S. Maria del Mare

Le soluzioni proposte, da Autorità Portuale e Sindaco, per allontanare le grandi navi dal bacino di S.Marco non convincono affatto. Innanzi tutto la proposta del porto a S. Maria del Mare appare una trappola: si vuole tacitare la richiesta di un allontanamento definitivo dalla laguna suggerendo una soluzione assai poco praticabile. Per prima cosa la piattaforma di costruzione dei cassoni del Mose dovrà essere demolita come da progetto per cui è già previsto il finanziamento. Qualcuno può obiettare che l’intervento di ripristino ambientale sarà costosissimo e che forse vale la pena pensare ad un suo riutilizzo. Il sospetto è palese vista l’insistenza feroce con cui le autorità competenti hanno insistito per la sua realizzazione. Per questo il Magistrato alle Acque, cioè tutti noi, è stato costretto a stanziare più di 40 milioni di Euro per compensazioni ambientali (a proposito nessuno sa che cosa verrà fatto con quei soldi – perché non c’è trasparenza ?, dov’è il Comune?, dove sono gli ambientalisti?). La seconda questione riguarda l’accessibilità e gli approvvigionamenti: si pensa di dare un servizio a Pellestrina creando un tunnel sotterraneo tra l’isola e il Lido. Ma per i passeggeri e le merci cosa serve l’accesso al Lido, sarebbe solo una tappa intermedia comunque isolata dalla terraferma. A meno che non si pensi anche ad un tunnel tra Lido e Cavallino, ma allora la follia sarebbe completa, pieno stravolgimento del territorio. Ma Sindaco e Autorità Portuale propongono anche una soluzione intermedia che intermedia non sembra proprio: lo scavo di un canale, ora profondo 1,5/2 metri e largo 7/8, trail canale dei petroli a sud di Fusina e la Marittima. Due milioni circa di metri cubi di fango quasi certamente inquinato, per una profondità di 10/11 metri e una larghezza di 80/90 metri, 40/50 milioni di euro di spesa. Pari all’importo delle compensazioni per una nuova distruzione della laguna con esiti prevedibili: partiacque della laguna centrale pericolosamente spostato ai limiti sud della città, diretta penetrazione di immensi volumi d’acqua nel canale della Giudecca con ovvie ripercussioni sulla velocità di marea, fanghi che non si sa dove smaltire (un nuovo Vallone Moranzani? – il canale Vittorio Emanuele è profondo ora circa 3/4 metri e no conterrebbe certo tutti fanghi del Contorta). La sensazione forte è che la soluzione provvisoria sia quella definitiva. Il tutto per mantenere le navi in laguna e per di più in bacino di S.Marco con una sorta di senso unico. Allontanare le navi dalla laguna è la soluzione più sicura e in questo senso la proposta dell’avamporto alla bocca di Lido appare la soluzione più credibile perché sarebbe garantita l’accessibilità per gli approvvigionamenti (da Cavallino) e perché tale soluzione avrebbe il merito di coinvolgere nella rivivificazione sociale ed economica la parte Est di Venezia (Castello, S.Elena, Arsenale, Certosa, Idroscalo ecc…) quella storicamente rivolta al mare. L’altra soluzione, Porto Marghera, con un ragionamento che comunque bisogna fare per mettere in sicurezza idraulica il canale dei petroli e ridurne gli effetti sulla laguna, può avviare un processo di riconversione di Porto Marghera verso forme economiche che coniughi attività produttive e di servizi anche alla persona superando l’attuale stallo industriale. E non si pensi alla cassa di colmata A come va facendo VTP (il gestore del traffico passeggeri per conto del porto) visto che ha già sviluppato incontri co il comune di Mira senza che l’Autorità Portuale abbia mai espresso opinioni di contrarietà. In ogni caso l’allontanamento del porto turistico dalla marittima, insieme a quello già avviato verso Marghera dei traghetti e le autostrade del mare, apre una nuova grande prospettiva per la città: il riutilizzo dei circa 30 ettari tra marittima e S.Basilio, di proprietà pubblica, a fini urbani. Questo aspetto non viene mai sottolineato ed invece a me pare strategico. Una parte, grande, di città collegata con ferrovia e strade alla terraferma, da ripensare funzionalmente e architettonicamente. La città metropolitana potrà così trovare il suo centro, facilmente accessibile e nella sede propria del capoluogo. Il nodo del porto se viene visto solo come strettamente legato alla soluzione di problemi propri, ripropone una miopia tutta veneziana nell’affrontare i nodi dello sviluppo della città. Tutte le grandi città (New York, Londra, Amburgo, Barcellona), hanno allontanato il proprio porto dal centro e rilanciato nelle sue aree lo sviluppo per le generazioni future. Del resto le tappe della localizzazione del porto a Venezia hanno seguito sempre l’itinerario dello spostamento in ragione della modifica della tipologia del naviglio e della quantità e qualità delle merci: da Rialto al Bacino, alla Marittima, a Porto Marghera. Ora si prospetta l’avamporto a mare. Si consideri allora tra le strutture incompatibili con il tessuto storico anche il traffico passeggeri, non per la tipologia dell’utente ma per le navi assolutamente gigantesche.

mercoledì 15 febbraio 2012

Torre dell’acquedotto i rischi non sono finiti

Gli uffici comunali dei Lavori pubblici stanno ultimando il lavoro di relazione sui nuovi danni provocati dal vento al palasport di Portosecco. Per la quarta volta in cinque anni, infatti, l’impianto sportivo è stato scoperchiato, benché stavolta si tratti di una porzione di tetto che ancora non era stata sistemata dopo la tromba d’aria che colpì l’isola il 23 luglio 2010. Da allora, il palasport è chiuso e inutilizzato in attesa dei fondi delle assicurazioni per eseguire i lavori. Fondi che il Comune aveva ottenuto poche settimane fa e che si apprestava a usare per fare i lavori di messa in sicurezza della struttura. «Sappiamo al momento che la parte di tetto che si è staccata e adagiata sul lato delle tribune del campo da calcio, non era mai stata prima interessata da lavori _ commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni _ stiamo inoltre cercando di capire se questi nuovi danni si potranno far rientrare nel progetto che era pronto ad essere attuato per sistemare il tetto. Di sicuro, è ora che episodi simili non si verifichino più, e che questo tetto venga sistemato una volta per tutte. Anche per garantire la pratica sportiva a società ed atleti che sono stati finora molto penalizzati dall’accaduto». Intanto c’è un altro problema non da poco che incombe su Pellestrina, ed è quello legato alla torre dell’acquedotto dell’isola. La struttura di sestiere Zennari è alta quasi trenta metri, ma il tetto è in pessime condizioni. La bora a quasi ottanta chilometri orari dei giorni scorsi, oltre ad aver rotto vetri e infissi, ha rimosso tegole e danneggiato parte della copertura. La Protezione civile dell’isola prima, e i vigili del fuoco in seguito, sono intervenuti per mettere in sicurezza la torre, tanto che è stata recintata parte della calle sottostante che dà accesso alla scuola elementare Zendrini, per il timore che tegole o altri materiali possano cadere da un momento all’altro sulla testa dei passanti. Gli stessi pompieri hanno trovato non poche difficoltà a mettere in sicurezza il tetto, non riuscendo nei giorni scorsi col forte vento a utilizzare appieno l’autoscala. Ora la situazione pare sotto controllo, ma urgono di sicuro lavori anche in questo caso. «Siamo molto preoccupati _ sottolinea il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello _ Purtroppo la situazione è quella che è, ma non possiamo rischiare che ci siano incidenti, in particolare ai bambini che entrano o escono da scuola. E per il Palasport ci auguriamo un intervento rapido per evitare che la situazione possa peggiorare ancor di più». 
Simone Bianchi

martedì 14 febbraio 2012

Palasport, Comune sotto accusa

Critiche a Ca’Farsetti dopo l’ennesimo scoperchiamento del tetto
 Vigili del fuoco in azione, interdetto anche l’utilizzo del vicino campo da calcio

774-2.jpg I vigili del fuoco sono intervenuti ieri mattina, e hanno lavorato sino al tardo pomeriggio, per mettere in sicurezza la parte del tetto del palazzetto dello sport di Portosecco, scoperchiatosi sabato scorso, per la quarta volta. Ed è stato interdetto, per ora, anche l'utilizzo del campo da calcio adiacente, dove gioca l'«ASD Nuovo San Pietro», perchè ci potrebbe essere la possibilità, con un altro episodio di vento, di nuove cadute di materiali. Nessun tecnico del Comune a visionare la situazione.
      Ciò che è accaduto sabato comunque, è stato un «disastro» annunciato, nel senso che nella giornata di venerdì, ben due mail, di cui una del consigliere comunale Alessandro Scarpa, avvisavano gli uffici comunali competenti, della situazione di pericolosità. Una pericolosità che dura però da un anno e mezzo; la terza scoperchiatura del palazzetto, risale infatti alla tromba d'aria che ha interessato l'isola il 17 luglio del 2010. Da allora nulla è stato fatto, se non coprire con teli di nylon la zona scoperta. Una copertura così provvisoria, che nulla ha impedito contro gli agenti atmosferici. Infatti, l'interno del campo da gioco è inzuppato d'acqua piovana, e tutto, compreso le opere in muratura, è rovinato. Un chiaro esempio dello scempio di denaro pubblico. In isola, ovviamente, gira molto malumore. «Più che malumore è sdegno» commenta un giovane isolano «soprattutto verso gli amministratori che non si sono adoperati per sistemare la situazione in tempo utile. A questo punto, potrebbero abbatterlo». «Non so più che dire - afferma il consigliere comunale Alessandro Scarpa - si è perso tempo prezioso. Oggi, per sistemarlo, ci vorrebbe un miracolo». È da sapere, che in questi 18 mesi, sono stati fatti più sopralluoghi, con il sindaco, con l'assessore Maggioni, con tecnici, con responsabili, ma l'inizio lavori promesso, slittava continuamente. Per ultimo, dovevano iniziare a novembre 2011, spostato poi «a giorni». E i tanto decantati 30 mila euro stanziati dall'assicurazionem ora non basteranno nemmeno per asportare il materiale divelto.

“Peocere” distrutte, nave sotto sequestro

La «Skymar» è sotto sequestro. Il giudice veneziano Silvia Bianchi ha firmato ieri il provvedimento che gli avvocati Cristiano Alessandri e Davide Vianello hanno chiesto per conto dei sette allevatori di mitili (tre sono di Chioggia, tre di Pellestrina e uno degli Alberoni) che si sono visti distruggere le «peocere» dalla nave. Il magistrato ha concesso il sequestro fino a tre milioni di euro, precisando che comunque il computo dei danni verrà fatto successivamente. I sette allevatori avevano dichiarato di aver subito danni per circa due milioni di euro ciascuno. Ora, la «Skymar» è attraccata alle banchine della «Cia» di Porto Marghera. E’ di proprietà della società di navigazione cambogiana «Hebo Shipping Limited» e il suo sequestro è stato chiesto per impedire che, svuotata la stiva, potesse ripartire senza che l’armatore avesse risarcito i danni provocati quando è entrata in porto. Se i proprietari vorranno riavere la «Skymar» dovranno dare garanzie in attesa del risarcimento. Il mezzo era rimasto in balia del mare forza otto da venerdì mattina. Il cargo si è ritrovato con il porto commerciale chiuso, nel bel mezzo della burrasca. Era ancorata nella rada di Malamocco in attesa di poter entrare a Marghera e andare a scaricare 5.400 tonnellate di sabbia silicea destinate alla lavorazione, quando - a causa delle raffiche di vento che superavano i trenta nodi - non è riuscita a mantenere la posizione. Mentre stava salpando, si è verificato un problema all'argano che serve per sollevare le ancore. Per più di 24 ore la Capitaneria di Porto, due rimorchiatori e il personale dei piloti di Venezia, ha cercato di agganciare la nave, senza però riuscirvi. Per via del tempo pessimo, non è riuscita a recuperare una delle due ancore. A quel punto è scattata la chiamata alla sala operativa della Capitaneria, che ha attivato le procedure di emergenza, mantenendo il monitoraggio continuo dell'esatta posizione del cargo. I marinai siriani ce l'hanno messa tutta, nonostante il fortissimo vento e il mare grosso, ma la nave continuava ad avvicinarsi alla condotta fognaria sottomarina a Nord della diga di Malamocco. Attorno alle 19.30 la Skymar ha tagliato la catena con l'ancora, che stava diventando un peso, per evitare danni peggiori. La nave, però, a causa della bora, ha continuato a procedere pericolosamente verso la costa (in gergo tecnico si dice "scarrocciare"), finendo nella zona vietata riservata alle coltivazioni di mitili, la cosiddetta peocèra, a un miglio e mezzo dalla diga di Chioggia. 
Giorgio Cecchetti

domenica 12 febbraio 2012

Di nuovo scoperchiato il palasport

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Il palazzetto dello sport di Portosecco ieri mattina è stato scoperchiato dal vento per la quarta volta. Con il tetto ancora danneggiato dopo la tromba d'aria del 17 luglio 2010, coperto con lenzuola di nylon, fermato alla bell'è meglio iei mattina, si è sradicata una delle ultime parti di copertura ancora intatta, insieme alle travi del soffitto. Ora, da dentro il palazzetto, puoi osservare tranquillamente il cielo. E tutto il materiale di contorno, travi, pezzi di ferro, lana di vetro, è volata nell'adiacente campo da calcio della società "Nuovo San Pietro". I lavori di rifacimento dovevano iniziare a novembre 2011 con 30mila euro stanziati dall'assicurazione, per mettere quantomeno in sicurezza la copertura.

Ca’ Roman, il progetto va avanti

(L.M.) Incontro a Cà Farsetti sul progetto delle villette a Cà Roman di Pellestrina. Dopo le osservazioni depositate sul progetto, a norma di legge, l'assessore comunale all'urbanistica, Ezio Micelli, ha voluto incontrare anche il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido. Al termine dell'incontro, è emersa decisa la volontà della proprietà di andare avanti. Le associazioni ambientaliste hanno ribadito che, a loro giudizio, per attuare il progetto dovrebbe essere approvata una Variante al Piano regolatore vigente. Micelli ha invece spiegato che è sufficiente l'adozione da parte della giunta.

Il vento fa volare il tetto del palasport di Pellestrina

Ormai la vicenda del palasport di Portosecco è sempre più simile a una barzelletta, tanto che ieri, per la quarta volta, il vento lo ha scoperchiato. Sia ben chiaro, dopo la tromba d’aria di un anno e mezzo fa la copertura era solo stata messa in sicurezza, in quanto i lavori veri e propri dovevano partire a breve. Però la scorsa notte le raffiche di bora ben oltre i 60-70 chilometri orari hanno proseguito il loro incessante lavoro, facendo staccare una notevole porzione del tetto, e rovesciandola sul lato opposto. Tanto che ieri mattina penzolava sulle tribune rivolte verso il campo da calcio. Altri pezzi di ferro, legno e guaine sono stati lanciati dal vento un po’ ovunque, tutto attorno, campo sportivo compreso. Mentre l’interno del palasport è ancora a cielo aperto, con il rischio che pioggia o neve _ nelle prossime ore _ possano peggiorare ancor di più la situazione delle strutture interne al palasport. A Pellestrina i residenti, ma soprattutto gli sportivi, non hanno più parole per descrivere la situazione. «Andiamo avanti a vedere scene di questo tipo _ commenta il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello _ siamo preoccupati perchè pare che questa storia non debba mai avere una fine, e le associazioni sportive dell’isola non riescono a usufruire come potrebbero e dovrebbero di quella struttura». «Abbiamo fatto molti sopralluoghi, portandoci perfino il sindaco _ rincara il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta _ ma non si riesce a sistemare una volta per tutte questo impianto, con ampie garanzie che non succeda più una cosa simile. E il pericolo è a questo punto anche per gli automezzi che transitano lungo la vicina Strada comunale dei Murazzi, perchè parti del tetto possono volare ovunque». Era nato a Pellestrina anche un comitato di residenti “tecnici” per verificare l’iter di restauro del palasport, ma adesso si dovrà capire come potranno essere fatti i lavori. Infatti, era pronto il progetto di restauro dopo che il Comune era riuscito finalmente ad ottenere i fondi dalle assicurazioni a seguito dell’ultimo episodio, quello della tromba d’aria del 23 luglio 2010. «Attendo la relazione dei miei tecnici su quanto accaduto stavolta _ replica lo stesso assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni _ Dobbiamo capire cosa fare a questo punto, ma di sicuro posso solo pensare che servirebbe una copertura nuova, fatta in modo che episodi del genere non possano più accadere, altrimenti sistemandone solo una parte, al prossimo colpo di vento potrebbe saltare tutto di nuovo. Dobbiamo capire come muoverci nelle prossime ore». 
Simone Bianchi

venerdì 10 febbraio 2012

La bora scardina un infisso alla torre dell’acquedotto

Superlavoro dei vigili del fuoco per interventi sulle coperture di alcuni edifici

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Il freddo polare di questi giorni, ha provocato parecchi danni anche a Pellestrina.
      Tubi dell'acqua congelati o esplosi, tanto che gli idraulici, che generalmente operano nel posto, hanno fatto fatica ad ottemperare a tutte le chiamate. Ma anche le raffiche di bora, che hanno investito l'isola, hanno fatto la loro parte, tanto da richiedere l'intervento dei vigili del fuoco. È accaduto l'altro giorno, quando al presidente della Municipalità Giorgio Vianello, e al consigliere comunale Alessandro Scarpa, sono arrivate numerose segnalazioni riguardanti una situazione di pericolosità nella torre dell'acquedotto. In buona sostanza, il forte vento aveva scardinato definitivamente i vecchi infissi, uno dei quali penzolava tra la torre e il vuoto. La torre, si trova proprio a fianco della scuola elementare e materna Zendrini, e giocoforza, sono numerosi i bambini e gli alunni che passano nelle vicinanze. Allertato anche l'assessore Maggioni, sono stati inviati in isola i pompieri, che oltre a mettere in sicurezza l'acquedotto, hanno transennato l’area in modo che nessuno passi troppo nelle vicinanze.
      I vigili del fuoco sono stati impegnati nell’isola fino a tarda sera anche per interventi su qualche edificio privato, che aveva avuto problemi con comignoli, camini e tegole. 

Petizione al sindaco: «Più spazi per i bambini»

(A.B) Una petizione al Sindaco per chiedere degli spazi a Pellestrina destinati ai bambini. Da sempre l’isola soffre di mancanza di luoghi di ritrovo. I locali esistenti non incontrano i desideri dei più giovani, che nei fine settimana «emigrano». Ma molto spesso, ai giovani, come ai bambini, manca proprio un luogo dove ritrovarsi per passare qualche ora insieme. «Una o due stanze» dice una delle ideatrici della raccolta di firme "che diventino centro di aggregazione. A parte gli oratori, che non sempre sono disponibili, non c’è nulla. Abbiamo cercato di organizzare qualche pomeriggio di festa per i bambini, chiedendo al Comune l'ex cinema Perla. Ci hanno chiesto, per un paio di ore, 120 euro. Non è proponibile". Per anni, si è parlato della creazione di una ludoteca, che doveva essere realizzata al piano terra della scuola media «Loredan», ma è calato il silenzio. «Ci auguriamo - continua la mamma - che con la ristrutturazione della ex scuola Goldoni (pericolante dalla tromba d’aria del 2010) si ricavino un paio di stanze».

giovedì 9 febbraio 2012

Un grande freddo sui mezzi pubblici

Vorrei segnalare una cosa riguardante i mezzi di trasporto pubblici Actv. Io e miei compaesani partiamo alle 5 da Pellestrina per recarci al lavoro a Venezia, (tempo percorrenza 1 ora e 30 in media). Saliamo prima su un autobus dove il riscaldamento non è adeguato e inoltre l'aria esterna passa sia dai finestrini che dalle porte e con queste temperature che abbiamo gia da 10 giorni non è il massimo!!! Poi quando scendiamo dal ferry ci rechiamo a prendere il vaporetto, li è ancora peggio, non c'è proprio il riscaldamento, anzi c'è solo in plancia dove guida il capitano!!! Inoltre ci sono le porte posteriori che si aprono sempre e per non farle aprire bisogna che ci arrangiamo mettendo un pezzo di spago. Ma come siamo messi? Siamo nel 2012 mica negli Anni '20. Noi che prendiamo i mezzi ogni giorno abbiamo un'abbonamento mensile o annuale pagando circa 300 euro all'anno e viaggiare in queste condizioni penso sia inaccettabile.Pagare tutti quei soldi e con i tempi che corrono poi....
      Alvise Scarpa    
     
Venezia

mercoledì 8 febbraio 2012

La bora danneggia i locali dell’acquedotto

Il vento di bora ha provocato ancora danni a Pellestrina, stavolta all’edificio dell’acquedotto. Nella serata di lunedì, infatti, una finestra è rimasta danneggiata con i vetri che si sono infranti poco dopo sbattuti dal forte vento con raffiche anche a 50-60 chilometri orari. Il vento entrando poi nei locali, ha finito per provocare danni anche ai vetri di altre finestre. Questi sono caduti all’esterno dell’edificio, proprio di fronte gli accessi della scuola elementare Zendrini in sestiere Zennari. Il vento ha poi fatto staccare anche pezzi di cornicione e tegole dal tetto. Sul posto sono intervenuti i volontari del gruppo di Protezione civile dell’isola che hanno iniziato le prime operazioni di messa in sicurezza dello stabile, togliendo anche i vetri che sulla strada avrebbero poi potuto creare problemi ai bambini che ieri mattina dovevano recarsi a scuola accompagnati dai genitori. Ieri, invece, sono arrivato anche i vigili del fuoco. La sede dell’acquedotto è stata resa nuovamente agibile, ma ci sono stati comunque dei problemi per poter accedere al tetto a causa del vento. I pompieri si sono dovuti servire di una autoscala. Per farla passare nella strada di fronte alla palazzina dell’acquedotto è dovuta però intervenire anche Insula, rimuovendo i paletti di metallo che delimitano la zona rendendola pedonale e sicura, non essendo previsto il transito di autoveicoli vista la presenza degli accessi alla scuola elementare Zendrini. Stamattina si recherà sul posto anche il personale dell’Ufficio tecnico comunale per accertare i danni e la situazione legata alla palazzina danneggiata dal forte vento. Ad attivare i soccorsi sono stati la Municipalità e il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” che hanno subito preso contatto già lunedì sera con l’Amministrazione. 
Simone Bianchi

lunedì 6 febbraio 2012

E sull’isola le majorettes sfidano il freddo

(L.M.) Ha fatto il pieno di simpatia la Banda di Pellestrina, che, con una bella sfilata, ha aperto il carnevale al Lido. La kermesse nell'isola è iniziata con il piede giusto, nonostante il gelo che, come era prevedibile, ha scoraggiato l'affluenza di pubblico. Anche le majorette hanno desistito, per il troppo freddo, ma questo non ha fatto mancare allegria e creatività in corteo. La banda era composta da una trentina di elementi, seguiti, lungo tutto il percorso della sfilata da sessanta persone, entusiaste. Ad assistere alla sfilata c'era anche il presidente della municipalità, Giorgio Vianello, che ha applaudito i suoi concittadini. La banda ha percorso tutto il Gran Viale sostando, prima in piazzetta Lepanto e poi nelle vicinanze del Blue Moon per portare un pò di animazione. La banda di Pellestrina ha così coronato il proprio sogno di farsi conoscere e apprezzare anche al Lido.

domenica 5 febbraio 2012

I cani a guardia dei casoni

Sulla questione dei cani a guardia dei casoni da pesca di Pellestrina e Chioggia vorrei chiarire, sinteticamente, alcune cose. L’ordinanza fatta dai due Comuni, che vieta la presenza dei cani sulle palafitte, è senza dubbio un atto doveroso di civiltà; un passo necessario per il rispetto che dobbiamo (anche giuridicamente) agli animali; a cui ci auguriamo - e lottiamo per questo - ne seguano altri contro le tante situazioni di violenza purtroppo esistenti. Senza dubbio è stata positiva la capacità dimostrata dal nostro mondo animalista di mobilitarsi, anche se si sono scritte cose non sempre corrispondenti alla realtà. Purtroppo è mancato il coinvolgimento di chi - come Debora Scarpa - a Pellestrina vive e opera da anni con grande sacrificio e passione a favore degli animali, nonché il confronto con i detentori dei cani, nell’intento di concordare il loro migliore futuro. Seguo ormai quotidianamente l’evolversi della questione, in contatto ovviamente con le varie parti. Dei setti cani di Pellestrina, cinque vivono nel giardino e nell’orto dei rispettivi detentori; per uno è in corso l’adozione tramite Debora. Per l’ultimo cane, l’unico ad essere stato preso in affidamento dall’Ulss Veterinaria per motivi di salute, è già stata fatta richiesta di adozione da parte dell’Associazione Canili di Padova, che ha seguito tutta la vicenda. Per quanto riguarda i tre cani di Chioggia, per due (di un unico detentore) si è provveduto al trasferimento; per il terzo, il titolare ha ottenuto una proroga all’ordinanza. Ci auguriamo vivamente che abbia ottemperato in questi giorni al trasferimento dell’animale, considerate le proibitive condizioni climatiche. Come detto anche al Presidente della Municipalità di Lido Pellestrina, comprendiamo che l’isola (che nessuno intende criminalizzare) vive problematiche difficili e che spesso non risulta semplice rompere tradizioni e abitudini consolidate nel tempo. Fortunatamente la tecnologia oggi ci dota di possibilità semplici ed economiche che sanno sostituire (in meglio) i cani “da guardia” che possono così trovare situazioni più favorevoli anche per donare tutto quell’affetto, intelligenza, fedeltà di cui sono meravigliosamente capaci.
      Cristina Romieri    
     
Associazione Vegetariana It.

sabato 4 febbraio 2012

Villette a Ca’ Roman raccolta di firme «Impatto eccessivo»

E’ iniziata la raccolta di firme a Pellestrina per opporsi alle ottanta villette prevista a Ca’ Roman, in una zona a ridosso dell’oasi naturalistica gestita dalla Lipu. Con l’iter che procede, molti residenti stanno iniziando a scoprirsi contrari al progetto che muterà radicalmente una vasta area dell’isola che si affaccia sulla laguna. Ottanta alloggi che non sono visti bene da molti, motivo per il quale è scattata la petizione e motivo per il quale il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” ha chiesto anche la convocazione di un consiglio straordinario che è stata firmata da altri undici consiglieri e che è ora al vaglio degli uffici di Ca’ Farsetti, anche se sarà improbabile che una delibera di giunta torni in consiglio. La prossima settimana, intanto, è previsto un incontro tra Comune, Municipalità e associazioni ambientaliste per fare il punto sul progetto. Molte le perplessità degli ambientalisti, non solo per l’impatto che gli edifici avranno sulla zona circostante, ma anche per la presenza dell’oasi che confina proprio con il lotto di terreno che una volta era gestito dalle suore. «E’ un progetto da valutare, molto sentito a Pellestrina, la gente è preoccupata - dice il consigliere comunale Scarpa “Marta” - vogliamo un po’ di chiarezza e che sia meno impattante, con meno volumi. C’è chi dice che ci possa essere anche una darsena e addirittura voci parlano di un ristorante. E poi c’è il timore che il progetto possa ripercuotersi in qualche modo sull’oasi della Lipu, perchè comunque il terreno è interno a un’area sic, quindi protetta. Quindi rischio di inquinamento, anche solo acustico. Da un lato c’è già il Mose che ha interessato un terzo della spiaggia protetta, se dietro si sviluppa anche questa cittadella turistica, il rischio è di perdere un contesto naturalistico di pregio». (s.b.)

Pellestrina alza le barricate «Alt su Santa Maria del Mare»

«Le grandi navi a Santa Maria del Mare sono solo l’ennesimo pacchetto paracadutato dall’alto. C’è molta perplessità attorno a questa idea promossa dal presidente dell’Autorità Portuale». Dall’associazione Tra Mare e Laguna arriva un invito chiaro a coinvolgere la popolazione di Pellestrina attorno all’ipotetico progetto di realizzare una banchina per le crociere a Santa Maria del Mare, per ospitare di volta in volta cinque navi con tanto di tunnel sotto il canale portuale per portare i turisti al Lido e quindi a Venezia. «Ci chiediamo come sia possibile un progetto del genere in un’area si è no larga duecento metri tra mare e laguna - proseguono dall’associazione di Pellestrina - Oltretutto a due passi da una spiaggia che non riusciamo a sfruttare per noi e il turismo da dieci anni, e con rischi di inquinamento ambientale non da poco». Su questo argomento è stata presentata un’interpellanza al sindaco da parte dei consiglieri comunali Alessandro Scarpa, Stefano Zecchi e Renato Boraso. Un testo dal quale non emerge una bocciatura a priori per la proposta di Paolo Costa, allo studio da parte di Comune e Regione, ma che lascia intendere la necessità di valutare attentamente le ricadute sull’isola di Pellestrina. (s.b.)

giovedì 2 febbraio 2012

«Tutti abbiamo capito gli errori»

Una festa per dimenticare una rissa non si era ancora vista. Ora però, anche in seno allo Stra Riviera del Brenta, l'amarezza per i fattacci di metà novembre sta cedendo il passo al desiderio di rientrare nei giusti binari dello sport, soprattutto se giovanile. «Per settimane le due società sono rimaste lontane, divise e ferme sulle rispettive posizioni, entrambe convinte di avere ragione o semplicemente un po’ meno torto dell'altra - spiega Antonio Giacomello, presidente rivierasco - Invece tutti avevamo sbagliato e tutti abbiamo perso: una volta seduti attorno allo stesso tavolo non potevamo che accogliere positivamente l'idea del Giudice».
      Il sodalizio biancazzurro con le proprie formazioni copre (proprio come il Pellestrina) tutte le categorie dalla prima squadra alla Scuola Calcio. «Noi siamo qui per giocare a pallone e non per fare disordini. Tra tanti sacrifici cerchiamo e vogliamo che bambini e ragazzi si divertano e imparino a stare assieme, con i propri compagni come con gli avversari. Il che non è certo facile. La "Giornata dell'amicizia" credo avrà un forte potere educativo su giovani e adulti».
      Nell'occasione potranno giocare anche i piccoli della categoria Pulcini. «Col senno di poi dispiace aver rinunciato alla trasferta a Pellestrina, ma in quel momento l'accaduto era ancora troppo "caldo". Dispiace, perché i bambini dovrebbero poter pensare solo a giocare. Ad ogni modo i dirigenti di tutte e due le società hanno capito che bisognava rimediare al più presto. Siamo felici perché ne avremo la possibilità grazie a un'iniziativa nuova, interessante e molto più educativa di multe o squalifiche». (m.del.)

«Importante è far crescere i ragazzi»

«Il terzo tempo deciso dal Giudice Sportivo? Si tratta della miglior soluzione possibile per guardare avanti. Siamo orgogliosi di aver contribuito fortemente a questa soluzione, a conferma che il nostro unico obiettivo non è vincere ma educare i giovani attraverso lo sport».
      Questo il pensiero di Teresino Vianello, presidente del Pellestrina dopo l'innovativa sentenza. «Dopo la rissa abbiamo provveduto a riprendere e castigare i nostri ragazzi - spiega - e ora la "Giornata dell'amicizia" ci darà un ulteriore aiuto per voltare pagina senza però dimenticare quanto accaduto. Non ci interessa per niente recriminare o anche solo ripensare alle botte prese, né alla vittoria sfumata. Quando si cade in determinate situazioni la colpa è di tutti ed è importante che entrambe le società abbiamo preso coscienza di ciò accettando di rimediare».
      Anche perché, dopo la rissa del 12 novembre, ci avevano rimesso anche i Pulcini. «I bambini, tanto del Pellestrina quanto dello Stra, erano i meno colpevoli e purtroppo per le prese di posizione di noi adulti non hanno potuto giocare a calcio. Un episodio che ci ha fatto male ma anche riflettere e ripartire».
      Il presidente Vianello ribadisce nuovamente la vocazione educativa della sua società. «Il sottoscritto e tutti i dirigenti, allenatori e collaboratori, teniamo molto agli insegnamenti lasciati in eredità il nostro fondatore don Olinto Marella, per il quale è in corso il processo di beatificazione. Anche nel suo ricordo vogliamo chiudere il capitolo-rissa e guardare avanti nel modo giusto». (m.del.)

«Una decisione innovativa adatta ad educare i giovani»

1074.jpg Innanzi a comportamenti «sopra le righe» si è soliti invocare una sentenza esemplare. E tale è considerato il disposto della Commissione Disciplinare da parte di Ferruccio Scarpa, presidente della Delegazione Provinciale Figc-Lnd. «Accogliamo a braccia aperte una vera e propria innovazione nell'ambito dei provvedimenti della giustizia sportiva. La novità sta nel fatto che una rissa, episodio di per sè da censurare senza scuse, non è stata ulteriormente "drammatizzata" con pene severe ma forse non del tutto convincenti sul piano della loro utilità».
      Pochi giorni dopo la bagarre scoppiata a Stra il Giudice Sportivo, Diego Manente, si era trovato innanzi a posizioni inconciliabili. «Infatti la situazione era grave e delicata. Le due società si sentivano vittime l'una dell'altra, inoltre gli spiragli si sono chiusi del tutto quando lo Stra ha bloccato la trasferta dei suoi Pulcini a Pellestrina. Occorreva un'invenzione, che è stata certamente agevolata dall'atteggiamento del tutto collaborativo via via ritrovato dalle due dirigenze. Questo aspetto è stato fondamentale».
      Gli stessi protagonisti della rissa si ritroveranno quindi faccia a faccia per voltare pagina. «Far rigiocare la stessa partita senza i tre punti in palio e concludere con un momento di convivialità crediamo possa essere assai utile. Soprattutto perché parliamo di Juniores, una categoria di mezzo tra giovanili e prima squadra che rende ancor più delicato il lavoro educativo».
      Un appuntamento organizzato, dopo aver individuato la doppia data del 18-19 febbraio, in modo da avere la massima visibilità. «Il campionato Juniores abitualmente gioca di sabato, ma abbiamo dovuto scartare il 18 febbraio in quanto il Pellestrina riceverà a Coverciano il premio Top Trivengas per i suoi cent'anni di attività. Nel pomeriggio di domenica 19 approfitteremo però della sosta di tutte i tornei dall'Eccellenza alla Terza categoria. Ringraziamo la Clodiense per la disponibilità del campo dell'Isola dell'Unione a Chioggia, individuato perché a metà strada per entrambe le società. Anche se poi, data l'occasione, il nome dell'isola acquista un bel valore simbolico». (m.del.)

Festa dell’amicizia per scordare la rissa

Si svolge a Chioggia. È imposta dalla Federcalcio a Pellestrina e Stra

Quale miglior modo di un «terzo tempo» per voltare pagina dopo una zuffa assai poco gratificante? Un «momento conviviale, magari a base di prodotti tipici locali» è l'inusuale rimedio che la Commissione Disciplinare del Comitato Veneto della Lega Dilettanti, ha studiato e imposto a Stra Riviera del Brenta e Pellestrina.
1058-1.jpg       Le due società veneziane il 12 novembre scorso si erano rese protagoniste, negli spogliatoi del Comunale di via Bramante a Stra, di una rissa con colpi proibiti volati da una parte e dell'altra: non a caso, già nell'intervallo, l'arbitro si era visto costretto a sospendere la gara del campionato provinciale Juniores sul punteggio di 1-0 per gli ospiti.
      Ieri il Giudice Sportivo, che in primo grado aveva inflitto varie squalifiche (sino a fine 2011, quindi già scontate) a giocatori, allenatori e dirigenti «attori» della bagarre, ha respinto i ricorsi dei due club contro lo 0-3 a tavolino inflitto ad entrambe.
      Ma a promettere di fare giurisprudenza è la decisione di «far disputare - data l'intesa nel frattempo raggiunta tra i rispettivi dirigenti - una gara tra le due squadre Juniores indipendentemente dalla validità ai fini della classifica. Tale partita sarà accompagnate da un momento conviviale, magari a base di prodotti tipici locali».
      L'organizzazione di quella che è già stata chiamata «Giornata dell'amicizia» spetta ora alla Delegazione Provinciale di Venezia, che ha subito individuato la data ideale: domenica 19 febbraio, infatti, Stra Riviera del Brenta e Pellestrina si sono date appuntamento a metà strada, nel centro sportivo «Rossano Gambelli» nell'isola dell'Unione a Chioggia. Ma alle ore 14.30 ad inaugurare il pomeriggio di riconciliazione sarà però la sfida tra i Pulcini dei due team, in quanto il faccia a faccia di metà novembre saltò per il rifiuto della società rivierasca di recarsi in trasferta nell'isola.
      A seguire, alle 15.30, gli Juniores cercheranno sul campo di far dimenticare l'accaduto, dopodiché il «terzo tempo» sentenziato dal Giudice Sportivo consentirà di dimenticare la spiacevole rissa del 12 novembre scorso.

Gli appuntamenti da non perdere del Carnevale

(L.M.) Sarà la sfilata della Banda Pellestrina, accompagnata dall'esibizione di un gruppo di majorette con partenza dal piazzale Santa Maria Elisabetta, ad aprire domenica pomeriggio alle 15.30 il carnevale della municipalità del Lido e Pellestrina. Particolarmente ricco il programma di quest'anno, il cui va segnalato il ritorno del «Carnevale degli ibernisti» domenica 20 sulla spiaggia del Blue Moon. Scorrendo il calendario, troviamo, inoltre, sabato 11, alle 16, con partenza da Santa Maria Elisabetta, «Marchind Band Carnevale», parata con il gruppo di piccoli percussionisti «Band-Ita» a cura dell'associazione Percussion Art; ed, il giorno successivo, in Gran Viale, sfilata e concerto della banda «Verdi» di Pellestrina. Si passa poi al giovedì grasso: dalle 14.30 alle 19.30, all'ex mercato di via Pisani, arrivano musica e giochi per tutte le età con l'associazione Exit, laboratorio di trucco per bambini, clown itineranti, burattini e giochi di animazione, musica live rock per i più giovani, mentre alle 17 nella sala consiliare della Municipalità, si terrà la conferenza «La castradina e altri cibi poveri al tempo della Repubblica Veneta nella Venezia dell'800» relatore Virgilio Giormani, letture di Luigia Scarpa. Sabato 18 alle 16.30, all'ex cinema Perla musiche latino americane con la Banda Pellestrina; animazione e dolci di Carnevale, il giorno successivo Musica nova alle 15, in piazza Sant'Antonio a Pellestrina, propone animazione per ragazzi con giochi gonfiabili, zucchero filato e pop corn. Un truccabimbi e un trampoliere intratterranno con i loro giochi grandi e piccini, a cura dell'associazione Sant'Antonio. Gran finale martedì 21, dalle 14 alle 17.30, a Malamocco grazie all'Associazione Civica Malamocco con giochi gara di pastasciutta, frittelle e galani e per i piccoli breve giro su pony.