lunedì 18 settembre 2017
Mondiali Para-Archery di Pechino, un bronzo per Annalisa Rosada di Pellestrina
Nuova medaglia nella prova a squadre, insieme alle compagne di nazionale Elisabetta Mijno e Veronica Floreno. Il trio azzurro ha superato l’Iran (Delkhosh, Nemati, Rahimi Ghahderijani) in una finale molto combattuta e terminata 5-4 allo shoot off (parziali 43-45 49-48 47-49 51-48 24-18). Due volte in svantaggio nel conto dei set (0-2 e 2-4), le azzurre hanno pareggiato in entrambe le occasioni e poi dato il meglio nel momento decisivo.
sabato 21 dicembre 2013
Jennifer Vianello muore per tumore a 27 anni, prima diventa mamma
„La giovane di Pellestrina è deceduta giovedì all'ospedale Civile. Da otto anni lottava contro il male. Quindici mesi fa ha dato alla luce un bimbo
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
„
Nonostante la malattia. Nonostante da otto anni lottasse contro il male. Jennifer Vianello aveva deciso che nonostante tutto di amore ne aveva tanto da donare in questi otto anni di battaglia. Al punto da decidere quindici mesi fa di dare alla luce un bimbo. Diventare madre. La gioia più grande.
Come riporta il Gazzettino, nell'isola di Pellestrina la commozione è generale per qualla 27enne che finché le forze gliel'hanno permesso ha lavorato come parrucchiera alla casa di riposo locale. Una giovane che ha lasciato il segno in quanti l'hanno conosciuta. Per gentilezza, delicatezza e professionalità. Anche negli ultimi mesi, quando è stata ricoverata all'ospedale Civile.
Jennifer Vianello morta Pellestrina cancro, prima partorisce bambino
Anche lì, in momenti certo difficili, non ha mancato di dimostrare tutta la propria umanità. Il male, però, si è dimostrato inesorabile. Dopo un periodo di relativa tranquillità è tornato a fare capolino a settembre 2012. Da lì in poi il calvario, con terapie pesanti da sopportare. Inevitabile che la commozione generale si "impadronisse" anche dei social network. In tanti hanno voluto tributare l'ultimo saluto alla giovane. I funerali sabato mattina nella chiesa Arcipretale di Ognissanti. Per volontà della famiglia, non fiori ma donazioni all’Airc e all’Avapo.
Venezia Today “
lunedì 8 agosto 2011
Fuochi d'artificio sugli spettatori in tredici finiscono all'ospedale
Forse chi doveva spararli ha sbagliato «mira», o forse si è spostata semplicemente la piattaforma di lancio. Ma intanto nella notte tra domenica e lunedì, proprio durante la sagra della Madonna dell'Apparizione a Pellestrina, alcuni dei fuochi d'artificio che avrebbero dovuto festeggiare la fine della festa, invece di finire (come previsto) in acqua, hanno puntato dritti verso gli spettatori ammassati in riva per assistere allo spettacolo. Due fuochi impazziti che sembravano proiettili. Che sarebbero dovuti rimbalzare in laguna ed esplodere a largo, e invece hanno colpito una barca ormeggiata e una casa appena dietro i presenti. Vere e proprie esplosioni tra la folla, insomma.
Tant'è che tredici tra i presenti hanno dovuto ricorrere a medicazioni a causa delle bruciature e delle escoriazioni. Per due di loro, invece, è stato anche necessario recarsi al pronto soccorso (i medici hanno dato rispettivamente loro una prognosi di sette e dieci di giorni). E se per stabilire l'accaduto sarà eseguita una perizia, i presenti hanno già descritto la scena nei minimi dettagli. «Erano fuochi d'artificio che sarebbero dovuti finire in acqua – dice S. B., - poteva esserci un bilancio di feriti ancora più grave visto che era pieno di gente e bambini che guardavano i fuochi. Non è mai successa una cosa del genere, l'abbiamo scampata bella».
Alice D'Este
http://corrieredelveneto.corriere.it
sabato 18 giugno 2011
sabato 25 settembre 2010
domenica 25 luglio 2010
Tromba d’aria sconvolge Pellestrina
Casa scoperchiate, alberi abbattuti, il tetto divelto del Palasport taglia in due l’isola
Gente in lacrime fuori dalla propria
casa distrutta, un’isola tagliata in due dal tetto del

divelto dal vento e piombato in mezzo all’unica via di
comunicazione, e le difficoltà nel soccorrere chi ha perso tutto
sotto la furia della tromba d’aria abbattutasi ieri pomeriggio su
Pellestrina. Non è la prima volta che eventi meteorologici di
questo genere toccano questa comunità, ma nulla di simile si
ricordava da anni a questa parte. La perturbazione ha affrontato l’i
sola nel tardo pomeriggio procedendo in direzione Santa Maria del
Mare, San Pietro in Volta, Pellestrina fino al sestiere
Busetti.
Uno dopo l’altro sono caduti al suolo alberi e arbusti, sono
crollati muretti di cinta, letteralmente volati via tetti e camini
mentre la pioggia incessante allagava le camere delle abitazioni
rimaste senza protezione tra vetri in frantumi ovunque. Il
palasport di Portosecco è stato scoperchiato per la terza volta in
meno di cinque anni, una cosa assurda, per la quale già si
annunciano esposti e denunce.

carta finendo la sua corsa solitaria al centro di Strada comunale
dei Murazzi, impendendo la circolazione degli automezzi e
ritardando i soccorsi. Perfino la Protezione civile dell’isola ha
avuto problemi, dopo che un muretto è crollato davanti il garage
della sede. Sul posto sono convogliati vigili urbani dal Lido,
pompieri da Venezia e volontari anche da Mestre. Ma la lontananza
di Pellestrina dal centro storico non ha facilitato le cose.
C’è chi l’ha definita una apocalisse, fatto sta che decine di
barchini sono affondati sul lato laguna tra le paline divenuti
cappi senza lasciare alcuno scampo, mentre un carro gru dei
Cantieri De Poli è uscito dalla sua sede minacciando una vicina
abitazione dalla quale gli inquilini sono fuggiti appena in tempo.
La remiera di Portosecco è stata devastata, col muro di cinta
sbriciolato e le imbarcazioni volate via sfondando perfino le
finestre. In tutto questo un solo ferito lieve, curato curato con
alcuni punti di sutura a una gamba.
«Ero in auto quando la tromba d’aria ci è passata sopra e ho visto
volare via tutto - racconta Giorgio Vianello, presidente della
Municipalità - Qui c’è il disastro totale, una cosa mai vista.
Servono aiuti e sul palasport adesso scatteranno denunce». Il
consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» va giù duro: «Si va
in Procura e chiederemo lo stato di calamità naturale e la
convocazione di una commissione urgente a Cà Farsetti».
Lorenza Vianello, residente della zona non trova quasi parole: «C’è
gente che ha perso tutto nel momento di profonda crisi che vive l’i
sola. C’è chi non ha i soldi per restaurare. Come si farà adesso?».
«La casa dei miei genitori è distrutta - dice disperata Luciana
Ballarin - Il tetto è volato via, ci sono vetri ovunque e da due
ore attendiamo aiuti. Tutto è allagato e non ci è rimasto più
nulla».
FOTOGALLERY
la Nuova Venezia
sabato 24 luglio 2010
Tromba d'aria a Pellestrina
Una tromba d'aria si è abbattuta poco prima delle ore 18 a Pellestrina,
colpendo soprattutto la zona di Portosecco. La Protezione civile, ad una
prima stima, ritiene rilevanti i danni (alberi abbattuti, barche
danneggiate, tetti colpiti dalla furia del vento). In particolare
potrebbero essere ingenti i danni al Palazzetto dello Sport.
I
volontari di Protezione civile dell'isola stanno già operando. La
Protezione civile comunale sta inviando nell'isola squadre dalla
terraferma ed ha chiesto rinforzi alla Protezione civile provinciale.
Aggiornamento ore 20.20
Da
una prima ricognizione ancora parziale, oltre ai pesantissimi danni al
Palasport e alle strutture dell'ex cantiere De Poli, si segnalano decine
di abitazioni con danni più o meno ingenti ai tetti e, in genere, alle
coperture e altrettante situazioni con camini e cornicioni pericolanti.
Sul
posto, oltre ai volontari della Protezione civile di Pellestrina e agli
agenti della Polizia municipale, stanno operando i Vigili del Fuoco,
mentre sono in arrivo altre squadre sia di Vigili del Fuoco che di
volontari di Protezione civile del Comune e di altri Comuni della
Provincia e delle province vicine.
Sul posto si sta recando anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni.
www.comune.venezia.it
mercoledì 30 giugno 2010
Actv vuole acquistare De Poli
Actv vuole acquistare il cantiere De Poli di Pellestrina. Per riavviare
la produzione e ridimensionare il progetto del nuovo megacantiere
al Tronchetto. E’ la proposta che il presidente Marcello Panettoni farà
al Consiglio di amministrazione, convocato per oggi. La base
d’asta per l’acquisto del cantiere è di 21 milioni di euro.
Iniziativa condivisa dall’azionista. «In questo modo», conferma il
direttore generale del Comune Marco Agostini, «si potrebbe
recuperare la produzione navale e dare una risposta ai 92 disoccupati
del cantiere». In gioco c’è anche il bacino di carenaggio
dell’Arsenale, luogo strategico che Actv intende abbandonare per
lasciarlo al Consorzio Venezia Nuova. A Pellestrina sono stati prodotti
tra l’altro negli ultimi anni vaporetti e i nuovi motoscafi della
linea 52, e gli operai dell’isola sono specializzati proprio in questo
tipo di lavorazione. Il cantiere De Poli ha la disponibilità anche
del grande cantiere galleggiante, autorizzato qualche anno fa per la
produzione di grandi navi che dunque potrebbero essere prodotte in
laguna. Sull’altro piatto della bilancia c’è la distanza del
cantiere dal centro storico e il costo. Sarà uno dei temi del Cda
Actv, che oggi dovrebbe discutere anche della conferma del
direttore Maurizio Castagna. Il manager più longevo e più pagato delle
aziende pubbliche veneziane (è in carica dal 2000 e guadagna 300
mila euro l’anno più i premi di produzione e gli altri incarichi)
ha avuto prorogato per un anno il contratto dall’ex sindaco Massimo
Cacciari. L’azienda ha dunque tempo sei mesi per pensare a una sua
eventuale sostituzione. Un panorama piuttosto caldo quello dei
prossimi due giorni. All’ordine del giorno il rinnovo di altre
aziende strategiche. Oggi si dovrebbero decidere le nomine di Pmv, la
società del patrimonio Actv. Domani Vela (società che vende i
biglietti per l’azienda di trasporto). E poi Asm, i cui vertici
sono stati invitati con lettera (notificata dai vigili urbani) a
dimettersi prima della scadenza del mandato fissata per aprile.
tensioni e polemiche. Perché il presidente di Asm Giorgio Nardo ha
chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco Giorgio Orsoni che
si terrà stamattina. Prima il sindaco vedrà il Pd. «Non mi faccio
licenziare così», ripete Nardo. Orsoni fa sapere che il
regolamento approvato dal Consiglio comunale gli dà questa
facoltà. E che la nuova governance deve essere rinnovata e rispondere
alle linee della nuova amministrazione. Uno degli obiettivi è
quello di concentrare in un’unica società la gestione patrimoniale di
Pmv e Asm, separando la gestione. Il mosaico delle aziende sarà
completato dal Casinò, con l’arrivo (previsto per oggi) del nuovo
amministratore Vittorio Ravà. Esclusa per ora la nomina di un nuovo
presidente, anche se Mauro Pizzigati e il Cda potrebbero lasciare
nei prossimi mesi, prima della scadenza naturale del mandato. Intanto
Renato Boraso (presidente pdl della commissione Bilancio), lancia
la sua provocazione. E invita il patriarca Scola ad applicare lo «spoil
sistem» anche al sindaco Orsoni (procuratore di San Marco) e al
suo direttore generale Agostini. «Ricoprono incarichi per la
Curia in conflitto di interessi», dice Boraso, «due monsignori con bolla
papale devono notificare il licenziamento come hanno fatto loro
ai presidenti. Applicando lo spoil sistem con metodi bulgari».
- Alberto Vitucci
la Nuova Venezia
venerdì 4 giugno 2010
Ferry-boat insicuri, capitani in rivolta
«Ci sono sette ferry boat disponibili, ma l’azienda non riesce a
mantenerne in servizio nemmeno tre contemporaneamente». Comincia
così l’affondo di Lorenzo Boscolo, presidente dell’associazione
capitani di Actv, dopo le ennesime avarie che l’altro ieri hanno messo
fuori causa il Pellestrina (scalandrone rotto) e il Metamauco
(impianto elettrico). «L’Ammiana è in cantiere per la visita di classe
mentre il Lido di Venezia è più dentro che fuori, e ora
utilizzato solo per alcune corse bis non essendo ritenuto affidabile
- prosegue Boscolo - Lunedì, il risultato sono stati disagi su tutti i
terminal del ferry, e non si è riusciti a fare la corsa del
pomeriggio da Lido e Punta Sabbioni, dal momento che il San Marco è
dovuto andare a Santa Maria del Mare. Non ci sono ormai più scuse:
sarebbe ora che qualcuno si prendesse le proprie responsabilità e
pagasse questa situazione». Una questione già rimarcata la
scorsa settimana da Rdb Trasporti in tema di manutenzioni. Quindi
Boscolo annuncia: «I capitani di Actv non sono più disposti a rischiare
in proprio a fronte delle condizioni in cui versano questi mezzi e
sono stufi di subire pressioni. Non potendo fare sciopero, sono pronti a
rifiutarsi di comandare questi ferry boat che non garantiscono i
canoni di sicurezza». La Municipalità presenterà invece a breve un
documento trasversale chiedendo chiarezza. «Dovevo raggiungere col
collega Natale Vianello il Consiglio municipale di lunedì - dice
Danny Carella - invece siamo rimasti bloccati a Santa Maria del Mare.
Tutto perchè non c’è un ferry di emergenza agli Alberoni e un
approdo per un vaporetto a Santa Maria del Mare che da anni si
chiedono invano. Il vaporetto di emergenza arrivava a San Pietro in
Volta quando tutta la gente era dall’altra parte. Inaudito, è ora
di finirla». Il direttore della Navigazione di Actv, Marino
Fontanella, solo pochi giorni fa aveva assicurato che «il Lido di
Venezia sarà pienamente in servizio entro pochi giorni, e non ci sarà
alcuna ripercussione sulle linee dei ferry boat. I mezzi saranno
tutti disponibili per l’estate e per far fronte alla richiesta».
Ma il consigliere comunale Sebastiano Costalonga attacca: «Venerdì ne
chiederemo conto in Commissione all’assessore Bergamo e ad Actv».
Riccardo Palma del comitato per il ferry del Lido rincara: «Ieri
ho preso il traghetto per grazia divina. Siamo stufi, che si apra il
servizio ai privati se Actv non ce la fa».
- (Simone Bianchi)
la Nuova Venezia
martedì 1 giugno 2010
Documento approvato ieri dalla municipalità sulla pesca a Pellestrina
Documento di iniziativa del gruppo del Partito Democratico della
Municipalità di Lido-Pellestrina
Presentato nella Conferenza dei Capigruppo del 27 maggio 2010 per
l’inserimento nell’o.d.g. del Consiglio del 31 Maggio
Il Consiglio di Municipalità di Lido-Pellestrina
APPRESO
dagli organi di stampa della ripresa della protesta dei lavoratori del
settore della pesca nei confronti dell’Amministrazione provinciale di
Venezia e della Regione che tardano a dare risposte concrete alle varie
istanze da tempo sollevate;
RITIENE
assai preoccupante il comparto ittico che rappresenta la risorsa
principale, se non unica, per numerose famiglie di Pellestrina,
determinando una situazione di crisi economica e sociale gravissima per
un territorio già colpito dalla chiusura del cantiere navale De Poli;
CONSTATA
che l’Amministrazione della Provincia di Venezia, ente pubblico per
legge competente per il settore della pesca, non ha ancora,
ingiustificatamente, messo in atto il “Documento programmatico per la
venericoltura” congiuntamente firmato in data 2 febbraio 2010 dalla
Presidente della Provincia e dall’Assessore provinciale alla pesca;
RAMMENTA
che in tale documento l’Amministrazione provinciale si è ufficialmente
impegnata a dare avvio ad una serie di attività, in collegamento con la
Regione e il Magistrato alle Acque, che una volta realizzato dovrebbe
dare un sostegno concreto all’attività di venericoltura.
In particolare l’Amministrazione provinciale si è impegnata a :
1) dare avvio a una fase di sperimentazione della c.d. “pompetta” nella
laguna di Venezia, al fine di consentire, qualora ritenuta compatibile,
l’utilizzo della stessa quale strumento per la raccolta del prodotto;
2) dare avvio ad un percorso con gli Enti competenti finalizzato ai
punti di sbarco e alla autorizzazione per il trasporto del prodotto sia
“cesti” che “sacchi”;
3) dare avvio con la Regione Veneto delle rimanenti acque della Laguna,
finalizzato al reperimento di nuove aree da adibire ad allevamento o
raccolta del seme;
4) dare avvio con il Magistrato alle Acque della definizione di un
percorso per l’assegnazione di nuove aree da adibire ad allevamento,
così da poter rilasciare nuove concessioni;
5) dare avvio alle procedure necessarie alla attuazione di una campagna
di pesca controllata sussidiaria all’attività di allevamento,anche nella
forma di pesca collettiva, con la raccolta di prodotto adulto e mezzano
con l’obbligo di rimessione nei vari vivai del prodotto mezzano;
6) dare avvio alle procedure atte a favorire la campagna di raccolta del
seme, nella c.d. area “dighette”, “verti” e nella zona del Brenta,
presumibilmente ne mese di marzo, ritenuto più compatibile con le
necessarie condizioni ambientali ed atmosferiche;
7) dare avvio ad un percorso con il Magistrato alle Acque finalizzato al
rilascio del permesso di raccolta del seme nell’area catalogata S.I.N.;
8) dare avvio ad un percorso con gli Enti competenti finalizzato al
rilascio di una autorizzazione permanente che consenta il prelievo del
seme ogni qualvolta lo stesso sia disponibile nell’ambito lagunare,
compatibilmente con le condizioni ambientali ed atmosferiche;
9) dare avvio a tutte le procedure necessarie per la proroga della
scadenza delle concessioni prevista per il 2012 al fine di garantire un
arco temporale che permetta l’ammortamento dei capitali impiegati;
RAMMENTA INOLTRE
che l’Amministrazione provinciale si è impegnata a istituire un tavolo
operativo con tutti gli Enti interessati e con la partecipazione di
qualificati rappresentanti della categoria;
CHIEDE
al Presidente della Provincia di Venezia e all’Assessore provinciale
alla pesca di dare rapida risposta alle attività e ai punti
programmatici dagli stessi sottoscritti con un proprio atto ufficiale
(“Documento programmatico per la venericoltura”) in data 2 febbraio
2010 e ancora totalmente disattesi, in quanto essi costituiscono una
risposta concreta ed efficace alle diverse richieste avanzate dalle
categorie interessate e ritenute necessarie al passaggio dalla
condizione di pesca alla vongola alla attività di allevamento;
INVITA
altresì, il Sindaco e la Giunta del Comune di Venezia a farsi parte
attiva nel sollecitare e favorire, per quanto di competenza, l’avvio
delle attività soprarichiamate.
fonte: Danny Carella, Presidente della Commissione Ambiente,
Urbanistica, Attività Produttive per la municipalità di Lido-Pellestrina
venerdì 16 aprile 2010
Muore il bambino investito in bici lungo i Murazzi
Il piccolo di otto anni era stato travolto assieme alla madre da
un'auto. La donna è in prognosi riservata a Padova
Madre e figlio erano stati ricoverati in condizioni disperate dopo
essere stati investiti da un'auto mentre correvano in bicicletta. Il
piccolo di 8 anni è morto nel pomeriggio di venerdì dopo una lotta
estenuante nel letto di ospedale in terapia intensiva pediatrica a
Padova. Si chiamava Brahim Nasib di San Pietro in Volta a Pellestrina.
E' stato investito assieme alla mamma lungo la strada dei Murazzi, la
via principale dell'isola. Una Ford Fiesta condotta da un ragazzo di 23
anni del luogo, alle 19.30 di giovedì, è uscita di strada
all'improvviso. Procedeva nella stessa corsia con la stessa direzione,
ha travolto la madre e subito dopo il bimbo che la precedeva in bici.
L'automobilista è stato sottoposto alle analisi del sangue dai
carabinieri di Chioggia che attendono gli esiti. Subito dopo lo schianto
i due feriti sono stati trasportati d'urgenza all'ospedale con
l'elisoccorso. Luciana Gavagnin, 33 anni, giovane mamma che stava
correndo sul lungo mare con il piccolo è ricoverata ancora in prognosi
riservata all'ospedale di Padova. Il figlio non ce l'ha fatta.
Martino Galliolo
Corriere del Veneto
mercoledì 28 gennaio 2009
Gruppo 'Pellestrina c'è!'
Alcune affermazioni degli assessori intervenuti al convegno organizzato dal Comune di Venezia sul
futuro dell’isola di Pellestrina e alcuni articoli della stampa in quest’ultimo periodo ci hanno fatto
comprendere che il modello organizzativo previsto dallo statuto del comune di Venezia non gode
della fiducia da parte degli stessi attuali amministratori del Comune.
La suddivisione del territorio in cinque municipalità ha prodotto cinque fotocopie burocratiche del
Comune di Venezia, con poteri che molto spesso tendono a sovrapporsi o a scontrarsi con quelli
dell’organizzazione centrale e dove i confini delle competenze molto spesso appaiono confusi.
L’isola di Pellestrina ha da sempre dichiarato la propria contrarietà rispetto a questo modello,
ritenendolo eccessivamente penalizzante nei confronti della propria realtà territoriale, che ne
sarebbe uscita sminuita e svilita, con il sacrificio della propria identità e peculiarità. I documenti
che in tal senso l’ultimo consiglio di quartiere aveva prodotto e proposto hanno allora aperto un
dibattito che l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Venezia hanno sottovalutato, ritenendo
che la perdita di identità avrebbe potuto essere sacrificata alle esigenze di una più corretta ed
efficiente organizzazione comunale.
A distanza di quattro anni constatiamo che sono gli stessi amministratori del Comune di Venezia a
mettere in discussione quel modello amministrativo.
In questa situazione non possiamo non pretendere che l’isola di Pellestrina venga ascoltata, e che
venga valutata la possibilità di valorizzarne identità e peculiarità.
La valorizzazione di identità e peculiarità non passa per un’ulteriore riduzione del numero di
municipalità, ma per una razionalizzazione delle funzioni e delle strutture delle stesse. E’ inutile
fare cinque microstrutture comunali, se poi non si fanno funzionare o non si attribuiscono deleghe
reali. E’ facile poi dire che non funzionano.
A nostro giudizio, il decentramento non deve essere burocratico, ma funzionale e funzionante, e
rispettoso delle realtà locali.
Prevedere un aumento delle municipalità potrebbe sembrare un’operazione irrealizzabile, se
all’aumento corrispondesse il pari aumento delle strutture burocratiche, per cui ci troveremmo ad
avere 10 o 12 municipalità e 10 o 12 ministrutture burocratiche, che presenterebbero gli stessi difetti
di quelle già esistenti.
Un incremento delle municipalità con una contestuale riduzione delle strutture burocratiche, con
una razionalizzazione e definizione seria e precisa di compiti e funzioni, può rappresentare invece la
vera sfida per l’Amministrazione comunale.
Su questo vogliamo discutere con l’Amministrazione comunale, perché non riteniamo che ancora
una volta i destini dell’isola di Pellestrina vengano decisi senza ascoltarne la voce.
Il proporre l’istituzione di un organismo, che sia rappresentativo dell’isola, sia esso municipalità o
quartiere o altro, è dare voce a una identità e alla sua cultura, per valorizzarne la ricchezza.
Rossella Favero
«Pellestrina non è Cenerentola»
sabato 27 dicembre 2008
venerdì 8 giugno 2007
Espulsione, sputo all’arbitro e strip sul campo. Busetto (Pellestrina) squalificato per tre anni
Il giocatore non ci sta «Gli ho solo detto una parolaccia Il resto è inventato»
PELLESTRINA. Prima un intervento duro da espulsione,
poi lo sputo in faccia all’arbitro, infine uno «strip» tutt’altro che
apprezzato da pubblico e giustizia sportiva. Williams Busetto,
giocatore del Pellestrina (Seconda categoria), assicura di non aver
fatto nulla, ma ora deve fare i conti con una squalifica di tre anni,
fino al 2 giugno del 2010, sanzione comminatagli per quanto successo
nel secondo tempo supplementare della sfida playout tra Saccolongo e
Pellestrina, giocata sabato scorso e conclusasi 3-1 per i padovani,
risultato che ha condannato alla Terza categoria la squadra isolana.
La
motivazione riportata nel comunicato ufficiale pubblicato ieri spiega
che il giocatore del Pellestrina «colpiva violentemente ed
intenzionalmente un avversario con un calcio ad una gamba,
procurandogli un grosso ematoma. Alla notifica del provvedimento di
espulsione, sputava in faccia all’arbitro, colpendolo al volto.
Condotto fuori dal campo a forza dai compagni, si calava i calzoncini
ed esibiva il sedere al pubblico in segno di scherno». E non è tutto,
perchè alla fine della partita «ostacolava il rientro negli spogliatoi
degli ufficiali di gara, minacciandoli verbalmente ed offendendoli,
desistendo solo per l’intervento del capitano e dell’allenatore».
Visto
quanto è successo, il giudice sportivo ha deciso di squalificare
Williams Busetto fino al 2 giugno 2010. Ora il Pellestrina, dopo il
boccone amaro della retrocessione, deve fare i conti anche con questo
caso. «In campo c’era molta confusione - è la spiegazione del
presidente Teresino Vianello - non abbiamo visto bene quello che
succedeva. Il sedere mostrato al pubblico? Mi pare che Williams si sia
solo aggiustato la maglietta, niente di più. Vista la situazione, però,
anche noi vogliamo fare chiarezza. Se è vero quanto è stato riportato
nel comunicato ufficiale, la società prenderà provvedimenti. E saranno
molto severi». Va aggiunto che Teresino Vianello accusa di scarsa
sportività il pubblico di Saccolongo. «In campo c’era un clima
intimidatorio - spiega - una cosa pazzesca».
Chi ha visto qualcosa
di più è Cosimo Scialpi, che in panchina sostituiva Marino Scarpa,
l’allenatore titolare squalificato. «Sì, ho visto lo sputo - afferma -
ma non so se ha centrato l’arbitro al volto».
E Williams Busetto?
Detto che sabato scorso a Saccolongo rientrava dopo due anni da un
grave infortunio, il ventunenne del Pellestrina rigetta in toto la
versione dei fatti contenuta nella sentenza del giudice sportivo. «Non
ho fatto nessuna di quelle cose - dice - altro che fallo violento, il
mio intervento non era nemmeno da espulsione. Lo sputo in faccia? Anche
questa è una bugia, dopo avermi espulso l’arbitro mi ha dato subito le
spalle, era impossibile quindi che lo centrassi al volto. Lo stesso
discorso vale per i pantaloncini abbassati. Le offese? A fine gara sono
andato incontro all’arbitro - conclude Busetto - e gli ho detto che
aveva rovinato la partita, e in effetti ho aggiunto una parolaccia».
Maurizio Toso
la Nuova Venezia
giovedì 7 giugno 2007
Espulso, resta in mutande. Maxi-squalifica di tre anni.
E' successo a un 20enne del Pellestrina, formazione veneta di
seconda categoria: entrato nei supplementari, si è fatto cacciare per
un brutto fallo, ha sputato all'arbitro e schernito il pubblico
tre anni di squalifica nel pianeta calcio italiano? Un giocatore del
Pellestrina, formazione di seconda categoria, ci è riuscito, eccome.
SPUTI E MUTANDE - Il calciatore
ventenne, entrato in campo durante i tempi supplementari di una sfida
playout, ha prima rifilato un calcio a un avversario, poi sputato
all'arbitro nel momento in cui quest'ultimo ha estratto il cartellino
rosso. Per finire, gestaccio nei confronti del pubblico, con quel
calarsi i pantaloni in segno di scherno che non è sfuggito allo stesso
direttore di gara. Il giovane, che a fine gara ha pure ostacolato il
rientro dell'arbitro negli spogliatoi, avrebbe però negato di aver
tenuto questi gravi comportamenti. La gara del "fattaccio" era quella
per i playout di seconda categoria disputata tra Pellestrina (la
squadra dell'isola lagunare) e i padovani di Saccolongo, vinta da
questi ultimi dopo i supplementari per 3-1.
IL "MODELLO" BARTON - Molti
ricorderanno il talentuoso Joey Barton esultare in maniera simile nella
sfida pareggiata dal suo Manchester City contro l'Everton nell'ottobre
scorso o nei quarti di coppa d'Inghilterra contro il Blackburn. Che
fine ha fatto? Dopo essere stato sospeso dal club per aver aggredito il
compagno di squadra Dabo, Barton sembra vicino al Newcasle ma prima
dovrà risolvere le proprie grane con la giustizia.
La Gazzetta dello Sport