giovedì 29 novembre 2012

Stangata sul Nuovo San Pietro. Un anno di squalifica a Vianello

Un giocatore squalificato per un anno, uno per quattro giornate, un altro paio fuori per due turni, partita persa 0-3 a tavolino. Sono solo alcune delle sanzioni comminate al Nuovo San Pietro (Seconda categoria, girone L) in relazione al turbolento finale della gara giocata domenica contro il Patavina Polverara, incontro sospeso a pochi minuti dal termine dall'arbitro Cecchin di Castelfranco sul risultato di 0-2, visto che il direttore di gara non riteneva ci fossero le condizioni per continuare. La risposta del giudice sportivo è arrivata ieri, con la sanzione più severa a Devid Vianello, squalificato fino al 25 novembre 2013 perché dopo l'espulsione per somma di ammonizioni “afferrava ripetutamente l'arbitro al petto, scuotendolo e spingendolo all'indietro di qualche metro, accompagnando il gesto con bestemmie e minacce, veniva trattenuto a fatica dai compagni di squadra”, come recita il comunicato che aggiunge come “l'episodio di violenza induceva l'arbitro a sospendere la gara al 42' del 2° tempo, riferendo nel referto, di trovarsi incondizione psicologica non compatibile con il sereno svolgimento delle sue funzioni”. E non è finita, visto che nel conto ci sono anche le quattro giornate a Michele Scarpa, due per l'espulsione e due per avere insultato l'arbitro, le due a Nicola Zennaro e Cristian Bonora, quest'ultimo per frasi minacciose che avrebbe rivolto al direttore di gara rientrando negli spogliatoi, e il turno di stop incassato da Marco Vianello e Daniel Scarpa. La giustizia sportiva ha deciso poi non solo per lo 0-3 a tavolino ma ha anche inflitto al Nuovo San Pietro un'ammenda di 150 euro per “insistenti insulti e minacce all'arbitro durante tutta la gara da parte dei propri sostenitori, nonchè per la presenza, nei pressi degli spogliatoi, di due persone non autorizzate che minacciavano l'arbitro al termine dell’incontro”. Multa che fa il paio con quella incassata per il recupero di campionato (risultato, 0-2) giocato mercoledì scorso con il Ferri. Una botta notevole con il club gialloblù però per nulla disposto ad accettare passivamente le decisioni della Giustizia Sportiva. «Sto già presentando il ricorso da inoltrare in federazione», spiegava nel tardo pomeriggio di ieri Marco Ghezzo, presidente del Nuovo San Pietro, raggiunto telefonicamente pochi minuti dopo le decisioni del giudice sportivo, «intanto posso già ribadire che a fine gara al massimo può essere volato qualche insulto verso l'arbitro ma che nessuno dei nostri giocatori si è sognato di venire a contatto fisico con l'arbitro. Non siamo disposti ad accettare questa sentenza, ci attiveremo perché venga fatta chiarezza. Mi sono sentito con il presidente del Patavina Polverara e mi ha confermato che la gara è sempre rimasta nei binari della correttezza». 
Maurizio Toso

martedì 27 novembre 2012

«Solo proteste» Il San Pietro (partita sospesa) prepara il ricorso

Gara sospesa, rischio di sconfitta a tavolino, polemiche per la direzione di gara dell'arbitro. Per il Nuovo San Pietro (Seconda categoria, girone L) la partita dell’altro ieri contro la Patavina Polverara è finita male. Anzi, non è proprio finita. Al 44' del secondo tempo, infatti, l'arbitro Cecchin di Castelfranco l’ha sospesa per incidenti, ritenendo che non ci fossero più le condizioni per continuare serenamente. In quel momento il risultato era di 2-0 per i padovani e il San Pietro stava giocando in sette - vale a dire il numero minimo di giocatore perchè una partita continui - causa l'espulsione di quattro dei suoi giocatori. Dopo essersi visto fischiare contro due rigori, uno dei quali realizzato, il club gialloblù si è visto punito per la terza volta con un tiro dagli undici metri, e la decisione ha scatenato le proteste del Nuovo San Pietro. Da qui l'arbitro a sua volta ha ritenuto di sospendere la sfida. Mossa che la dirigenza gialloblù contesta vivacemente. «Ma sì, sarà volata qualche parola grossa da parte di qualche nostro giocatore» commenta Marco Ghezzo, presidente del Nuovo San Pietro, «ma non c'era motivo per sospendere la partita, la reazione dei nostri ragazzi è anche stata motivata dalla direzione dell'arbitro, che è riuscito a espellere quatto nostri giocatori, ad ammonirne quindici e assegnarci contro due calci di rigore prima dell'episodio allo scadere, con un ennesimo penalty a nostro sfavore. Noi non ci stiamo, non abbiamo responsabilità, semmai è stata la direzione di gara a essere sbagliata, praticamente a senso unico». Ora bisogna attendere le decisioni del giudice sportivo, ma la vicenda non finirà così. «Esatto, stiamo preparando il ricorso da inviare alla federazione per chiarire l'intera vicenda» conclude Ghezzo, «e c'è anche di più, visto che gli stessi giocatori e dirigenti della Patavina Polverara, quasi allibiti per l'accaduto, sono pronti a testimoniare a nostro favore». 
Maurizio Toso

giovedì 22 novembre 2012

Il mistero del Cason dei sette morti

Festival dei Mistero Ingresso è libero fino a esaurimento posti Tel. 041.2748290 Domenica alle 15.30, nella sala Perla di Pellestrina (nella foto una veduta aerea), si terrà la rievocazione filmata, realizzata da Musica Nova, dell'antica leggenda “I misteri della Laguna, El Cason dei sette morti.” Il film racconta un'antica leggenda lagunare. Sette pescatori duri di cuore una notte non diedero da mangiare a un bambino affamato ma anzi si presero gioco di lui e un morto, tornato dall'aldilà li castigò. Ancora oggi suoni e grida terribili si possono sentire passando accanto al Cason dei sette morti a qualsiasi ora. L'iniziativa che fa parte del Festival del Mistero dedicato ai luoghi leggendari e misteriosi di Venezia, delle sua laguna .

martedì 20 novembre 2012

Primarie del centrosinistra si preparano i seggi

Anche Lido e Pellestrina si preparano alle operazioni di voto per le primarie in seno al centrosinistra. Per votare domenica prossima saranno allestiti tre seggi: nella sede della Municipalità del Lido di via Gallo (seggio 1), alla scuola Giovanni XXIII di via Malamocco (seggio 2) e alla scuola Loredan di Pellestrina in sestiere Scarpa (seggio 3). Basterà presentarsi con la tessera elettorale, un documento di identità valido, versando poi 2 euro a titolo di contributo spese. Per velocizzare le operazioni di voto, da giovedì a sabato in Municipalità al Lido si potrà ritirare il certificato di elettore della coalizione del centrosinistra, cosa che potrà comunque essere fatta lo stesso anche nei seggi domenica. Il gruppo del Partito democratico della Municipalità di Lido e Pellestrina ha fatto intanto già sapere il proprio orientamento. I consiglieri Angelo Ghezzo, Paolo Povolato, Fabio De Battisti e Danny Carella hanno scelto il candidato Renzi, segnalando che la medesima scelta è stata fatta anche da tutti i giovani del circolo Pd delle due isole, e che sono coordinati da Marco Michieli. (s.b.)

Percorsi ciclabili polemiche per l’asfaltatura

L’asfaltatura del percorso ciclabile in Zona La Mara è ancora al centro di discussioni. L’opera, attesa dai residenti di Pellestrina e San Pietro in Volta, è stata oggetto di una lettera che il consigliere comunale Scarpa ha inviato all’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo. In essa vi è la richiesta di verifica dei tempi per i lavori. L’ultima volta che se n’è discusso, è stato il 29 maggio scorso in commissione a Ca’ Farsetti. Prima dei lavori era necessario uno studio di fattibilità, ma al momento non è ancora arrivata la tempistica. La necessità di asfaltare il percorso ciclabile, ora anche sconnesso, nasce dalla esigenza di evitare cadute e incidenti ai ciclisti che ne usufruiscono quotidianamente. (s.b.)

In Regata Storica è quello che ha vinto di più...

Quattordici bandiere rosse, record di sempre. Ma non è soltanto un grande campione della voga. Sergio Tagliapietra “Ciaci” è ancora oggi, a 77 anni compiuti, un grande atleta dal fisico d’ acciaio e dal cuore buono. Una vita passata a vogare e a pesca, e ora la scuola di voga per i giovanissimi di Pellestrina. Esce adesso una ristampa aggiornata di una edizione Cierre. Curato dallo studioso Antonio Padovan. «Una vita per il remo, storie di voga alla veneta, di canottaggio e di pesca in laguna». Sintesi perfetta del mondo di Ciaci. Un mondo che in parte è stato violentato e modificato dall'invasione delle barche a motore, dal moto ondoso e dal canale dei petroli, dai grandi lavori per la costruzione del Mose. La vita di Ciaci viene raccontata dal protagonista. «Mi sono limitato a trascrivere il racconto del campione», dice Padovan, «ho cercato di conservare la vivacità, la freschezza del racconto orale», scrive Padovan nell'introduzione, «lavorando sulla punteggiatura e mantenendo molte espressioni dialettali. Suggerisco di provare a leggere queste storie immaginando di sentirle raccontare dal re del remo Ciaci, nella sua casa di Pellestrina. Eccole le imprese sportive. E prima ancora l'infanzia del piccolo Sergio, che va in barca prima ancora di andare a scuola, a imparare la pesca e l'arte della voga alla veneta dal padre Albino. Sergio ha nove fratelli - uno, Mario detto Ciaceti, vincerà con lui un'edizione della Regata Storica dei gondolini - trascorre la giovinezza a Burano, poi va ad abitare a Pellestrina, estremo opposto della laguna. E' anche un olimpionico di canottaggio e partecipa alle finali olimpiche di Tokio e Melbourne, vince nel galeone del Palio, record nelle regate a un remo di Murano, dov'era davvero imbattibile. L'ultima bandiera rossa nei gondolini la conquista nel 1988 a cinquant’anni suonati con Palmiro Fongher, Re del Remo come lui. La coppia del secolo si ritira dalle gare il giorno dopo. Resta il mito del grande Ciaci e una marea di ricordi, curiosità e storie del periodo d'oro della voga. Da leggere. 
Alberto Vitucci

martedì 13 novembre 2012

Petizione per curarsi a Chioggia

Hanno raccolto centinaia di firme e ottenuto un incontro con il sindaco e il primario di pronto soccorso dell’ospedale di Chioggia. Sono i volontari della associazione “Tra mare e laguna” che da tempo si battono per i problemi vissuti sull’isola di Pellestrina, e stavolta sono impegnati sul fronte della sanità. In ballo ci sono i servizi sanitari offerti ai residenti, e soprattutto le difficoltà nei trasporti via acqua fino all’ospedale Civile di Venezia. «Non si può andare avanti in questo modo», fa notare Lorenza Vianello dall’associazione di Pellestrina, «in tanti, ormai, non si curano più a Venezia ma si rivolgono direttamente alle strutture chioggiotte. E non potrebbe essere altrimenti, per andare a Chioggia ci impieghiamo se è tanto mezzora, per arrivare al Civile di ore ne servono almeno un paio. E se qualcuno sta male e c’è una emergenza, in idroambulanza si deve attraversa la laguna, e magari capita anche con le intemperie. Non si può andare avanti in questo modo, da qui la richiesta di soluzioni». Se non è un vero e proprio tentativo di “scissione” sotto il profilo sanitario, poco ci manca, ma quello che i residenti di Pellestrina chiedono è di potersi far curare con meno disagi. «I trasporti sono un problema non da poco per noi nel cercare di raggiungere Venezia, ma comunque poco cambia anche per andare al Monoblocco del Lido», aggiunge Lorenza Vianello. «Speriamo che il sindaco di Chioggia ci ascolti e si trovino soluzioni adeguate a semplificarci la vita e a curarci con meno difficoltà». (s.b.)

domenica 11 novembre 2012

I residenti chiedono chiarezza sul maxi porto offshore

Il progetto del porto offshore al largo della bocca di porto di Malamocco non preoccupa solo i consiglieri comunali che lo hanno potuto visionare a Ca’ Farsetti, ma anche i residenti di Pellestrina. A raccogliere il malumore di molti di essi, in queste ore è stato il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”, cittadino della medesima isola e che quindi conosce bene le dinamiche sociali ed economiche del posto. «Non vogliamo il solito pacco che cade dall’alto», sottolinea Scarpa. «Si tratta di un mega progetto da due miliardi e mezzo di euro, quindi non noccioline, e serve concertazione, confronto con i residenti e le associazioni locali. E non dimentichiamo la realtà della pesca, perché questo mea progetto si inserisce nell’ecosistema con la sua fauna marina e le correnti, e potrebbe anche incidere non poco in un mondo che vive già un momento difficilissimo, con un’isola come Pellestrina che storicamente è legata alla pesca». Il consigliere Scarpa poi precisa: «Non sono contrario a priori alla realizzazione di questa opera, ma credo che se dovrà essere fatta, andrà adattata nei minimi dettagli alla realtà del luogo. Serve per questo un confronto tra Amministrazione e territorio. A Venezia non esiste solo la problematica della chimica di Marghera, perché anche la pesca è sofferente, quindi servono nel caso soluzioni alternative che permettano di mantenere in vita uno sei settori più tradizionali dell’economia lagunare, garantendo ai pescatori e alle cooperative di poter lavorare». (s.b.)

L’invasione dei rifiuti Pulizia e polemiche dopo la mareggiata

Danni per migliaia di euro, non meno di 50-60 mila solo al Consorzio Alberghi, dune artificiali rase al suolo e rifiuti ovunque tra capanne rotte e arredi sparsi per l’arenile. La mareggiata che ha colpito il Lido due settimane fa ha portato via metri di arenile e tonnellate di sabbia, ma ha lasciato il segno anche a Pellestrina dove tantissimi rifiuti e alghe si sono spiaggiati, con le onde che lambivano ormai il vecchio murazzo Zendrini dopo essersi “mangiate” gran parte della spiaggia. Al Lido, danni e acqua anche all’Hotel Excelsior, dove le onde sono penetrate fino al ristorante sulla spiaggia, allagando i sotterranei e scaricandosi poi addirittura sul lato laguna in darsena, costringendo il personale a un duro lavoro per asciugare i locali. (s.b.) LIDO I gestori degli stabilimenti balneari lidensi sono corsi ai ripari, dopo i danni per la mareggiata della scorsa settimana, e in gran parte sono già state ripristinate le dune artificiali di protezione, così come sono stati rimossi rifiuti, alghe, legno, tonnellate di conchiglie e capanne rotte dalle onde. Un lavoro che di certo i gestori non si aspettavano di dover affrontare, tanto più in questa fase della stagione, visto che solo un mese e mezzo fa si era conclusa quella balneare. Intanto, per quanto accaduto lungo il litorale di Lido e Pellestrina, è arrivata la richiesta di stato di calamità naturale. Con una interpellanza rivolta al sindaco, il consigliere Alessandro Scarpa ha fatto il punto sui danni subiti dagli arenili delle due isole, in particolare sotto il profilo della grave erosione del litorale, chiedendo oltre a interventi di ripascimento, anche verifiche sulla necessità di nuove opere di difesa che evitino in futuro il ripetersi di situazioni come quelle vissute due settimane fa. «Visto che queste opere importanti svolgono un’azione di protezione a mare, sia per la laguna che per la città di Venezia, e visti i danni arrecati alla spiaggia del Lido e a quella di Pellestrina», sostiene Scarpa, «chiedo al sindaco che si faccia tramite per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Oltre ai danni subiti dagli stabilimenti balneari li- densi, vanno rimarcati quelli all’arenile di Pellestrina dove, con l’ultima mareggiata, nelle zone dei pennelli 16 e 17 del Sestier Busetti, e in altre zone centrali dell’isola, la spiaggia è quasi del tutto scomparsa, con il mare che lambisce ormai pericolosamente i vecchi Murazzi del Zendrini a pochi metri dalle case». La Municipalità di Lido e Pellestrina, proprio in queste ore, sta sperando in una risposta dalla Regione dopo la richiesta di poter disporre di nuovi fondi per migliorare le difese a mare delle due isole. Il presidente Giorgio Vianello si era mosso ancora una decina di giorni fa, prima che la mareggiata colpisse gli stabilimenti balneari del Lido. Intanto, anche la sezione dell’Udc di Pellestrina si è mossa su questo fronte. «Vogliamo portare all’attenzione degli enti competenti il gravoso problema dell'erosione del nostro litorale», scrive il segretario Vincenzo Vianello. «La spiaggia è stata pensata e progettata per difendere l’isola ma anche Venezia e la sua laguna, visto che la posizione strategica di Pellestrina fa da scudo alla città in caso di forti mareggiate». Da parte del Comune, l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin si è detto da subito «disponibile a incontrare i gestori delle spiagge per affrontare assieme il problema e poi poter fare le dovute richieste a Regione e Magistrato alle Acque». (s.b.)

sabato 3 novembre 2012

Nuovo San Pietro serve un’ulteriore data per la sfida con il Ferri

Verrà stabilita nei prossimi giorni la data dell’ulteriore recupero Nuovo San Pietro - Ferri (Seconda categoria, girone L). Partita valida per la settima giornata di andata, la sfida era già saltata domenica a causa del maltempo. Rinviata al 1° novembre, data individuata dalla Figc veneta sfruttando la festività religiosa, anche giovedì scorso non c'è stata la possibilità di giocare vista l'eccezionale acqua alta che ha colpito Venezia e le sue isole. Altro rinvio, in attesa del recupero... del recupero. (m.t.)

venerdì 2 novembre 2012

Stop al cantiere Actv a Pellestrina

La Salvaguardia blocca la nuova “piastra” con darsena per la manutenzione dei vaporetti

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La Commissione di Salvaguardia blocca la nuova “piastra” con darsena per la manutenzione dei vaporetti che l’Actv vorrebbe realizzare a Pellestrina, nell’area dei cantieri De Poli, deviando, per realizzarla, il corso del canale principale dell’isola che corre accanto ad essa, per realizzare così un’ansa che ne consenta la realizzazione.
Lo stop della Commissione riguarda in realtà il progetto presentato dal Magistrato alle Acque che riguarda solo la deviazione del canale, giustificandola ufficialmente con motivi di idraulica lagunare. Il progetto dell’Actv infatti sui tavoli della Salvaguardia non arriverà mai, da quando il Comune ha stabilito di non inviare più i propri progetti alla Commissione - in polemica con il suo operato - ritenendo di aver già completato la propria pianificazione urbanistica anche sul piano paesaggistico e ambientale.
Sta di fatto però che se non viene approvato il progetto del Magistrato alle Acque - che, come organo dello Stato, è invece ancora tenuto a inviare i suoi piani in Salvaguardia - per la deviazione del canale di Pellestrina, non può neanche essere realizzato l’intervento dell’Actv, che prevede in pratica uno spostamento in avanti verso la laguna dell’intero Cantiere de Poli, acquisito dall’azienda di trasporto acqueo.
La nuova “piastra”, di ingenti dimensioni, sarebbe destinata all’ormeggio dei mezzi con vere e proprie corsie di parcheggio, per comnsentire di tirare in secca quelli destinati alla manutenzione. Ma è prevista anche una darsena vera e propria per la sosta di alcuni di essi. Le perplessità della Salvaguardia - che ha richiesto al Magistrato alle Acque - un supplemento di studi idraulici e ambientali riguardano l’effettiva necessità della deviazione di un canale che ha da sempre quella conformazione, ma riguardano indirettamente anche l’impatto del nuovo cantiere Actv.
L’azienda ha già stabilito di lasciare il cantiere di Sant’Elena per trasferire le manutenzioni dei suoi mezzi al Tronchetto e a Pellestrina Nel primo verranno eseguite le manutenzioni e le riparazioni di guasti programmate a 12 e 36 mesi, nell'isola le manutenzioni previste ogni cinque anni. A Pellestrina, tra l'altro, si potrà compiere la manutenzione anche sul grande ferry «Lido di Venezia». Per questo ha necessità di maggiori spazi rispetto a quelli previsti dall’attuale cantiere De Poli.
Per la realizzazione dell’intervento è previsto circa un anno di lavori, ma tutto è legato alla decisione finale che prenderà la Commissione di Salvaguardia sulla deviazione del canale di Pellestrina, la cui unica ragione sarebbe pertanto quella di consentire i nuovi lavori dell’Actv. Ci vorranno invece dai 18 ai 24 mesi per portare a termine i lavori di riorganizzazione del Tronchetto, che ospiterà i cantieri per il pronto intervento e la manutenzione spicciola.
L’azienda ha acquistato per 12 milioni e 330 mila l’area De poli e si è presa sia i due ettari e mezzo del cantiere di terra sia il bacino galleggiante.(e.t.)

giovedì 1 novembre 2012

Dune di protezione già spazzate via dalle onde del mare

Appello della Municipalità alla Regione per finanziare i lavori di ripascimento della spiaggia a Lido e Pellestrina

Dune di protezione, che in certi punti del litorale sono state già spazzate via dalle onde del mare invernale, erosione continua e la preoccupazione dei gestori degli stabilimenti balneari che si fa sempre più concreta in vista delle mareggiate che di sicuro si vedranno nelle settimane venture. Da qui l’appello lanciato dalla Municipalità di Lido e Pellestrina verso la Regione, chiedendo fondi per eseguire interventi di ripascimento e non solo. «Vediamo da tempo come molte zone del Lido si sono trovate particolarmente in difficoltà sotto questo profilo», commenta il presidente della Municipalità Giorgio Vianello. «In particolare gli stabilimenti balneari a ridosso dei Murazzi, oppure quello degli Alberoni. Senza dimenticare quanto sta avvenendo da tempo anche a Pellestrina, con tratti di arenile che sono letteralmente scomparsi. Decine di metri di spiaggia mangiati dal mare, con le onde che hanno demolito anche parte delle dune abbattendo pure i tamerici. E questo praticamente sotto il muro del murazzo a protezione del centro abitato di Pellestrina. Alla Regione chiediamo che si concedano fondi alle due isole, così come avviene per altre località del litorale veneziano. Penso Cavallino piuttosto che Jesolo o Bibione. Il Lido ha una spiaggia molto particolare e famosa in tutto il mondo, qualcosa deve essere fatto per tutelarla maggiormente». Davanti agli stabilimenti lidensi sono state innalzate nei giorni scorsi le dune artificiali a protezione delle capanne ricoverate per i mesi invernali. Ma nel week end in alcuni tratti di spiaggia le onde del mare le hanno già in parte demolite. E il timore dei gestori è che le prossime ore, con l’alta marea e il vento previsto, la situazione possa peggiorare ulteriormente. «Da tempo andiamo dicendo queste cose», fa notare Mario Campagnaro, presidente del Consorzio balneari lidensi. «Io ad esempio gestisco lo stabilimento Kuyaba, e ho pochissimo spazio tra la terrazza del ristorante e il mare. Questione di qualche metro. L’erosione in questi ultimi tempi è stata evidente». In tutto il tratto antistante i Murazzi è stata realizzata in passato una soffolta (una sorta di diga sottomarina, ndr) che ha avuto il pregio di ridurre l’incidenza delle onde sulle difese a mare, e anche la conseguente erosione. «Sarebbe bastato proseguire quell’opera di altri 5-600 metri verso nord e i nostri stabilimenti. Non sappiamo se non è stato fatto per mancanza di soldi, ma la speranza è che la Regione ci pensi e intervenga. Questi sono i mesi in cui si può pensare di fare qualcosa, e ne va anche della qualità degli arenili che poi i bagnanti si trovano a frequentare. Problemi comuni anche a Sorriso, Miramare oppure Consorzio Alberghi».
Simone Bianchi

In ricordo di Giorgio De Gaspari

Ciao Giorgio” e lui “Ciao bello”. Così nei nostri incontri iniziava il dialogo che in genere era rivolto alla natura, soprattutto il mare e la laguna, se non c’ era nulla di personale. Infatti lui ricordava bene come aveva trovato l’isola ancora naturale, tanto che vi si è subito innamorato comprandosi tra l’altro una barca che per lungo tempo, è stata la sua “ casa” ormeggiata alla fermata del pontile di Ca’ Roman; poi nel tempo si è costruito un casone in mezzo alla laguna. Una strana persona a cui piaceva vivere l’ isolamento: infatti lui parlava con le persona e non viceversa. Oltre ad essere un pittore era anche uno scrittore , però non ha mai voluto mettersi in mostra, anzi si nascondeva dal grande artista che era. Non gli interessava nulla del denaro o del potere, ma di essere se stesso, apprezzando l’ umiltà e la libertà senza nessuna presunzione. Era dotato di un a intelligenza infinita; voleva infatti, in base alla persona che aveva davanti, istaurare un discorso di carattere facile per farsi capire; sapeva trovare parole più semplici possibili. Faceva dei viaggi anche di quattro sei o più mesi in giro per il mondo, appunto per scoprire luoghi isolati da tutto, immersi dalla natura; ma poi ritornava ormai nella sua amata isola. “ Sono scappato da Milano, perché non ero capace di sopportare l’ industria! Ecco perché mi sono subito innamorato di pellestrina” . Spesso mi diceva di avere anche la sensazione che qualche istituzione culturale dovesse scoprirlo; infatti faceva di tutto per essere isolato, nascosto per scrivere e fare opere in santa pace, immerso nel silenzi. Dicevo, che per lungo tempo ha vissuto a bordo di una barca, ma poi un forte temporale, l’ ha distrutta. Ecco perché si è costruito un casone in mezzo alla laguna. Giorgio aveva un solo difetto : condurre la vita da barbone; forse lo ha fatto, per non farsi scoprire: ma quello che conta di noi stessi è cosa sai fare, quindi conta l’ interno della persona. Questo era Giorgio. Comunque pellestrina culturalmente ha perso un grande personaggio. Ciao Giorgio, da tutta la comunità dell’ isola. Ormai eri diventato uno di noi pellestrinotti. 
Lettera firmata 
Pellestrina