giovedì 28 settembre 2006

Cade in acqua e annega. Era andato a controllare la barca


Muore scivolando proprio
davanti a casa. E viene ritrovato dal nipote, casualmente di passaggio.
Era uscito di casa, durante la notte, per andare a controllare la sua
barca. Poi, forse a causa di una disattenzione o per colpa di un
malore, è scivolato dalla riva cadendo in acqua. Il suo corpo, ormai
privo di vita, è stato ritrovato dal nipote che ha inutilmente cercato
di rianimarlo. È morto in questo modo Espedito Vianello, pensionato di
90 anni, residente al sestiere Scarpa di Pellestrina al civico 1171. Il dramma si è verificato, nella notte tra martedì e mercoledì a Pellestrina
. Nato il 21 giugno del 1916, ex marinaio sposato padre di due figli,
era molto conosciuto nell'isola. Ma la sua vita l'aveva tutta dedicata
alla pesca. Proprio l'amore e lo scrupolo per la sua barca e il mare,
lo hanno tradito inesorabilmente. Come era solito fare, di notte,
Vianello era uscito di casa per controllare la barca. Poi, il buio.
Forse, l'ex marinaio, sporgendosi troppo dalla riva, è caduto battendo
violentemente la testa e perdendo i sensi e finendo annegato. Oppure è
stato colto da malore. A quell'ora così tarda, però, non c'era nessuno
di passaggio e quindi nessuno è riuscito a soccorrerlo tempestivamente
per salvagli la vita. Di lui si è accorto Andrea Vianello, nipote che
stava rincasando. Il giovane tra le barche della famiglia ha visto che
affiorava qualcosa di strano. Si è avvicinato e ha immediatamente
effettuato il drammatico ritrovamento riconoscendo il parente privo di
vita. Lo ha subito issato a bordo tentando una rianimazione e poi ha
allertato il Suem e cercato aiuto. Ma era troppo tardi. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri della Compagnia di Chioggia che hanno escluso
ogni ipotesi di suicidio e omicidio, stabilendo che la morte è stata
provocata da una tragica fatalità. Non è stato, perciò, ritenuta
necessaria l'autopsia. I funerali si svolgeranno domattina alle 10.45
nella chiesa di Sant'Antonio di Pellestrina.

lunedì 25 settembre 2006

Sequestrate tre imbarcazioni e denunciati quattro pescatori

Sabato, 23 Settembre 2006

Tre imbarcazioni
sequestrate, quattro pescatori denunciati al pubblico ministero e quasi
tre quintali di vongole bloccati. È il bilancio dell'ultimo controllo
effettuato dal Reparto operativo aeronavale di Venezia in laguna. In
questo caso il controllo si è concentrato in una vasta zona che
comprende il Canale Nuovo e il Canale dei Petroli, vicino a Fusina.

Qui,
nelle ore notturne, sono state trovate alcune imbarcazioni che
pescavano abusivamente in una zona da tempo vietata e con attrezzi
proibiti.

I
pescatori, una volta che hanno notato i mezzi della Guardia di finanza,
hanno tentato la fuga in laguna ma dopo un breve inseguimento i
militari sono riusciti a raggiungerli ed a bloccarli definitivamente.

Oltre
alle tre imbarcazioni sono stati sequestrati anche i tre motori
fuoribordo, tre rasche utilizzate per la pesca in laguna e 270 chili di
vongole che, come spesso accade in questi casi, sono state
immediatamente rigettate in laguna dagli stessi finanzieri.

I pescatori identificati B.T., 29 anni, G.G, 65 anni, B.L. 37 anni e B.S., 66 anni, tutti residenti a San Pietro in Volta e a Pellestrina
, sono stati denunciati. I pescatori sono accusati di violazione della
legge regionale sulla pesca e di danneggiamento ambientale. Dopo
l'inseguimento il primo pescatore è stato anche denunciato per il reato
di resistenza a pubblico ufficiale.


martedì 19 settembre 2006

Problemi a San Pietro in Volta per un ristorante e la casa di riposo

Se a Pellestrina
la situazione è stata tutto sommato sotto controllo, grazie all'azione
delle pompe e alla pulizia dei tombini, a San Pietro in Volta invece ci
sono stati diversi problemi.

Allagamenti
si sono avuti a Portosecco, dove si stanno conducendo gli interventi di
Insula per la realizzazione dei sottoservizi da collegare al collettore
fognario. Tanta acqua anche nelle calli vicine alla chiesa di San
Pietro. In una, in particolare, ha agito per ore la Protezione civile,
poiché bastava che riprendesse a piovere per far salire l'acqua
provocando danni, anche se non sempre ingenti, che a molti hanno
riportato alla memoria gli episodi dell'alluvione del '66 e delle
numerosissime acque alte (sparite con gli interventi di banchinamento)
che si vorrebbero dimenticare.

Solo
nella tarda serata di domenica l'emergenza è rientrata. Sono comunque
rimasti allagati tantissimi orti e giardini, soprattutto quelli
posizionati nel lato mare, che sono a livello più basso delle case e
degli edifici presenti nel lato laguna. Anche il ristorante "Da Memo" e
la casa di riposo dell'Opera Santa Maria della Carità hanno lottato
contro l'acqua. "Memo" ha avuto per due volte la sala da pranzo
semiallagata con l'acqua che defluiva dentro dall'orto retrostante,
fortunatamente in orari in cui gli avventori avevano già finito od
erano alla conclusione del pranzo. La casa di riposo si è ritrovata con
gli uffici a mollo. Non ci sono stati interventi dei pompieri, anche se
è stata allerta, per qualche episodio, la Municipalità. La fortuna
dell'isola è comunque quella di avere un gruppo di volontari di
Protezione civile il cui operato, in questi casi, risulta veramente
indispensabile.

Annalisa Vianello

mercoledì 13 settembre 2006

Barchino si rovescia, due feriti

Martedì, 12 Settembre 2006
SAN PIETRO IN VOLTA L’incidente è avvenuto ieri mattina alle 8, coinvolta una coppia di capparozzolanti
Il cofano è andato a sbattere contro un pezzo di legno galleggiante, gli occupanti in ospedale

Due giovani
capparozzolanti chioggiotti, M.P. e A.B., sono rimasti seriamente
feriti a causa della collisione del loro barchino contro un pezzo di
legno che galleggiava in acqua. Il fatto è accaduto verso le 8 di ieri
a San Pietro in Volta, dal lato della laguna. Ricoverati all'ospedale
di Venezia, sono stati immediatamente affidati agli specialisti. M.P.
ha riportato un trauma cranico, l'amico un trauma addominale. Secondo
la ricostruzione effettuata dai carabinieri di Chioggia, il cofano dei
capparozzolanti stava navigando in direzione di Chioggia quando, per
cause ancora in fase di accertamento, ma probabilmente a seguito
dell'alta velocità, è andato a sbattere contro un pezzo di legno. La
barca si è rovesciata e gli occupanti sono finiti in acqua, non prima
di aver urtato contro il natante.

Tempestivo l'intervento del motoscafo dei vigili del fuoco di Venezia che ha provveduto al traino del barchino verso la riva di Pellestrina
. L'ambulanza è, invece, arrivata con una decina di minuti di ritardo,
perché impegnata in un altro intervento di soccorso. Saputo
dell'incidente, nell'arco di pochissimi minuti, i colleghi pescatori di
Chioggia e Pellestrina si sono
organizzati per agevolare al massimo i soccorsi, assicurando la
viabilità e la possibilità di sbarcare i feriti nel luogo più comodo.
Tutti concordano nel sostenere che la dinamica dell'incidente trova
spiegazione solo nella tensione che regna nell'ambiente. I
capparozzolanti abusivi o pseudo dilettanti, osservano i pescatori
regolari, scappano istintivamente ad ogni minimo allarme. Se temono
l'arrivo di qualche mezzo delle forze dell'ordine, agiscono d'istinto,
accelerando al massimo anche se non in possesso di quantitativi di
molluschi superiori al massimo consentito. Nel caso di ieri, la paura
non si giustificava perché, nei pressi di Pellestrina
, non è stata vista alcuna motovedetta. Nel barchino dei vongolari
feriti c'erano solo pochi chili di pescato, raccolto a mano, senza
l'ausilio di mezzi meccanici proibiti.

R.P.


domenica 10 settembre 2006

Anche Pellestrina finalmente, avrà il suo asilo


Anche Pellestrina
finalmente, avrà il suo asilo. Sarà aperto lunedì, al primo piano del
palazzo comunale di San Pietro in Volta, che ospita pure la biblioteca
e al piano terra, la scuola materna. Da circa sei anni sull'isola era
in funzione uno spazio cuccioli, localizzato sempre a San Pietro in
Volta, nei locali dell'ex scuola elementare «Carlo Goldoni», che
copriva comunque le esigenze e i fabbisogni dei due paesi. Poi il
progetto del vecchio Consiglio di Quartiere, di raggruppare le due
realtà educative, e il via ai lavori da parte del Comune. Le sale
posizionate di fronte alla biblioteca, e utilizzate per le varie
attività delle associazioni locali, sono state così completamente
ristrutturate, e rese a misura di bambino. Già ad aprile lo spazio
"cuccioli" della Goldoni era stato lì trasferito e durante la chiusura
estiva, sono stati realizzati gli ultimi interventi: completamento
delle cucine (una parte, già esistente, serve le scuole materne,
elementari e medie), realizazione di un'ascensore e di un montacarichi.
Domani il via per i 17 bambini iscritti. La struttura ne può contenere
29.


Dopo oltre cento anni di permanenza sull'isola...


Dopo oltre cento anni di permanenza sull'isola, se ne vanno le suore Canossiane. Una partenza legata alla mancanza di vocazioni. Da 10-15 suore degli anni d'oro, oggi infatti sono rimaste in tre; madre Maria, madre Moretta e madre Paola, le prime due tra l'altro, abbastanza anziane, e la madre generale, sicuramente con sofferenza, ha deciso il loro trasferimento e la chiusura della casa. Una perdita enorme per l'isola: le suore dei Busetti, come vengono chiamate per differenziarle dalle consorelle «figlie di Maria Addolorata», presenti sempre a Pellestrina in sestier Scarpa, sono parte della comunità.L'annuncio è stato dato nelle parrocchie da don Pierangelo Laurenti: la notizia circolava da tempo, ma nessuno l'aveva presa sul serio. Chi in questi giorni è andato a chiedere conferma, ha visto le suore indaffarate a confezionare pacchi e pacchetti, a imballare oggetti, a rimuovere quadri e mobili.Si tratta di un avvenimento importante, perché queste suore, amate da tutti, hanno sostenuto e condiviso la fede della comunità, hanno contribuito all'educazione dei bambini e alla formazione dei loro genitori, hanno accompagnato i ragazzi nell'età difficile dell'adolescenza, e non sono mai mancate, con la parola e l'esempio, dove c'era un problema, un disagio, un dolore. La loro scuola materna era diventata nel tempo molto più che una scuola: si trasformava infatti in luogo d'incontro, in sede di feste per bambini e ragazzi, centro di aggregazione per giovani, adulti ed anziani.

Arrivate a Pellestrina nel 1900, con dimora nelle vicinanze della Chiesa di Ognissanti, da sempre hanno svolto il ruolo di educatrici e maestre di lavoro. Accolsero subito nei loro locali i bambini, le ragazzine e le giovani donne, per insegnare loro un lavoro. Erano anni in cui dominava la fame e l'ignoranza, e loro, col principio della loro madre fondatrice, Maddalena di Canossa, iniziarono a fare opera di alfabetizzazione e a cercare di aiutare le molte famiglie indigenti. Qualcuna di loro ebbe la brillante idea di realizzare un orto, per coltivare verdura e frutta, e un pollaio. I prodotti venivano distribuiti poi alle famiglie più bisognose.Le anziane dell'isola si illuminano a ricordare gli interi pomeriggi trascorsi da giovani ragazze a lavorare con il tombolo, a ricamare, ad apprendere nozioni di economia domestica, un po' pregando, un po' ridendo, un po' chiacchierando, sotto la costante attenzione di madre Lorenzina, una suora pellestrinotta. Qualcuna addirittura racconta di aver conosciuto lì il suo futuro marito.


Poi la società è cambiata; l'isola è migliorata a livello sociale ed economico, e anche il ruolo delle suore si è modificato. Ma la loro presenza discreta ha continuato ad essere importante.


Annalisa Vianello