venerdì 29 dicembre 2017

Pellestrina, l’invasione massiccia su un asfalto ecologico “non sicuro”

Andar in bicicletta su un’esile striscia di terra, tra mare e laguna, di circa 8 km, con due strade, una carrabile e una fronte laguna. Da circa quattro anni, è arrivato il turismo ciclabile. Ma in modo massiccio, quindi per l’isola si tratta di una fastidiosa invasione non controllata. Lo sparuto gruppetto di ciclisti, la famigliola che viene a trascorrere in isola il fine settimana per godersi la bellezza del luogo, non fa testo. Ma le “mandrie” di 100/200 ciclisti domenicali o festivi, che prendono d’assalto il ferry agli Alberoni, e che scesi a Santa Maria del Mare occupano entrambe le carreggiate della strada, qualche problema lo provocano, anche di sicurezza. Soprattutto perché l’isola non ha una pista ciclabile degna di questo nome. L’antefatto: 7 anni fa perse la vita in un incidente stradale un bimbo di nove anni, Brahim. In suo nome venne avviata una campagna per la sicurezza stradale. E partì l’idea della pista ciclabile. Un centinaio di metri vennero realizzati nella strada dei murazzi, restringendo le carreggiate già strette, in tempi brevi. Un altro centinaio di metri furono dedicati a S. Maria delMare, in una stradina che collega la strada dei murazzi a quella fronte laguna. Bellissima, con una vista mozzafiato,mabreve. Nelle informazioni sulla viabilità dell’isola poi, la pista ciclabile è indicata come la strada lato laguna fino ad arrivare in località Portosecco, campo sportivo, dove, dopo anni di promesse e rimpalli di responsabilità è stata finalmente adattata a pista ciclabile una via esterna a qualunque circolazione, dove il turista e ciclista può godere per circa 3 km di un paesaggio unico: laguna e cielo. Peccato che ci sia l’inghippo. Tale pista, nell’accesso a Portosecco e a Pellestrina (vicino al cantiere Actv) ha un centinaio di metri per parte ancora sterrati. È stata realizzata in asfalto ecologico, talmente sottile che, in caso di emergenza o incidenti nessun mezzo di soccorso può transitarvi. Segnalazioni sono partite dalla Protezione civile e da cittadini responsabili. Ma pare che sia stato proposto di creare dei percorsi di soccorso trasversali da mare a laguna e installare idranti in corrispondenza. Quei 3 km sono costeggiati da orti e appezzamenti di verde privati: quindi un’altra decina d’anni per avviare espropri. E niente illuminazione, soltanto piccoli quadrati catarifrangenti poggiati a terra. È proprio per questo, anche la biciclettata di Ferragosto, manifestazione isolana storica, ha seguito il percorso tradizionale, ovvero della strada dei Murazzi. 300/400 persone in bicicletta, seguite costantemente dalla Protezione civile e dai carabinieri, non potevano transitare in un luogo dove, anche per una piccola caduta non avrebbero potuto essere soccorsi. Il resto della “pista ciclabile” è la strada lato laguna fino al duomo di Ognissanti. Poi altri 100 metri lato mare fino al cimitero di Pellestrina. Qui vi è il battello per Chioggia, che può imbarcare fino a 10 biciclette, mail sabato e la domenica vi sono un paio di corse dedicate soltanto a questi mezzi, sia in andata che in ritorno. E a Chioggia spesso l’imbarcadero non è sufficiente a contenere tutti i turisti.
Annalisa Busetto

«Ca’ Roman, il Comune cambi rotta»

Il Tar ha già dato ragione alle istanze degli ambientalisti bloccando le villette che dovrebbero essere edificate a Ca’ Roman. Ma la vittoria di questo primo round non ferma Estuario Nostro e Altro Lido che lanciano un nuovo appello al sindaco Luigi Brugnaro e all’assessore all’ambiente e all’urbanistica Massimiliano De Martin. I presidenti, Arrigo Battistini e Salvatore Lihard, chiedono a Ca’ Farsetti un netto cambio di rotta: «Una delle molte situazioni critiche che vi trovate ad aver eredito dall’amministrazione precedente è quella oggetto del recente annullamento da parte del Tar, del Piano di recupero dell’ex colonia Marina di Ca’ Roman - scrivono Battistini e Lihard. Una vicenda che abbiamo seguito attentamente fin dal 2011. Se fossimo stati ascoltati le cose sarebbero potute andare ben diversamente». La posizione degli ambientalisti è molto chiara: un Piano di recupero nell’area si può fare,ma la cubatura edilizia e le nuove costruzioni non devono andare ad intaccare un’area verde, gli ex orti, definita di pregio ambientale. «Gli assessori che si sono succeduti, Ezio Micelli e Andrea Ferrazzi, hanno preferito assecondare le richieste della proprietà di massimizzare le proprie convenienze derogando di fatto alle normative urbanistiche superiori. Si è dovuto quindi affrontare un ricorso al Tar grazie al sostegno, in prima linea, di Italia Nostra, intervenuta a livello nazionale ». L’invito agli attuali amministratori è quello a non ripetere le scelte sbagliate, ma piuttosto ad adoperarsi «per persuadere l’attuale proprietà che, nell’area in questione, è possibile anche un intervento forse commercialmente meno ambizioso ma più avveduto e sostenibile - scrivono i rappresentanti delle due associazioni - che consideri cioè le cubature legittimamente ricavabili e utilizzabili. Questo si può fare e senza perdere altro tempo». In pratica una ristrutturazione edilizia della vecchia colonia, un tempo delle suore Canossiane, mentre la parte mai edificata (ex orti) andrebbe considerata come preziosa area naturale tra l’ex colonia, la pineta e il complesso di interesse storico del Forte Barbarigo.
L.M.

giovedì 28 dicembre 2017

Nuovo San Pietro campione d’inverno

L’allenatore Cerilli: «Vinciamo e ci divertiamo, è la strada giusta» 

 Dopo il quarto posto ottenuto nella scorsa stagione, il San Pietro in Volta, oggi Nuovo San Pietro, nell'anno del suo 80° compleanno ha chiuso il girone d'andata, nel gruppo L di Seconda Categoria, al primo posto, laureandosi campione d'inverno con un punto di vantaggio sul Codevigo, rivale diretta per il salto di categoria. Tutti compatti, dalla società con in primis il presidente Giorgio Antiga, il direttore sportivo Gianpietro Scarpa ed il factotum Daniele Scarpa, alla squadra, condotta anche quest'anno da Franco Cerilli. Squadra composta da tutta gente del posto, «L'isola di Peter Pan, della felicità» ci scherza sopra lo stesso Cerilli, con un solo “straniero”, il chioggiotto Johnny Garbin. Il capocannoniere è Alessandro Vianello con 8 reti, ma è lo spirito di squadra che ha portato il San Pietro così in alto. «C'è il giusto entusiasmo» spiega Cerilli« ma soprattutto un grandissimo carattere ed un forte attaccamento alla maglia. Stiamo esprimendo un buon calcio, che sposa la mia filosofia del divertirsi facendo divertire gli altri. Possiamo fare meglio ma direi che siamo sulla buona strada».

Il San Pietro in Volta manca dalla Prima Categoria da parecchi anni e sarebbe davvero un bel regalo alla società per i suoi primi 80 anni di storia. «E noi faremo di tutto per raggiungere l'obiettivo. Abbiamo un antagonista molto forte che è il Codevigo, ma sarebbe importante anche staccare la terza di sette punti, perché a quel punto basterebbe anche il secondo posto: ovviamente però ci piace vincere. Stiamo raccogliendo i frutti seminati l'anno scorso quando, in realtà, siamo stati sfortunati avendo trovato nel girone due corazzate, però il lavoro fatto, anche nel settore giovanile con allenatori del calibro di Daniele Vianello e Andrea Ghezzo, è stato straordinario». La gente ci crede e la domenica riempie la tribuna. «Abbiamo sempre 350 persone che ci vengono a vedere, per non deluderli nel girone di ritorno» conclude Cerilli « dobbiamo rimanere concentrati. Ma se penso che questi ragazzi hanno preferito gli allenamenti alle vacanze, non ho dubbi». 

Daniele Zennaro

Donazioni sangue, nell’isola una risposta convincente

(L.M.) Quaranta donazioni e due nuove idoneità. Pellestrina festeggia un nuovo record di generosità nella donazione del sangue. Alla quarta uscita in isola dell’Avis comunale di Venezia i pellestrinotti hanno risposto con la consueta voglia di mettersi in gioco, in prima persona, per aiutare chi ha bisogno. Un successo nel segno dell solidarietà ancora più significativo nel clima natalizio. In molti potevano essere distratti dalle ferie o dalla corsa ai regali. Invece, pochi giorni prima di Natale Pellestrina ha dimostrato, di avere un grande cuore. C’è chi si è messo in coda alle 7 del mattino e ha aspettato un’ora al freddo fino alle 8 per donare il sangue e dare la propria adesione. L’affluenza (nella foto una fase dell’iniziativa organizzata dall’Avis) è stata al di sopra di ogni attesa. Il presidente Sandro Cicogna e la vicepresidente Patricia Springolo hanno quindi rivolto un grande grazie a tutti i volontari, ai donatori e alle donatrici alle infermiere e ai medici che hanno permesso con la propria partecipazione questa raccolta straordinaria. Nonostante questo bell’exploit di Pellestrina, l’Avis comunale di Venezia chiude questo 2017 in negativo rispetto alle esigenze c’è carenza di sangue.

domenica 24 dicembre 2017

In arrivo un milione per interventi in primo piano ci sono le fognature

Fondi per sistemare anche il palasport

In arrivo oltre un milione di euro per Pellestrina. Nel pacchetto di interventi, inseriti nel bilancio 2018, e finanziati per circa 20 milioni di euro su tutto il territorio comunale, una fetta importante, su proposta dell’assessore comunale al Bilancio, Michele Zuin, è stata riservata a Pellestrina. Soddisfatto anche il consigliere comunale, e delegato del sindaco alle isole Alessandro Scarpa Marta che ha voluto ringraziare il sindaco e l’intera giunta comunale per l’attenzione data a Pellestrina. «Un altro passo avanti, la giunta comunale ha approvato lavori a far funzionare il sistema di scarico delle acque piovane e dell’alta marea – ha detto Scarpa - è stato inoltre messo in bilancio l’adeguamento e messa in sicurezza Palazzetto dello sport di Portosecco in modo che le associazioni e persona possano usufruire di questi spazi. E’ previsto il restauro della sala del cinema Perla e ex scuola Goldoni con i fondi del patto per Venezia, integrazione idranti e rete antincendio località “la Mara”, dove gli operai sono già all’opera. In extremis, anche su mia precisa richiesta, è stato inserito il restauro degli ex bagni pubblici di Pellestrina e San Pietro in Volta e sistemazione dei marciapiedi e delle piazze delle chiese fronte laguna. Ci sono poi altri interventi importanti anche per le altre isole della laguna. Ma indubbiamente per Pellestrina sarà un salto di qualità». L’appalto più urgente è quello che riguarda il sistema fognario, vasche per la rete delle acque, quadri elettrici, manutenzione pompe e marciapiedi per l’isola di Pellestrina. E’ stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica che prende in considerazione tutti gli interventi che si reputano necessari e indispensabili per l’adeguamento e il ripristino degli impianti di trattamento delle acque presenti sull’isola considerato che lo stato delle apparecchiature di alcuni impianti risulta essere molto critico.
Gli interventi, per un totale di 1.040.820 euro, prevedono il rifacimento e la sostituzione di parti elettriche ed elettromeccaniche, valvole e pompe per consentire il corretto funzionamento dell’intero sistema.
LorenzoMayer

venerdì 22 dicembre 2017

Autobus di linea 11 Cominciati i lavori per le pensiline

Sono cominciati i lavori per la costruzione delle nuove pensiline dell’autobus che serviranno tra San Pietro in Volta e Pellestrina la linea 11 di Actv. Un intervento atteso da anni, dal momento che i passeggeri erano, e sono tuttora costretti, ad attendere i mezzi pubblici sul ciglio della strada a ridosso del Murazzo, sotto il sole in estate o esposti a pioggia e vento con il freddo. Il Comune sta procedendo con gli interventi, i primi nella zona di San Pietro in Volta, poi proseguendo verso Pellestrina, dove verranno ricavati gli spazi per le pensiline scavando il montone del Murazzo. Sempre in questi giorni sono state sostituite le parti in plexiglass danneggiate di due pensiline sempre nella zona di San Pietro in Volta. In questo caso ignoti erano entrati in azione rompendole in più punti. L’ennesimo atto vandalico che ha caratterizzato queste strutture. (s.b.)

domenica 17 dicembre 2017

La Banda in concerto

La Banda di Pellestrina terrà oggi il Concerto di Natale alla chiesa di Sant'Antonio a Pellestrina, interpreteranno musiche e brani natalizi. Inizio alle 16.30.

giovedì 14 dicembre 2017

Targa per ricordare la nave “Kadima

Da ieri, davanti alla chiesetta della Madonna della Carità, c’è una targa a ricordo della partenza proprio da qui, la notte del 5 novembre 1947, della nave Kadima che trasportava centinaia di donnee uomini europei,verso una nuova patria, la Palestina. La posa della targa è stata voluta dalla municipalità insieme alla Comunità Ebraica. Significativa è stata la presenza degli alunni di alcune classi della scuola media di Pellestrina “Loredan”.La scelta di ricordare quanto accaduto è un insegnamento a non dimenticare dato ai ragazzi e alle giovani generazioni, ed è stato toccante sentire le testimonianze di persone che hanno vissuto quel periodo, e che nella nave“Kadima” avevano amici o parenti. Alla cerimonia sono intervenuti il Rabbino Rav Scialom Bahbouta, Danny Carella, presidente della Municipalità e il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Franca Ongaro”Vittore
Pecchini.

mercoledì 13 dicembre 2017

Kadima, per non dimenticare

Pellestrina. Scoperta oggi una targa a ricordo della nave che salpò per la Palestina 

 Una targa commemorativa verrà scoperta oggi in memoria della vicenda legata alla nave Kadima, salpata da Pellestrina il 5 novembre 1947 con a bordo centinaia di donne e uomini europei, migranti illegali verso una nuova patria, la Palestina. La cerimonia si terrà alle 11 poco a sud del Cantiere Actv, davanti alla chiesetta della Madonna della Carità in via Piovini Sestiere Scarpa.

Quello ricordato in questa occasione fu uno dei molti viaggi clandestini attivati dall’organizzazione ebraica Aliyah Bet, sorta già nel 1934 per portare al sicuro gli ebrei tedeschi. Terminata la guerra, i sopravvissuti alla Shoa, cercarono di eludere le limitazioni imposte dal mandato britannico sulla Palestina (1934-1948). In questo periodo più di 70 mila ma’apilim (ebrei immigrati clandestinamente) compirono in condizioni precarie oltre una sessantina di viaggi, per ricostruirsi una nuova vita in Eretz Israel.

Ma la maggior parte dei convogli venne intercettato in mare aperto o nelle vicinanze della costa. La Kadima, originariamente denominata Raffael Luccia, fu ribattezzata per l’occasione con il termine ebraico che significa avanti. A bordo 794 persone. (s. b.)

domenica 10 dicembre 2017

Vittoria Risi,pornostar appassionata di pittura

Un assaggio delle capacità artistiche di Vittoria Risi, nota pornostar veneziana originaria di Pellestrina (nella fotografia), che negli ultimi tempi ha cercato di valorizzare soprattutto le sue capacità pittoriche. Il tutto in attesa della personale prevista per il 2018.
In questo caso si tratta di due sue tele di grande formato, che raffigurano i paesaggi lagunari dalle atmosfere sfumate e nebbiose, che recentemente sono state esposte negli spazi della Bugno Art Gallery incampoSanFantin, all’interno diuna collettiva.

martedì 5 dicembre 2017

Caserme e batterie all’asta «Intervenga il Comune»

Nel bando “Valore Paese” la struttura della Guardia di Finanza agli Alberoni la Emo e la Marco Polo di Pellestrina. Appello dell’Istituto italiano dei castelli 

 Strutture risalenti alla Serenissima per le quali da anni le associazioni si battono per un pieno recupero e apertura alla città. Queste sono quelle finite in vendita al Lido e a Pellestrina da parte del Demanio. La Batteria Ca' Bianca Angelo Emo è la più grande, originariamente era armata con due cannoni da 305/50 e due da 76/40. La denominazione deriva dal famoso ammiraglio comandante nell'ultima impresa navale della Serenissima nel 1784-86. La batteria faceva parte della difesa costiera italiana anche durante la prima guerra mondiale. Ma rimase pressoché inoperosa in quel periodo essendo al di fuori dalla zona dei combattimenti. Fu in stato di allerta dopo i fatti di Caporetto, quando gli austriaci arrivarono nella zona del Piave e minacciarono Venezia da vicino ma tutto rientrò poi nella normalità. Anche durante il secondo conflitto mondiale fu attivamente presidiata, ma non ebbe occasione di intervenire in nessuna situazione. La Batteria Marco Polo si trova invece a San Pietro in Volta. Era armata con quattro cannoni da 152/40 su affusto scudato. Nel luogo dove è stata costruita esisteva all'epoca della Serenissima il forte San Pietro in Volta. Durante la seconda guerra mondiale fu mantenuta in servizio e il suo comando aveva anche il compito di presidio della zona anti-paracadutisti nel vicino spazio lagunare. All'epoca della sua costruzione non esisteva ancora il murazzo e la fisionomia stessa del terreno era diversa. Infine l'ex Caserma della Guardia di Finanza degli Alberoni, situata di fronte alla laguna in via della Droma 107. Quest'ultima ha invece avuto una destinazione d'uso residenziale, ed è composta da più corpi di fabbrica e da un'area scoperta. Lo stato di manutenzione della struttura, per ammissione stessa del Demanio, è pessimo. La superficie del complesso è di 1.800 metri quadrati, mentre quella coperta supera i 700. (s.b.)

La storia dell'isola in un libro

Giovedì alle 17 alla scuola Loredan sarà presentato il libro 'Pellestrina, una perla dell'Adriatico dal '400 a.c. fino al 1800' scritto da Stefano Nardelli e Giorgio Vianello. Interverranno l'editore Davide Livieri e il presidente municipale Danny Carella.

lunedì 4 dicembre 2017

Pellestrina, 43 spazi per i residenti

Nuove pertinenze di alloggi di edilizia residenziale pubblica e pertinenze ittiche per i residenti di Portosecco e San Pietro in Volta sono state consegnate dalla vicesindaco Luciana Colle e dal consigliere delegato alle isole Alessandro Scarpa “Marta”: 27 a Portosecco e 16 a San Pietro in Volta. Presente anche Danny Carella, presidente della Municipalità.

«La realizzazione delle pertinenze» commenta Colle «è finalizzata alla valorizzazione delle attività economiche tradizionali dell’isola e per la difesa della residenzialità. Ora 43 famiglie potranno contare su nuovi spazi per le loro residenze e le loro attività. E questo è un primo stralcio del progetto più ampio di riordino paesaggistico e ambientale dello spazio aperto dell’isola di Pellestrina. Sono stati posizionati anche elementi di arredo urbano e alberature, individuati percorsi pedonali interni tra fronte laguna e fronte murazzi e di raccordo con la viabilità carrabile comunale».

«Questa amministrazione» commenta Scarpa Marta «sta dimostrando di avere a cuore Pellestrina, le sue località e le isole in generale. La giunta, in questi due anni e mezzo, anche grazie all’impegno dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, ha, per esempio, eseguito interventi straordinari sui collettori per oltre 250 mila euro, asfaltato strade e risistemato marciapiedi per oltre 300 mila euro, fatto la manutenzione straordinaria dei campi da calcio Marella e a S. Pietro in Volta per complessivi 100 mila euro, abbiamo costruito da zero il Pontile di sbarco per i disabili di fronte al Municipio per 20 mila euro, stiamo sistemando cinque coppie di fermate Actv con un impegno di spesa di 250 mila euro e, abbiamo finalmente realizzato la tanto attesa pista ciclabile da San Pietro in Volta alla località La Mara per oltre 300 mila euro. Tutto questo senza contare i lavori eseguiti nelle scuole che nella sola estate scorsa, ad esempio, ci hanno visto impegnati per ottenere i certificati di prevenzione incendi. Complessivamente, quindi, abbiamo investito oltre 1,2 milioni di euro destinati alla collettività, oltre a quelli che stanzieremo a breve grazie al Patto per Venezia siglato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutti interventi che il Comune ha fortemente voluto per riqualificare l’area, per metterla in sicurezza e per fornire un supporto alle attività produttive tradizionali lagunari e alla salvaguardia della residenzialità nell’isola».

mercoledì 15 novembre 2017

Pista ciclabile, si fa il nuovo tratto

Sono finalmente iniziati i lavori per la costruzione del nuovo tratto di pista ciclabile nella zona di Portosecco a Pellestrina. L'intervento è seguito dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche (l'ex Magistrato alle Acque) e dovrebbe concludersi entro un mese. Ruspe e operai sono al lavoro per sistemare il fondo del tratto di argine lagunare nel quale verrà ricavata la pista ciclabile lunga 300 metri e larga 3, che completerà il percorso nella zona a nord dell'isola. «Dopo quasi un anno di attesa si è sbloccato un progetto che riteniamo fondamentale per la popolazione di Portosecco», commenta il consigliere comunale delegato per le isole, Alessandro Scarpa Marta. «Questo intervento consentirà a tutti i residenti e ai cicloturisti di evitare di percorrere la Strada dei Murazzi, divenuta ormai troppo pericolosa e senza spazi di sicurezza per pedoni e ciclisti. Un raccordo fondamentale tra i due tratti di pista ciclabile già disponibili». «L'intervento utilizzaerà un fondo in asfalto ecologico», aggiunge il delegato, «verrà bonificata la zona prospiciente al tracciato, eliminando rovi e buche, ma non è previsto un impianto di illuminazione pubblica». Il nuovo tratto di pista ciclabile si va a inserire in quanto già realizzato dal Comune attraverso Insula negli anni scorsi. La viabilità dell'isoladi Pellestrina necessitava di questo intervento, poiché da anni si discute di sicurezza ciclabile a Pellestrina, anche alla luce di alcuni gravi incidenti stradali avvenuti in passato, come nel caso della morte del piccolo Brahim Nesid. (s.b.)

Ca' Roman, stop alle villette la vittoria di Italia Nostra

La variante del piano regolatore generale per l'isola di Pellestrina prevede nell'area di Ca' Roman solo «interventi di ristrutturazione edilizia con abbattimento degli edifici e ricostruzione». L'intervento della società Ca' Roman srl invece comporta «un insieme sistematico di interventi di demolizione, ristrutturazione edilizia e nuova costruzione su sedimi sostanzialmente diversi da quelli prima occupati». Così scrivono i giudici del Tar nella sentenza che, accogliendo il ricorso presentato da Italia Nostra, ha stoppato la realizzazione di 42 villette, per un totale di 84 unità abitative, al posto dell'ex colonia marina, inserita in un'area tutelata dal punto di vista ambientale e naturalistico.Il piano attuativo era stato approvato prima dalla giunta Orsoni e poi dal commissario Zappalorto. Ma lo stop deciso dai giudici amministrativi, per il contrasto del progetto alle norme tecniche di attuazione della variante al piano regolatore per l'isola di Pellestrina, blocca l'intervento.Grande la soddisfazione di Italia Nostra che aveva presentato il ricorso con gli avvocati Paolo e Francesca Mantovan, appoggiata dal comitato ambientalista Altro Lido. «Ben 11 villette sono previste in aree prima non edificate e che la variante al piano regolatore dichiara inedificabili», spiega in una nota il consiglio direttivo della sezione di Venezia di Italia Nostra, «Se la società Ca' Roman srl avesse contenuto il suo progetto all'area già costruita secondo quanto previsto dal piano regolatore e dalle leggi, e se la precedente amministrazione comunale avesse tenuto conto delle osservazioni presentate a seguito dell'adozione del piano, il progetto sarebbe stato già realizzato. Invece la società ha voluto espandersi in un'area tutelata, nell'ultimo brandello di litorale rimasto inedificato, che Italia Nostra si è battuta per preservare in conformità a leggi e piani vigenti». (ru.b.)

domenica 12 novembre 2017

«Il ferry boat tra i servizi minimi»

Il racconto: cinque ore al Tronchetto prima di rientrare al Lido 

 «Dopo anni di inutili disagi, è ora che Actv si decida a prevedere tra i servizi minimi garantiti anche la linea 11 e la linea 17 del ferry boat». Per il presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina, Danny Carella, la misura adesso è veramente colma. Venerdì è stato messo in ginocchio anche il collegamento per le auto tra Lido e Tronchetto (linea 17) e tra Alberoni e Santa Maria del Mare (linea 11). «La gente non ne può più e ha ragione», rincara Carella. «È una situazione assurda e vergognosa, l’azienda si è fatta trovare impreparata. I servizi minimi devono essere garantiti sempre indistintamente, aggiungendo anche il ferry boat. Non si può paralizzare il traffico anche degli automezzi. I ferry boat non sono come i vaporetti, basta che un solo membro dell’equipaggio scioperi, e tutto si ferma».

Venerdì c’è stato chi ha atteso dalle 14.30 alle 19.20 prima di poter lasciare il terminal del Tronchetto per rientrare al Lido o a Pellestrina. Il tutto con il bar del piazzale chiuso, il freddo e nessuno che dava informazioni su cosa sarebbe potuto succedere, nonostante la sede di Actv fosse a duecento metri di distanza. «Sono rientrato dalle ferie giovedì notte e, non essendoci il servizio notturno del ferry boat di linea 17, ho parcheggiato l’auto a Chioggia e sono rientrato a Pellestrina con il vaporetto», racconta Alvise, in coda l’altro ieri al Tronchetto. «Venerdì mattina sono andato a riprendermi l’auto a Chioggia, avevo poi degli appuntamenti, e alle 14.30 sono arrivato al Tronchetto. Da qui l’amara sorpresa di dover attendere oltre le 19 prima di potermi imbarcare verso il Lido, senza sapere se poi agli Alberoni avrei trovato il mezzo per Pellestrina. Una situazione surreale, senza assistenza e abbandonati a noi stessi. C’erano bambini piccoli e anziani, e anche sul ferry boat il bar era chiuso! Ma Actv stavolta l’ha combinata davvero grossa. In una città come Venezia e con le isole, non è ammissibile che si venga dimenticati in questo modo. Deve cambiare qualcosa, assolutamente

in meglio per la gente». Ovviamente i disagi di venerdì non hanno riguardato solo il Tronchetto, ma anche il terminal di San Nicolò al Lido. Da qui è partito poi il ferry boat che ha caricato i mezzi alle 19.20 al terminal sulla sponda opposta.  
Simone Bianchi

mercoledì 8 novembre 2017

Un caso di scabbia al nido integrato

Intervento dell’Usl a San Pietro in Volta: «Non c’è rischio concreto di diffusione» 

  L’asilo nido integrato di San Pietro in Volta oggi rimarrà chiuso, dopo che ieri si è evidenziato un caso di scabbia per una persona che frequenta la struttura gestita dal Comune. Subito è stata avvisata l’azienda sanitaria e, come indicato dal Dipartimento di Prevenzione attraverso il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, è stato subito avviato il consueto protocollo per la profilassi anti scabbia. Ne consegue che oggi l’asilo rimarrà chiuso per una pulizia approfondita di tutti i locali secondo le misure previste. Da giovedì e fino a mercoledì 14 novembre, l’apertura del nido integrato sarà garantita fino alle 14 per consentire la normale profilassi nelle stanze per il riposo. Tutti i genitori dei bambini iscritti all’asilo e gli insegnanti sono stati adeguatamente informati, sia in merito alla chiusura temporanea, sia in relazione alle precauzioni sanitarie da seguire. Già in altre occasioni, sia in scuole che in strutture per anziani del nostro territorio comunale, si erano evidenziate problematiche simili, tutte poi risolte in breve tempo grazie alla profilassi e alla pulizia approfondita dei locali. Ovviamente un nido integrato, ospitando bambini molto piccoli, desta maggiore preoccupazione. L’Usl 3, proprio per questo, ha fatto sapere che «non esiste un rischio concreto di diffusione, in quanto la scabbia si trasmette attraverso un contatto prolungato tra pelle e pelle, e le misure indicate dai servizi preposti sono mirati proprio a scongiurare ogni forma di contagio». Sia il Comune che gli uffici competenti dell’Usl 3 seguiranno nelle prossime ore il corretto evolvere del caso. Il tutto in collaborazione con la direzione dell’asilo e a garanzia delle famiglie dei bambini e dei cittadini. «Purtroppo questi episodi ricorrono talvolta nel corso dell’anno, ma la cosa più importante è stato l’intervento tempestivo delle autorità sanitarie e del Comune, per garantire la corretta profilassi e tutte le iniziative utili in un caso come questo», commenta la delegata municipale alla sanità, Giulia Cassani. «Le famiglie ora sono al corrente della situazione, e seguiremo anche noi la situazione». (s.b.)

sabato 4 novembre 2017

I cinquant’anni della banda Un libro ne racconta la storia

Il 50° è un anniversario speciale, e quello della Banda di Pellestrina è stato festeggiato con un concerto che ha attirato nella chiesa di Ognissanti centinaia di abitanti. L’affetto per la banda della propria isola si è mostrato ancora una volta pochi giorni fa, e alle note musicali si è aggiunta la presentazione del libro commemorativo che documenta la storia di questo gruppo di orchestrali. Basti pensare al concerto fatto anche al Teatro La Fenice oppure quello nel ghetto ebraico a Cannaregio. Il libro celebrativo riporta la prefazione del sindaco Luigi Brugnaro, ed è la testimonianza di cinquant’anni di cultura musicale con un alto valore formativo sul piano intellettuale, emozionale e sociale per molti giovani di Pellestrina.

Un punto di riferimento per una comunità tra le più piccole della laguna veneziana, che ha saputo eccellere attirando l’interesse di molti e venendo spesso chiamata a rappresentare anche il capoluogo lagunare. E una banda che è riuscita a coinvolgere numerosi giovani, facendogli scoprire la passione per la musica.

mercoledì 1 novembre 2017

Quarant’anni di ricette «Quest’isola è la mia vita»

Dopo 42 anni è andato in pensione De Michele, medico di San Pietro in Volta «Venivo dalla Sicilia e mi hanno accolto come un figlio, ma che fatica il dialetto» 

 Per l’ultima volta ieri ha visitato i suoi pazienti nell’ambulatorio di San Pietro in Volta, ha firmato le ricette necessarie e salutato tutti con un abbraccio caloroso. Il dottor Vittorio De Michele è andato in pensione dopo 42 anni di servizio quale medico di famiglia, dopo aver visto cambiare l’isola di Pellestrina. Per lui, che era partito nel 1975 da Palermo, questa rimane una storia lavorativa e una meravigliosa avventura.

Dottor De Michele, ma come è finito a Venezia?
«“A Palermo mi sono laureato in Medicina, entrando poi in Marina Militare da ufficiale medico. Ho iniziato a lavorare a Venezia subito dopo al presidio di Sant’Anna e all’Arsenale».

A Pellestrina come ci è arrivato?
«Conobbi l’allora medico condotto di San Pietro in Volta, e ne diventai in breve tempo il sostituto».

Com’era l’isola quarant’anni fa?
«C’era meno ricchezza e gli anziani si tenevano i soldi da parte, mentre oggi i giovani investono in molti settori».

Com’erano le case quando andava a visitare i malati?
«Molte erano davvero messe male. Entravi e trovavi cucine piccolissime e la lavatrice sopra i mobiletti per evitare che l’acqua alta potesse danneggiarla. Magari c’era chi neppure aveva il gabinetto e si serviva dei bagni pubblici esterni. Mi colpì molto la mancanza di campanelli alle porte. Il riscaldamento era solo nelle cucine e molte persone stavano con il pigiama sotto i vestiti per non sentire freddo d’inverno».

Che rapporto c’era con la gente?
«È stato da subito bellissimo. Ho trovato persone di una immensa generosità. Non ho mai chiesto soldi per il mio lavoro, ma la gente ricambiava in ogni modo. Negli anni sono stato sommerso dal pesce fresco e ai miei figli di sicuro non è mancato il fosforo. Talvolta mi portavano pietanze già cucinate o dolci. Quest’anno sarà il primo Natale dopo 42 anni in cui mi comprerò il panettone».

La sua famiglia come prese questo trasferimento?
«Ricordo che un giorno mia madre venne a Pellestrina, la portai sul montone del murazzo. Mare da una parte, laguna dal quell’altra e tantissima nebbia. Mi guardò e disse: figlio mio, ma dove sei finito? In molti mi dissero che ero matto ad accettare questa destinazione. In troppi pensano che Pellestrina sia un luogo fuori dal mondo, ma in realtà è unico al mondo per mille motivi».

La crisi della pesca e dei cantieri ha cambiato gli abitanti dell’isola?
«La crisi l’ho vissuta accanto alle persone, perché vedevo in molti la disperazione. L’anima forte di Pellestrina sono state le donne che si sono rimboccate le maniche nei momenti di grande difficoltà. Ho visto famiglie distrutte dalle restrizioni sulla pesca e dalla chiusura dei cantieri».

Si è mai pentito di aver scelto Pellestrina?
«No. Per un siciliano, certo, era un po’ scomoda. Avevo chance lavorative al sud perché mio fratello è neurochirurgo, ma qui c’era la possibilità iniziare subito. Mi sono trovato bene, a parte i grandissimi problemi con il dialetto».

E come li ha superati?
«Ci è voluto un bel po’di tempo. Penso alla prima volta che ho sentito la parola piron (forchetta). Oppure spissa (prurito)».

A livello umano cosa ha trovato e cosa lascia?
«Una comunità incredibile: se ci fosse un matto qui vivrebbe bene, perché sarebbe accettato da tutti. È un luogo in cui ho trovato e c’è una solidarietà immensa tra le persone».

E dal punto di vista professionale?
«Decenni fa si faceva meno prevenzione e più cura. Ora c’è più attenzione».

Cosa farà da oggi?
«Pensa che avrò difficoltà a staccare la spina mentalmente. Rimarrò a Venezia ma farò pure il turista. Magari passerò un po’di tempo alle isole Eolie terra di mia madre».

E adesso il testimone passa a una donna.
«Giusto, la mia sostituta in via provvisoria: la dottoressa Patrizia Dacchille, veneziana, garantirà il servizio ai miei pazienti per i prossimi mesi. A lei il compito di proseguire questo lavoro prezioso in mezzo a tante persone speciali».

martedì 31 ottobre 2017

Duecento giovani al lavoro per pulire la spiaggia libera

Duecento giovani volontari hanno lavorato da venerdì a domenica per ripulire la spiaggia libera di Pellestrina e l’area dei Murazzi dietro Malamocco. Hanno aderito al progetto dell’associazione Prove di un nuovo mondo, e riempito in tre giorni centinaia di sacchi delle immondizie con rifiuti e plastica di ogni tipo, ma raccogliendo anche boe e altri materiali di grosse dimensioni giunti dal mare fino a riva. I giovani sono stati ospitati al Centro Soggiorni Morosini degli Alberoni e nelle strutture di Santa Maria del Mare, hanno condiviso ogni momento in questi tre giorni: non solo lavoro, ma anche divertimento e scoperta, cultura e amicizia. Per gli studenti intervenuti sono state infatti organizzate anche delle uscite, come ad esempio la visita al Piccolo Museo della Laguna Sud per far conoscere le origini di Pellestrina. E al fianco dei ragazzi si è schierata anche Veritas, che ha messo a disposizione mezzi e materiali per la raccolta e lo smaltimento successivo dei rifiuti. Il consigliere comunale delegato per le isole, Alessandro Scarpa Marta, osserva: «I ragazzi hanno fatto un lavoro encomiabile, dando una mano a migliorare l’ambiente». (s. b.)

domenica 29 ottobre 2017

De Michele in pensione dopo 42 anni, la festa dell’isola

Grande festa ieri a San Pietro in Volta, per il dottor Vittorio De Michele, lo storico medico di famiglia che è andato in pensione dopo 42 anni di onorato servizio. Alla Remiera Portosecco si sono radunati decine di suoi pazienti, amici, rappresentanti di associazioni sportive e culturali dell’isola, ma anche il presidente della Municipalità, Danny Carella, e il consigliere comunale delegato per le isole Alessandro Scarpa Marta. Numerosi i doni consegnati a De Michele, compresa una targa da parte della stessa Amministrazione. Di origini meridionali, il dottor De Michele si era trasferito al Lido dopo la laurea, e da lì quasi ogni giorno si è recato nel suo ambulatorio di San Pietro in Volta per visitare e curare generazioni di abitanti, con passione e professionalità che lo hanno sempre contraddistinto, sempre in prima linea, spesso
diventando amico e confidente. «Il dottor De Michele a San Pietro in Volta è stato una vera istituzione», sottolinea Danny Carella, «un medico vecchio stampo, punto di riferimento e presenza di rilievo in un’isola che troppo spesso è stata abbandonata in passata». (s.b.)

sabato 28 ottobre 2017

La banda musicale compie 50 anni Stasera il concerto

Mezzo secolo di attività e una occasione speciale per festeggiare questo invidiabile traguardo. A tagliarlo è la Banda di Pellestrina, autentica istituzione sull’isola, che oggi alle 21 sarà ancora protagonista con un concerto organizzato nella chiesa di Ognissanti. Un'occasione speciale in cui verrà presentato anche un libro commemorativo con la prefazione del sindaco Luigi Brugnaro, e che racconta la storia della Banda e il suo operato dal giorno della fondazione a oggi. «L’impegno dei musicisti e la tenacia nel mantenere in vita questa realtà è motivo di orgoglio per tutti noi», ha detto Alessandro Scarpa Marta, consigliere comunale delegato per le Isole, e originario proprio di Pellestrina. Di recente la Banda ha suonato anche al Teatro La Fenice prima dello spettacolo Aquagranda e al ghetto ebraico. (s.b.)

venerdì 27 ottobre 2017

Volontari in spiaggia e ai Murazzi

Da oggi fino a domenica studenti ripuliranno il litorale del Lido 

  Inizieranno oggi, tra Malamocco e Pellestrina, gli interventi di numerosi volontari che aderiscono all’iniziativa “72 ore con le maniche in su”. È organizzata dal gruppo “Prove di un mondo nuovo” che, come ogni anno, porta a Pellestrina e Lido una sessantina di studenti che si impegnano nella pulizia dei Murazzi e della spiaggia libera.

Il tutto fino a domenica. Saranno ospitati al Centro Soggiorni Morosini, quelli che lavoreranno a Malamocco, e a Santa Maria del Mare quelli che invece presteranno la loro opera sulla vicina isola.

A seguire le attività sarà il consigliere comunale delegato alle isole, Alessandro Scarpa Marta. Per i giovani sono stati previsti anche alcuni momenti culturali e di aggregazione, come la visita al Piccolo Museo della Laguna Sud per far conoscere le origini di Pellestrina. «Si tratta di una iniziativa di pregio che ormai si ripete da anni», sottolinea lo stesso consigliere comunale, «e in questo vanno lodati gli organizzatori per la loro costante presenza sul nostro territorio. Anche stavolta verranno raccolti quintali di rifiuti, recuperati in sacchi e consegnati a Veritas che supporta questo intervento».

L’iniziativa ha trovato anche negli anni scorso ampio consenso gli organizzatori sperano di bissare il successo anche quest’anno.(s. b.)

giovedì 26 ottobre 2017

Un altro guasto al ferry decine di pendolari a terra

Il “Pellestrina” ancora in avaria: servizio di trasporto bloccato, proteste e disagi La Municipalità: «I residenti sono stanchi, serve una soluzione tempestiva» 

 Ennesima avaria per il ferry boat di linea 11 che collega Santa Maria del Mare agli Alberoni. Ieri alle 7.45 la motozattera “Pellestrina” è andata infatti fuori uso, lasciando a terra decine di pendolari, studenti e persone che dovevano comunque raggiungere il Lido e Venezia, anche per recarsi all’Ospedale Civile per sottoporsi a qualche visita o per far visita ai parenti ricoverati. Un guasto che ha causato il blocco del servizio, con gli autobus di linea 11 rimasti bloccati a Pellestrina, tra inevitabili disagi e proteste.

Actv è stata costretta a dirottare prima il Marco Polo, quindi l’Ammiana che ne ha preso il posto, dal terminal di San Nicolò al Lido fino ad Alberoni e Santa Maria del Mare. Cinque le corse che sono saltate tra le due isole fino alle 9.30 circa, prima che il Marco Polo riuscisse a risolvere in parte la situazione, forte anche delle sue maggiori dimensioni e delle rampe laterali per aumentare il numero di auto da imbarcare. Quanto accaduto ieri ripropone il tema del piano di emergenza, discusso in numerose occasioni, ma che pare al momento lasciare ancora troppe incomprensioni e soprattutto non risolvere le emergenze in pochi minuti, quando queste si verificano.

«Lo diciamo da anni», osserva Danny Carella, presidente della Municipalità delle due isole, «quel piano va ripreso, discusso e applicato una volta per tutte. Poco importa se le avarie si verificano una o due volte l’anno, qui si deve dare la garanzia alla gente di muoversi, non fosse altro perché questa vive su due isole, e i servizi non possono interrompersi in questo modo. Chiederemo un incontro all’assessore ai Trasporti e che si passi alle vie di fatto».

Negli anni scorsi Comune e Actv hanno fatto un notevole investimento sui nuovi pontoni per gli approdi, simili a quelli usati per la linea 17 tra Lido e Tronchetto. Ma la Municipalità e i residenti chiedono che tra Santa Maria del Mare e Alberoni stazioni invece un mezzo di emergenza, pronto a entrare in linea in pochi minuti qualora si verifichi un’avaria. «I ferry boat partiti dal Lido ne hanno impiegato di tempo ad arrivare», rincara Danny Carella. «I nostri concittadini sono stufi, e non ho contato le tantissime telefonate di protesta ricevute nei nostri uffici. Urge una soluzione, ma purtroppo finora non è stato compreso il problema che i residenti affrontano».

mercoledì 25 ottobre 2017

La polizia municipale torna a Pellestrina

Pattuglie in sopralluogo ogni settimana, ufficio riaperto il venerdì dalle 9.30 alle 12.30 

 La polizia municipale tornerà da venerdì a svolgere le proprie mansioni in ufficio a Pellestrina. Una vittoria per la Municipalità, che ha trovato un valido supporto nel comandante Marco Agostini, che ha recepito la richiesta e la necessità di una presenza maggiore dei suoi agenti.

Alcuni anni fa era stato infatti chiuso il comando di Pellestrina, e i vigili urbani sull’isola ci arrivavano solo saltuariamente. I vecchi locali ormai non hanno più l’agibilità, quindi è stata la stessa Municipalità a mettere a disposizione una stanza con un computer e le linee telefoniche nella propria sede di Pellestrina. «Siamo molto soddisfatti di questa risposta, che dimostra la sensibilità del comandante Marco Agostini verso le nostre esigenze», spiega il presidente municipale Danny Carella. «Molto spesso i residenti hanno bisogno di presentare richieste o chiedere informazioni alla Polizia municipale, ma sono costretti ad andare al Lido tra autobus e ferry boat sui quali salire. Per consegnare un documento si può perdere una mattina intera. Il ritorno a Pellestrina degli agenti diventa fondamentale, e saranno qui ogni venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Ma il comandante Agostini ci ha promesso anche una pattuglia in sopralluogo almeno due-tre volte la settimana. Poi, in caso di necessità ulteriori, si potrà implementare il servizio». Al contrario del Lido, dove sono presenti polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e vigili del fuoco, a Pellestrina vi sono solo i carabinieri e un gruppo di volontari della protezione civile, molto addestrati, che garantiscono il primo intervento in caso di incendio o allagamenti. (s.b.)

martedì 24 ottobre 2017

"Aquagranda" sbarca a Pellestrina

A un anno dal debutto alla Fenice per l'inaugurazione della stagione lirica 2016-2017, il dramma in musica "Aquagranda" di Roberto Bianchin, che nel 2017 ha ricevuto il Premio Abbiati, l'Oscar della lirica, torna in scena nell'isola di Pellestrina in cui è ambientato interamente.Lo spettacolo, prodotto dall'associazione culturale Compagnia de Calza "I Antichi" di Venezia, e promosso da Natale "Nini" Vianello, anima dell'associazione "Il Murazzo", in collaborazione con la Municipalità di Lido-Pellestrina e l'Avis di Pellestrina, andrà in scena mercoledì 1 novembre alle 18 nell'Aula Magna della scuola media Pietro Loredan di Pellestrina. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili."Aquagranda", tratto dal libro omonimo e dall'opera lirica di Roberto Bianchin, racconta l'alluvione di Venezia del 4 novembre del 1966 per parole, immagini e canzoni, in una nuova versione teatrale, già programmata in alcuni importanti teatri italiani come lo storico Teatro Gerolamo di Milano e il napoleonico Teatro dei Vigilanti di Portoferraio. In scena, insieme a immagini e video dell'epoca, la chitarra e le voci del cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo e di Serena Catullo, e sei voci narranti: quelle dello stesso autore Roberto Bianchin e di Giovanni Dell'Olivo, e quelle di Luca Colferai, Adriana Tosi, Adriana Saoner, Marino Sartori. La regia è di Roberto Bianchin, le immagini di Luca Colferai, la produzione della Compagnia de Calza "I Antichi".Durante la disastrosa alluvione del 1966 Venezia, travolta da una marea alta quasi due metri, rischiò di affondare e scomparire per sempre nelle acque del suo mare. In scena, i protagonisti della vicenda sono tutti abitanti della piccola isola di Pellestrina, la prima a venire sommersa dalle acque e interamente evacuata: Fortunato, un vecchio pescatore, Ernesto, figlio di pescatori che non vuole fare il pescatore, sua moglie Lilli, la sua amica Leda, il parroco dell'isola Don Gino e il maresciallo dei carabinieri Giovanni Cester, che tenne un diario dell'alluvione. La maggior parte dei personaggi della vicenda sono realmente esistiti - alcuni, come Ernesto e Lilli, sono vivi- e i fatti narrati sono realmente accaduti. Si tratta quindi di uno spettacolo costruito in massima parte su dati reali di cronaca.Le parti narrate sono intervallate da parti suonate e cantate, interpretate dal cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo, che si accompagna alla chitarra acustica, e dalla straordinaria voce della vocalist Serena Catullo. Si tratta di canzoni tipiche della storia e delle tradizioni veneziane, spesso di antichi autori anonimi, tratte per la maggior parte dall'album "Lagunaria".

venerdì 13 ottobre 2017

Affondamento del Giudecca oggi la cerimonia di suffragio

Oggi alle 11, di fronte alla Chiesa Arcipretale di Ognissanti a Pellestrina, cerimonia in suffragio delle vittime dell’affondamento della motonave “Giudecca”. Saranno presenti autorità civili e religiose del territorio, associazioni combattentistiche e di volontariato e una delegazione di studenti delle scuole elementari e medie dell’isola, che con le loro note accompagneranno la cerimonia. Dopo la benedizione, le corone d’alloro saranno deposte sull’opera in bronzo dello scultore Giuseppe Vio in piazzale Ognissanti e sul cippo che ricorda i caduti situato nella laguna antistante il piazzale. Per agevolare la partecipazione delle associazioni d’Arma e dei cittadini, verrà effettuata una corsa speciale per Pellestrina con partenza alle 9.15 da Riva degli Schiavoni. Si celebra il ricordo del 13 ottobre 1944, quando la Giudecca salpò per la corsa delle 12.30 con oltre 200 passeggeri e a Pellestrina venne attaccata da aerei alleati e centrata da almeno tre bombe. Le salme recuperate furono 67, non tutte identificate, ma il numero complessivo di vittime resta incerto. (ma. to.)

domenica 8 ottobre 2017

Il dottor Vittorio va in pensione, grazie!

Il medico condotto Vittorio De Micheli ha raggiunto la fine del suo lavoro. Dopo 42 anni di ottimo servizio, alla fine di ottobre lascerà i suoi pazienti per andare in pensione. Ma il dottor Vittorio lascia un bellissimo ricordo ai cittadini, sia per la professionalità che per il carattere, sempre disponibile con tutti, anche con chi non era suo paziente. Ricordiamo che il dottor Vittorio, originario del Sud, è venuto al Nord nel 1975 per fare l'ufficiale medico, in seguito è arrivato a San Pietro In Volta e qui iniziò nel 1975, appunto 42 anni fa, a conoscere i suoi pazienti. Facendosi subito apprezzare e voler bene dalla gente. Grazie dottor Vittorio della grande gentilezza che ci ha saputo regalare in tutti questi anni. Ci mancherà!
I paesani di San Pietro in Volta

domenica 1 ottobre 2017

Parchi infestati da zanzare appello a Comune e Veritas

Appello della Municipalità a Comune e Veritas per il problema rappresentato dalle zanzare nei parchi e nelle altre aree verdi di Lido e Pellestrina.

Da giorni sono diventate quasi impraticabili da mamme e bambini, pena, il rischio di essere punti in continuazione.

«Stiamo ricevendo tantissime segnalazioni da parte dei residenti sulle due isole», assicura Danny Carella, presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina.

«La situazione è fuori controllo e nessuno si sarebbe immaginato una cosa simile dopo il calo brusco delle temperature della scorsa settimana. Purtroppo, invece, con il rialzo delle stesse, le zanzare hanno ricominciato a proliferare, e avventurarsi tra i giochi dei parchi o vicino alle zone erbose, come lungo la laguna, è diventato quasi impossibile. Ho potuto constatarlo di persona, ma anche con alcuni colleghi consiglieri, e credo che serva davvero intervenire con una disinfestazione su larga scala tra le due isole. Mi rimetto comunque alle valutazioni tecnico ambientali di chi può saperne più di me, quindi Veritas e Ufficio tutela animali del Comune».

Da alcuni giorni molti bambini portati nei parchi di Pellestrina, come del resto al Turcato oppure al Quattro Fontane del Lido, hanno poi fatto ritorno a casa pieni di punture di zanzare, con tutti i disagi del caso.

L’estate appena conclusa non ha risparmiato le due isole sotto questo profilo, ma ora vengono chiesti provvedimenti al Comune. (s.b.)

mercoledì 27 settembre 2017

Tribunale degli sfratti, il caso Pellestrina

Da domani a sabato per la prima volta in città: verranno trattate le false locazioni turistiche 

 Ci sarà anche il caso delle false locazioni turistiche sull’isola di Pellestrina tra quelle su cui si esprimerà il Tribunale internazionale degli sfratti, che si riunirà per la sua sesta sessione, per la prima volta a Venezia, da domani a sabato, legando al turismo il problema dell’emergenza abitativa.

Esaminato in particolare il caso di un abitante dell’isola con compagna e due figli piccoli che lavora a Pellestrina ed è “costretto” a ricorrere all’affitto turistico per continuare a vivere qui. Una situazione già denunciata dalla segretaria dell’Unione inquilini Matelda Bottoni.

«Ci sono isole come Pellestrina» ha spiegato Bottoni «che sono ormai in mano solo alle affittanze turistiche. Non si trova più un alloggio disponibile per i residenti se non lo si ha già di proprietà. Ci sono pellestrinotti “costretti” a sottoscrivere contratti d’affitto transitorio - dovendo così lasciare l’alloggio ai turisti nei mesi estivi, più lucrosi - pur di avere un tetto sulla testa e continuare a vivere sull’isola. O addirittura contratti in nero. E non possono neanche rientrare nelle graduatorie per gli alloggi comunali, perché il Comune non li prende in considerazione sostenendo che hanno già un alloggio, sia pure con l’affitto transitorio. Una situazione incredibile».

Il Tribunale internazionale degli sfratti è un tribunale popolare e di opinione fondato nel 2011 dalla Alleanza internazionale degli abitanti con la collaborazione di organizzazioni della società civile nel quadro delle Giornate Mondiali Sfratti Zero per mettere praticamente e interattivamente sul banco degli imputati i responsabili degli sfratti forzosi in tutto il mondo. Il Tribunale si avvale dell’esperienza di una giuria internazionale competente e riconosciuta, oltre che sulla Convenzione Internazionale sui diritti economici sociali e culturali e altri strumenti della normativa internazionale per giudicare casi reali di sfratti forzosi che costituiscono violazioni dei diritti umani.

Prevista per domani dalle 14 alle 17 una visita ai luoghi veneziani di resistenza civile, che hanno resistito al deterioramento e all’abbandono. Quindi venerdì e sabato dalle 9, due sessioni pubbliche del Tribunale, accompagnate anche da dibattiti e filmati che si svolgeranno a Cannaregio in Sala San Leonardo. (e.t.)

Pista ciclabile a Pellestrina Cantiere sbloccato

Si sbloccano i lavori per il tratto di pista ciclabile che collegherà finalmente Portosecco al percorso già ultimato dal Comune nei mesi scorsi. In tutto 300 metri di sedime sull’argine lagunare di competenza del Provveditorato alle opere pubbliche, i cui lavori cominceranno entro alcune settimane.

Si ipotizza che per il completamento del raccordo siano sufficienti un paio di mesi, così da creare minor disagio possibile. Si andrà così a concludere un progetto che da anni fa discutere, che ha visto impegnata anche la Municipalità di Lido e Pellestrina nel corso degli ultimi due mandati.

«Sono personalmente soddisfatto per questo ulteriore passo avanti», ha detto il consigliere comunale delegato alle isole, Alessandro Scarpa Marta, «dopo anni di richieste e istanze da parte dei residenti, finalmente l’opera si sta completando. A breve si potrà raggiungere Pellestrina e San Pietro in Volta in totale sicurezza, evitando in bicicletta la pericolosa strada dei Murazzi. Ci auguriamo che al più presto venga trovata una soluzione anche al problema della illuminazione notturna, per rendere la pista più salvaguardata e sicura in tutto l’arco della giornata». (s.b.)

Sanità, appello dal Canada «Difendete il San Camillo»

La ricercatrice di Pellestrina Beatrice Ballarin e i suoi colleghi di Toronto  «Livello di ricerca altissimo, quel Centro non può essere ridimensionato» 

 Un appello dal Canada al sindaco Luigi Brugnaro per salvare il centro medico e di ricerca del San Camillo. È la richiesta lanciata dalla ricercatrice di Pellestrina Beatrice Ballarin, uno dei tanti cervelli italiani che ha dovuto lasciare il suo Paese pur di continuare a fare ricerca. Ballarin, impegnata in un dottorato di Medicina a Toronto e parte dell’équipe di venti persone diretta dal (premiatissimo) neurochirurgo Tymianski, ha visitato il Centro San Camillo e ha riportato ai colleghi canadesi il lavoro svolto dal gruppo coordinato dal dottore Andrea Turolla. Nonostante la lontananza, Venezia è rimasta nel suo cuore, ma non è per un motivo patriottico che la ricercatrice, 27 anni e pioniera di illuminanti studi sull’ischemia, ha raccontato in Canada quello che si svolge nel piccolo ospedale di “casa”.

«Il livello di ricerca è altissimo» ha raccontato Ballarin che lo scorso agosto, tornata a Pellestrina, ha colto l’occasione di visitare il centro e confrontarsi a lungo con i medici. Non appena il professore Antonio Strafella, neurologo e ricercatore presso il Toronto Western Hospital, ha saputo della situazione del San Camillo, i ricercatori hanno deciso per un appello internazionale. «Il centro è unico nel suo genere nel territorio» hanno scritto a Brugnaro, chiedendogli di intervenire «possiede macchinari all’avanguardia in diversi ambiti di ricerca e riabilitazione tra i quali ictus cerebrali, demenza senile, Alzheimer e disturbi motori. Inoltre possiede un’importante “banca di cervelli” , grazie alla solidarietà dei pazienti e degli abitanti della zona, che credono e investono nella ricerca a km zero». I due ricercatori auspicano affinché il centro medico non venga ridimensionato.

«Una chiusura» prosegue l’appello «ma anche soltanto un lento cambio di gestione, non attirerebbe l’investimento nella scienza e nella ricerca, né menti internazionali potrebbero svolgervi un periodo di studio o ricerca. Investire in questo centro non solo darebbe spazio all’alta formazione a livello internazionale, ma porterebbe conseguentemente ingenti entrate a livello economico». Il riferimento è alle più grosse compagnie farmaceutiche che, vedendo partecipazione e investimento da parte dell’amministrazione locale, sarebbero più interessate a investire. «Questo porterebbe ad ampliamenti, autosufficienza economica ed esponenziale prestigio per la bellissima città di Venezia, che, grazie anche al prestigio del servizio sanitario veneto, si rivelerebbe un faro per il sapere scientifico». La lettera si conclude con un riferimento ai giovani che sono costretti a emigrare per fare ricerca. Dal San Camillo ci si è detti onorati del fatto che i ricercatori canadesi abbiano lanciato questo un richiamo internazionale affinché la ricerca possa continuare.

domenica 24 settembre 2017

Motobattello rotto, ciclisti a piedi

Mezzo speciale fuori uso, disagi per chi doveva andare a Pellestrina

 Code e proteste all’imbarcadero Actv di piazza Vigo ieri mattina per la mancanza del secondo mezzo, utilizzato per caricare le biciclette dei passeggeri. Molti chioggiotti, e moltissimi turisti, ieri volevano approfittare della giornata di sole per raggiungere Pellestrina e girare l’isola in bicicletta. Nei weekend e nei festivi, da inizio estate, Actv ha messo a disposizione un motobattello attrezzato per il trasporto di biciclette da Chioggia a Pellestrina, e viceversa, con 12 corse giornaliere tenendo conto della richiesta crescente di questo tipo di servizio. Ieri però le cose sono andate diversamente.

«Pare che il mezzo di supporto», spiega Lorenza Vianello, una dei passeggeri che si è ritrovata a attendere all’imbarcadero «si sia rotto e non è stato possibile sostituirlo. Nel mezzo normale possono essere caricate solo dieci biciclette, nel motobattello anche una quarantina. Alcuni turisti hanno atteso anche due ore prima di riuscire a imbarcarsi con la bicicletta, altri hanno rinunciato. Un vero peccato perché è un servizio importante per il turismo di Chioggia e per far conoscere Pellestrina».

Gli stessi disagi si sono registrati anche in senso contrario ovviamente. Agli imbarcaderi di Chioggia e di Pellestrina gli utenti hanno protestato e chiesto spiegazioni. «Ovviamente il personale non ha nessuna colpa», spiega la signora Vianello, «quello che spiace è il disservizio che è stato offerto ai turisti, molti anche stranieri, che si erano organizzati per muoversi in bicicletta e hanno dovuto modificare i loro programmi». (e.b.a.)

mercoledì 20 settembre 2017

I rugbisti puliscono la riserva naturale di Ca’ Roman

Gli atleti della Ruggers Tarvisium hanno raccolto tonnellate di plastica e rifiuti non degradabili. Poi hanno festeggiato con un "terzo tempo" memorabile 

 Hanno ripulito la spiaggia dell’oasi Lipu, hanno partecipato a un terzo tempo coinvolgente, hanno dormito in tenda per allenarsi poi sulla spiaggia il giorno seguente. Questo l’intenso fine settimana dei trenta rugbisti trevigiani del Ruggers Tarvisium, che hanno dedicato un intero weekend alla Lipu veneziana e alla riserva naturale di Ca’ Roman. La squadra ha raggiunto Ca’ Roman sabato mattina, quindi gli atleti si sono rimboccati le maniche con i loro allenatori e hanno iniziato a recuperare ogni genere di rifiuto portato a riva dalle onde del mare. Plastica soprattutto, ma anche legname e oltre trenta boe, alcune del peso di 80 chilogrammi. Divisi per gruppi, i rugbisti hanno duellato tra loro e vinceva chi recuperava la maggior quantità di rifiuti per peso: alcuni quintali il “bottino” complessivo. Poi la giornata è proseguita con un terzo tempo coinvolgente nel quale, ai rugbisti, si è unito il coro medievale ospite in questi giorni al vicino Villaggio Marino, oltre ai volontari Lipu e a tanti residenti. Canzoni, birra pane e porchetta l’hanno fatta da padroni in amicizia. Il weekend si è concluso con un allenamento tra spiaggia e corsa sul murazzo nella mattinata di domenica. (s.b.)

Annalisa Rosada bronzo a Pechino

Medaglia di bronzo per la lidense Annalisa Rosada ai mondiali cinesi di Para-Archery. La portacolori degli Arcieri del Leon, insieme a Elisabetta Mijno delle Fiamme Azzurre e a Veronica Floreno della Dyamond Archery Palermo, si è imposta nella finale di Pechino per il terzo posto della prova a squadra di arco olimpico superando nella tornata di spareggio (5-4, 24-18) l'Iran. Una sfida tiratissima dopo la sconfitta (0-6) in semifinale contro la Russia. Costrette a inseguire le avversarie per tre giri di frecce, Annalisa Rosada e compagne hanno ristabilito la parità nella quarta e ultima tornata (51-48), dando poi scacco matto alle iraniane nella sequenza di spareggio. Nella prova individuale Annalisa Rosada ha terminato con il 14° punteggio le qualificazioni (572 punti), chiudendo al primo turno a eliminazione diretta eliminata (3-7) dalla turca Zehra Torun Ozbey. La spedizione azzurra a Pechino ha chiuso con due titoli iridati e due medaglie di bronzo, alla rassegna iridata hanno partecipato 246 atleti (16 italiani) in rappresentanza di 41 Paesi. (m.c.)

Domenica torneodi calcio amatoriale

Domenica, al campo da calcio di San Pietro in Volta, torneo di calcio amatoriale dell'amicizia e della solidarietà per l'Anffas. Parteciperanno Avis San Donà, Coop 3.0 Adriatica e Calcio San Pietro in Volta.

martedì 19 settembre 2017

Scacchi, si è spento Romano Bellucci

Lutto nel mondo degli scacchi veneziano: si è spento Romano Bellucci, (nella foto) tra i più noti appassionati lagunari del gioco, responsabile nazionale dell’archivio della Federazione scacchistica italiana. Aveva da poco compiuto 77 anni. Lascia la moglie Luciana, due figlie e un amatissimo nipotino. Professionalmente aveva lavorato per molti anni come bibliotecario al Cnr. Nel tempo libero pubblicava la rivista “Scacchi e scienze applicate” , riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, di cui era editore e direttore. Spirito ironico, è stata a lungo una figura di riferimento nello scacchismo veneziano. Organizzatore per 35 anni del settimanale torneo lampo al circolo Salvioli, era l’anima da molti anni del torneo internazionale di scacchi di Pellestrina. I funerali si terranno oggi, alle 11, nella chiesa di Santa Maria Formosa.

lunedì 18 settembre 2017

Mondiali Para-Archery di Pechino, un bronzo per Annalisa Rosada di Pellestrina

L'arciera paralimpica veneziana ha conquistato il bronzo a squadre con Elisabetta Mijno e Veronica Floreno  


Nuova medaglia nella prova a squadre, insieme alle compagne di nazionale Elisabetta Mijno e Veronica Floreno. Il trio azzurro ha superato l’Iran (Delkhosh, Nemati, Rahimi Ghahderijani) in una finale molto combattuta e terminata 5-4 allo shoot off (parziali 43-45 49-48 47-49 51-48 24-18). Due volte in svantaggio nel conto dei set (0-2 e 2-4), le azzurre hanno pareggiato in entrambe le occasioni e poi dato il meglio nel momento decisivo.

domenica 17 settembre 2017

Actv, niente pensilina alle fermate

Il presidente Carella protesta per il mancato avvio dei cantieri a Pellestrina 

 Dovevano essere consegnate lunedì scorso, ma delle cinque pensiline per le nuove fermate dell’autobus di linea 11 non c'è traccia. Un progetto annunciato dal sindaco lo scorso anno durante uno dei tanti tavoli di consultazione con la cittadinanza, la cui fase definitiva è datata fine 2016 e quella esecutiva inizio 2017.

Stando al programma dovevano essere avviati i lavori nell’aprile scorso, con la consegna fissata proprio all’11 settembre scorso. Invece nulla, lungo Strada dei Murazzi la gente continua ad arrangiarsi come può e, anzi, le due uniche fermate in cui le persone sono costrette a restare a bordo strada nell’attesa, perché a segnalare la fermata ai piedi del montone del murazzo c’è solo un palo con cartello, neppure sono state prese in considerazione per i lavori.

Succede, infatti, in zona La Mara e a San Pietro in Volta. «Una assurdità», commenta il presidente della Municipalità, Danny Carella. «Su questa vicenda delle fermate, nel corso degli ultimi due anni, ho scritto diverse lettere al Comune e sono stati fatti anche due ordini del giorno dal consiglio municipale. Abbiamo cercato di spiegare le criticità, visto che le persone sono costrette a rimanere a bordo strada in una situazione di effettivo pericolo, specie con pioggia e scarsa visibilità, dato le auto passano a pochi centimetri da dove la gente dovrebbe salire sui mezzi di linea 11 diretti al Lido».

«Mi consta che il costo complessivo per le cinque fermate era di 300 mila euro circa, messi a bilancio», prosegue il presidente Danny Carella, «ma non abbiamo notizie del perché i lavori non siano partiti. Questioni di tempi o di scelte? Di fatto, faccio presente, stiamo ancora aspettando e facciamo un nuovo appello al Comune di Venezia affinché vengano previste tutte e sette le fermate del bus, senza escludere le due più a rischio per i passeggeri Actv».

Simone Bianchi

sabato 16 settembre 2017

Causa da 200mila euro per la caduta dal murazzo

Ca’ Roman, infermiera vola per quattro metri a causa della scalinata pericolosa Ora chiede i danni all’ex Magistrato alle Acque per le lesioni al volto e alle braccia 

 Cade dal murazzo alto quattro metri e si schianta a terra, rovinandosi il volto e fratturandosi i polsi: fa causa all’ex Magistrato alle Acque, ora Provveditorato interregionale per le opere pubbliche chiedendo un risarcimento di 200mila euro. Protagonista della vicenda una infermiera di Selvazzano Dentro, oggi 32enne, che il 29 maggio 2015 era con il fidanzato a Ca’ Roman per trascorrere qualche ora di relax.

Al termine della giornata sull’isola, la ragazza doveva raggiungere la fermata dell’Actv situata lungo il murazzo ed ha percorso la scalinata in pietra fino in cima, a un’altezza di circa quattro metri, precipitando nel vuoto dall’altro lato del muraglione a causa dell’altezza asimmetrica del primo scalino della rampa discendente (67 cm) rispetto all’ultimo scalino di quella ascendente (37 cm) e della contemporanea assenza di corrimano e parapetto. La condizione di pericolosità della scalinata non era in alcun modo segnalata, né erano segnatati eventuali divieti di accesso e di pubblico utilizzo.

Erano dovuti intervenire i vigili del fuoco per soccorrere la turista padovana, poi portata al pronto soccorso dell’ospedale di Mestre. In seguito alla caduta, la giovane ha riportato gravi lesioni al volto con la frattura scomposta delle ossa nasali e cicatrici evidenti, oltre che le fratture scomposte di polsi e capitelli radiali, con una prognosi di quattro mesi e gravi ripercussioni sulla vita e sul lavoro.

Per ottenere il risarcimento del danno, l’infermiera si è rivolta all’avvocato Giorgio Caldera, chiamando in causa l’ex Magistrato alle Acque in quanto destinatario dell’obbligo di custodia del murazzo perché compreso all’interno della conterminazione lagunare. Con l’ente non è stato raggiunto alcun accordo stragiudiziale che avrebbe evitato la prosecuzione della vicenda in aula. Per questo la giovane donna ha trascinato l’ex Magistrato alle Acque davanti al tribunale civile di Venezia, avanzando una richiesta risarcitoria che, considerato pure il danno morale sofferto, è dell’ordine di grandezza di 200mila euro. La prima udienza verrà celebrata il 15 dicembre.

giovedì 14 settembre 2017

Rugbisti sabato a Ca’ Roman per pulire la spiaggia

Anche i rugbisti trevigiani saranno impegnati sabato in una giornata di pulizia straordinaria della spiaggia di Ca’ Roman. L’iniziativa è stata organizzata dalla Lipu di Venezia che gestisce l’oasi, coinvolgendo la prima squadra del Ruggers Tarvisium, unendo così la pulizia della spiaggia, a educazione naturalistica e sport. Dalle 10.30 saranno sedici i giocatori impegnati sull’arenile di Ca’ Roman a raccogliere rifiuti e ingombranti, salvaguardando le zone protette per la nidificazione del raro fratino, uccello in via di estinzione. I rifiuti verranno poi accumulati in punti precisi dell’isola, per essere poi raccolti e smaltiti da Veritas. Ovviamente la giornata sarà aperta a tutti gli appassionati di sport, o semplicemente curiosi, che volessero seguire l’iniziativa e il successivo allenamento in spiaggia della squadra trevigiana con gloriosi trascorsi in Serie A. Sarà anche l’occasione di parlare di rugby, pubblicizzare questo sport, e per trascorrere un divertente terzo tempo alla sera in spiaggia con le birre offerte da una cooperativa sociale della zona che si occupa di ristorazione. Per informazioni e per partecipare basterà contattare la sezione veneziana della Lipu al numero 340.6192175. Questa iniziativa è completamente gratuita, e la Lipu ricorda a chi volesse partecipare di portare con sé dell’acqua e un cappellino per proteggersi eventualmente dal sole, indossando scarpe comode e sicure. (s.b.)

martedì 12 settembre 2017

Le pompe idrovore non funzionano, San Pietro in Volta e Pellestrina vanno sotto

Con la prima acqua alta non hanno funzionato le pompe idrovore, così ieri all'ora di pranzo le strade di San Pietro in Volta e dei sestieri Busetti e Vianelli di Pellestrina si sono allagate. Un colpo di fortuna il fatto che l'alta marea sia stata contenuta, altrimenti la situazione sarebbe stata ben più complessa per chi abita al piano terra. I 103 centimetri di marea delle 13,45 hanno comunque fatto andare su tutte le furie gli abitanti dell'isola, che ancora una volta si sono trovati alle prese con i malfunzionamenti del sistema voluto dal Comune negli anni scorsi, ma che non ha mai mancato di riservare brutte sorprese agli abitanti. E stavolta dai tombini e dalle caditoie delle strade l'acqua della laguna è fuoriuscita al punto da raggiungere alcuni centimetri di livello lungo le strade. «Siamo stufi», afferma il presidente della Municipalità, Danny Carella, «perché ogni anno è sempre la stessa storia. Alla prima acqua alta le pompe non funzionano o qualcuna si blocca, e l'isola ne risente. Se invece di 103 centimetri l'alta marea fosse arrivata a 120, ci sarebbero state tantissime famiglie in difficoltà con garage e abitazioni sott'acqua. Una vicenda che stupisce perché si ripete, e al Comune chiediamo un programma di manutenzione completo e nei minimi dettagli che eviti ancora questi episodi». (Simone Bianchi)

lunedì 11 settembre 2017

Proiettato il film "Aquagranda in crescendo"

Nell'aula magna della scuola Loredan di Pellestrina, è stato proiettato il film "Aquagranda in crescendo", il documentario dell'opera evento sull'alluvione di Venezia del 1966 e con cui il Teatro La Fenice ha aperto la stagione lirica 2017. Prima della proiezione si è esibita la Banda musicale di Pellestrina. Sono intervenuti, tra gli altri, il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa "Marta", il presidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Danny Carella, il consigliere comunale Paolo Pellegrini. «Il pubblico si è commosso - ha affermato il consigliere Scarpa "Marta - le immagini hanno fatto rivivere quei tragici momenti ai presenti. Voglio ringraziare tutto lo staff del Teatro La Fenice per la fattiva collaborazione nell'organizzare questo importante evento a Pellestrina, non dimenticando il produttore Riccardo Biadene e il regista Giovanni Pellegrini, che hanno voluto fortemente presentare l'opera in isola».

martedì 29 agosto 2017

Incendio, c’è l’ipotesi del dolo. Carella: «Serve indagare»

«Pensavamo di averla passata liscia quest’anno, invece ancora una volta registriamo un incendio nel mese di agosto sull’isola. Eppure Pellestrina non è la Sardegna». Così il presidente della Municipalità Danny Carella dopo il rogo che ha interessato, nel tardo pomeriggio di domenica, un’ampia zona di sterpaglia e canneto a Portosecco. Un’area oltretutto a ridosso del palasport e del campo da calcio. Non ci fosse stato un buon margine di terreno, il rischio di veder danneggiati gli impianti sarebbe stato più che concreto. Le fiamme si sono sviluppate lungo un fronte di quasi 100 metri e una larghezza di 20, ma il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco intervenute da Venezia e Chioggia con l’ausilio dell’elicottero e quello dei quattro volontari della protezione civile di Pellestrina ha scongiurato il peggio.

La sensazione è che si tratti ancora una volta di un incendio doloso visto che le fiamme sarebbero partite dal centro della zona caratterizzata da sterpaglia e canneto e non dal lungo laguna dove c’è la pista ciclabile. Una sigaretta gettata a terra e l’azione del vento avrebbero potuto diventarne la causa. Resta il fatto che ormai da cinque anni, e sempre nel mese di agosto, sull’isola si verificano uno o più incendi con modalità simili. I precedenti sempre in zona La Mara. «È piuttosto strana questa cosa», ammette Danny Carella, «e ci preoccupa parecchio. Proprio nei giorni scorsi stavamo facendo caso al fatto che nessun episodio si era ancora verificato, e invece eccolo qui. Forse servirebbero delle indagini accurate per risalire ai responsabili, qualora anche questo rogo fosse effettivamente di natura dolosa. Gli anni scorsi le cose sono andate decisamente peggio, con fiamme che hanno lambito case e murazzi. Stavolta possiamo tirare un sospiro di sollievo». (s.b.)

lunedì 28 agosto 2017

A fuoco quattrocento metri di sterpaglie

Un incendio con un fronte di circa 400 metri è divampato, ieri verso le 18, a Pellestrina, in località Portosecco. È andata a fuoco sterpaglia, al vaglio le cause. Per spegnere le fiamme ed evitare che le dimensioni del rogo fossero ancora maggiori, sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco da Venezia e da Chioggia e l'elicottero che ha contribuito alle operazioni dall'alto. Alle 19 l'intervento era concluso. Non si registrano feriti. Oggi sarà possibile valutare se nell'incendio sono andati distrutti anche capanni o piccoli depositi

domenica 27 agosto 2017

Motonave Giudecca il racconto della tragedia

L'affondamento della motonave Giudecca sarà protagonista alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. Colata a picco sotto le bombe alleate di fronte a Pellestrina il 13 ottobre 1944, la sua storia verrà raccontata da un documentario realizzato dal regista veneziano Enrico Mengotti. La proiezione si terrà allo Spazio Incontri Venice Production Bridge che avrà sede all'Hotel Excelsior di fronte la Sala degli Stucchi. Una "prima" in calendario giovedì 7 settembre alle 15. Una video inchiesta in cui Mengotti riprende i fatti avvenuti in quell'autunno di settantatré anni fa, e che causarono la morte di decine di persone. Alcuni testimoni parlarono della presenza a bordo di militari italiani e tedeschi, motivo che innescò il bombardamento da parte degli aerei angloamericani. Il documentario ricorda quei tragici fatti. «Un filmato che punta a non cancellare la memoria di quel giorno ricordando l'importanza della pace e della concordia», spiega lo stesso regista Enrico Mengotti. «Il documentario si sviluppa su due piani di sequenza tra le interviste ai pochi superstiti di quel disastro». Le riprese sono opera di Rossana Molinatti, le interviste e la regia di Enrico Mengotti, con la voce narrante dell'attrice veneziana Maria Pia Colonnello. «Per la gente di Chioggia, Pellestrina e Venezia», aggiunge Mengotti, «il tragico affondamento continuerà a essere un forte monito contro errori e orrori della guerra. E un grazie va alla popolazione di Pellestrina (merlettaie, pescatori e bambini della scuola materna dell'isola), con la quale si è cercato di rendere il filmato più reale nella nostra ricostruzione». 
Simone Bianchi

sabato 26 agosto 2017

Dieci studenti del Mit a lezione di Mose

Dal Massachusetts a Pellestrina il workshop di due settimane insieme ai ragazzi dello Iuav 

 Osservare il Mose e studiare le sfide ingegneristiche e il cambiamento climatico che implica il progetto: questo l’obiettivo del workshop intensivo che ha impegnato per due settimane a Pellestrina dieci studenti del Massachusetts Institute of Technology (Mit), guidati dai docenti Paola Malanotte Rizzoli e Andrew Whittle (MIT) e sette dello Iuav , guidati dalla docente Laura Fregolent .

La tecnologia del Mose è stata comparata con circa 15 grandi barriere mobili in tutto il mondo. Gli studenti del MIT hanno cercato di capire se e quanto la “lezione del Mose” potrebbe essere utile anche negli Stati Uniti, considerando che Boston sta valutando l’opportunità di costruire una barriera di quattro miglia per ridurre il rischio di inondazioni e contenere l’effetto dei cambiamenti climatici.

Gli studenti hanno lavorato in gruppi multiculturali e multidisciplinari, passando attraverso il lavoro sul campo e la raccolta di dati. Un gruppo ha formato un think tank per sviluppare strategie di ripopolamento, formulando piani per rinnovare gli spazi urbani con le tecnologie contemporanee.

Un gruppo ha prodotto un’analisi statica e spaziale del rischio di alluvione nella laguna veneziana e ha analizzato i dati storici per creare proiezioni per gli anni 2050 e 2100. Un terzo gruppo ha costruito ampie mappe e condotto interviste per analizzare a fondo il contesto ed esplorare l’impatto e la percezione del progetto Mose tra gli abitanti di Pellestrina.

Dei dieci studenti del Mit che hanno partecipato al workshop, otto hanno deciso di continuare la loro ricerca per un ulteriore periodo di due mesi. Alloggiati da Iuav e dal Consorzio Venezia Nuova, hanno continuato a lavorare su modelli statistici meteorologici, problemi urbani e prototipazione di un impianto elettrico per controllare i portali Mose.