domenica 30 maggio 2010

Poesia in dialetto, tutti i premi dell’Acs Murazzo


(a.b.) E’ “Sevede Apena” (Si vede appena), di Angelo Zennaro, la poesia
in dialetto pellestrinotto, che si è aggiudicata ieri il “Murazzo
d’oro”alla 14. edizione. L’appuntamento ha richiamato in isola
appassionati dell’intero Triveneto tanto che le liriche vincitrici e
segnalate sono state una cinquantina. Quattro le poesie vincitrici,
cinque le segnalate, mentre un premio extra è andato ai “Me animai”di
Antonio Balsemin, per l’originalità del componimento. Una sessione
particolare, è stata riservata alle scuole dell’isola. Consegnato un
prezioso volumetto, contenenti le liriche vincitrici degli anni passati,
e tracce di storia antica ed attuale locale. I premi ed i premiati:
1-Murazzo d’oro: Sevede Apena di Angelo Zennaro, 2- Murazzo d’oro e
d’argento: El Masenin di Luciana Gatti, 3- Murazzo d’argento: Barbagigi e
zhariese di Dario De Nardin, 4- Murazzo di bronzo: El nostro Adese di
Graziano Michele Cobelli. Le segnalazioni: 1- El viajo di Giovanni
Benaglio, 2- Ne a me cità di Ilario Dittadi, 3- Meditazion di Guido
Leonelli, 4- Ariva dee paure di RobertoZaniolo, 5 – El Sfrato.

sabato 29 maggio 2010

Oggi il premio Acs Murazzo


(a.b) Si terrà oggi a Pellestrina, la premiazione della XIV edizione del
premio “Murazzo “ di poesia in dialetto veneto con componimenti dei
vari dialetti veneti da Chioggia, alla Bassa Veronese, dalla Conca
Agordina, dal padovano, da Venezia e dall’isola. Un pout-pourri di
lingue e dialetti che rappresentano la nostra storia e le nostre
origini. Appuntamento alle 17.30, nella sede dell’Acs Murazzo in sestier
Scarpa 913.

venerdì 28 maggio 2010

Vongolari sull’orlo del baratro

Giovedì 27 Maggio 2010
C’è chi non ha soldi per il mutuo o per fare la spesa. E chi
vende casa


I più fortunati hanno trovato un posto in Actv e in Veritas, i meno
fortunati bussano agli uffici comunali chiedendo un aiuto per pagarsi la
spesa. Così, nel giro di sei mesi, sono finiti i pescatori di
Pellestrina alle prese con la crisi del settore e l'impoverimento delle
acque che non offre più pescato. C'è chi tiene duro per non vendere la
barca, chi invece la piazza al miglior offerente gettando al vento anni
di lavoro con un assegno, o chi la affitta per gite turistiche in
laguna.

      «Perché è tutta gente con famiglia - spiega il
consigliere comunale dell'opposizione Alessandro Scarpa - persone con
moglie e figli che non sanno più dove sbattere la testa. Sono cinque
mesi che aspettano una decisione da parte delle istituzioni. Una
decisione che consenta loro di lavorare». Sei mesi sono sufficienti per
vedere andare in fumo tutto quello che hai costruito in una vita: se non
peschi non vendi e se non vendi non guadagni. A casa, però, mutuo e
bollette non aspettano.

      E allora, più di qualcuno ha visto
finire all'asta la propria abitazione: «Conosco almeno sette, otto
situazioni di questo tipo finite dritte in Tribunale - aggiunge Scarpa -
la propria casa all'asta perché non ci sono più soldi per pagarla». E
la barca? Spesso è stata acquistata accendendo un mutuo con un prestito
bancario, molti non l'hanno ancora finita di pagare. E allora sono
pensieri. Pensieri grossi. Qualcuno, sono circa una ventina, ha trovato
un impiego in Actv e Veritas con un contratto a termine, ma intanto è
già qualcosa: lo stipendio arriva e si riesce a campare. E gli altri?
Rosicchiano i risparmi in attesa che le cose cambino. I più disperati
non hanno nemmeno i soldi per la spesa, chiedono aiuto al Comune o alle
cooperative. Qualche giorno fa c'è anche chi ha chiesto un prestito fra
gli amici per pagare un funerale. Secondo Alessandro Scarpa non c'è più
tempo da perdere: «Non si possono lasciare queste persone in stallo per
mesi, mentre le istituzioni si passano la palla a vicenda - afferma -
In laguna non c'è più pesce a causa dell'inquinamento prodotto, niente
di niente. Occorre al più presto la classificazione delle aree e
l'autorizzazione per nuove concessioni. Ma intanto, subito, finché non
si arriva alla soluzione definitiva propongo che vengano messe a
disposizione alcune aree, per ridare fiato al settore. Ma va fatto oggi,
adesso».

martedì 25 maggio 2010

Giovanni Vianello ordinato sacerdote celebra la messa


Domenica 23 Maggio 2010

(a.b.) E’ stato ordinato sacerdote ieri, in cattedrale a Chioggia, dal
vescovo monsignor Adriano Tessarollo, Giovanni Vianello. Pellestrinotto,
don Giovanni ha 
compiuto da qualche mese 25 anni. La sua vocazione è
nata molto presto, tra i banchi di scuola. Infatti, subito dopo la
maturità, conseguita in un istituto tecnico, è entrato in seminario.
Ieri l’ambito traguardo che corona una vocazione vera e profonda.
Tantissima gente dell’isola ieri ad accompagnarlo, e a stringersi, in
questo momento felice e profondo, a mamma Ida, al papà Nerino (regatante
anche in Storica), ai due fratelli e alla sorella. Oggi don Giovanni
celebrerà la prima messa nella sua comunità di origine, Ognissanti. Alle
9.15 è prevista la recita del Regina Coeli in Santuario
dell’Apparizione insieme ai bambini della prima comunione. Poi, la
partenza del sacerdote dal santuario, con un piccolo corteo acqueo,
verso la piazza della chiesa di Ognissanti. All’arrivo, previsto intorno
alle 10, il saluto della popolazione, e la celebrazione della messa
solenne, durante la quale sarà benedetto il Calice, dono delle comunità
cristiane dell’isola. Al termine della celebrazione, nel piazzale della
chiesa è previsto un momento conviviale e di saluto, che sarà ripetuto
alle 21.


sabato 22 maggio 2010

Investì e uccise un bimbo Era ubriaco al volante

Svolta nell’inchiesta sull’incidente dello scorso 15 aprile 




Potrebbe essere indagato anche per guida in stato di ebbrezza l’uomo che
il 15 aprile scorso, a Pellestrina, investì e uccise il piccolo Brahim
Nesib, 8 anni appena, che a bordo della sua bici stava rientrando a casa
con la madre. Una tragedia tutta isolana: anche l’investitore è un
giovane di Pellestrina, F. S., di 23 anni, che conosceva bene la vittima
e la sua famiglia. Per il momento è indagato per omicidio colposo, ma i
risultati dei test a cui è stato sottoposto qualche ora dopo
l’incidente, hanno dato risultato positivo all’alcol. Per questo la
Procura, con ogni probabilità, gli contesterà anche quest’ulteriore
accusa. Il fascicolo è sul tavolo del pm, Emma Rizzato, mentre ad
occuparsi delle indagini sono sempre i carabinieri di Chioggia. Intanto i
familiari del bambino, che con l’avvocato Augusto Palese, si sono
costituiti parte offesa, hanno incaricato l’ingegner Pierluigi Zamuner
di ricostruire la dinamica dell’incidente. Il perito ha già effettuato
un sopralluogo in isola e nei prossimi giorni sarà pronta una memoria
da depositare agli atti.

      La tragedia si era consumata alle 7 e
mezza di sera, all’altezza degli ex cantieri navali De Poli. Brahim e la
madre, Luciana Gavagnin, procedevano in fila indiana, in sella alle
loro biciclette, in direzione Santa Maria del Mare. L’auto di F. S., che
arrivava dalla stessa direzione, probabilmente ad alta velocità, li
centrò in pieno da dietro, caricandoli sul cofano e scaraventandoli
sull’asfalto. La donna se la cavò con qualche contusione. Ma le
condizioni di Brahim apparvero, da subito, disperate. A nulla valse il
trasporto in elicottero all’ospedale di Padova, dove il piccolo spirò
nella notte.


venerdì 21 maggio 2010

Un camping e 5 spiagge

Il progetto del Consorzio Servizi per aprire al turismo
Previsto un agriturismo e un centro di allevamento dei "caparozzoli"

Cinque spiagge, un campeggio con 62 postazioni per tende e camper, tre
chioschi con punti di ristoro e piccola cucina, un agriturismo dotato di
80 coperti, sei
camere doppie per il pernottamento, infine un centro di
pescicoltura per l'allevamento del "caparozzolo" doc. Questo il piano
completo del Consorzio Servizi Pellestrina, che, in pochi anni, è
destinato, se il progetto decollerà, a rilanciare l'economia e ad aprire
allo sviluppo turistico, anche un'isola dalle potenzialità, fino ad
oggi, quasi inesplorate. Tutto è iniziato da un'idea di partenza del
consigliere provinciale, Gianni Sopradassi, di riconvertire le barche da
pesca per le escursioni dei turisti. Poi la palla è passata in mano ai
privati che hanno costituito un consorzio ad hoc che oggi conta sulla
presenza di venti aziende locali. Un investimento che, dicono gli stessi
promotori, arriverà a circa 1,2 milioni di euro, tutto finanziato con
risorse private, che ha trovato però le porte spalancate e l'adesione di
tutte le istituzioni competenti. Un progetto ampio, quindi, che non
comprende solo gli stabilimenti balneari che non potranno aprire a
giugno, ma tutta una serie di nuove opportunità da offrire agli ospiti.
«Si creeranno così 25 nuovi posti di lavoro - spiega il presidente
Angelo Bianchini, uomo di mare e
pluricampione europeo e mondiale di
off-shore - Ci stiamo lavorando alacremente da sette mesi. Siamo
pienamente soddisfatti, anche della collaborazione avuta dal Comune,
abbiamo già il benestare della Regione e della Provincia. Importante
anche il fatto che, quanto verrà realizzato, non sarà solo per la bella
stagione ma avrà un'apertura di 12 mesi, rivitalizzando l'isola nel suo
complesso».

      Quando potrà partire tutto questo? «Le prime
aperture entro un mese dall'inizio dei lavori - riprende Bianchini - per
l'agriturismo, invece, l'inaugurazione è prevista per il prossimo
autunno, siamo in un ambiente da favola, chi non è mai stato a
Pellestrina stenterà a credere che siamo in un'isola dell'estuario a due
passi dal Lido».

      Ecco i punti essenziali del progetto. Il
camping in località "Metà Mara" e, a Santa Maria del Mare, il luogo per
lo sviluppo del turismo ittico con il suo agriturismo dove si potrà
andare a pesca e poi cenare anche con il pesce appena pescato nei tre
laghi di Santa Maria del Mare, in collaborazione con la Provincia, che
ha già dato l'ok e Veneto agricoltura il centro di allevamento del
capparozzolo doc.

      «Su questo piano il Consorzio ha investito
quasi 1,2 milioni di euro, ma abbiamo già calcolato le ricadute che
tutto questo potrà avere», spiega il presidente.

      Il primo
problema sarà poi quello di potenziare i collegamenti. «La gente -
conclude Bianchini - quando abbiamo fatto promozione di questo progetto
nelle fiere, ci chiede come poter arrivare, in modo agevole, a
Pellestrina».

giovedì 20 maggio 2010

Pellestrina resta ancora senza ombrelloni

Tempi lunghi per assegnare le concessioni in spiaggia
In isola non può partire la stagione balneare








Slitteranno alla stagione estiva 2011 gran parte delle
assegnazioni dei piccoli stabilimenti balneari a Pellestrina. Una
novità, prevista nel Piano degli arenili che consente la possibilità di
assegnare una quindicina di concessioni per attrezzare un tratto di
arenile lungo circa 1800 metri.

      Ciascun stabilimento titolare
della concessione (in realtà per stabilimento si intende un piccolo
chiosco) avrà poi la possibilità di affittare ai bagnanti, sdraio,
lettini e ombrelloni. Una svolta storica per l'isola, che però potrebbe
slittare, visto che la stagione parte tra pochi giorni e a livello
tecnico ci sono ancora diversi passaggi burocratici da affrontare prima
di rendere la novità pienamente operativa. «Come Consorzio - spiega il
suo presidente Angelo Bianchini - abbiamo già presentato tutte le
richieste al Comune e, dipendesse da noi, saremo pronti a partire. Ma il
piano deve ancora andare in Regione, è fermo in Comune per alcune
valutazioni, ed inoltre, a parte Ca’ Farsetti, ci sono altri due enti
che vanno coinvolti, ovvero la Capitaneria di porto e il Magistrato alle
Acque, che ha pertinenza della spiaggia fronte laguna. Difficile che si
possa partire da quest'anno, se il benestare ci arrivasse a metà luglio
diventerebbe poi complesso partire a metà stagione». Da parte sua, il
delegato alle attività produttive e pianificazione del territorio della
municipalità, Marco Damiani, ha fissato per la prossima settimana un
incontro al riguardo con Bianchini. «Aspetto - afferma Biancini - che mi
venga illustrato tutto il piano».

      L.M.


lunedì 17 maggio 2010

Dopo la vittoria a Mestre Andrea Bertoldini fa il bis



Il campione di Pellestrina con la gondola bianca ha dedicato il
nuovo successo ad Amelio Gavagnin
 

 
Andrea Bertoldini fa il bis ne La Sensa, dopo aver vinto la prima regata
comunale di 

Mestre. Ieri mattina il campione di Pellestrina,
perfettamente coadiuvato 
da Martino Vianello, Loris Tagliapietra e
Maurizio Rossi «Sustin», ha portato al traguardo la gondola bianca. Il
bianco e la gondola dei Vignotto partono appaiati, poi, a Sant'Elena,
Bertoldini si porta in testa, giungendo all'arrivo con due barche di
vantaggio. Bertoldini ha dedicato la vittoria ad Amelio Gavagnin
«Pendolin», scomparso pochi mesi fa.

      Secondo, ecco il rosa di
Rudi Vignotto, Igor Vignotto, Cristiano Vignotto, Fabrizio Cristante;
terzo il celeste di Guglielmo Marzi, Fabio Zane, Gaetano Bregantin, Vito
Redolfi Tezzat; quarto il rosso di Stefano Tagliapietra, Fabio
Barzaghi, Roberto Angelin, Alessandro De Poli, in ottima rimonta dopo
aver pescato il peggior numero d'acqua. Le bandiere sono state
consegnate dal sindaco Giorgio Orsoni, dall'assessore al Turismo Roberto
Panciera, dal presidente di municipalità Giorgio Vianello e dal
comitato per La Sensa. La regata delle gondole a 4 remi è stata
preceduta dalla competizione fra giovani su pupparini. Si impongono i
forti buranelli Alvise D'Este e Denis Zanella, seguiti da Nicola
Trevisan e Davide Gusso; da Antonio Convilli e Davide Bonapersona.

     
Intanto a Sant'Alvise e alla presenza della presidente della Corte
d'Appello Manuela Romei Pasetti e dell'assessore alla Cultura Tiziana
Agostini, si è svolta la seconda prova del circuito «Donne esordienti».
Primo si è classificato il viola (Vogaepara): Francesca Costantini e
Anna Barbaro; secondo il verde (Cannaregio - Club nautico San Marco):
Elena Almansi e Giovanna Zennaro; terzo l'arancio (Cannaregio- Nomboli):
Chiara Scarpa e Sara Riato; quarto il rosa (Cannaregio): Natalia
Smikunova e Nicoletta Squarcina.

      Tullio Cardona

sabato 15 maggio 2010

Scarpa: «Pesca, situazione preoccupante»


La situazione della pesca e dei pescatori di Pellestrina
è opggetto di un’interrogazione che il consigliere comunale Alessandro
Scarpa (lista Brunetta) ha presentato al sindaco Orsoni.

     
Scarpa in modo particolare evidenzia «le notevoli difficoltà economiche
delle aziende dell’isola di
Pellestrina
dovute alla crisi generale del sistema economico».

      «I pescatori
- scrive Scarpa - sono cittadini del Comune di Venezia, e la carenza di
prospettive di lavoro esistenti nell'isola crea un continuo esodo verso
la terraferma di numerosi nuclei familiari».

     
Nell’interrogazione il consigliere di opposizione chiede quindi di
sapere quali azioni il sindaco intenda intraprendere a tutela degli
addetti alla pesca dell'isola di Pellestrina e di avviare al più presto
le procedure necessarie all'attuazione di un tavolo di lavoro con i
presidenti delle Cooperative di pesca di
Pellestrina
rina e delle altre isole, alla presenza del sindaco stesso
dell’assessore provinciale Giuseppe Canali.

mercoledì 12 maggio 2010

Nasce l’Unione per gestire il palasport


Una società nata dalla collaborazione di tre tra le maggiori realtà
sportive di Pellestrina. Il Calcio -Nuovo S.Pietro, la Pallavolo
Pellestrina e il Karate Pellestrina, hanno fondato l'Unione Sportiva
Portosecco, per gestire il palazzetto dello sport di S.Pietro in Volta.
La storia della realizzazione del palazzetto dell'isola è stata assai
tortuosa e complicata; tempi di realizzazione lunghissimi, chiusura
altrettanto lunga dopo il completamento, a causa della variazione delle
leggi sulla sicurezza, danni tremendi, dopo la risistemazione e in
prossimità dell'apertura definitiva, a causa di due trombe d'aria, in
cui, in entrambi i casi era stata scoperchiata la struttura. Un
disastro, colmato oggi dall'entusiasmo con cui i gestori stanno
lavorando per sfruttare al meglio una struttura sovradimensionata
rispetto al contenuto bacino d'utenza. «Ci dà un'enorme soddisfazione -
commenta Marco Ballarin, presidente della società calcistica e
dell'Unione Sportiva per l'anno in corso (tale ruolo sarà ricoperto
annualmente da ogni presidente delle tre realtà) - dopo tanto attendere,
riuscire a vedere il palazzetto aperto praticamente sette giorni su
sette. Ma non siamo ancora pienamente soddisfatti, perché le
potenzialità sono moltissime». Ballarin racconta che attualmente
all'interno si allenano i pulcini, si fanno tornei di pallavolo e
lezioni di karate. Il tutto distribuito dalle 16 alle 22. «E non è
ancora sufficiente, perché le ore da riempire sono molte. Ci è arrivata
in questi giorni - continua - la copertura per l'attuale pavimentazione,
che è in gomma. In questo modo, potremo aprire il palazzetto anche per
allenamenti e gare di ballo. E l'Unione Sportiva ha così inviato un
questionario online, disponibile anche su Facebook, per sondare le
preferenze.

Strada della Laguna, divieto di transito


(L.M.) Arrivano nuove modifiche alla viabilità di Pellestrina. Fino al
28 maggio, è previsto il divieto di transito, e di sosta con rimozione,
sulla strada comunale della Laguna tra il numero civico 912 e 936. Le
limitazioni alla viabilità, previste da un'ordinanza della municipalità
di Lido e Pellestrina, sono necessarie per consentire dei lavori da
parte di Insula, di collegamento alla rete principale delle fognature
dei sestieri Vianello e Zennari. Intervento che dovrebbe risolvere
definitivamente i problemi di allagamento verificatisi negli ultimi
anni.

martedì 11 maggio 2010

Discarica regolare Sentenza dopo 7 anni


Non era abusivo il centro di stoccaggio e riciclaggio di materiali edili
della ditta "Vianello Doretto" a Pellestrina. La Corte di Cassazione ha
annullato, nei giorni scorsi, la sentenza di condanna emessa dalla
sezione monocratica del Tribunale di Mestre che aveva inflitto una pena
pecuniaria all’allora responsabile legale della società, Cristiano
Vianello Doretto, ritenendolo responsabile di gestione di attività di
smaltimento rifiuti non autorizzata. La terza sezione penale della
Suprema Corte, accogliendo l’istanza del difensore dell’imputato,
l’avvocato Monica Gazzola, ha annullato senza rinvio la sentenza nella
parte principale, perché il fatto non sussiste, rinviando il caso
nuovamente davanti al Tribunale per una seconda parte. «Aspettiamo il
deposito delle motivazioni - ha spiegato l’avvocato Gazzola - ma dal
dispositivo emerge che è stata accolta la nostra tesi: la ditta Vianello
Doretto ha operato sulla base di un’autorizzazione per materiale edile,
rifiuti inerti non pericolosi. La Cassazione ha disposto il rinvio al
primo giudice soltanto per una piccola parte dell’imputazione, relativa
ad alcuni rifiuti non autorizzati - del legname - rinvenuti da Arpav e
Guardia di Finanza».

      Il centro di stoccaggio era stato chiuso e
posto sotto sequestro nel 2003: da allora non ha più riaperto (creando
non pochi problemi a Pellestrina) e, solo di recente, la società ha
ottenuto il via libera ai lavori di adeguamento per ottenere una nuova
autorizzazione. Nel corso dei controlli del 2003, alla Vianello Doretto
furono contestate anche presunte irregolarità nella tenuta della
documentazione relativa a carico e scarico del materiale edile: la
sanzione di 500 mila euro (poi ridotta a 350 mila euro) è stata
impugnata davanti al Tribunale civile e il giudizio è tutt’ora in corso.
«Si tratta di una contestazione puramente formale - sostiene l’avvocato
Gazzola - I quantitativi di materiale sono stati indicati in metri cubi
invece che in litri o chilogrammi».

Coltivavano canapa indiana in casa Coppia denunciata dai carabinieri


Coltivavano in casa canapa indiana, ma sono stati scoperti e denunciati
dai carabinieri. A finire nei guai è stata una coppia di Pellestrina:
M.B. di 30 anni e la sua convivente, E.Z. di 33. I due da tempo erano
tenuti sotto controllo dai militari e domenica pomeriggio è scattato il
controllo. All'interno dell'abitazione sono state trovate 16 piantine di
canapa indiana coltivate in vaso, tutte di dimensioni comprese tra gli 8
e i 30 centimetri. , I militari hanno trovato anche, nascosti in un
mobile, un bilancino elettronico di precisione, 43 semi di «cannabis
indica», materiale informativo per la coltivazione di marijuana, cartine
e filtrini. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro e
la coppia è stata denunciata a piede libero per coltivazione di
sostanza stupefacente. (M.Bio.)

sabato 8 maggio 2010

Alla scoperta della natura

Visite guidate, incontri e caccia al tesoro

Oasi aperte, visite guidate, incontri e dibattiti, escursioni e caccia
al tesoro per bambini, oggi e domani, in tutte le Oasi naturali della
provincia di Venezia. Un percorso suggestivo, alla scoperta delle
bellezze della natura e di un mondo ancora incontaminato. Si può partire
dagli Alberoni al Lido e arrivare fino a Cà Roman nell'isola di
Pellestrina, sempre in bicicletta in caso di bel tempo, oppure puntare
verso Valle Averto a Campagna Lupia, o scegliere tra un'escursione
all'Oasi Lipu di Gaggio a Marcon e una visita alla riserva naturale del
Bosco Nordio di Chioggia. Insomma le proposte per trascorrere un fine
settimana diverso dal solito non mancano. L'occasione è la Festa
Nazionale delle Oasi che il Wwf promuove domani (domenica) con
iniziative speciali su tutto il territorio nazionale. Guardando a casa
nostra, due sono le Oasi, ufficialmente riconosciute, che dedicano
iniziative speciali. Già oggi, in occasione della Festa Nazionale delle
Oasi Il Wwf in collaborazione con la Municipalità del Lido e
Pellestrina organizza alle 17 a Palazzo Pretorio a Malamocco la
conferenza dal titolo «Oasi Dune degli Alberoni, una ricchezza da
tutelare». Il programma di domani, invece, prevede alle 10 l'apertura
ufficiale della giornata, poi alle 10.45 la prima visita guidata, alle
11.15 una visita guidata tutta dedicata ai bambini con caccia al tesoro,
infine alle 15.30 l'ultima visita guidata della giornata. Sarà presente
un banchetto informativo con materiale informativo dedicato all'oasi e
su temi ambientali. Appuntamento per le visite guidate piazzale
antistante lo stabilimento Bagni Alberoni. La partecipazione è gratuita.
Per informazioni telefonare a Oasi Wwf Dune degli Alberoni 348.2686472.
Anche a Valle Averto grande festa con tre fine settimana di maggio
tutti dedicati alla scoperta delle Oasi, iniziative, escursioni e tante
occasioni per stare insieme e divertirsi. Ma anche la Lipu, altra
associazione ambientalista che gestisce le altre due Oasi della
provincia ha, in tutti i fine settimana un programma nutrito: a Cà
Roman si potranno prenotare visite guidate per oggi e domani telefonando
al numero 349.2344705. A Gaggio di Marcon domani apertura no stop dalle
8.30 alle 18 (per info 347.4838990) si potranno osservare le «zone
umide» e ci sono dei sentieri da esplorare anche accessibili ai
diversamente abili.

Una "Zona 30" al Lido potrebbe salvare molte vite umane


E' passata più di una settimana dalla tragica scomparsa del piccolo
Brahim e, come accaduto per le altre morti da traffico verificatesi a
Lido e Pellestrina, il tempo sta cancellando velocemente le tante
questioni che un evento del genere avrebbe dovuto sollevare nella classe
politica cittadina.

      Nell'apprendere la notizia ho provato come
genitore ed ecologista tanta sofferenza, stupore e rabbia.

     
Sofferenza per l'essermi immedesimato in quella madre che aveva
insegnato al suo bambino a girare in bicicletta. Stupore per il fatto
che quello di Brahim non è il primo incidente mortale che si verifica
nelle due isole, anzi il tasso di mortalità per pedoni e ciclisti è più
alto qui che in terraferma. Ed infine rabbia, tanta rabbia, verso quei
soggetti che con i loro comportamenti, le loro proteste, le loro inerzie
amministrative hanno bloccato l'unica reale soluzione del problema
ovvero la creazione di una “zona residenziale”, a norma di Codice della
Strada, grande quante le due isole.

      Si tratta di un’area in cui
vige il limite di velocità dei 30 Km/h, non è però la segnaletica o la
civiltà dei cittadini (ben poca, a quanto pare) ad indurre velocità
moderate ma le caratteristiche fisiche e geometriche della strada
trasformata (rialzamenti degli incroci, restringimento delle
carreggiate, realizzazione di piste ciclabili, ecc.). Si capovolge
insomma l'ordine di priorità nell’utilizzo del bene pubblico “strada”.
Prima si tutelano gli utenti deboli che, sempre secondo il Codice, sono
pedoni e ciclisti, poi vengono i mezzi pubblici da favorire con corsie
riservate ed infine le automobili private.

      L’istituzione di una
“Zona 30” comporta un netto aumento della sicurezza stradale: passando
dai 50 Km/h ai 30 Km/h si ha una riduzione di oltre la metà dello spazio
di arresto ed un aumento del raggio del cono visivo del conducente del
veicolo. Dati che si riferiscono a “Zone 30” attive in Europa (a Mestre
ve ne sono già tre piuttosto ampie) informano che il numero di incidenti
tra veicoli, tra auto e biciclette, tra auto e pedoni si sono ridotti
del 40%, mentre il numero dei feriti si riduce del 70% e questi ultimi
hanno comunque riscontrato lesioni più lievi. La responsabilità per la
scomparsa del bimbo è imputabile perciò non solo a colui che era
materialmente alla guida dell’automobile ma anche a coloro che gli hanno
permesso di raggiungere quella velocità elevata. Il nuovo assessore
alla Mobilità, residente peraltro al Lido, è attento ai valori della
famiglia e della vita? Allora non lasci sfumare invano il ricordo del
piccolo Brahim e porti subito al Sindaco, per la firma, l’ordinanza di
istituzione della nuova zona 30.

      Davide Scano    
     
ecologista

mercoledì 5 maggio 2010

Fondi Ue, De Poli accusati di truffa

Indagine chiusa sui tre milioni concessi per due navi
Chiesto il rinvio a giudizio anche di quattro funzionari

L’ipotesi dell’accusa è quella di una truffa, per ottenere fondi
ministeriali con l’avallo della Ue: 3 milioni e 200mila euro, liquidati
nel 2007 ai Cantieri navali De Poli per la costruzione di due navi, a
cui non sarebbe spettato alcun aiuto. Nei giorni scorsi il pubblico
ministero Barbara De Munari ha chiesto il rinvio a giudizio di Davino,
Giovanna e Chiara De Poli, nonché di altre sei persone: del direttore
del cantiere, Massimo Juris; di quello dei lavori delle due navi,
Roberto Smeraldi; di un dirigente del ministero dei Trasporti, Pasquale
Carretta; nonché di tre funzionari del Rina, il Registro navale,
Alessandro Cardamone, Massimo Volta e Paolo Sanza. Per tutti l’accusa è
di concorso in truffa, per aver fatto passare per chimichiere, delle
navi che in realtà erano delle gasiere. A Cardamone e Volta viene
contestato anche il falso ideologico. L’udienza davanti al giudice per
l’udienza preliminare, Michele Medici, è già stata fissata per il
prossimo 17 maggio.

      Le richieste di finanzimento risalgono al
2004 e vennero definitivamente liquidate tre anni dopo. Un milione e
600mila euro per nave, come compenso una tantum, previsto per alcune
tipologie di navi, come appunto le chimichiere. Quelle costruite nei
cantieri De Poli, però, erano delle gasiere, sostiene l’accusa, che non
avevano diritto ad alcun aiuto. Una tesi confutata dal difensore dei De
Poli, l’avvocato Alessandro Rampinelli, secondo cui quelle navi era
delle chimichiere, con in più degli impianti compressori (in disarmo)
per utilizzarle, se del caso, anche come gasiere. Una circostanza che
non sarebbe stata vietata dal regolamento della Ue sui contributi e che
soprattutto sarebbe stata esplicitata nello stesso progetto presentato
al ministero, in cui si precisava che quegli impianti compressori non
andavano conteggiati ai fini del contributo. Una tesi contro l’altra. Se
ne riparlerà in udienza.

Infermiere abusava di un’anziana

Un quarantenne è stato sorpreso a commettere atti di libidine su
un’ospite della casa di cura


L’uomo si è licenziato, l’istituto ha presentato denuncia ai carabinieri
del Lido


È stato sorpreso mentre commetteva atti di libidine verso un'anziana
ultrasettantenne ospite


della casa di riposo, lucida di mente ma non
autosufficiente. È accaduto, lo scorso 27 aprile, all'istituto di cura
San Camillo degli Alberoni: il dipendente, un infermiere quarantenne
residente a Pellestrina, ha subito ammesso la colpa, l'indomani mattina
davanti ai propri superiori, presentando le dimissioni volontarie dal
posto di lavoro. È stata la stessa direzione della struttura, e il suo
commissario straordinario, Pietro Gonella, a voler rendere nota la
vicenda, per sottolineare la massima trasparenza dell’operato
dell'istituto.

      Per questo motivo, ieri pomeriggio, è stata
convocata una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre al
commissario Gonella che ha in capo la direzione generale della casa di
cura camilliana, anche il direttore sanitario Cristiano Massaro, quello
amministrativo Mario Modolo e un rappresentante sindacale.

     
Tutto è avvenuto, appunto lo scorso 27 aprile, verso le 20.45, al primo
piano del padiglione A della casa di riposo San Camillo, ala
dell'edificio nella quale sono attualmente ospitati 27 anziani non
autosufficienti, non trasferiti allo "Stella Maris". «Un'infermiera che
doveva entrare quella sera in servizio alle 21 - ha spiegato Gonella -
ha anticipato il suo arrivo di una decina di minuti e, camminando
silenziosamente perché alcuni ospiti stavano già riposando, ha avvertito
dal corridoio che provenivano dei lamenti. A quel punto ha aperto la
porta, trovando un collega operatore sanitario che commetteva atti di
libidine verso un'ospite. Ha quindi subito avvertito l'infermiere
coordinatore che, a sua volta, l'indomani mattina ha immediatamente
informato il direttore sanitario e direttore amministrativo». Subito
sono scattate le procedure: è stato convocato il dipendente, che lavora
al San Camillo da circa nove anni e non aveva mai manifestato alcun
problema, che ha riconosciuto lo sbaglio presentando le dimissioni. A
quel punto la direzione dell'istituto di cura ha presentato denuncia ai
carabinieri del Lido, che si sono recati in istituto ed hanno assunto
testimonianze e informazioni. «Un fatto grave - ha proseguito Gonella -
che però dimostra come la nostra rete di protezione interna abbia
funzionato accorgendosi tempestivamente del problema». I carabinieri
hanno inquadrato il reato non tra quelli perseguibili d'ufficio, ma solo
attraverso querela di parte. Tuttavia l'anziana al momento ha preferito
non sporgere denuncia, anche se avrà sei mesi di tempo. All'anziana
ospite il San Camillo ha poi assicurato tutti i supporti, compreso un
eventuale sostegno psicologico, anche nella fase di comunicazione ai
familiari.