venerdì 31 dicembre 2010

Un milione di euro per raccogliere l’acqua piovana

Approvato dalla giunta comunale uno stanziamento per proseguire i lavori

 Un milione di euro per la sistemazione della rete fognaria e di raccolta delle acque piovane.
      Lo stanziamento è stato deciso nella giunta di ieri, in un intervento di carattere "emergenziale", come si legge nella relazione tecnica, per rispondere alle condizioni di disagio in cui l’isola di Pellestrina si è trovata dopo i ripetuti nubigragi di ottobre e novembre, in cui alcune zone sono finite sotto acqua.
      In particolare l’intervento, finanziato con i fondi della Legge speciale per Venezia, prevede la realizzazione di una vasca di laminazione per Pellestrina e di un impianto di sollevamento per la zona di Portosecco.
      Il progetto complessivo risale al 1986, periodo in cui si rilevava che a causa della progressiva urbanizzazione di Pellestrina il sistema di scolo dell’acqua piovana non era più sufficiente, in quanto molti dei terreni che prima permettevano il drenaggio naturale erano stati sostituiti dal cemento.
      Quando capitano eventi eccezionali - che sono sempre più frequenti a causa del mutamento climatico complessivo - la strada lungo la laguna si allaga quasi completamente, quindi è stato necessario intervenire con la creazione di vasche di cemento che raccolgano l’acqua e con pompe elettromeccaniche di sollevamento che le svuotino.
      R.V.

Casoni da pesca, un’interrogazione

Dove mettere gli attrezzi da lavoro, le reti, le attrezzature per la pesca? Pescatori e pensionati di San Pietro in Volta non sanno più dove sistemarle. Molti hanno ottemperato all’ordinanza di demolizione dei casoni e delle baracche in materiali più o meno impattanti, perchè comunque rappresentavano delle opere edilizie abusive. Molti dovrebbero farlo ma per il momento attendono. Il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta ha presentato un’interrogazione al sindaco in cui si chiede di trovare delle alternative, anche sperimentali o provvisorie, per risolvere il problema

martedì 28 dicembre 2010

E’ morta la gattara nobildonna

Silvana Ghezzo di Aurissi Tardivo Marcipagani, patrizia veneta e convinta animalista
L’ultimo pensiero per i suoi gatti e i suoi cani. La contessa era originaria di San Pietro in Volta

 Torneranno a "riposare" in laguna, nella cappella gentilizia della famiglia Ghezzo di Aurissi Tardivo Marcipagani che si trova a San Pietro in Volta, le ceneri della contessa Silvana Ghezzo, morta sabato all'età di 82 anni a Terrazzo, in provincia di Verona. Una discendenza che ha le sue origini in laguna. Proprio dall'antica casata dell'isola veneziana di San Pietro in Volta, cosa di cui è sempre stata particolarmente fiera, discendeva la contessa, nobile di Chioggia e patrizia veneta. E qui risiedevano genitori, nonni e antenati. Non è un caso, dunque, che dopo il funerale, che verrà celebrato nella chiesa di San Paolo di Terrazzo a Verona, le spoglie di Silvana Ghezzo, si metteranno in viaggio verso San Pietro in Volta. Una vita, la sua, contraddistinta dall'amore per gli animali, che considerava i suoi "bambini". Quindi ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio, ci saranno tutti i suoi amici a quattro zampe, cani e gatti, oltre naturalmente al figlio Michele Pietro, docente all'università di Padova, e alle sorelle Rosanna e Giancarla. A Venezia Silvana non aveva mai operato direttamente, ma lei, e il figlio Pietro sono diventati un punto di riferimento per gli animalisti di tutto il Veneto. Dunque, anche in città, la notizia della morte della donna, nata a Montegalda (Vi) il 28 giugno 1928, ha destato profondo cordoglio. Mobilitati animalisti e associazioni per renderle omaggio. Molte iniziative che Silvana Ghezzo, anche guardia d'onore alle tombe reali del Panathlon e storica gattara, assumeva per gli animali. Amore tramandato al figlio Michele Pietro, curatore e fondatore della rivista "Orizzonti", che, in un suo podere, ha anche ricavato una casa rifugio per gli animali randagi.

lunedì 27 dicembre 2010

«Tromba d’aria, il governo si sbrighi»

«L’impegno del Comune continua a essere totale per far arrivare ai pellestrinotti i rimborsi a seguito dei danni provocati dalla tromba d’aria del 23 luglio scorso, ma che il Governo si sbrighi visto che per l’alluvione di Vicenza, avvenuta ben dopo, i soldi sono già stati stanziati». L’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, non le manda certo a dire sulla vicenda, con i circa cinquecento residenti di Pellestrina e San Pietro in Volta che da cinque mesi attendono i rimborsi promessi da Roma a seguito del disastro provocato il 23 luglio scorso dal maltempo. Dalla capitale sono arrivate le promesse, è stato anche dichiarato lo stato di calamità naturale pochi giorni dopo il sopralluogo dell’allora numero uno della Protezione civile, Guido Bertolaso. Ma non s’è più mosso nulla, la gente di Pellestrina ha pagato di tasca propria i restauri delle case e le carrozzerie per sistemare le autovetture danneggiate. Una cifra complessiva che si aggira tra i 5-6 milioni di euro, con persone costrette ad accendersi un mutuo o chiedere un prestito ad amici e parenti vista anche la pesante crisi della pesca e della cantieristica, attività che hanno da sempre contraddistinto l’isola.
 Ma Maggioni aggiunge: «Pellestrina e Vicenza non devono essere messe in competizione per la questione rimborsi, perchè per entrambe le località e le popolazioni si tratta di aiuti sacrosanti e dovuti. Purtroppo siamo tristemente abituati alle promesse non mantenute da Roma, e vien da pensare che la differenza ora la stia facendo il colore politico diverso tra la giunta regionale e quella del Comune di Venezia. Chissà che nell’intervallo del teatrino in corso nella capitale, qualcuno si decida a firmare le carte per i fondi a Pellestrina». (s.b.)

venerdì 24 dicembre 2010

Il solitario che non volle farsi amare

1152.jpg Il poeta Aldo Vianello è di nuovo in libreria. Titolo emblematico di questa cospicua raccolta di versi: “Sulla via del non ritorno” (Supernova, euro 15). Una produzione la sua scandita ormai in tempi editoriali ravvicinati. Del 2007 è “ Quotidiana fermezza”, del 2008 “Il silenzio è un gatto che mi dà ragione”, del 2009 “Cieli diversi”. Vola sempre alto Vianello seminando più che in altre pagine mestizia ed accoramento. Attraverso una filosofia esistenziale che non ammette contradditori. Colpiscono come una stilettata al cuore i versi che chiudono il libro rivolti inequivocabilmente a sé stesso: “Finalmente giace / tra gli umani resti / e le croci capovolte, / il solitario / che non volle farsi amare… “. Moltissimo provato da una vita precaria che lo relegò ai margini, prigioniero di una balbuzie derisa dai compagni d’infanzia e di adolescenza; costretto ad una attività dura di battellante facendogli dimenticare la scuola e portandolo al consumo d’alcol più di un adulto, da qui le volontarie “vacanze” manicomiali per tentare di disintossicarsi, il talento poetico di Aldo Vianello (Pellestrina, 1937) esplose nei primi anni sessanta. Pound, Valeri, Palazzeschi furono prefatori dei suoi libri ch’ebbero in alcuni casi traduzione in inglese con la Anvil Press Poetry di Londra. Una delle sue poesie la dedica ora tra altre al Gazzettino. Il ricordo è vivo sulla mano tesa negli anni sessanta del direttore Giuseppe Longo, a sua volta poeta, che attraverso le pagine del giornale promosse tra i maggiori pittori veneziani una gara di solidarietà. Donarono a Vianello il ricavato della vendita dei loro quadri nella galleria di Campo Santo Stefano per alleviargli il peso di una grande povertà. Da allora sono una trentina i suoi libri pubblicati.
      Piero Zanotto

In arrivo quattrocentomila euro

(L.M.) Quattrocento mila euro per realizzare le piste ciclabili al Lido e Pellestrina nel 2011. Nel prossimo mese di gennaio verranno esaminati i primi progetti, poi il via all'intervento. Il finanziamento è stato messo a bilancio dall'assessore comunale alla mobilità e trasporti, Ugo Bergamo, nell'ambito degli interventi che dovrà realizzare Asm. Un'operazione portata a compimento d'intesa con la municipalità del Lido e Pellestrina, al termine di un lavoro congiunto. Lo ha annunciato il delegato alla mobilità Matteo Bognolo. «Realizzeremo le piste ciclabili al Lido e Pellestrina - ha detto Bognolo - c'è a bilancio un finanziamento di 400 mila euro, ma anche come municipalità contiamo di trovarne altri 250 mila, stornandoli da altri interventi». Per il Lido se ne parla da decenni. Il progetto iniziale prevede piste ciclabili o percorsi monodirezionali in entrambe le carreggiate, dal pattinodromo delle Quattro Fontane a Malamocco. "I lavori in corso a Città Giardino - ha ripreso Bognolo - imporranno per quella zona uno studio più approfondito, visto anche il restringimento delle carreggiate e il nuovo posizionamento delle fermate. Più facile sarà intervenire dal galoppatoio fino a Malamocco. In questo tratto i percorsi ciclabili, ora semplicemente disegnati per terra verranno protetti con apposite delimitazioni, per le quali si dovrà scegliere il materiale. Rispetto a ora i percorsi ciclabili verranno spostati più a ridosso del marciapiede. Una scelta, adottata nella precedente legislatura, contestata anche dalla polizia municipale.

giovedì 23 dicembre 2010

«Ai De Poli si costruiranno mezzi Actv»

L’annuncio di Bonafè al dibattito dopo l’acquisto del cantiere

La rinascita di Pellestrina parte da Actv e dall'ex cantiere navale De Poli. Assemblea affollatissima all'ex cinema Perla proposto dal Pd sul futuro economico dell'isola dopo l'acquisto all’asta del cantiere. Presenti il circolo Pd trasporti, il circolo del Lido-Pellestrina, il gruppo Pd della Municipalità, il direttivo del circolo trasporti, Paolo Bonafè del consiglio di amministrazione e verso la fine è arrivato pure il presidente, Marcello Panettoni. Tra il pubblico il consigliere comunale Alessandro Scarpa. A moderare la serata, Maurizio Madricardo del gruppo Pd trasporti e Pietro Ballarin, vice segretario del circolo Lido-Pellestrina, che hanno anche illustrato la situazione: Actv ha acquisito l'area del cantiere e il bacino per 12 milioni e 300mila euro insieme a 22 dipendenti. Un'operazione volta a riorganizzare completamente la manutenzione dei propri mezzi. Infatti, le prossime mosse dell'azienda saranno la chiusura del cantiere dell'Arsenale che ha 33 dipendenti e quello di S. Elena, che ne ha 100. Una parte degli operai verrà destinata al cantiere del Tronchetto, dove sarà effettuata la piccola manutenzione, quella giornaliera, gli altri, insieme ai 22 ex De Poli rimarranno a Pellestrina, dove invece sarà realizzata la manutenzione della flotta, circa 70 mezzi, e dei 140 pontoni sparsi nella città lagunare. «Altro obiettivo - ha aggiunto Bonafè - tentare con le maestranze adeguate, le costruzioni dei mezzi in proprio. Ciò permetterebbe un notevole risparmio per l'azienda». Il cantiere sarà operativo da settembre 2011, ma i cassaintegrati saranno assunti probabilmente molto prima. Non è previsto l'assorbimento degli amministrativi e dei lavoratori dell'indotto. «Una vittoria - esclama Ballarin - non ci sono ricordi che per le attività produttive dell'isola siano stati investiti mai tanti soldi. E non è stata un'elemosina, ma un'operazione di reale interesse che permette all'isola e alla sua popolazione di tirare il fiato dopo un periodo veramente nero». E conclude «se siamo arrivati a ciò, dobbiamo anche ringraziare l'ex presidente della municipalità, Gianni Gusso, che all'indomani della chiusura del De Poli, ha iniziato subito a muoversi per cercare soluzioni». Che finalmente sono arrivate.

Sequestrate 15 tonnellate di vongole

Blitz dei carabinieri in due centri di raccolta di San Pietro in Volta e a Chioggia
Spostate le date delle etichettature, i titolari sono ora accusati di tentata frode in commercio

635.jpg
Una vasta operazione prenatalizia è stata compiuta dai carabinieri che hanno sequestrato quasi 15 tonnellate di vongole. I militari del Nucleo natanti, di Chioggia, del Nucleo antifrode e del Nas di Treviso hanno scoperto gravi irregolarità nel confezionamento di vongole, destinate alla vendita, custodite nello stabilimento di San Pietro in Volta e in una cooperativa di Chioggia.
      A San Pietro in Volta sono state trovate 11 tonnellate di vongole e cozze con etichettatura postdatata (il 20 dicembre l’etichetta riportava che la data di confezionamento era il 21). Analogamente nel controllo di Chioggia, effettuato il 21, sono stati trovati sacchi di vongole e fasolari (in tutto tre tonnellate) con etichetta riferita al 22, nascosti sotto il prodotto del 21. Tutto il prodotto ittico è stato sequestrato e i legali rappresentanti delle ditte sono stati denunciati per tentata frode in commercio.
      «Con l’espediente della postdatazione dell’etichettatura - dicono i carabinieri di San Zaccaria - i Centri di smistamento potevano immettere in commercio come fresco anche l’invenduto dei giorni precedenti, conservando il valore di mercato dei molluschi, frodando gli acquirenti (mercati ittici e negozi) a discapito dei consumatori che avrebbero acquistato prodotto in realtà confezionato ben più giorni prima. Inoltre, presso il Centro di raccolta di Chioggia sono stati rinvenuti anche circa 400 chili di vongole completamente sprovviste di documentazione sanitaria e di controllo (prevista per assicurarne la tracciabilità). In questo caso i molluschi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e nei confronti della ditta è stata elevata una contravvenzione per la violazione della normativa comunitaria sulla tracciabilità del prodotto».
      I carabinieri non escludono che questo prodotto possa essere arrivato nei Centri di raccolta tramite la pesca abusiva in laguna, visto che in passato sono stati accertati diversi collegamenti.
      Buona parte del prodotto sequestrato, dopo le verifiche sulla tracciabilità e in considerazione del buono stato di conservazione, è stato restituito ai Centri di raccolta. Ora, fanno capire i carabinieri, la merce potrà essere commercializzata a patto che l’etichettatura sia regolare.

Allarme ambientalista sulla cattura delle nutrie

Il caso delle nutrie che si stanno riproducendo a Pellestrina, e l’ipotesi che vengano catturate e portate altrove, ha allarmato l’associazione ambientalista Wilderness Italia. Il delegato veneto Massimo Zaratin ha ricordato che «la cattura per portare altrove degli esemplari ritrovati, significherebbe solo spostare il problema da un luogo a un altro, a meno che questi esemplari catturati non vengano trasferiti, a spese della collettività, in sud America ove risiede il suo principale e unico predatore, il caimano». L’assessore all’Ambiente Bettin ha disposto che la documentazione sia «girata» alla Provincia, ente responsabile di eventuali interventi in merito (s.b.)

mercoledì 22 dicembre 2010

De Poli, speranze per le ditte

Secondo il commissario non tutto è perduto per i piccoli creditori

«Nella relazione del concordato preventivo le stime sui risarcimenti ai creditori erano state tenute prudenzialmente più basse, proprio in vista di possibili ribassi».
      Lo staff del commissario liquidatore dei cantieri navali De Poli di Pellestrina, dottor Emilio Borella, tiene viva una speranza. Per i piccoli creditori, i circa nove milioni di euro in meno che verranno incassati dalla vendita del cantiere ad Actv, non significheranno automaticamente, l'azzeramento di ogni pretesa di risarcimento.
      «Lo si è evince - spiegano dallo studio Borella - anche dalla relazione depositata con il concordato. Per avere un'idea sulla ripartizione dei soldi, comunque, bisognerà aspettare il rogito di Actv. Solo dopo, si avrà un'idea più chiara».
      Le piccole ditte sono in fibrillazione. E nei giorni scorsi avevano preso posizione. Come noto, l'avviso di vendita prevedeva per il lotto 1 un prezzo base d'asta di circa 21,5 milioni di euro , mentre ora è stato venduto a 12,3 milioni. «Con una differenza negativa di circa 9,2 milioni - protestano i piccoli creditori - quindi i vari fornitori e creditori che avanzano decine di milioni di euro e ai quali era stato sentenziato nella proposta di concordato, poi omologato, che avrebbero ricevuto tra il 15,45 ed il 18,88 per cento del proprio credito, ora quanto si vedranno riconosciuto probabilmente nulla con grande disperazione sopratutto delle nostre piccole ditte».
      Tra gli operai che potrebbero essere nuovamente assunti anche soci e figli di soci della vecchia proprietà De Poli, per le quali le ditte beffate si augurano che almeno non vi sia una riassunzione in un posto fisso pubblico.

martedì 21 dicembre 2010

«Carte in regola, mancano i soldi»

La Protezione civile assicura che la documentazione sulla tromba d’aria è stata inviata
Calligaro: «Stiamo aspettando che Roma ci comunichi che somma verrà rimborsata»

«Il rimborso per i danni della tromba d'aria a Pellestrina, non è saltato perchè la documentazione prodotta non è completa».
      Lo afferma Maurizio Calligaro, Coordinatore tecnico della Protezione Civile per il Comune. «E soprattutto non vi è nulla da rifare, perchè è già stato fatto tutto». All'indomani della notizia che dava, dopo l'incontro avvenuto a Roma tra Governo e dipartimento della Protezione Civile, lo slittamento dell'erogazione dei fondi per la mancata completezza della documentazione, e per l'assenza di dati economici certi, oggi esce un'altra realtà.
      «In questa vicenda, l'unica cosa che manca, sono i soldi - afferma Calligaro - ovvero, i controlli sono stati fatti, la documentazione anche, la cifra dei danni è stata determinata, e la procedura che si addotta in queste situazioni è stata seguita alla lettera. Poco meno di tre mesi fa il Comune, sotto forma di Protezione Civile, ha inviato alla Regione tutti gli atti prodotti, che a sua volta li ha destinati agli organi competenti. Roma quindi ci deve dire soltanto se ha soldi e quanto ci dà».
      Calligaro racconta che a Pellestrina, i sopralluoghi sulle case e sulle strutture incidentate dalla tromba d'aria, sono stati realizzati subito.
      «Soprattutto - precisa - non è stata fatta una stima generica, ma una perizia minuziosa, accurata, quasi fotografica».
      Per settimane, tecnici e Protezione Civile, hanno girato in lungo e in largo l'isola, effettuando i controlli quasi porta a porta.
      A due milioni e quattrocentomila euro ammontano i danni stimati.
      «Non è detto che ce li diano tutti, ma quando arrivano, si può procedere immediatamente alla liquidazione».
      Calligaro afferma che in questo contesto, già pienamente controllato e valutato, non assume importanza determinante la presentazione delle fatture, come dimostrazione di fine lavoro.
      «Ovvio che prima o poi queste dovranno essere consegnate, ma può accadere anche in un momento successivo. Ora, ripeto - conclude Calligaro - l'unica cosa che manca sono i soldi».
      Ma Roma ne ha?

domenica 19 dicembre 2010

Tromba d’aria, domande da rifare

Nessuno stanziamento per l’isola in attesa che vengano completate le richieste
Il presidente della Municipalità Vianello: «Mancano ancora i conteggi sui danni subiti»

Nessun soldo stanziato, per ora, a risarcimento dei danni provocati dalla tromba d'aria abbattutasi su Pellestrina il 23 luglio scorso. Nulla di fatto quindi da Roma, dove due giorni fa è avvenuto un incontro tra Governo e dipartimento della Protezione Civile. «Mancavano i conteggi esatti dei danni» spiega il presidente della Municipalità Giorgio Vianello «quindi l'incontro si è arenato senza portare ad alcuna conclusione».
      Vianello spiega, che, dopo vari controlli, sembra che le circa 500 domande presentate dai cittadini per il rimborso dei danni, non siano ancora complete. La modalità da seguire, pur con qualche confusione, era questa: presentazione della domanda con allegati foto dei danni e preventivi di spesa, e successivamente, presentazione delle fatture di termine lavoro. In isola è già stato tutto sistemato, a parte qualche struttura pubblica, ancora soggetta ad interventi, ma nessuno ha dato date per il termine della presentazione dell'ultima e conclusiva documentazione. Una leggerezza che ha portato allo slittamento del rimborso, come stato di calamità naturale, richiesta subito da Comune e Regione, e che era stato garantito dall'ex capo della Protezione Civile Bertolaso, arrivato in isola qualche giorno dopo il disastro, entro fine settembre, inizio ottobre. Ma la cosa ancor più grave, è che nessun conteggio, in termini di denaro, è stato fatto alla luce delle domande già presentate e complete. «Siamo allo stato di abbandono» commenta il consigliere comunale Alessandro Scarpa, che ha già presentato in consiglio comunale due interpellanze al merito, sottoscritte da altri consiglieri. «Sono trascorsi oramai cinque mesi, e qui non si vede chiarezza. Bisogna capire se qualcuno non ha fatto il proprio dovere. Io, da parte mia, se la situazione non si sblocca, ho già pronta una denuncia da presentare in Procura, e so che gran parte dell'isola mi sosterrà». Inizialmente i danni erano stati stimati intorno ai cinque milioni di euro, ridotti a duemilioni e quattrocentomila euro, dopo i controlli effettuati dalla Protezione Civile insieme ai Vigili del Fuoco. «Non sappiamo ancora in che percentuale ci sosterranno» commenta il presidente Vianello «comunque, ora bisogna cercare di completare tutto. Chiedo quindi alla popolazione, di presentare gli ultimi incartamenti presso la sede municipale dell'isola, entro il 31 dicembre». Poi si vedrà.

Neve sulle strade, tanti disagi, cadute e incidenti

Problemi per l’abbondante precipitazione al Lido, a Pellestrina e a Cavallino-Treporti

Tra venerdì pomeriggio e ieri i problemi provocati dall’abbonandate nevicata non sono certamente mancati. Difficile muoversi in auto sia al Lido che a Cavallino-Treporti mentre a Pellestrina il ghiaccio ha fatto cadere diverse persone.
      LIDO (L.M.) Al Lido finisce il sale e così le strade secondarie rimangono innevate, creando problemi alla circolazione stradale ed al traffico. Dopo la abbondante nevicata di venerdì, a tarda ora, il sale è terminato e dunque è stata data la precedenza alle due arterie principali: da una parte via Sandro Gallo, dall'altra il lungomare Marconi. Anche i percorsi pedonali e i marciapiedi sono stati liberati solo in alcuni tratti, ma anche ieri erano diverse le zone in cui si doveva ancora intervenire. Due automezzi spargisale sono stati impiegati al Lido ed uno a Pellestrina
      PELLESTRINA (A.B.) La neve, caduta venerdì a Pellestrina, ha portato un paesaggio bellissimo e pittoresco, ma tanti fastidi e disagi sulla viabilità. Sulla strada dei murazzi, dove avviene soprattutto la circolazione dei mezzi, non ci sono stati problemi di sorta, che sono emersi invece nella strada della laguna, dove vi è il centro abitato. La neve, caduta in grandi quantità, è stata spalata soltanto, come previsto, dinnanzi agli edifici pubblici e alle scuole, dove è stato distribuito anche il sale. L'arrivo del sole e del freddo, ha però complicato la situazione nelle altre parti; sui marciapiedi, e sulla strada, si sono formati enormi lastre di ghiaccio, rendendo difficile in alcune zone, anche camminare. Molte le cadute per scivolamento, tra cui un paio di anziani, che fortunatamente, a parte la botta, non si sono fatti nulla di grave.
      CAVALLINO-TREPORTI (G.B.) Piano antineve in azione anche a Cavallino-Treporti. Ad attivarsi sono stati i volontari della protezione civile, i mezzi della ditta Costantini e di Veritas. Già dalla mattina di venerdì sono entranti in azione i mezzi spargisale. Quando la neve ha iniziato ad «attaccare» è stata la volta dei mezzi spazzaneve. I disagi maggiori si sono registrati nelle strade secondarie come via Thaon de Revel, via Traghetto Vecchio e via della Mesole. In quest'ultima un Fiat Scudo ieri mattina è uscito di strada. Per recuperalo sono dovuti intervenire anche i volontari delle protezione civile, entrati in azione anche in un'abitazione di Cà Ballarin per installare una stufa, messa a disposizione dal Comune, ad un anziano rimasto senza riscaldamento in seguito ad un principio di incendio al camino.

venerdì 17 dicembre 2010

Col camion finisce contro un muretto e riesplode la polemica sulla velocità

814.jpg (L.M.) Per non investire tre ragazzi che stavano attraversando la strada ed evitarli, camion a Portosecco si schianta contro il muro e finisce dentro il giardino privato di un'abitazione (nella foto). È accaduto mercoledì verso le 17, all'altezza della fermata Actv di Portosecco. Va anche ricordato che il consigliere della municipalità Natale «Nini» Vianello dall'inizio della legislatura chiede che, proprio in quella zona, vengano posizionati alcuni dissuasori di velocità. «Il presidente - spiega "Nini" Vianello (Pdl) e delegato ai problemi di Pellestrina - risponde che non ci sono i soldi. Però poi aumenta la rabbia quando si vede che l'ammistrazione comunale trova 12 milioni per le piste ciclabili a Mestre».

Aggredisce gli agenti e finisce in carcere

Arrestato un pregiudicato che si è scagliato contro una donna e i poliziotti

Aggredisce una donna, gli agenti della polizia e i carabinieri e finisce in manette. Un quarantaseienne di origine siciliana residente a Pellestrina, Giuseppe Arcoleo, è stato arrestato lunedì scorso dalla polizia.
      Tutto è partito dalla telefonata di una donna alla centrale operativa del Commissariato. Agli agenti ha raccontato di essere stata aggredita da un uomo che si trovava all'interno dell'appartamento di un'amica dove si era recata per le pulizie. Una pattuglia della polizia si è subito portata a Sottomarina, supportata da una gazzella dei carabinieri. Qui gli agenti hanno trovato la donna dolorante a causa di una spinta ricevuta dall'uomo. Poliziotti e militari hanno suonato alla porta, ma non hanno nemmeno fatto in tempo a chiedere spiegazioni. Appena aperta la porta, infatti, il quarantaseienne si è scagliato, come una furia, contro le forze dell'ordine che hanno avuto il loro bel da fare per immobilizzarlo. Un poliziotto e un carabiniere hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso riportando lesioni giudicate guaribili in una decina di giorni. Anche la donna precedentemente aggredita e spinta a terra se l'è cavata con la medesima prognosi, mentre il quarantaseienne è stato portato in commissariato per accertamenti.
      Qui gli agenti hanno scoperto una sfilza infinita di precedente e condanne per detenzione di stupefacenti, reati contro la famiglia, contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione e contro la persona. Nei suoi confronti inoltre il questore di Venezia a fine 2009 aveva emesso un provvedimento di divieto di ritorno a Chioggia proprio a causa delle continue violazioni di legge. G.A. è finito davanti al giudice monocratico del tribunale di Chioggia per il rito direttissimo ed è stato condannato a 10 mesi di reclusione.

Aggredisce cameriera e agenti

Si era introdotto, in qualche modo, in un appartamento che non gli apparteneva e, quando ha visto arrivare la donna, incaricata di controllare e fare le pulizie in quella che doveva essere una casa vuota, l’ha presa a spintoni. Poi, però, ha ripetuto la stessa performance con polizia e carabinieri e la sua bravata gli è costata l’arresto. A.G., 46enne di origine siciliana e formalmente residente nella località di Pellestrina, è ben conosciuto dalla forze dell’ordine. L’uomo «vanta» nel suo curriculum molteplici reati e condanne in materia di stupefacenti, delitti contro la famiglia, contro il patrimonio contro la pubblica amministrazione e contro la persona. Inoltre, nei suoi confronti, il questore di Venezia, quasi esattamente un anno fa, aveva emesso un divieto di permanenza nel comune di Chioggia, proprio a causa delle continue violazioni di legge che metteva in atto. Provvedimento che era stato più volte disatteso, proprio come nel caso in questione. Lunedì sera si trovava, quindi, per l’ennesima volta, dove non doveva essere e ha reagiuto violentemente all’arrivo della donna. Questa ha chiamato polizia e carabinieri che sono giunti simultaneamente e hanno cercato di capire cosa stesse succedendo. Dapprima hanno visto che sulle scale interne che portano all’appartamento erano depositati, in grande disordine, masserizie ed arredi, come sedie, cassetti di mobili e suppellettili varie. Tutti oggetti, presumibilmente, provenienti dall’appartamento. Appena poliziotti e carabinieri hanno bussato alla porta l’uomo ha immediatamente aperto e, senza dire nulla, si è scagliato con violenza contro di loro. Pugni, calci, spintoni: ha usato tutte le sue forze, ferendo un carabiniere e un poliziotto (dieci giorni ciascuno la prognosi del pronto soccorso) fino a quando sono riusciti a immobilizzarlo. Poi è stato condotto in commissariato per l’identificazione formale e la contestazione delle accuse, comprese le lesioni ai danni della donna (dieci giorni di prognosi anche per lei), la resistenza e le lesioni a pubblico ufficiale e altri reati minori. Nella direttissima, che si è svolta in tribuale a Chioggia, è stato condannato a 10 mesi di reclusione, con la misura cautelare della detenzione in carcere. (d.deg.)

giovedì 16 dicembre 2010

De Poli, i piccoli creditori rischiano di restare a secco

La denuncia delle ditte minori: «Alcuni soci della proprietà potrebbero essere riassunti, a noi neanche le briciole»

 (L.M.) La vendita dei cantieri navali «De Poli» di Pellestrina frutterà nove milioni di euro in meno, rispetto a quanto previsto nel concordato, omologato poi dal tribunale. Un disavanzo che rischia di mettere in ginocchio i piccoli creditori contrari al concordato che chiedevano il fallimento. Sarà dura per loro ottenere un euro di rimborso e dunque le piccole aziende sono in fibrillazione. Il curatore Emilio Borella è al lavoro per cercare una soluzione ma le cifre non lasciano spazio a illusioni. L'avviso di vendita prevedeva per il lotto 1 un prezzo base d'asta di circa 21,5 milioni di euro, mentre ora è stato venduto a 12,3 milioni «Se con la prima ipotesi - protestano i piccoli creditori - ai creditori e fornitori che avanzano decine di milioni di euro avrebbero ricevuto tra il 15,45 ed il 18,88 per cento del credito, ora quanto si vedranno riconosciuto? Forse nulla con grande disperazione delle nostre piccole ditte». Acrv rilevando il cantiere ha anche annunciato che riassumerà maestranze e forse anche impiegati. «Tra questi risultano anche sei soci e figli di soci della vecchia proprietà De Poli - protestano le ditte - saranno riassunti con un posto fisso pubblico?»
      Da ultimo viene denunciato che i De Poli hanno spostato la loro base operativa in Olanda con la «De Poli Tankers Bv», lasciando a Venezia un disastro finanziario con un buco di 136 milioni di euro a scapito dei dipendenti, dei creditori, fornitori ed artigiani".

Tromba d’aria. Un vertice a Roma

(A.B.) Stamane a Roma incontro tra i vertici del Governo e lo staff del nuovo capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, per decidere l'importo da destinare a Pellestrina, a risarcimento dei danni subiti con la tromba d'aria, che si è abbattuta sull'isola il 23 luglio scorso. Bertolaso, all'epoca capo e sottosegretario della Protezione Civile, giunto sul posto con una task-force governativa tre giorni dopo il disastro, mentre era già partita la richiesta di calamità naturale da parte del Comune e della Regione, aveva garantito lo stanziamento dei rimborsi tra fine settembre ed ottobre. Ed'stato proprio questo ritardo, unito alle proteste dei residenti, che si sono già pagati i lavori di tasca propria, ad insospettire qualcuno. «Vuoi vedere che a Pellestrina non arriva nulla?» si è detto il consigliere comunale Alessandro Scarpa, che è partito all'attacco con una serie di telefonate per avere delle comunicazioni in merito. Anche il presidente della Muncipalità Giorgio Vanello, ha cercato delle risposte attraverso l'onorevole Corrado Callegari. Ora, pare, si sia arrivati alla soluzione; l'incontro che determinerà i fondi. Sul tavolo, 500 domande di risarcimento danni, con relativi preventivi e fatture. Unica cosa che non è ancora stata fatta, i conteggi per determinare gli importi di spesa esatti. Inizialmente si era parlato di danni per 5 milioni di euro, saliti con il passar dei giorni a 7. Ma questo rimane ancora un'incognita.

L’affondamento del Giudecca, un video

1122.jpg (L.M.) Verrà proiettato oggi giovedì al Lido alle 17, nella sala del consiglio della Municipalità all'ex liceo «Orseolo» in via Gallo il video inchiesta «L'affondamento del Giudecca» di Enrico Mengotti. All'evento commemorativo saranno presenti l'autore e lo storico dell'aviazione Pietro Lando.
      Il 13 ottobre 1944, il piroscafo Giudecca dell'Acnil partiva da Chioggia con circa 400 persone a bordo diretto a Venezia. All'altezza di Pellestrina aerei americani cominciarono a bombardare e mitragliare: fu una strage di persone innocenti. Il video-inchiesta di Enrico Mengotti, a sessantasei anni dalla strage, ricostruisce con interviste, testimonianze ai sopravvissuti che erano a bordo della motonave Giudecca, gli ultimi minuti prima dell'affondamento. Oltre a ricordare il tragico evento, il documentario vuole essere un monito affinché venga ripudiata la violenza e cercata la pace. L’ingresso è libero.

mercoledì 15 dicembre 2010

Scatta l'allarme nutrie a Pellestrina

Anche a Pellestrina sono arrivate le nutrie ed è già allarme per i danni che queste potrebbero arrecare agli argini dell’isola. Come abbiano fatto a raggiungere Pellestrina è uno dei dilemmi ai quali la Municipalità si sta dedicando, ma ieri è intanto partita già una lettera diretta a Gianfranco Bettin, nella quale si chiede con urgenza un intervento all’assessore all’Ambiente. «Sia chiaro - mette le mani avanti il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello - non abbiamo nulla contro questi animali, tanto è vero che non chiediamo assolutamente che siano abbattuti come succede altrove. Semplicemente ci siamo rivolti con urgenza all’assessore Gianfranco Bettin affinché venga mandato sull’isola del personale specializzato che catturi gli esemplari presenti e li porti altrove, evitando così che possano sorgere problemi sul territorio». Nutrie che sono state avvistate sia nei pressi dell’abitato di Pellestrina, a ridosso degli ormai ex Cantieri De Poli, e a San Pietro in Volta dove ci sono i campi sportivi. «Inizialmente ne era stata vista una soltanto - prosegue Vianello - e alcuni residenti hanno anche provato a catturarla, senza riuscirci. Poi gli avvistamenti si sono moltiplicati. Dal momento che si riproducono con una velocità notevole, e che andarle a prendere nelle buche profonde che fanno è tutt’altro che facile, vorremmo evitare che la situazione peggiorasse e che facessero danni. Dalle testimonianze gli esemplari sarebbero anche piuttosto grossi, ben oltre un comune gatto di quelli che si vedono normalmente a Pellestrina».
Simone Bianchi

martedì 14 dicembre 2010

Niente rimborsi, scatta l'esposto

Una petizione e un esposto alla Procura sono gli ultimi atti compiuti a Pellestrina per vedere finalmente i rimborsi per la ricostruzione post tromba d’aria. Si allarga quindi il fronte della protesta per la mancata erogazione dei fondi destinati ai danni causati dal maltempo che colpì violentemente l’isola il 23 luglio scorso.  A quasi cinque mesi di distanza, sebbene il Comune stia facendo il possibile almeno per il ripristino degli edifici pubblici, delle scuole e del Palasport danneggiato dal maltempo, nessun residente ha visto ancora rimborsato nemmeno un euro dopo le promesse fatte dall’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, che raggiunse l’isola con una task-force governativa il giorno dopo il disastro.  «Tante promesse e un nulla di fatto - dicono dall’associazione Tra mare e laguna che ha promosso la raccolta di firme - Ci sono decine di persone che hanno fatto mutui o che si sono indebitate con amici e parenti per ricostruire case e tetti. Abbiamo visto sbarcare uno staff da paura sull’isola al seguito di Bertolaso per cosa? Per nulla, visto che cinque mesi dopo sembra che non esista più il problema a Pellestrina. E invece c’è gente che è in cassa integrazione e che ha problemi economici».  La petizione, una volta conclusa, verrà spedita a Comune, Regione, Prefettura e Dipartimento della Protezione civile. Chi andrà in queste ore in Procura è invece il consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» che ha già presentato sul tema rimborsi una mozione in Consiglio comunale e ieri ha scritto alla Regione per chiedere chiarimenti.  «A sto punto chiederò conto ai magistrati affinché intervengano per fare chiarezza sulla vicenda - afferma Scarpa - Vogliamo andare a fondo e capire dove e perchè qualcosa non ha funzionato. Stanno prendendo in giro i residenti».  Il Comune dal canto suo sta facendo il possibile, come aveva garantito l’assessore ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni solo pochi giorni fa: «Non siamo soddisfatti per quanto sta accadendo. Siamo abituati a mantenere le promesse, mentre da Roma sono stati tutti lesti ad arrivare per le verifiche, con la gente che però non ha ancora visto neppure un centesimo dopo quasi cinque mesi. Soldi dei quali c’è un assoluto bisogno visto che i residenti hanno già pagato i restauri di tasca propria».  Ma a Roma si sta muovendo anche l’onorevole Corrado Callegari. «Da quel che so il 30 luglio il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza - spiega il deputato leghista - e fondi previsti per le calamità ce ne sono. Purtroppo gli episodi sono stati molti nei mesi scorsi. Eseguirò di persona alcune verifiche, ma sono certo che si arriverà a una soluzione». 
Simone Bianchi

Pesca, è scontro tra Lega e Galan

Scontro Pdl-Lega sulla pesca. Dopo le parole del ministro Giancarlo Galan in tema di «repressione» con le forze dell’ordine nei confronti dei pescatori di vongole in laguna, la Lega Nord è scesa in campo con l’assessore provinciale alle Attività produttive e il presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina.  «Le parole di Galan sembrano arrivare da chi di pesca in laguna sa poco o niente - scrivono Massimiliano Malaspina e Giorgio Vianello - e questo ci sembra molto strano visto il suo lungo passato da Governatore del Veneto. La continua minaccia di repressione da parte delle istituzioni, e il mancato tentativo di risoluzione dei problemi con dei tempi che siano imprenditorialmente accettabili, hanno creato forti difficoltà alla sopravvivenza dei pescatori di vongole filippine. La gestione negli anni passati del Gral, con metodi a dir poco da Procura della Repubblica, non ha certamente agevolato questa gente. Sentire il Ministro che, anziché sollecitare le istituzioni a darsi una mossa, ancora una volta va all’attacco di chi vorrebbe lavorare in laguna, ci lascia molto perplessi. Giustamente va represso chi commette illeciti, ma chi ha ridotto questa gente a dover andar di notte coi barchini a semina, dove li mettiamo?».  Quindi i due esponenti del Carroccio aggiungono: «E poi sarebbe ora di finirla col demonizzare la vongola di laguna con certe frasi false sul contenuto di diossina. Analisi recenti dimostrano che ce n’è di più nel latte materno. Le dichiarazioni di Galan creano solo danni all’economia di tutte quelle aziende che lavorano in laguna, perchè il consumatore non sa spesso distinguere, e per sicurezza evita l’acquisto. Ma poi, perchè sempre nel periodo sotto Natale devono uscire queste stupidaggini?». (s.b.)

lunedì 13 dicembre 2010

Trova un telefonino, condannato per ricettazione

Occhio ai telefonini trovati per strada: la tecnologia potrebbe riservare amare sorprese. È quanto è accaduto ad A.S., residente a Pellestrina, che è stato condannato a tre mesi per ricettazione e al pagamento di 160 euro di multa. A nulla sono valsi i tentativi del suo avvocato, che ora presenterà ricorso in appello, di dimostrare al giudice la buona fede dell'assistito. L'episodio risale a circa due anni fa, quando il dipendente di un'impresa edile ha rinvenuto a San Zaccaria, appoggiato su un muro, un telefonino. Lo ha preso dicendo di volerlo riconsegnare alle forze dell'ordine, ma per impegni di lavoro, poi avrebbe tardato l'operazione . A due settimane dal ritrovamento, accortosi che il telefonino non aveva la scheda ha inserito un'altra sim e, riaccendendolo, è partito dalla Vodafone la segnalazione che l'apparecchio era di nuovo attivo. Nel frattempo, però, il legittimo proprietario aveva sporto ai carabinieri denuncia di furto. Sono scattate le indagini e fatte le verifiche incrociate, che hanno coinvolto i carabinieri di Mogliano e Pellestrina: l’uomo è stato rintracciato e ha risposto a tutte le domande. Ma questo non è bastato a confermare la sua buona fede e ad evitare prima la denuncia, e poi la condanna.

sabato 11 dicembre 2010

De Poli ad Actv con 22 dipendenti

Gli storici cantieri passano all’azienda di trasporto per 12 milioni 300mila euro
Saranno riassunti gli operai specializzati, i sindacati trattano per i dodici amministrativi

574.jpg  Con 12 milioni 300 mila euro Actv si è provvisoriamente aggiudicata l’intero cantiere De Poli di Pellestrina in concordato preventivo curato dal dott. Emilio Borella. Ieri mattina a mezzogiorno scadevano i termini dell’asta nella sezione fallimentare del Tribunale. Actv è stata l’unica partecipante, ora ci saranno 60 giorni per il saldare la cifra per intero e stipulare il rogito dal notaio, ma il direttore Maurizio Castagna conta di chiudere tutto entro fine anno. L’offerta presentata dall’azienda di trasporto pubblico prevede anche l’assorbimento di 22 dei 34 lavoratori del cantiere ora in cassa integrazione fino a fine anno. Si tratta di operai specializzati, che saranno una risorsa per un’azienda, visto che alcuni dei motoscafi in servizio sono stati costruiti proprio lì. I sindacati tenteranno di far valere anche la professionalità degli amministrativi, di cui Actv sostiene di avere meno bisogno. Tenendo conto che comunque l’azienda ha già assorbito a Sant’Elena 18 persone proprio provenienti dai De Poli. Si sta per chiudere così una vicenda iniziata alcuni anni fa, con la crisi della cantieristica, sfociata nel concordato preventivo dei De Poli: la prima gara, in cui il cantiere era stato stimato oltre 21 milioni di euro senza il bacino galleggiante (valutato 2milioni da solo) era andata deserta, Actv si era successivamente fatta avanti per il bacino di carenaggio ma l’aggiudicazione era stata bloccata in seguito alla presentazione di un’offerta più generosa di un altro cantiere. Con il nuovo bando, invece, Actv è riuscita a portare a casa tutti i 25mila metri quadrati di superficie a Pellestrina, oltre al bacino galleggiante, che permetterà anche l’alaggio e le manutezioni ai ferry boat. Attualmente infatti Actv aveva in concessione degli spazi all’Arsenale, ma per i grandi lavori doveva utilizzare il bacino grande non sempre disponibile. La prospettiva è lo smantellamento complessivo del cantiere di Sant’Elena nell’arco di qualche anno e una riduzione del fabbisogno di spazi (e quindi di investimenti) al Tronchetto.
      In quest’ottica cambierà radicalmente il sistema di manutenzione, con la minor necessità di ricorso a ditte esterne per l’esecuzione di lavori. Soddisfatto il direttore Castagna, cauti i sindacati che si augurano che sia davvero l’occasione perchè si arrivi a un miglioramento del settore, che in questo momento sta attraversando un periodo difficile. Si eviteranno probabilmente ai vaporetti trasferte magari a Messina per lavori affidati con gare ad evidenza internazionale che poi risultano qualitativamente inadeguati, e successivamente più onerosi.

Il "Calendiario" dedicato al Lido e Pellestrina

1101.jpg  
Nella foto un momento della presentazione, a Pellestrina, del «Calendiario 2011» dedicato alle due isole di Lido e Pellestrina. Il progetto è stato ideato e curato da Davide Livieri, scrittore e storico del cinema, con foto di Riccardo Roiter Rigoni. Si compie un ideale percorso attraverso luoghi ed eventi legati alle due isole a confine tra il mare Adriatico e la laguna.

«Già entro Natale i cantieri De Poli acquistati da Actv»

Dodici milioni e 300 mila euro per l’acquisizione del cantiere De Poli di Pellestrina, chiuso da un anno dopo il fallimento. Actv, ha annunciato ieri il presidente Marcello Panettoni, è lanciata verso l’acquisizione, si spera per Natale, del noto cantiere navale ieri andato all’asta. L’altra concorrente, una azienda genovese, puntava all’acquisizione del solo bacino di carenaggio quindi Panettoni è certo che l’acquisizione è cosa fatta. Attesi entro Natale l’accordo con il curatore fallimentare e con le organizzazioni sindacali, per togliere dall’Arsenale il cantiere della manutenzioni dei mezzi di navigazione Actv, riducendo di un terzo l’attività del cantiere del Tronchetto. Gli interventi straordinari, come le sabbiature, si trasferiranno tra un anno all’isola di Pellestrina, dopo i lavori di rimessa a nuovo del cantiere, danneggiato dal maltempo. In questo modo Actv, ha spiegato ancora Panettoni, renderà al Demanio gli spazi occupati all’Arsenale e che potrebbero interessare al Consorzio Venezia Nuova. Dopo aver riassorbito 18 operai con le selezioni, ora Actv si appresta anche a riassumere 22 altri operai dei cantieri De Poli rimasti senza lavoro. Della cinquantina di lavoratori del cantieri,solo una decina di impiegati in pratica non saranno riassorbiti da Actv. Panettoni ha lodato l’operazione: importante per l’azienda e di «grande valore per la città». (m.ch.)

venerdì 10 dicembre 2010

L'Actv acquista oggi i cantieri De Poli

Oggi, nell’ufficio del giudice veneziano Rita Rigoni l’Actv acquisirà il cantiere di Pellestrina De Poli, sia il bacino galleggiante sia le strutture di terra. L’azienda di trasporti veneziana, infatti, è stata l’unica a proporre un’offerta: 12 milioni e mezzo di euro. Sempre più vicino, quindi, il giorno in cui riprenderà l’attività nella grande area dell’isola.  La cifra era stata avanzata dall’Actv al commissario giudiziale Emilio Borella per l’acquisto dell’intero cantiere De Poli di Pellestrina (in concordato preventivo da tempo) alcuni mesi fa. L’asta precedente, davanti al magistrato del Tribunale civile era andata deserta, presumibilmente a causa del prezzo base di partenza troppo alto, 20 milioni di euro. L’Actv aveva tentato prima dell’estate scorsa di acquisire solo il bacino galleggiante per due milioni e 300 mila euro, poi c’era stato il rilancio di una società di armatori genovesi, la «Amico & Co.», quindi la trattativa si era arenata e bloccata.  Ora l’azienda comunale dei trasporti ha rilanciato, offrendo di acquisire tutto e promettendo di assumere altri 30 dipendenti (dieci li ha già assunti). «Actv - aveva scritto in un comunicato la direzione dell’azienda - ha deciso di rompere gli indugi dopo che il Tribunale aveva respinto il ricorso per l’acquisto del solo bacino galleggiante e di mettere sul tavolo un’offerta economica significativa, nella convinzione che l’acquisizione «possa essere un vantaggio sia per Actv - in termini di efficienza del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dei propri natanti - sia per i molti lavoratoro coggi in cassa integrazione».  «Con questa offerta - aveva dichiarto il presidente Marcello Panettoni - ci impegniamo all’acquisto dell’intero cantiere e anche all’assunzione di tutte le maestranze operaie, che rappresentano per noi un capitale di competenze profesionali da valorizzare. L’acquisto per noi è una mossa stragetica per puntare a riportare a riportare all’interno dell’azienda la maggior parte dei servizi di manutenzione navale». 
Giorgio Cecchetti

giovedì 9 dicembre 2010

Pellestrina. Dibattito sulla violenza

Stasera alle 18 alla scuola media Loredan di Pellestrina ultimo dei tre appuntamenti su "Violenza intrafamiliare, analisi del fenomeno sul nostro territorio". Intervengono le psicologhe Alessandra Sitran e Fiorenza Fontanella, il medico Giulio Bergamasco, l’avvocato Rita Barbarotto. L’iniziativa presenterà il questionario distribuito negli ambulatori medici sulla violenza sulle donne.

mercoledì 8 dicembre 2010

Piano dell’arenile approvato in Salvaguardia

Il piano particolareggiato per l’arenile di Pellestrina è stato approvato ieri dalla commissione di salvaguardia.
      Si tratta di uno degli ultimi passaggi burocratici per creare, anche di questa battigia, una spiaggia attrezzata e gestita.
      A questo punto, il piano tornerà a Ca’ Farsetti per la definitiva approvazione da parte del Consiglio comunale. E, a differenza dell’anno scorso, il tempo per arrivare preparati alla prossima stagione estiva non dovrebbe mancare.
      In ballo, c’è l’assegnazione di questi nuovi stabilimenti balneari: di fatto dei piccoli chiostri, con servizi igienici, ombrelloni e sdraio.
      Il piano ne prevede una decina, dai 50 ai 200 metri di lunghezza, per un totale di poco più di un chilometro e mezzo di spiaggia gestita, su un totale di 7 chilometri di arenile.
      Una novità "storica" per Pellestrina, molto attesa, ma anche criticata.
      In particolare, negli ultimi tempi c’è molta preoccupazione in isola per l’erosione della spiaggia.
      Il piano prevede che ogni stabilimento venga sistemato a cavallo di un pennello, perchè è la zona più larga e profonda dell’arenile.
      Il fatto è che, in molte parti, la sabbia è completamente sparita. Ostacolo non da poco per avviare uno nuovo stabilimento balneare.

Nube tossica in laguna, per la difesa non ci sono colpe

Sono iniziate le arringhe degli avvocati per l’incendio alla Polimeri del 2007

705.jpg
 I vertici della Polimeri Europa non avrebbero colpe per l’incendio all’impianto di craking di Marghera, il 3 luglio di tre anni fa. Tutto sarebbe stato causato dal cedimento di una tubazione, indipendente da qualsiasi responsabilità dell’azienda. Eccola la tesi della difesa, nel processo che si sta celebrando, con rito abbreviato, davanti al giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Antonio Liguori. Sei dirigenti devono rispondere, a vario titolo, dell’accusa di disastro colposo: in seguito a quell’incidente, infatti, si sprigionò una nube tossica che investì in pieno Pellestrina.
      In loro difesa, la Polimeri Europa ha fatto scendere in campo una schiera di avvocati, per lo più milanesi. Ieri hanno cominciato il professor Carlo Federico Grosso e Luigi Stella. Se nella sua requisitoria il pubblico ministero, Lucia D’Alessandro, aveva insistito sulla mancata manutenzione di una valvola che, con il suo malfunzionamento, sarebbe stata all’origine dell’incendio, gli avvocati hanno fornito una diversa ricostruzione dell’accaduto. Hanno sostenuto che quella valvola non aveva problemi - come sostengono, invece, i consulenti dell’accusa - che non c’è la prova che sia stata all’origine della fuoriuscita di olio, che semmai tutto va imputato al cedimento di una tubazione. Una tesi contro l’altra, insomma, su dettagli molto tecnici.
      E non è ancora finita. I difensori dovranno concludere la loro arringa nell’udienza di venerdì prossimo. A quel punto, il giudice potrebbe decidere di ascoltare i consulenti tecnici per dei chiarimenti su aspetti emersi nel corso della discussione. Infine, la parola tornerà al pm e alle parti civili (si sono costituiti il ministero dell’Ambiente, il Comune e il Wwf) che faranno le loro richieste. E vista la complessità del caso, è probabile che per la sentenza ci sarà bisogno di un altro rinvio.

Petroliera della De Poli coinvolta in un incidente

(L.M.) Spaventoso incidente nautico, nei giorni scorsi, sul Mar Nero della nave «Alessandro DP», costruita a Pellestrina, del gruppo «olandese» «De Poli Tankers BV» che fa capo alla famiglia De Poli di Pellestrina. Il bilancio della tragica collisione, avvenuta a circa 15 miglia da Capo Nessebar, è di cinque morti, tutti appartenenti all'equipaggio della «Karam 1», nave affondata battente bandiera della Sierra Leone. L'altra nave appunto la «Alessandro DP» realizzata in laguna era una petroliera olandese che era in viaggio per Varna. Era vuota e i danni sono minimi Le due navi, quasi certamente per colpa di una disattenzione in fase di manovra, sono andate in collisione prima di entrare in porto.

Trentamila euro per il palasport

Trentamila euro: questo è ciò che il Comune è riuscito a investire in questi giorni per la messa in sicurezza del palasport di Portosecco, danneggiato il 23 luglio scorso dalla tromba d’aria che ha devastato l’isola di Pellestrina. Denaro che non proviene dalle casse di Ca’ Farsetti, ma dal rimborso assicurativo dell’altra tromba d’aria che due anni prima aveva già colpito lo stesso impianto. Ora il Comune è alle prese con la perizia che servirà al secondo rimborso assicurativo, valevole per tutte le strutture pubbliche dell’isola danneggiate l’estate scorsa. Si parla non solo del palasport, ma anche della Remiera di Portosecco, della scuola Zendrini, della Goldoni e dei due campi di calcio. «Contiamo di chiudere la perizia entro la fine di dicembre e di poter arrivare al rimborso assicurativo nel corso del mese di gennaio - precisa l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni - L’auspicio è quello di avviare al più presto i lavori per completare tutti gli interventi entro entrola prossima estate. Intanto stiamo procedendo anche con la preparazione dei progetti definitivi di restauro, così da avere tutto pronto nello stesso momento». Ma se sul fronte dei rimborsi assicurativi l’iter procede, non si può dire altrettanto di quelli destinati alla popolazione e attesi dallo Stato. «Non possiamo certo dirci soddisfatti di ciò che sta accadendo - aggiunge Maggioni - Noi siamo abituati a mantenere le promesse e lo stiamo facendo su ciò che ci compete, mentre da Roma sono stati tutti lesti ad arrivare a Pellestrina per le verifiche e le promesse, ma la gente non ha ancora visto un centesimo dopo quattro mesi e mezzo. Soldi dei quali c’è assoluto bisogno, visto che gli abitanti hanno fatto i restauri di tasca propria. Siamo di fronte a un film già visto purtroppo molte volte». Un concetto ribadito anche dal presidente della Municipalità, Giorgio Vianello. «Attendiamo fiduciosi, ma è una situazione assurda. Anche nel contesto del palasport di Portosecco serve massima attenzione, perchè la pioggia continua a entrare dal tetto e a fare danni. Le società sportive hanno intanto trovato posto nelle palestre delle scuole, riducendosi le ore e armandosi di grande pazienza». (s.b.)

lunedì 6 dicembre 2010

Pellestrina, morìa di vongole causata dall'acqua dolce scaricata dai fiumi

La grande quantità di acqua dolce scaricata dai fiumi in Adriatico (con annessa riduzione della salinità e aumento dell’inquinamento) e lo scavo dei giacimenti di sabbia al largo per il ripascimento degli arenili, sono alcune delle cause che stanno provocando morie di vongole e la riduzione del numero di fasolari pescabili in mare. Queste le motivazioni dell’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Scarpa (Lista Bettin) sul tema della crisi della pesca in mare davanti alla costa veneziana.  Bettin ha precisato che «le competenze in merito non spettano al Comune, e che l’Arpav dal 2004 mantiene un costante monitoraggio della fascia costiera veneziana. Il Comune ha, però, già manifestato la disponibilità a partecipare ad attività promosse dalla Regione per migliorare la situazione». Il consigliere Scarpa si era attivato a fronte della grave situazione economica che colpisce in particolare il comparto della pesca a Pellestrina, isola che già soffre di pesanti ripercussioni nel settore della cantieristica, altro settore economico particolarmente in difficoltà. (s.b.)

domenica 5 dicembre 2010

La via crucis di un pensionato in attesa dell’intervento

(L.M.) Dimesso dal pronto soccorso dell'ospedale civile dopo 20 è arrivato a casa a Pellestrina all'1.15 di notte. Per poi rimettersi in moto alle 7 del mattino per ritornare nello stesso ospedale, visto che, al momento del primo ricovero, lo specialista non era in servizio, mentre sarebbe stato in ambulatorio l'indomani mattina. Ecco spiegata, in sintesi, una «via crucis» che un pensionato di 76 anni di Pellestrina, con una periartrite, ha dovuto affrontare. Un esempio di come raggiungere da Pellestrina il pronto soccorso dell'ospedale civile possa diventare un viaggio infernale. C'è, però, un ulteriore dato significativo della vicenda: conclusi i primi accertamenti, vista l'ora già tarda, il paziente, saputo che doveva tornare il mattino successivo, aveva chiesto di poter rimanere a dormire, in pronto soccorso, anche su una barella, per evitare il doppio viaggio di andata e ritorno, oltre ad un ulteriore aggravio di impegni per gli operatori del Suem. Ma, vista la situazione, il personale ha valutato che non si potesse procedere al ricovero, per cui la risposta è stata negativa. Il «caso», inoltre, ha messo in risalto come tre idroambulanze per tutto il centro storico e isole, non siano sufficienti. Il pensionato di Pellestrina non aveva una situazione clinica grave, e così, come priorità, è stato scavalcato da situazioni più urgenti. Con conseguente attesa a vuoto per ore.

sabato 4 dicembre 2010

Pellestrina-ospedale e ritorno in 12 ore

Un cardiopatico di Pellestrina, dopo essersi sentito male giovedì mattina, è stato costretto ad attendere sull’isola per due ore e mezza l’arrivo dell’idroambulanza, poi altre 5 ore all’Ospedale Civile per poter tornare a casa dopo aver concluso le visite.  Il caso è stato sollevato dal consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta», dopo aver ricevuto le lamentele da parte della figlia del protagonista della vicenda. «Mio padre si è sentito male al mattino, presentava gonfiore agli arti e dolori al corpo - racconta la figlia del cardiopatico 76enne di Pellestrina - Ci siamo rivolti ai servizi di distretto dell’isola e alle 13.20 il medico ha chiamato il Suem per avere una barca. E’ arrivata solo alle 15.40 e c’è voluta un’ora per raggiungere il Civile. Dopo le visite - mio padre ha alcuni pacemaker - alle 19 abbiamo chiesto il rientro, ma solo a mezzanotte siamo riusciti ad avere una idroambulanza e all’1 siamo arrivati a Pellestrina. Ringrazio per tutto quello che hanno fatto i medici di Pellestrina e dell’ospedale, tutto il personale del 118, ma è uno scandalo che manchino barche e ci siano attese simili. A Pellestrina serve una convenzione coi volontari». Scarpa aggiunge che «bisogna tenere conto della specificità della laguna e delle sue isole. Servono più fondi, servono idroambulanze e personale perchè solo tra Lido e Pellestrina ci sono 25mila abitanti, che in estate aumentano enormemente. I servizi sanitari, come i trasporti, non possono mancare».

venerdì 3 dicembre 2010

Patteggia un anno per un incidente mortale

L’autista del furgoncino delle mense di Pellestrina provocò il decesso di Loredano Scarpa

Ha patteggiato un anno di reclusione (pena sospesa) oltre al ritiro per un anno della patente di guida, S.G, l'autista del furgoncino delle mense scolastiche di Pellestrina, che, il 13 gennaio scorso, provocò l'incidente in cui perse la vita, Loredano Scarpa, pensionato ex falegname di Pellestrina. Ieri, nel corso dell'udienza per le indagini preliminari, il gip Scaramuzza ha accolto la richiesta della difesa dell'imputata, assistita dall'avvocato Renato Alberini, con il consenso anche del pm, Giovanni Zorzi, che aveva chiesto per la dipendente delle mense scolastiche, il rinvio a giudizio per omicidio colposo. La richiesta è stata accolta anche in virtù del fatto che i sei fratelli, e i prossimi congiunti della vittima, seguiti dagli avvocati Augusto Palese e Matteo Andriollo, avevano già ottenuto, tramite una transazione con la compagnia assicuratrice, il risarcimento e la liquidazione del danno. Per questo i familiari di Loredano Scarpa, ieri non si sono costituiti parte civile. Il patteggiamento era richiesto, in quanto, dalle perizie svolte sul luogo dell'incidente è risultato che S.G., al momento dell'impatto con l'apecar di Loredano Scarpa, viaggiava ad una velocità superiore al limite di 50 chilometri all'ora. Dunque è stato stabilito un concorso di colpa alla base del tragico sinistro. Come si ricorderà, Loredano Scarpa, morì lo scorso 29 gennaio, dopo sedici giorni di agonia, in coma, all'ospedale dell'Angelo di Mestre. Loredano Scarpa, ancora oggi, viene ricordato in isola dove per oltre cinquant'anni aveva mantenuto un suo laboratorio di falegnameria.
      Lorenzo Mayer

mercoledì 1 dicembre 2010

Grossista di vongole "abusive"

Blitz della squadra navale della Guardia di finanza in una cooperativa dell’isola
Mancavano i documenti di identificazione, i militari sequestrano 609 chili di molluschi

725.jpg
Nuovi sequestri e nuovi controlli della Guardia di finanza nell’ambito della vendita del pesce. Dopo l’operazione delle Fiamme Gialle di Trieste, che hanno denunciato cinque persone per truffa, ora i militari del Reparto operativo aeronavale di Venezia hanno posto la loro attenzione a Pellestrina.
      La squadra navale ha infatti intensificato le verifiche nelle acque lagunari, in particolare sul fronte della pesca delle vongole. Lunedì, quindi, un equipaggio della stazione navale veneziana ha effettuato un controllo in un centro di spedizioni di vongole a Pellestrina. Nel corso dell’ispezione i militari della Guardia di finanza hanno trovato 609 chilogrammi di vongole veraci che erano totalmente prive di registrazione e di identificazione dei vari lotti. Tutte cose che sono invece previste dalla legge.
      Ai vertici della cooperativa, che non sono stati in grado di dimostrare agli inquirenti la regolare provenienza del prodotti, è stata così inflitta una sanzione di duemila euro.
      Secondo i militari della Sezione navale quel prodotto ittico potrebbe anche arrivare da una illecita attività di pesca in laguna.
      Le vongole al centro della vicenda sono state in un primo momento sequestrate e in una fase successiva, come spesso accade in queste circostanze, sono state rigettate nelle acque lagunari. Il prodotto ittico erano ancora vivo.
      G.P.B

martedì 30 novembre 2010

Quel vento ci porta il veleno

Tempo addietro andai a farmi una visita cardiologica alla clinica San Camillo degli Alberoni del Lido dal dott. Levedianos. Dopo avermi visitato e fatto fare degli accertamenti clinici mi disse: «Cosa aspettavi ancora? Perché non sei venuto prima?». Comunque come fa con tutti i suoi pazienti, scrupolosamente mi sta curando. Grazie, dottore.  Non ebbi nessuna parola da dirgli, se non leggere in silenzio la frase esposta al pubblico nel suo studio ambulatoriale che dice: «Il cuore soffre in silenzio». Se non fossi andato, cosa poteva succedere? Comunque è bene ciò che finisce bene. E’ proprio vero quello che dice il proverbio. «Prevenire è meglio che curare».  Quindi quello successo a me non vorrei che accadesse ad altri, solo perché non viene l’idea di andare a fare una visita cardiologica anche se non si sentono disturbi, soprattutto ai miei paesani sapete perché? Pellestrina in linea d’aria quanto lontana potrebbe essere dalle fabbriche che scaricano veleni di ogni tipo di Porto Marghera? Penso dai 3-4 chilometri forse anche meno. In caso - che caso non è - il vento che passa da quella parte cioè proveniente da tramontana che abbiamo quasi tutti i giorni, ci porta quei veleni nelle nostre case rimanendo fino a quando il vento non gira, che può durare anche giornate intere. L’aria sana l’abbiamo quando il vento viene dal mare. Nel passato molte volte sono state avvertite le autorità di competenza, ma cosa potevamo fare? 
San Pietro in Volta

domenica 28 novembre 2010

Un premio ai "biavaroli" dell’isola

Sono Gianni Scalabrin, 81 anni, e Leda Busetto, 75 anni, i premiati dall'Associazione Abitanti in Isola, che da oltre 10 anni, offre un riconoscimento agli isolani che si sono distinti per qualcosa di particolare, o, che con il loro lavoro. Nel corso degli anni è stata premiata la levatrice, l'ortolano, il falegname, il maestro d'ascia, la famiglia di barbieri, ed ora due «biavaroli». Gianni e Leda continuano a portare avanti il loro negozietto di alimentari. Gianni lo ha aperto 55 anni fa, in località Busetti, e da lì non si è più mosso. Leda «soltanto» 50 anni fa, in località Scarpa. Sono tra i pochi, in isola, che, in questo periodo di grande crisi, riescono ad andare avanti, sopportando, senza essere stritolati, la grande distribuzione, che, con il suo arrivo in questa zona, ha portato alla chiusura quattro negozi. Gianni, con il suo immancabile camice da lavoro, è tutto il giorno al banco, insieme alla moglie e al figlio. Leda invece è al banco da sola. Il suo negozio è più grande, e gli affari vanno, ma il sestiere Scarpa è meno popoloso dei Busetti, quindi difficilmente ci sono code. «Abbiamo scelto di premiare questi due negozianti» fanno sapere dall'AAII «perchè intanto sono personaggi radicati nel vissuto dell'isola».

Olio esausto e murales colorati sulle scale degli antichi Murazzi

(a.b.) Atti vandalici a Pellestrina. Una scala del Murazzo, tutta in marmo d'Istria, è stata volutamente insozzata nella notte. Qualcuno ha versato qualche tanica di olio motore, che è colato sino alla strada principale, rappresentando un serio pericolo per la circolazione. È intervenuta subito la Protezione Civile isolana, che ha strofinato e ricoperto il tutto con sabbia, per impedire ai pedoni di scivolare e ai veicoli di slittare. A San Pietro in Volta e in alcune altre zone dell'isola, invece, sul Murazzo storico sono apparse enormi scritte colorate. Murales che difficilmente potranno essere ripuliti. Uno scempio.

sabato 27 novembre 2010

Pellestrina, inaugurato il patronato festa in parrocchia di Ognissanti

La parrocchia di Ognissanti ha di nuovo il suo patronato. L’edificio chiuso dal 2008 per lavori di ristrutturazione, è stato inaugurato da don Pierangelo Laurenti e da oltre un centinaio di fedeli con il taglio del nastro affidato a due bambini. «Un percorso lungo - spiega il parroco - iniziato coi lavori di messa in sicurezza del tetto e terminato con un capolavoro di altruismo e volontariato. Molte ditte dell’isola hanno donato attrezzature e materiali, mentre nell’ultimo anno tanti volontari della parrocchia si sono impegnati per rimettere a nuovo impianti, infissi, pavimenti e ridipingere il tutto. L’edificio, che si trova accanto la chiesa in sestiere Busetti, è stato intitolato a Natalino Scarpa De Mutti, che il 4 agosto del 1716 vide in apparizione la Madonna qui sull’isola. Ora i nostri parrocchiani avranno quattro aule a disposizione per le varie attività e il catechismo». (s.b.)

Gli alunni della Loredan vincitori a S. Lucia di Piave

I ragazzi della scuola media di Pellestrina hanno ottenuto il primo premio a un concorso europeo sul Medioevo

654.jpg (a.b.) Le classi 3° A e B della scuola media «Loredan» di Pellestrina, si sono aggiudicate il primo premio del 6° Concorso Europeo «Scrivere il Medioevo», promosso dal Comitato Antica Fiera di S.Lucia di Piave. L'elaborato presentato consisteva in un manoscritto realizzato dai ragazzi durante un laboratorio denominato «Le Eredità del Medioevo», sotto la guida delle insegnanti Boscolo Marchi, Serra e Bonora. I ragazzi, fatte proprie le antiche tecniche della scrittura e della miniatura su pergamena, hanno affidato alle pagine di un Codice Miniato il frutto della loro ricerca storica relativa al periodo del Basso Medioevo. Una ricerca non solo per comprendere la storia, ma anche per diventare consapevoli delle radici locali e nazionali, in un tentativo di proiezione europea. Al centro della descrizione, nel manoscritto, la vita dei tre ordini di genti che meglio hanno caratterizzato la suddivisione della società medioevale: monaci e pellegrini, soldati e cavalieri e coloro che lavoravano. Il lavoro svolto dagli alunni è stato apprezzato dalla giuria per la ricchezza del contenuto e per la realizzazione riferita alle tecniche di scrittura amanuense. La premiazione degli alunni è avvenuta nell’ex - fillanda di S. Lucia di Piave, in occasione della 13° Rievocazione Storica dell'Antica Fiera, con figuranti in costume del XIV secolo. Il premio vinto, una cospicua somma in denaro, servirà all'acquisto di materiale ed ausili per la scuola. 

Il Merletto di Pellestrina

giovedì 25 novembre 2010

POESIE


NA’ VECIA NAVE

El mio paese xe nà vecia nave in seca
su  nà spiaja fiamante nova de zeca;
un antico  bastimento carego de tesori,
no diamanti, né gioiei, e né ori!

Ben  pi  granda  la fortuna!:
un mare incantevole, l’aria bona,
tanta pase, la splendida laguna.

Al mio paese, el tempo no interesse:
a la moja de le palàe,
i menuti giosse da le fontane seràe
e le ore, sie le cale e sie le cresse.

In tè la riva, o sul murasso
al mio paese: pè calare, i pescaori,
e  pè  ispirasse,  poeti e  pitori,
ghe xe nomachè  l’imbarasso.   

Al mio paese, ghe xe mìo Mama,
che sighe da la finestra che xe pronto,     
e mi, Bòcia, in serca dei mii amighi,         
che chissà dove ch’i  s’à sconto!

Al mio paese… ogni tanto ghe torno col vapore,
e i ricordi  gnanche a dilo: i core…i core…i core… 
                                                                                        Dino Pito



GOOGLE EARTH

Al riparo dai fulmini, no! no! sotto una pianta!
Seduto: volo tra nuvoloni neri e qualche pecorella,
guardo giù, e salgo ancora girando la rotella.
Un sospiro,  un po’ di fantasia, anzi, tanta!
Gocce e gocce, scendono sul vetro in fila indiana,
Il sole? in ferie come me da inizio settimana.
Seichelles, Mauritius, Maldive? Macchè!!
Navigo senza navigare e senza  perché,  
apro, e scorro eccitato  il menù a tendina,
col mause: Italia-Veneto-Venezia-Pellestrina,
picchietto fiducioso con l’indice: invio,
si apre la finestra e come un falco a capofitto
volo sul paese più bello del mondo… il mio. 
                                                                              Dino Pito



DOPPI SERVISSI

Verzo a pian la porta,
e vardo a busiolo in cale:
no gh’è nissuni,
manco male!
Tre passi svelti,
e su in canale
che ziodo l’orinale.
Vissin de mi,
nà signora tuta fineta,
va zo pe la scaleta
e ziode le so do late,
pestandoghe de sora,
pin! pun!...cò le savate. 
                                            Dino Pito



EL DETO CINESE

Del sole i ragi a l’alba
fate fare passa banda
sensa fare ‘nà domanda.
I oci stropai cò do biroci
fermo come un toco de legno,
speta un segno.
Po’, butate in aqua cò la cresse,
e per un àno,
ti sarà sàn come un pesse.-
Speto el solstissio da un mese,
per provare el deto cinese.
Eccome qua,
sentà in posission yoga
in sima a la palà.
Da le quatro, speto el sole
come el profeta vuòle.
…me vien un stranùo:
“ostia!” Digo: “Proprio ancuo?”.
Me cavo i biroci dai oci,
vardo l’ora, le nove,
una giossa in testa,
porco can, piove. 
                                      Dino Pito



4 NOVEMBRE 1966

Do tochi de tola,
quatro ciodi,
un po’ de cola.
Cò i pugni,
e col martelo
fico i cugni.
Stropo le sfese:
così l’aqua no passe,
a scanso de sorprese,
cò stuco e strasse,
a ridosso,
caso mai servisse!
secio e tarosso.
-E desso!
cò popò de tressa,
lassa pure
che la cressa!-
No xe passà nà giossa,
per meza ora,
dopo!...
la xe passà de sora. 
                                         Dino Pito



AMORI MISTERIOSI

La luna de l’isola, xe inamorà del sole,
ma elo a se vergogne e no a la vuole,
rosso come un pomodoro, a se butte in barena  in cavario,
e a vien fuora el giorno dopo per da drio.
Ela povereta! triste tuta la note pe ’l  tormento,
la pianse in laguna grosse  lagreme d’argento,
                          elo invesse! ghe gire in torno indifferente
fando finta tuto el dì, che no ghe ne freghe gnente.
Ma come xe!, che nove mesi dopo ogni eclisse,
 ghe xe na stela gnova che se impisse?;
e ghe ne xe cossì tante a Pellestrina,
che xe impossibile contale, perché fa za matina?
Alora!: La ghe piase, no la ghe piase, sarà falso! sarò vero!
e come mai? e perché? Questo si… che xe un mistero.
                                                                                                       Dino Pito



L’OROLOGIO DE SANT’ANTONIO

Sensa lancete, l’orologio
in sima al campanile,
conte le ore mogio mogio.
Chi che sa la storia,
dise, che a xe de quei
che va a memoria,
e anche se no ti ghe credi!
le ore gire stesso,
se ben no ti le vedi!
L’à solo un problema,
desso che a xe ansian,
cò rive mezanote,
n’à sa pì se xe ancuo…o se xe doman.
                                                                   Dino Pito