domenica 30 ottobre 2016

“Aquagranda” Il disastro in un’opera lirica

Ultimi giorni di prove sul palco della Fenice per "Aquagranda" di Filippo Perocco, la nuova opera lirica commissionata della Fondazione Teatro La Fenice che inaugura la stagione lirica proprio venerdì 4 novembre, ricorrenza del 50° anniversario della tragica alluvione che colpì Venezia e laguna. L'allestimento, con libretto di Luigi Cerantola e del giornalista Roberto Bianchin (a cui si deve il romanzo dell'alluvione da cui è tratta l'opera), sarà affidato ala direzione del maestro Marco Angius, mentre Damiano Michieletto - il quarantenne regista veneto affermatosi in Europa e nel mondo per l'attualizzazione che connota gli allestimenti lirici da lui firmati - curerà la regia della messa in scena realizzata con il sostegno del Freundeskreis des Teatro La Fenice. La presenza dell'acqua segnerà fisicamente lo spettacolo: così hanno voluto il regista e lo scenografo Paolo Fantin che, per evocare il tragico momento in cui si ruppero i Murazzi a Pellestrina, ha ideato una soluzione tecnica di grande effetto. Ma la laguna e i suoi canti sono anche il punto di partenza del lavoro di ideazione e creazione del compositore trevigiano Filippo Perocco. A completare il cast ci sono i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti, i video sono a cura di Carmen Zimmermann & Roland Horvath e Davide Tiso è il regista del suono. In scena, fino al 13 novembre, Andrea Mastroni e Francesco Milanese cantano nel ruolo di Fortunato; Mirko Guadagnini e Paolo Antognetti sono Ernesto, Giulia Bolcato e Livia Rado come Lilli; Silvia Regazzo e Valeria Girardello diventano Leda; Vincenzo Nizzardo canta nel ruolo di Nane; William Corrò e Tommaso Barea sono Luciano; Marcello Nardis e Christian Collia come Cester. Ben nove le recite in programma dal 4 al 13 novembre (di cui tre al mattino per le scuole) a sottolineare il valore identitario che per il teatro e la città è avvenuta assumendo un'operazione su cui Fondazione e direzione artistica hanno coraggiosamente investito le sempre più modeste risorse. Anche in questa chiave di lettura vanno visti gli eventi che ci attendono da qui alla "prima": il 2 novembre alle 15,30 è in programma una prova generale riservata esclusivamente agli abitanti di Pellestrina, dove è ambientata la vicenda, che vedrà anche la partecipazione della Banda di Pellestrina, chiamata ad eseguire alcuni brani del suo repertorio alla fine della prova . Giovedì 3 novembre, infine, alle 17 ultimo appuntamento del ciclo di incontri "Verso Aquagranda: testimonianze e racconti dell'alluvione del 1966" dedicato alla presentazione del volume Aquagranda, edito da Marsilio, che raccoglie il libretto dell'opera omonima, di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola, e il libro dello stesso Bianchin da cui l'opera è tratta. Parteciperanno il Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot e l'editore Cesare De Michelis, presidente della Marsilio. Interverranno testimoni dell'alluvione, come Natale Vianello ‘Nini' che all'evento ha dedicato una composizione in versi e in dialetto, Gianfranco Scarpa "Barche", Elio Scarpa "Bolla", e gli esponenti dell'Associazione Murazzo di Pellestrina. 
Giuseppe Barbanti

mercoledì 26 ottobre 2016

Manca un pezzo da 450 euro autobotte ferma in cantiere

Protezione civile in allarme a Pellestrina. Carella: «Non c’è una rete antincendio In caso di rogo possiamo contare su due idranti per tutta l’isola e non bastano» 

 Servono 450 euro per aggiustare la pompa di erogazione dell'acqua, ma da giugno una delle due autobotti della Protezione civile di Pellestrina è bloccata in cantiere. Un problema non da poco, segnalato in queste ore da alcuni residenti che sono preoccupati, dal momento che in caso di emergenza il nucleo di volontari si ritroverebbe con il 50 per cento in meno di disponibilità antincendio. Il mezzo è del 1999 e può trasportare 600 litri di acqua. Con l'altro a disposizione della Protezione civile di Pellestrina costituisce la prima risposta efficace in caso di emergenza, dal momento che sull'isola non ci sono comandi dei Vigili del fuoco, ma solo i carabinieri quale forza dell'ordine. Anche nell'agosto scorso la zona La Mara è stata interessata da un incendio, quasi certamente doloso, e i volontari locali sono intervenuti con l'unico mezzo disponibile, poi supportati dall'arrivo dei pompieri dal Lido e da Venezia. Gli abitanti di Pellestrina sono ovviamente preoccupati, ed è lo stesso presidente della Municipalità a raccogliere la segnalazione e a spiegarne i motivi, visto che a intervenire dovrebbe essere il Comune.
«Si discute da tempo della situazione a Pellestrina sotto il profilo delle possibili emergenze», commenta Danny Carella. «Qui non abbiamo una rete antincendio vera e propria, ma solo due idranti che non possono ovviamente coprire tutta la necessità dell'isola in caso di rogo. I volontari di Protezione civile sono in genere i primi ad arrivare, perché
i Vigili del fuoco dal Lido devono prendere il ferry boat, mentre da Venezia o Chioggia devono spostarsi con i motoscafi. Allora credo che questo problema tecnico debba essere risolto in tempi molto rapidi, per garantire la piena efficienza dei mezzi ai nostri volontari». Simone Bianchi

martedì 25 ottobre 2016

Aqua granda, una messa e una mostra per non dimenticare

Isola mobilitata, coinvolti anche gli studenti. Rilanciato il Piccolo museo della laguna sud 

 L’isola si mobiliterà venerdì 4 novembre per ricordare i fatti seguiti alla grande alluvione che non risparmiò neppure Pellestrina e i suoi abitanti. Sarà celebrata alle 10 una messa nella chiesa di Portosecco, e a seguire è previsto un momento di ricordo di fronte il cippo commemorativo che si trova poco distante, il solo presente in tutta l’isola.
Ma in questa tappa storica a 50 anni di distanza dagli eventi distruttivi del secolo scorso, saranno coinvolte anche le scuole medie ed elementari di Pellestrina, e verranno messi a disposizione degli studenti che rappresentano la nuova generazione, numerosi filmati che riportano le ore vissute dagli abitanti in quel drammatico 4 novembre 1966.
Il Piccolo Museo della laguna sud ospiterà in seguito la mostra fotografica che attualmente è al Centro Candiani di Mestre. Uno spazio museale che già di suo raccoglie ricordi di quella alluvione.
Nella ex scuola Goldoni di San Pietro in Volta dal dicembre del 2007 è aperto al pubblico il primo nucleo del Piccolo Museo della laguna sud, alla cui realizzazione hanno contribuito vari soggetti. In particolare le associazioni Abitanti in Isola ed El Fughero che hanno curato la stesura del progetto e il coordinamento dei lavori, fornendo inoltre i materiali documentari raccolti in decenni di paziente attività. Quindi la Municipalità che ha accolto e finanziato l'idea, l'architetto Renato Vidal che ha ideato e progettato la struttura delle due sale, e infine Florian Egger, artigiano e artista del cartongesso.
Al visitatore si offre un breve percorso espositivo organizzato in due sezioni: la storia dei Murazzi e 4 novembre 1966, la grande paura. Il materiale storico-documentario è frutto di una donazione da parte dell'associazione El Fughero e della ricerca dell’associazione Abitanti in Isola, che ha organizzato con il Comune nel 1996 la mostra
4 novembre 1966/La grande paura. Con la mostra fotografica in arrivo dal Candiani e dopo il passaggio di questa stessa anche a Ca’ Farsetti, il museo di Pellestrina potrà offrire per alcuni giorni un quadro completo di ciò che accadde in laguna cinquant’anni fa. (s.b.)

La notte da incubo di Pellestrina tutti salvi a bordo della motonave

La disperazione dei 4 mila residenti imprigionati di fronte all’acqua che inesorabilmente si alzava La prima a cedere, alle 10 del mattino, fu la diga di Portosecco i cui massi furono divelti dalle onde 

 Urla, pianti e la fuga generale da quasi ogni casa dell'isola per trovare rifugio altrove sotto il sibilo del vento da sud e le onde del mare che sferzavano la incolpevole diga protettiva dei centri abitati. L'incubo per i pellestrinotti è stato reale quel 4 novembre di cinquanta anni fa. In quel sottile lembo di terra che è stato divorato dal mare e dalla laguna, invaso dall'acqua senza la possibilità per i cittadini di proteggersi in alcun modo, mentre la gente fuggiva come da un conflitto dove gli eserciti che li accerchiavano era composti da vento e onde, elementi implacabili della natura. I racconti di chi c'era allora, dopo cinque decenni, sono ancora pieni di emozione e di quella paura che al solo pensiero vela ancora i loro stanchi occhi. Una esperienza indimenticabile per chi c'era, e che alle nuove generazioni è stata tramandata come un monito per tutelare la storia di quel piccolo intermezzo tra mare e laguna. Ore d'angoscia. Quelle che i circa quattromila residenti hanno vissuto sin dalla sera del 3 novembre, mentre il mare si ingrossava alle spalle degli abitati di Pellestrina, San Pietro in Volta e Portosecco. Lo scirocco che non dava tregua e la laguna che inesorabilmente si alzava senza il normale giro dell'acqua erano un tutt'uno. Durante la notte la situazione peggiorò e alle 5 del mattino successivo il fronte lagunare di Pellestrina era già invaso dall'acqua, mentre alle 10 la prima a cedere fu la diga a Portosecco, con i primi grandi massi letteralmente divelti dalla forza del mare. Imprigionati da una parte e dall'altra, gli abitanti non poterono fare altro che chiedere aiuto, mentre alle 11 dietro Pellestrina la diga cedette per un fronte di quasi duecento metri, con l'acqua salmastra lesta a creare autentici canali tra le case. Le famiglie trovarono scampo a bordo delle motonavi che le portarono altrove, lasciandosi alle spalle il timore della distruzione totale per le case, e la perdita dei loro averi, delle imbarcazioni da pesca e tutto ciò che rappresentava il minimo sostentamento. Nel tardo pomeriggio l'acqua raggiunse il soffitto delle case ai piani più bassi, e chi con coraggio rimase a fare la "guardia" ai piani alti delle abitazioni, visse attimi di terrore invocando l'aiuto della Madonna, cui da secoli i residenti sono votati. La quiete che seguì il 5 novembre, servì solo a fare la conta dei danni, tra distruzione e dolore, con la consapevolezza che almeno non vi furono vittime tra i residenti, ma rimasero grandi ferite interiori nelle persone. Lavori. Il presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina ha voluto prendere spunto da quei fatti e dalle imminenti commemorazioni per fare una riflessione sullo stato attuale delle difese dell'isola, e per chiedere interventi a tutela degli abitanti. Danny Carella non era ancora nato quel 4 novembre 1966 ma anche la sua famiglia, come molte altre, ricorda ancora quel disastro e ha tramandato quei momenti da incubo. «Nessuno ha scordato ciò che avvenne in quelle ore, e proprio per questo mi auguro che nelle stanze che contano, a Roma come qui in Veneto, si arrivi a capire la necessità di interventi per l'isola», afferma. «Ci troviamo con la necessità di un ripascimento effettivo in determinati tratti del nuovo arenile costruito dal Magistrato alle Acque oltre dieci anni fa, e serve un rinforzo e una sistemazione del Murazzo che in alcuni punti preoccupa parecchio, con crepe e buchi tra le pietre. Lo diciamo da tempo ma a tante parole non hanno fatto seguito i fatti. Negli ultimi anni più volte il mare si è fatto sentire, e bisogna che qualcosa si concretizzi per dare nuove garanzie». Ma il fronte del mare Adriatico non è il solo problema, e così Carella parla anche di quello lagunare. «La situazione del muro e dell'argine che si affaccia sulla laguna, in numerosi punti ormai lascia a desiderare, con l'acqua che esce a fiotti tra i mattoni se la marea è più sostenuta», prosegue il presidente della Municipalità. «E poi c'è la questione legata alle pompe idrovore. Molte sono vecchie e già in alcune occasioni non hanno fatto il loro lavoro. Non sono cose che ci inventiamo, ma reali necessità. Il Comune fa la manutenzione, ma forse non basta visti i guasti che si sono succeduti nel tempo». Appello. I cinquant'anni dalla grande alluvione verranno celebrati in tutta la gronda lagunare, ma Danny Carella lancia anche un messaggio specifico. «Questa vuole essere una sorta di commemorazione, ma noi vogliamo che sia un momento anche di riflessione e un passo avanti per garantire che nulla più di tutto quel che è successo, possa ripetersi»

domenica 23 ottobre 2016

Carella con i passeggeri Actv protestano per i ticket sui ferry

Anche il presidente della Municipalità Danny Carella si schiera con i residenti, che stanno raccogliendo firme per chiedere ad Actv di abolire il biglietto che è costretto a pagare il conducente dei mezzi che vengono imbarcati sui ferry boat del Lido. Una questione legata alle motozattere in linea 17 (tra Lido e Tronchetto) e linea 11 (tra Lido e Pellestrina). «La gente fa bene a chiedere questo cambiamento», sottolinea Carella, «e come presidente sarò al fianco di lidensi e pellestrinotti in questa battaglia. La petizione è sacrosanta, dal momento che per decenni quel biglietto non è mai stato pagato, visto che già la vettura era soggetta a un ticket costoso che comprendeva pure il conducente. Una scelta insensata, quella di aggiungere un aggravio di costi ora arrivato a 1,50 euro per chi guida, evidentemente solo per far cassa. Sono pertanto a disposizione di promotori di questa iniziativa, e spero che lo siano anche gli altri colleghi consiglieri municipali nel momento ci dovessimo esprimere su questo argomento».Intanto, al Lido e a Pellestrina sono stati distribuiti in bar, ristoranti e negozi, numerosi moduli per la raccolta delle firme, e la pagina Facebook dedicata a questa protesta ha raggiunto in 4 giorni le seicento adesioni.
Per aderire alla petizione ci sarà tempo soltanto una settimana, per puntare già per la prossima a consegnare e protocollare le firme in Municipalità e in Comune. Da sempre la scelta di obbligare il conducente a pagare il biglietto non era piaciuta ai residenti, ma la goccia che ha fatto traboccare
il vaso è stata la multa di 70 euro contestata ad una giovane sandonatese la scorsa settimana, che per giunta neppure sapeva del biglietto aggiuntivo, ma una volta a bordo del ferry boat, durante un controllo da parte dell’ispettore dell’Actvi, non ha potuto fare nulla. Simone Bianchi

venerdì 21 ottobre 2016

Insulta l’arbitro tre giornate di stop a Vianello (Pellestrina)

Tre giornate di squalifica, nella Terza Categoria veneziana, per Devid Vianello, del Pellestrina, «perché», si legge nelle motivazioni del giudice sportivo, «dalla panchina entrava nel terreno di gioco cercando di aggredire e offendendo un avversario, da fuori campo insultava l’arbitro».
Sempre in Terza Categoria, ma nel girone del Basso Piave, mano pesante del giudice sportivo sul Meolo, con tre giocatori squalificati. Ecco le altre decisioni del giudice sportivo. Seconda Categoria. Nel girone N una giornata di squalifica per Christian Trivellato (Lido di Venezia), Simone Predosin (Saccafisola), Gil Roncato (Campocroce) e Andrea Berton (Zianigo). Nel girone O, giurisdizione del comitato di San Donà- Portogruaro, il giudice sportivo ha squalificato per due turni Luca Culin, del Gainiga. Una giornata di stop per Daniele Pizzolitto (Cesarolo) e Davide Campagna (Gainiga). Terza Categoria. Oltre alle tre giornate a Devid Vianello, nel girone veneziano di Terza Categoria il giudice ha inflitto un turno di stop a due giocatori del Riva Malcontenta, Paolo Bortoluz e Alessandro De Ruvo. Infine, nel girone di Terza Categoria del Veneto Orientale, mano pesante del giudice sportivo sul Meolo, di cui sono stati stoppati tre giocatori: due turni di squalifica a testa per Davide De Bernardin e Andrea Fava, una giornata invece per Andrea Donè. Un turno di stop anche
per Thomas Agnolon, dell’Annonese. Variazioni. Nel girone N di Seconda Categoria la gara in programma domenica tra Città di Mirano e Sant’Erasmo si giocherà al “Tonello” di Spinea. Nel girone O il Calcio San Donà disputerà tutte le gare casalinghe allo “Zanutto”. (g.mon.)

giovedì 20 ottobre 2016

«Sul ferry boat deve pagare soltanto l’auto»

Le proteste dei lidensi su Facebook per la multa a una passeggera che non aveva il ticket 
  
L'ultima multa affibbiata dai controllori Actv alla conducente di un'auto, e trovata senza il biglietto per sé a bordo di un ferry boat, ha scatenato la protesta dei lidensi e non solo. In poche ore sono già quasi cinquecento le persone che hanno aderito alla pagina Facebook «Basta biglietto ferry al guidatore», un numero certamente destinato ad aumentare. Una protesta che parte da lontano, perché mai i residenti di Lido e Pellestrina hanno digerito la scelta di Actv di obbligare anche chi guida l'automezzo a pagare un biglietto per imbarcarsi sul ferry boat di linea 17 tra Lido e Tronchetto, e di linea 11 tra Alberoni e Santa Maria del Mare. In precedenza bastava l'abbonamento intestato all'auto, e semmai erano i passeggeri che viaggiavano sull'auto a dover pagare il biglietto aggiuntivo. I 70 euro di multa presi dalla ragazza sandonatese, che aveva pagato il biglietto dell'auto ma non il suo da 1,50 euro, sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E così nell'epoca dei social network, immediata è stata l'apertura della pagina Facebook, nella quale si sono riversati centinaia di residenti pronti a far valere le proprie proteste. I gestori della pagina si stanno organizzando anche per dar vita a una raccolta di firme da consegnare in Comune, non prima di aver discusso la questione anche con la Municipalità. E tra questi c'è anche l'avvocato e consigliera municipale, Antonella Stefani. «Stiamo cercando di fare le cose nel modo migliore e mi impegnerò anche per portare questa istanza direttamente ai responsabili della Navigazione di Actv», conferma l'avvocato Stefani. «Il biglietto del conducente va abolito e le cose devono tornare come una volta, non solo per i residenti, ma anche per i turisti e per chi lavora. Se paga già, e tanto, il veicolo non si può infierire anche sul proprietario». Questa potrebbe essere solo la prima fase di una protesta che rischia di allargarsi anche ad altre questioni, come quella del biglietto per la valigia o per i bambini, quando ad esempio un cane di grossa taglia non paga. E tra le provocazioni dei lidensi, ieri sul social è comparsa anche la proposta di consegnare ai marinai del ferry boat le chiavi dell'auto, lasciandola imbarcare a loro mentre si va a bere un caffè da «passeggero» pagante. Simone Bianchi

mercoledì 19 ottobre 2016

Morte bianca, processo 10 anni dopo

Un operaio croato fu trovato con la testa sfondata: cinque indagati 

 Torna dal passato in un’aula del Tribunale l’inchiesta sulla morte bianca di un operaio al cantiere navale De Poli di Pellestrina, con il processo con rito abbreviato ai tre ex responsabili del cantiere - Massimo Juris, allora direttore generale; Gianluca Pagan, capo reparto; Marco Capon, responsabile della sicurezza - e l’apertura al patteggiamento ad un anno di reclusione per i fratelli croati Teranovich, dell’impresa subappaltatrice Dmt Doo, per la quale lavorava l’uomo, trovato con la testa sfondata nel febbraio del 2007. Così ha disposto, ieri, la giudice Marchiori, aggiornando l’udienza all’11 novembre, per risentire - a tanta distanza di tempo - i consulenti tecnici di accusa e difesa e il responsabile dello Spisal che seguì l’incidente. Sono passati quasi dieci anni da quel 7 febbraio, quando venne trovato esanime Marijan Panic, 47 anni, croato residente nell’isola. La ricostruzione dello Spisal individuò come causa del decesso, una caduta accidentale da 5-6 metri d’altezza, mentre l’uomo stava lavorando a una nave. Le consulenze medico legali misero però in crisi questa ricostruzione, dal momento che Panic non presentava alcun’altra lesione: potrebbe essere stato colpito da un oggetto caduto dall’alto? Il pm cambiò sede e di quell’inchiesta non si seppe più nulla, fino al Natale 2014, quando la pm Carlotta Franceschetti (alla quale è
infine arrivato il fascicolo) notificò l’iscrizione al registro degli indagati. La tesi difensiva degli avvocati Rampinelli, Ravagnan, Galli è che l’incidente sia avvenuto nell’area di esclusiva competenza della Dmt, oltre a rilevare l’incongruenza sulla dinamica del sinistro. (r.d.r.)

Nuovo San Pietro, incontro con i tecnici dell’Udinese Academy

Esordio stagionale dell'Udinese Academy, un grande appuntamento che ha coinvolto decine di ragazzi sul campo sportivo dell’isola. Ed è stato anche il primo atto del nuovo rapporto di collaborazione avviata tra il Nuovo Calcio San Pietro e il club friulano. Il primo appuntamento si è basato su un programma tecnico-didattico che ha interessato le categorie Allievi e Giovanissimi (nella foto) accompagnati dai loro allenatori Mario Busetto e Gian Pietro Scarpa Marta.
E' stato questo il primo incontro dei sette programmati nel corso di tutta la stagione sportiva. Grande attenzione è stata data al lavoro svolto in campo dagli allenatori locali
e dai tecnici dell'Udinese Academy Daniele Bisanti (responsabile per il Veneto) e dal suo collaboratore Fabrizio Pepe. Al termine tutti gli allenatori del settore giovanile hanno potuto partecipare a un aggiornamento tecnico-didattico sulle nuove metodologie di insegnamento. (s.b.)

Il romanzo dell’alluvione un’opera lirica alla Fenice

L'acqua granda, anzi grandissima, simbolo di distruzione ma anche di rinascita, entrerà nei teatri e nei musei, avrà intorno a se studiosi ed esperti, mostrerà la propria storia e anticiperà il futuro, sarà narrazione, coro e brividi lungo la schiena di chi quel giorno c'era e temette che il mare si mangiasse Venezia, Chioggia e Pellestrina in un sol boccone, lungo quarantotto ore. Cinquant'anni dopo la città ha la memoria lunga e restituirà onda su onda, risacca dopo risacca, quel 4 novembre di tregenda; lo farà con una serie di celebrazioni denominate "Aqua Granda" presentate ieri a Ca' Farsetti e promosse dal Comune con la collaborazione di un Comitato scientifico al quale hanno partecipato tutti: Biennale, Ca' Foscari, Iuav, le Soprintendenze alle belle arti, Fondazione Musei civici, Biblioteca Nazionale Marciana, Querini Stampalia, Rai, Fai, Italia Nostra, Patriarcato di Venezia, Archivio di Stato, Ateneo Veneto, Unesco, CNR, Consorzio Venezia Nuova, Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche, l'associazione Piazza San Marco, We are here Venice e naturalmente il teatro La Fenice dove, il 4 novembre, andrà in scena in prima assoluta "Aquagranda" di Filippo Perocco. L'opera, commissionata al compositore veneto e basata su libretto di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola tratto da "Aqua Granda. Il romanzo dell'alluvione" di Bianchin, con la bacchetta di Marco Angius e la regia di Damiano Michieletto, inaugurerà anche la Stagione lirica del teatro in una coincidenza (voluta) di date e significati e sarà preceduta dalla messa del patriarca Francesco Moraglia in basilica di San Marco. «Aquagranda è prima di tutto un'operazione culturale», spiega il sovrintendente Cristiano Chiarot, «un'operazione radicata nella storia della nostra città che ha l'obiettivo di trasferire sul palcoscenico un evento realmente accaduto sotto forma di trasponibile in una proposta artistica a tutto tondo». Nessuno, alla fine, ha voluto mancare; è così sarà tutto un fiorire di mostre - soprattutto fotografiche - che documenteranno la tragicità di quei giorni, quando l'acqua avanzò tempestosa dal mare, invase la laguna, annullò i confini dei canali e tutto divenne liquido. Mostre allestite al Centro Culturale Candiani, nella sala monumentale della Biblioteca marciana, alla Bevilacqua La Masa, al Museo Correr, e anche laggiù, nel piccolo museo della Laguna sud di Pellestrina, lì dove il mare s'infranse con tutta la sua furia e dov'è ambientata l'opera di Perocco. Ricco anche il cartellone dei convegni: il 21 a Palazzo Ducale si approfondirà il tema della Legge speciale per Venezia, il 25 ottobre nelle sale di Ca' Giustinian esperti affronteranno il tema del restauro e delle evoluzioni delle pratiche di intervento sul patrimonio urbano; e ancora il 27 ottobre nelle Sale Apollinee della Fenice l'argomento oggetto di dibattito sarà quello dell'ingegneria idraulica. Tra gli eventi di teatro, musica e performance artistiche, il 7, 11, 14 e 18 novembre un vaporetto Actv sarà a disposizione degli studenti, la mattina, e dei veneziani, il pomeriggio, per raggiungere il punto informativo del Cnr ai Bacini.

martedì 18 ottobre 2016

Il ricordo dell'Aqua Granda, 50 anni dalla grande paura

Da mercoledì 19 iniziano le mostre e gli eventi per il mezzo secolo dall'alluvione del 4 novembre del 1966, quando l'acqua alta eccezionale scavalcò i Murazzi di Pellestrina e spazzò la laguna invadendo tutta la città. Anche la Fenice il 4 novembre aprirà la stagione con l'opera "Aquagranda"

 Mezzo secolo dalla grande paura. Ruota attorno alla messa solenne presieduta dal patriarca Francesco Moraglia, che si terrà il 4 novembre alle 18 in Basilica di San Marco, il calendario, organizzato dal comitato presieduto dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, per il cinquantesimo dell'Aqua granda, l'alluvione che mise in ginocchio la città nel 1966.
 Il calendario di mostre, convegni ed eventi, partirà mercoledì 19 ottobre con la mostra, che sarà aperta fino al 30 ottobre al Centro Candiani. Ricca, tra le altre mostre, anche quella alla Biblioteca Nazionale Marciana (28 ottobre-27 novembre), così come quelle alla Fondazione Bevilacqua La Masa (31 ottobre-14 novembre), al Museo Correr (3 novembre-31 dicembre), al Negozio Olivetti di Piazza San Marco (4 novembre-8 gennaio), al Piccolo Museo della Laguna sud di Pellestrina (16 dicembre-8 gennaio), a Ca' Farsetti-Ca' Loredan (22 novembre-11 dicembre) e al Teatro La Fenice (2 novembre-20 novembre), che inaugurerà la propria stagione lirica il 4 novembre proprio con l'opera 'Aquagranda'. 
Tra gli eventi, coinvolti ancora il Teatro La Fenice, la Fondazione Querini Stampalia e l'Ateneo Veneto, oltre al laboratorio itinerante dedicato a studenti e cittadinanza, a cura del Comune e del Consorzio Venezia Nuova. I convegni, infine, inizieranno il 21 ottobre a Palazzo Ducale (pomeriggio dedicato alla legislazione speciale per Venezia), per proseguire a Ca' Giustinian, sede della Biennale, (25 ottobre), Teatro La Fenice (27 ottobre), Arsenale (29 ottobre), Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale di San Donà di Piave (3 e 4 novembre) e Palazzo Labia, sede della Rai del Veneto, il 10 e l'11 novembre.
 "Queste celebrazioni non devono essere solo un ricordo: al Governo dico che penso che sia il momento di ricordarsi anche di Venezia". Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, lo ha sottolineato durante la presentazione del calendario. Il sindaco ha voluto subito rimarcare il carattere “di terraferma” della sua azione: «Mi fa piacere - ha introdotto Brugnaro - trovare tante istituzioni e veneziani raccolti attorno al Comune e all'idea di città. Ognuno sta facendo il suo per descrivere un evento così grande che, voglio ricordare, ha coinvolto il Centro storico, ma anche tutto il territorio metropolitano".
"Quel che interessa al Comune e deve interessare a tutti - ha rilevato - è spiegare cosa successo, in seguito all'Aqua granda. In cinquant'anni, si fatto tanto lavoro e, grazie soprattutto a un giornalista come Giorgio Lago, si raccontata a tutt'Italia l'importanza di Venezia, creando un senso di solidarietà e aiuto che ha portato alla creazione di una legge speciale per la città ed è durato fino a dieci anni fa. Poi, per la presunzione di alcuni, è passato invece il concetto che questa città non ha bisogno di nessuno".
Ma la legge speciale, ha chiarito, "c'è ancora ed esiste ancora il dovere da parte dello Stato di finanziarla. E non basta pensare ai singoli edifici o alle singole istituzioni, che pure continuano a vivere anche per l'aiuto dello Stato, perch la città nel suo insieme è molto più complessa e anche le manutenzioni ordinarie diventano straordinarie. Oggi stiamo vivendo più o meno la situazione di allora: ci mancano i finanziamenti e c'è quindi bisogno di rifinanziare la legge speciale".
 Brugnaro poi tornato sulla polemica con l'Unesco, che ha inserito Venezia tra le città a rischio a causa dei flussi turistici incontrollati. "La loro lettera - ha detto Brugnaro - non ha quasi riconosciuto quanto è stato  fatto, attaccando in primis dallo Stato italiano, che non è vero che non ha fatto niente - ha concluso - Pur riconoscendo la situazione difficile, quel che sto cercando di spiegare allo Stato è solo l'importanza di questa città per il rilancio dell'intera economia italiana". 
"La legge speciale fa il paio con il Mose, che per me è una grande opera di ingegneria, ma può piacere o non piacere. Adesso non sappiamo esattamente quando finiranno i lavori, ma vorrei ricordare soprattutto che c'è un preciso patto politico e sociale stretto tra la città e il Governo di allora: il dovere di garantire l'accessibilità al porto ed è per questo che è stata realizzata la conca di navigazione a Malamocco".
"La realtà è che il mondo cambia e la conca, così com'è, non garantisce questa accessibilità: è per questo che l'Autorità portuale ha chiesto di realizzare il porto offshore - ha chiarito - per il quale chiediamo si arrivi al più presto al Cipe per il finanziamento. Il Mose va finito e va anche ridato alla città il ruolo che le compete nella gestione delle acque".
"Le città del mondo - ha concluso il sindaco - ci guardano: non vogliamo elemosine, ma abbiamo costi veramente speciali. Venezia è un patrimonio dell'umanità, ma soprattutto dell'Italia: le polemiche tra noi non convengono al futuro di questa città e dei suoi bambini, per cui dobbiamo smettere di farne".
 

domenica 16 ottobre 2016

Al via lavori per 300 mila euro di manutenzione a Pellestrina

Insula ha avviato in questi giorni le procedure di gara relative a una serie di lavori di manutenzione previsti a Pellestrina e approvati dalla giunta comunale per un finanziamento complessivo di 300 mila euro. Gli interventi inizieranno entro fine ottobre per concludersi nel corso a dicembre. I lavori sulla pavimentazione saranno sia di tipo esteso con il ripristino di ampie superfici, che puntuali per eliminare difetti singoli sugli elementi, e riguarderanno oltre a quelle in asfalto, anche superfici in trachite, porfido e in misto, rispettando l'attuale quota dei piani stradali rendendone omogenei i livelli. Una volta terminati i lavori si provvederà poi al ripristino della segnaletica orizzontale. Le attività saranno svolte cercando di arrecare il minor disagio possibile alla circolazione degli autoveicoli. «Questi lavori costituiscono un altro tassello importante per Pellestrina», commenta l'assessore ai Lavori pubblici
Francesca Zaccariotto, «isola che ha visto questa amministrazione dare una costante e continua risposta a una molteplicità di problemi tra asfaltature, pista ciclabile, sistema fognario, interventi diffusi per le scuole e sulle rive. Per anni Pellestrina era stata trascurata». (s.b.)

Un anno di lavoro della Lipu alla riserva naturale

Un nuovo punto informativo, attività di conservazione, attrezzature, materiali, supporti mobili e fissi per la didattica e per l'educazione ambientale per le scuole. Questo il risultato di un anno di lavoro della Lipu nella riserva naturale di Ca' Roman, istituita dall'allora Provincia di Venezia per preservare uno degli ultimi ecosistemi dunali dell'alto Adriatico. Interventi realizzati grazie alla significativa donazione di Chubb Foundation e portate avanti in parallelo con la gestione ordinaria della riserva, garantita dalla Lipu, grazie alla convenzione e dunque al supporto del Comune che si affianca alle iniziative della Unità operativa
forestale della Regione. Il lavoro dei volontari dell'associazione ambientalista hanno permesso anche nel corso di quest'anno visite gratuite dentro la riserva di Ca' Roman, facendo conoscere ai visitatori una delle realtà naturalistiche più importanti del Nord Italia. (s.b.)

venerdì 14 ottobre 2016

Interviene Carella per la linea 11 Actv

Su richiesta dei residenti, il presidente della Municipalità Danny Carella ha chiesto ad Actv di ritardare di cinque minuti la partenza dell'autobus di linea 11 dal Lido per Pellestrina alle 21.25. Ciò per consentire ai pendolari di non dover attendere un'ora la corsa successiva.

mercoledì 12 ottobre 2016

Il ricordo dei caduti del bombardamento della motonave

Il 72° anniversario dell'affondamento della motonave Giudecca durante l’ultimo conflitto mondiale sarà ricordato dopodomani alle 11 di fronte la chiesa di Ognissanti. E' prevista una messa in suffragio delle vittime, tutte causate dal bombardamento alleato contro il mezzo dell'allora Acnil che proveniva da Chioggia. A bordo vi erano oltre 200 passeggeri quel 13 ottobre 1944, ma anche una dozzina di soldati tedeschi e alcuni militari italiani. Gli aerei alleati prima mitragliarono il Giudecca, mentre navigava in laguna di fronte all’isola all’altezza della chiesa di Ognissanti, quindi lo colpirono con alcune bombe causando 67 vittime accertate tra i civili, oltre ai militari presenti, anche se il numero di morti si presume maggiore.
Dopo la cerimonia religiosa saranno deposte le corone d'alloro sull'opera in bronzo dello scultore Giuseppe Vio in piazzale Ognissanti e sul cippo che ricorda i caduti e posto in laguna di fronte lo stesso piazzale.
Quest'anno alla commemorazione parteciperanno
anche gli studenti delle scuole elementari e medie dell'isola, che daranno vita a un corteo verso piazzale Zendrini. Da Venezia partirà un mezzo speciale alle 9.30 (dalla fermata Monumento Vittorio Emanuele) per agevolare la partecipazione di associazioni d'Arma e cittadini. (s.b.)

venerdì 7 ottobre 2016

Per il sesto anno consecutivo numerosi ospiti dell'Anffas di San Donà hanno partecipato a Pellestrina a una partita di calcio con scopi di solidarietà. Organizzazione curata dal consigliere comunale Alessandro Scarpa, in campo la società Calcio Pellestrina, la squadra Over Camp di San Donà e quella amatoriale dedicata alla memoria del piccolo Brahim Nesid, morto alcuni anni fa in un incidente stradale sull'isola. I ragazzi dell'Anffas sandonatese con le loro famiglie hanno trascorso l'intera giornata a Pellestrina all'insegna dell'amicizia e della solidarietà, giocando poi a calcio con tanto di sessione di calci di rigore. (s.b.)

martedì 4 ottobre 2016

In arrivo trecentomila euro per la pista ciclabile nell’isola

Dopo anni di attesa si sblocca finalmente uno degli interventi pubblici più attesi a Pellestrina, quello del collegamento tra le piste ciclabili esistenti. La giunta comunale ha approvato ieri un finanziamento di 300 mila euro per realizzare il tratto lungo l'argine lagunare compreso tra le frazioni di Portosecco e Pellestrina, che insiste nella zona degli ex cantieri navali De Poli. Il progetto è stato affidato a Insula e andrà a colmare una lacuna che da anni ha visto i residenti protestare, appoggiati anche dalla Municipalità, per i pericoli che la deviazione sulla strada dei Murazzi poteva ogni volta causare. L'obiettivo è quello di collegare la pista ciclabile intitolata a Brahim Nesid, il bambino travolto e ucciso da un auto sull'isola alcuni anni fa, e realizzata nel 2010 da Avm, con i tratti di pista ciclabile costruiti invece dal Magistrato alle acque sul lato della laguna, quelli che coprono il percorso da Santa Maria del Mare a San Pietro in Volta. Un collegamento che avrà un duplice significato: quello di migliorare la sicurezza per chi ama spostarsi sulle due ruote, ma anche rendere ancor più appetibile Pellestrina per i cicloturisti. Il nuovo tratto sarà lungo 1.600 metri e renderà percorribile in sicurezza l'isola per oltre metà della sua lunghezza. Per garantire maggiore sicurezza nel transito di ciclisti e pedoni in condizioni di scarsa visibilità, sarà realizzata anche una linea di delimitazione del percorso sia verso la laguna che verso l'interno con elementi catarifrangenti che metteranno in evidenza i lati della pista. «E’ un'altra notizia positiva per chi vive a Pellestrina», sottolinea il consigliere delegato per le isole, Alessandro Scarpa Marta. «Un ringraziamento va al sindaco Brugnaro che, dopo molteplici
sopralluoghi e incontri con i cittadini e le associazioni, ha realizzato il sogno che i residenti avevano da tempo. Un progetto che avevo personalmente sollecitato e seguito già dal 2005 e che ora finalmente si concretizza». La conclusione dei lavori è prevista entro fine anno. (s.b.)

lunedì 3 ottobre 2016

Pellestrina, arriva la ciclabile anche a Portosecco

Approvato il finanziamento per realizzare il tratto di percorso ciclopedonale lungo il margine della laguna 

 Isola di Pellestrina  a misura di bicicletta. La giunta ha approvato un finanziamento per realizzare il tratto di percorso ciclopedonale, lungo il margine della laguna, tra le frazioni di Portosecco e Pellestrina, all’altezza dei cantieri navali Actv (ex cantieri De Poli).
Il progetto, affidato a Insula, ha in particolare l’obiettivo di mettere in collegamento la pista ciclabile “Ibrahim”, realizzata nel 2010 da Avm (che si sviluppa per circa 400 metri e ha messo in sicurezza un tratto critico della viabilità dell’isola), con i tratti di pista realizzati dal Magistrato alle acque sul lato laguna, che vanno da Santa Maria del Mare all’inizio dell’abitato di San Pietro in Volta.
“E' un'altra notizia positiva – rileva in una nota il consigliere delegato Alessandro Scarpa “Marta” - per chi vive nell'isola. Un ringraziamento particolare va al sindaco Brugnaro, che dopo molteplici sopralluoghi e incontri con i cittadini e le associazioni, ha realizzato il sogno della pista ciclabile di Pellestrina: un progetto che avevo personalmente sollecitato e seguito già dal lontano 2005, e che ora finalmente si realizza”.
Con questo nuovo tratto, lungo 1600 metri, si renderà in pratica possibile percorrere ben oltre metà dell’isola di Pellestrina in bicicletta e in condizioni di sostanziale tranquillità, incentivando così un utilizzo sociale e turistico a ridotto impatto ambientale del litorale
lagunare. Per garantire maggiore sicurezza nel transito di ciclisti e pedoni in condizioni di scarsa visibilità, sarà realizzata una linea di delimitazione del percorso sia verso la laguna sia verso l’interno, con elementi catarifrangenti che metteranno in evidenza l’andamento del bordo.

sabato 1 ottobre 2016

“Aquagranda” di parole e musica

Venti testimoni d'eccezione faranno rivivere, con l'aiuto di parole recitate e cantate, l'alluvione di Venezia del 4 novembre 1966, nel corso di quattro incontri alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, dove il dramma in musica "Aquagranda" aprirà la Stagione Lirica venerdì 4 novembre. Il primo incontro, martedì 4 ottobre alle 17, vedrà in scena alcuni dei protagonisti di quell'evento, come Ernesto Ballarin, figlio di una famiglia di pescatori dell'isola di Pellestrina, personaggio principale di Aquagranda e del libro omonimo da cui l'opera è tratta. Ma anche veneziani illustri, come Arrigo Cipriani, il patron dell'Harry's Bar, anch'esso allagato, e rappresentanti delle istituzioni come Giovanna Nepi Scirè, già Soprintendente per i beni storici e artistici di Venezia, cui toccò fare la conta dei danni subiti dal patrimonio culturale della città. Interverrà l'attore e regista Gianni De Luigi, che interpreterà alcuni passi del diario dell'alluvione del maresciallo Giovanni Cester, all'epoca comandante della stazione dei carabinieri di Pellestrina. Il secondo incontro, sabato 8 ottobre, sempre alle 17 intitolato "La città, il mondo", vedrà la partecipazione di Lady Frances Clarke, che con il suo comitato Venice in peril molta parte ebbe nell'attrarre l'attenzione di tutto il mondo sui problemi di Venezia e nell'avviare una generosa gara di solidarietà che si sarebbe presto estesa ovunque, con la nascita di numerose associazioni private per la salvaguardia della città lagunare. Accanto a lei, l'ex sindaco Paolo Costa, che si trovò a fronteggiare molti dei problemi conseguenti all'alluvione, e il giornalista Leopoldo Pietragnoli del Gazzettino. Interverrà il cantautore Gualtiero Bertelli, che da quell'evento trasse lo spunto per alcune delle sue canzoni più ispirate, che riproporrà in versione acustica. Il terzo incontro, giovedì 13 ottobre, ancora alle ore 17, vedrà sfilare alcuni testimoni dell'acqua granda, come Mario Rigo, che fu vicesindaco e poi sindaco (per dieci anni) ai tempi del varo della legge speciale per Venezia, decisa dal Parlamento con l'obiettivo della salvaguardia fisica della città e della sua rivitalizzazione socio-economica. Insieme a lui, altri due testimoni speciali, come il cineoperatore della Rai Duilio Stigher che filmò l'alluvione, e il fotoreporter Gianfranco Tagliapietra che la fotografò. Ad accendere un riflettore sul presente, sarà invece il commissario del Mose Luigi Magistro. Interverrà il cantautore Giovanni Dell'Olivo, che interpreterà alcuni brani dal suo album «Lagunaria» in cui tracciò il profilo musicale della Venezia che fu. Sarà accompagnato dalla vocalist Serena Catullo. Il quarto e ultimo incontro, giovedì 3 novembre, sempre alle 17, è dedicato alla presentazione del volume "Aquagranda", edito da Marsilio, che raccoglie il libretto dell'opera omonima, di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola, e il libro dello stesso Bianchin da cui l'opera è tratta. Parteciperanno il Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot e l'editore Cesare De Michelis, presidente della Marsilio. Interverranno alcuni testimoni oculari dell'alluvione, come Natale Vianello ‘Nini' che all'evento ha dedicato una composizione in versi e in dialetto, Gianfranco Scarpa "Barche", Elio Scarpa "Bolla", e gli esponenti dell'Associazione Murazzo di Pellestrina. Tutti gli incontri saranno coordinati da Roberto Bianchin e sono a ingresso libero.

Appuntamenti con la natura grazie al Wwf e alla Lipu

Doppio appuntamento oggi e domani per conoscere la bellezza della natura delle isole della laguna e le attività di due tra le principali associazioni italiane. Il Lido partecipa alle iniziative promosse dal Wwf Italia per i suoi 50 anni di attività. L'invito dell'associazione è quello di vivere la natura col passo “leggero” del naturalista, osservandola con binocoli e l'aiuto di guide esperte. Agli Alberoni, dove si trova uno dei sistemi di dune sabbiose più sviluppati e meglio conservati, ci saranno visite guidate gratuite nelle due mattine a partire dalle 11, e grazie alla collaborazione dell'Associazione Radioamatori Italiani Sezione di Venezia, che quest'anno compie il suo 70° anno di attività, l'Oasi Wwf Dune degli Alberoni sarà "on the air" dalle 9 alle 16 in contatto con gli appassionati di tutto il mondo.
Oggi inoltre alla Riserva naturale Cà Roman a Pellestrina, avrà luogo l'evento di presentazione delle attività che la Lipu, Associazione Onlus per la conservazione della natura, ha
realizzato dallo scorso ottobre 2015 grazie alla donazione di Chubb, una delle grandi compagnie assicurative mondiali, pari a 48mila euro a favore delle attività di protezione e tutela dell'habitat naturale e della biodiversità che l'Associazione svolge nella laguna di Venezia.(ma.to.)