sabato 31 marzo 2018

Veritas, ripuliti tutti gli arenili

Pulizie straordinarie della spiaggia a Pellestrina per liberare la “passeggiata” dalla sabbia accumulata negli ultimi giorni proprio in tempo per le festività pasquali. Grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini, il Comune in collaborazione con Insula e Veritas, è intervenuto negli ultimi giorni nella
zona di Pellestrina e San Pietro in Volta per pulire la sabbia che, causa il forte vento di bora, aveva invaso una parte della passeggiata dei Murazzi e la strada carrabile arrivando perfino a formare alte dune. L’intervento è riuscito e la passeggiata è di nuovo frequentabile

venerdì 30 marzo 2018

Pellestrina, i chioschi saranno permanenti

Nei posteggi degli ambulanti vicino ai terminal, prima più piccoli e utilizzabili solo per cinque mesi 


I chioschi degli ambulanti a Pellestrina, nei due posteggi nelle vicinanze dell’imbarcadero del vaporetto per Chioggia e nei pressi del terminal del ferry boat di Santa Maria del Mare, diventeranno più grandi e da temporanei a fissi, aperti non più solo per cinque mesi, ma tutto l’anno. È la modifica al piano del per il commercio su aree pubbliche dell’isola, approvata ieri con una delibera della Giunta per incentivare, ove possibile e nel rispetto della tutela ambientale, le attività economiche del territorio che, grazie al loro impegno. Nello specifico si propone al Consiglio comunale che dovrà votare la delibera, di modificare una decisione presa nel 2007 che stabiliva le dimensioni e le caratteristiche delle strutture, nonché la durata temporale dell’occupazione dei posteggi: si propone di passare, previa acquisizione dei titoli edilizi ed igienico sanitari, da banchi amovibili a chioschi fissi posizionati su una superficie che va dai precedenti 8 per 6 metri ad una di 10 per 7 metri. Il tutto per un periodo d’utilizzo che passa dai precedenti 5 mesi (maggio-settembre) a 12 mesi. Viene infine confermata la finalità con cui vengono assegnati i posteggi che riguarderà il settore merceologico alimentare con possibilità di somministrazione.

Commenta il consigliere delegato alle Isole, Alessandro Scarpa Marta. «Dopo oltre 10 anni di attesa, siamo riusciti a modificare il vigente piano commerciale portando a ripensare l’offerta di un servizio da sviluppare nell’arco dell’intero anno. Avere oggi, in due punti strategici dell’isola, la possibilità di realizzare due chioschi fissi, non più dei banchi amovibili, permetterà alle attività economiche dell’isola di incrementare i
posti di lavoro che limiteranno l’esodo dei nostri ragazzi verso altri comuni. Inoltre, conclude il delegato Scarpa Marta, questi chioschi saranno un punto di ristoro e aggregazione per i giovani del luogo e per i visitatori, che avranno così a disposizione anche i servizi igienici».

lunedì 26 marzo 2018

Delfino spiaggiato a Pellestrina. Incubo reti e motori

Sul litorale veneto se ne contano una quindicina l’anno. Va peggio alle tartarughe: dal 2013 ne sono morte 252 


 Un delfino spiaggiato è stato trovato ieri mattina a Pellestrina e portato subito a Padova per essere analizzato. Qui, nel Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova, ogni giorno i veterinari cercano di capire perché delfini e tartarughe non ce la fanno. Amatissimi dagli umani, hanno comunque due storie diverse.
 Le tartarughe arrivano dalla Grecia per stare al calduccio e mangiare le alghe dei temperati fondali dell’alto Adriatico. I delfini invece abitano tra l’Italia e la Croazia per tutto l’anno, arrivando a 5000 esemplari. Reti, eliche dei motori, plastica sono tra le cause maggiori della morte di entrambe le specie e tra quelle che stressano di più.
Le tartarughe Caretta Caretta durante l’anno vivono nei mari del Mediterraneo, ma da aprile a ottobre si spostano nelle coste italiane e croate. Purtroppo però gli ostacoli non sono pochi e spesso non ce la fanno.

Ieri pomeriggio la Società Veneziana Scienze Naturali ha organizzato al Museo di Storia Naturale l’incontro “Spiaggiamento. Perché cetacei e tartarughe marine finiscono nelle spiagge?” con Nicola Novarini, l’esperto di tartarughe del Museo, e i veterinari Cinzia Centelleghe e Sandro Mazzariol dell’ateneo patavino.

I dati parlano di 252 tartarughe che dal 2013 al 2016 si sono spiaggiate sul litorale veneto e di una media di una quindicina di delfini all’anno, come dimostra l’esemplare di ieri mattina. Le cause di spiaggiamento per le tartarughe sono tra le più svariate.

«Per la prima volta» spiega Centelleghe «stiamo provando ad applicare un’analisi fatta solo sugli umani per capire se la causa di morte è l’annegamento. Ci sono tante specie morte per una causa che non riusciamo a capire. Se una persona muore annegata si trovano infatti nel suo corpo le tracce delle alghe diotomee, stiamo verificando se avviene così anche nelle tartarughe». Gli affascinanti rettili e i simpatici mammiferi vengono studiati in due modi: da vivi o da morti.

Da vivi, se rimangono feriti, vengono trasportati al Centro di Primo Soccorso Netcem agli Alberoni, come i casi recenti delle tartarughe Luna, Camilla e Olga, liberate in mare dopo essere state curate. Nel caso invece di spiaggiamenti vengono portate a Padova.
«Con la stagione calda in arrivo» spiega Novarini «Noi continueremo a parlare con i pescatori e a sensibilizzare i diportisti che rischiano di falciarle con le eliche se vanno troppo veloci. Poi la plastica, non bisogna buttarla perché può esser scambiata per cibo dalla tartaruga». Oltre alla specie tipica, la Caretta Caretta, sono state trovate in questi anni due specie rare: la tartaruga liuto e la tartaruga verde, entrambe morte. Insomma, con barche, traffico mercantile, pescatori e qualche virus non è facile e anche loro rischiano di stressarsi.
 Stessi rischi per i delfini, il più comune il tursiope. «Ce ne sono tra l’Italia e la Croazia circa cinquemila» spiega Mazzariol «Quest’anno inizierà un progetto con i pescatori, i primi che in mare possono imbattersi in un delfino». Tutti possono nel loro piccolo fare qualcosa, per esempio tenendo il mare pulito e avvertendo il Wwf se ci sono animali in pericolo (348.2686472).

martedì 20 marzo 2018

Raccolta differenziata al via consegna chiavi per le calotte

In vista della raccolta differenziata che comincerà a Pellestrina da domani, gli abitanti che ancora non l’hanno fatto, potranno ritirare le chiavette necessarie per aprire le calotte sui cassonetti del rifiuto secco domani, giovedì 22 e venerdì 23 dalle 10 alle 12. La consegna si terrà nella sede della municipalità di Pellestrina, sestiere Zennari 639. Per ricevere la chiavetta, i cittadini dovranno presentare la lettera già recapitata. In caso di smarrimento, serve avere con sé un documento di identità e l’ultima bolletta pagata della Tari. Da mercoledì 21 marzo debutterà il nuovo metodo di raccolta che prevede l’uso dei cassonetti con calotta per il secco e la raccolta dell’organico. Un sistema già collaudato in tutta la terraferma del Comune di Venezia e al Lido. I risultati, in termini di raccolta differenziata, sono buoni: in terraferma a gennaio scorso è arrivata al 67,30%; al Lido, dove questo sistema è in vigore da 3 anni, è al 62%. In un pieghevole spedito agli abitanti di Pellestrina, conclude Veritas, è stato
illustrato il nuovo metodo di raccolta e fornita qualsiasi altra informazione utile per differenziare i vari rifiuti. Insieme a questo, è stato spedito anche un invito personalizzato per ritirare la chiavetta necessaria ad aprire le calotte sui cassonetti. (e.p.)

venerdì 16 marzo 2018

Raccolta differenziata anche a Pellestrina

Anche Pellestrina sperimenterà la raccolta differenziata dei rifiuti. L’isola era uno degli ultimi luoghi della laguna dove ancora mancavano i cassonetti a calotta con le chiavi, e nelle ultime ore Veritas ha organizzato alcuni incontri con la cittadinanza per spiegare le nuove modalità di impiego e di raccolta delle immondizie. A tutti i nuclei famigliari è stata consegnata la chiave per poter utilizzare i nuovi contenitori a calotta, come da lungo tempo avviene in terraferma. Ai cittadini sono stati anche dati dei piccoli contenitori per l’umido da poter utilizzare in casa. La Municipalità ha messo a disposizione la propria sede per la distribuzione dei materiali e per gli incontri in cui sono stati spiegati i nuovi termini della raccolta. «Siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo avanti» ha detto il presidente municipale, Danny Carella. «Finalmente anche Pellestrina si mette al passo con questo progetto, e comunque noi rimarremo a disposizione della cittadinanza per eventuali problematiche come la richiesta di nuovi contenitori oppure lo spostamento dei cassonetti e delle isole ecologiche, qualora fossero necessarie delle modifiche agli schemi iniziali. I cittadini avranno a disposizione i contenitori per il secco a calotta, per vetro e plastica, carta e naturalmente l’umido. Ora non resta che sperare che le cose possano funzionare bene anche a Pellestrina, fermo restando che in alcune aree permane il problema degli abbandoni di rifiuti ingombranti, come ad esempio
nelle zone limitrofe ai cimiteri. Veritas ha ben spiegato a tutti che esiste il servizio di recupero gratuito a domicilio, ma in molti credono ancora che quei materiali, come mobili o elettrodomestici, sia meglio abbandonarli per strada o nei campi».  
Simone Bianchi

giovedì 15 marzo 2018

La laguna di Venezia "autogrill" per gli uccelli migratori: anche le rare cicogne nere

Lo staff della Lipu di Ca' Roman segnala giorni eccezionali per il misterioso e affascinante migrare delgi uccelli 
 
L'8 marzo è stata una giornata eccezionale di migrazione, per gli uccelli delle oasi protette in laguna di Venezia: un fenomeno osservato dagli esperti ornitologi ed appassionati in queste settimane che precedono la primavera.
Lo segnala lo staff Lipu dell'oasi di Ca' Roman: "La migrazione è fenomeno ancestrale e naturale, porta, per sopravvivere, intere popolazioni animali a spostarsi da un luogo all’altro", spiegamo mostrando le magnifiche foto scattate in questi giorni,, "gli uccelli sono indiscutibilmente i maestri di questo fenomeno, grazie alla loro conformazione e all’evoluzione".
Lo staff tecnico LIPU, in Ca’ Roman, sta svolgendo le consuete attività inerenti il monitoraggio dei flussi nella Riserva.
 "Poiane, falchi di palude, albanelle reali sono i rapaci più facilmente osservabili in questo periodo migratorio", spiegano, "a decine si fermano in volo sopra l’isola per sfruttare le correnti termiche ascensionali che si formano sopra le dune. Nei cieli sopra il mare, infatti, questo fenomeno non si si apprezza con tale intensità".
Parallelamente prosegue il passaggio dei colombacci e, nella zone della pineta, dei passeriformi: tordi, merli, fringuelli e peppole.
 La vera sorpresa è stato il passaggio di due belle e rare cicogne nere: "Questi due uccelli", spiegano, " si sono ritrovati a sfruttare le correnti d’aria sopra Ca’ Roman proprio in contemporanea con le gru , un esemplare di Nibbio Reale e qualche decina di altri rapaci tra poiane e falchi di palude, nel complesso uno spettacolo come poche volte accade".
Nella stessa riserva si possono  contemplare anche tutti quei limicoli, uccelli che rimestano nel fango, che in questi giorni di migrazione sfruttano le risorse di cibo della spiaggia come in un autogrill lungo l’autostrada. In questi giorni nella spiaggia si posso o infatti vedere molti piovanelli tridattili (in viaggio fino al circolo polare artico e oltre) e le elegantissime beccacce di mare.
E’ stato possibile, inoltre, ammirare più di un centinaio di magnifiche gru. Emblema della migrazione, nella loro tipica formazione a V, nel loro lungo viaggio verso l’Europa continentale dove, nelle radure e steppe nordiche, andranno a ritrovare il proprio partner per la stagione riproduttiva, tardo primaverile.
Avendo anch’esse sfruttato le correnti calde ascensionali, hanno a lungo veleggiato, sopra la Riserva, con la loro imponente conformazione alare, prima di proseguire con volo direzionale.

Sigilli a 4 quintali di vongole non depurate

Chioggia. Blitz dei carabinieri nel centro di spedizione di Pellestrina. Erano destinate ai ristoranti 
 
Ancora un importante sequestro di vongole di mare non depurate da parte dei Carabinieri di Chioggia e destinate ai ristoranti locali. La motovedetta “CC 803” , è intervenuta nel corso di controlli finalizzati alla prevenzione e repressione della pesca e commercializzazione di prodotti ittici in violazione alle normative che prevedono l’identificazione e la depurazione delle vongole raccolte e poi immesse nel mercato.

A cadere nella “rete” stavolta è finito un cinquantunenne veneziano, intercettato al centro di spedizione e depurazione molluschi di Pellestrina con 400 chilogrammi di vongole che, attestando il falso, il pescatore aveva dichiarato di averle raccolte in un ambito marino che non richiede un processo di depurazione prima della commercializzazione. In realtà proprio i carabinieri avevano sorpreso il pescatore, il giorno precedente, raccogliere i molluschi in un tratto acqueo che invece rende obbligatorio proprio il processo depurativo. Lo stesso pescatore aveva già immesso una partita pari a 100 chilogrammi delle stesse vongole al mercato ittico di Chioggia, che però sono state immediatamente intercettate e recuperate prima che le stesse fossero vendute. Proprio alcuni giorni fa, durante il processo a seguito degli arresti avvenuti nel 2014 durante l’operazione “Laguna Reset” , che però riguardava la pesca di vongole veraci (caparozzoli), il biologo marino Otello Giovanardi, responsabile dell’Ispra di Chioggia, chiamato a testimoniare in aula, aveva puntualizzato come sia pericoloso per la salute consumare bivalvi raccolti in acque non sicure che però nulla hanno a che

vedere con le vongole di mare trovate nell’imbarcazione del pescatore veneziano e finite nel mirino della motovedetta dei carabinieri. Le vongole sequestrate, che si attestavano su di un valore commerciale di duemila euro, sono state riversate in mare. 
Daniele Zennaro

sabato 3 marzo 2018

Autobus elettrici entro il 2019

Lido sempre più “green”. L’alimentazione potrebbe servire anche ai residenti 
 
E’ un’isola sempre più ‘green’, il Lido che si profila all’orizzonte. Il progetto del trasporto pubblico su gomma totalmente elettrico sarà realtà dal 2019, ma le ricadute positive potrebbero esserci anche in termini di traffico privato, come conferma anche l’assessore comunale al Bilancio e alle Partecipate, Michele Zuin. «Partiamo dal presupposto della volontà del sindaco di concentrare sul Lido la trentina di autobus elettrici che si andranno a sperimentare tra un anno - afferma Zuin - un progetto che permetterà di assicurare ai lidensi meno inquinamento e mezzi più moderni a bordo dei quali circolare. Ma per garantire questo servizio, sia al Lido che a Pellestrina dovranno essere installate varie colonnine di alimentazione elettrica, così da garantire la ricarica ai mezzi pubblici. Calcolando che tra le nostre idee c’è anche quella di riproporre e rilanciare il car sharing tramite Avm, dopo quella che era stata la fase di sperimentazione fatta proprio al Lido ma poi accantonata, ecco che i residenti avrebbero già due valide opportunità di mobilità elettrica e senza inquinamento». Però qui si inserisce un ulteriore passaggio. «Preciso subito, onde evitare polemiche - aggiunge l’assessore Zuin - che non c’è nulla al momento sulla carta e di sicuro, ma visto che sulle due isole verrebbero installate più colonnine di rifornimento elettrico, magari molti lidensi o pellestrinotti che usano l’automobile solo sulle due isole, dovendo cambiare auto in futuro magari potrebbero passare all’elettrico. E a quel punto il livello di inquinamento continuerebbe a scendere in un’ottica di trasporto sempre più ecologico». Le colonnine di ricarica verrebbero messe ovviamente agli estremi del Lido, a Santa Maria Elisabetta e in altri punti cardine del trasporto pubblico per l’isola, così come al terminal del vaporetto per Chioggia, a Pellestrina, dove fa capolinea il mezzo di linea 11 che poi raggiunge su gomma il Lido. «Il
Lido e Pellestrina potrebbero diventare un campo sperimentale ulteriore da cui trarre spunti in favore di tutta la città - conclude Zuin - Ma ripeto, in questa fase il passaggio legato al traffico privato è solo un’idea che potrebbe svilupparsi come nuova opportunità». (s.b.)