lunedì 29 ottobre 2007

Volontari del soccorso, consegnata la nuova ambulanza

 

È stata consegnata ieri mattina, nel piazzale antistante la chiesa di San Pietro Apostolo a San Pietro in Volta, una nuova ambulanza, donata dalla Regione Veneto al gruppo di volontari del soccorso "Giuliano Ghezzo-Isola di Pellestrina ". Molta gente era presente alla cerimonia, perché questo nuovo arrivo per l'isola rappresenta indubbiamente una vittoria.

Non è sconosciuto a nessuno infatti, che l'isola, proprio perché tale, per quanto riguarda i soccorsi, non è al massimo della sicurezza. Esiste un distretto sanitario, che ospita quotidianamente per 12 ore una guardia medica, e per altre 12 ore una guardia notturna. All'interno vi è la postazione del 118, che funziona nelle emergenze; ma, se le emergenze fossero due contemporaneamente, mancherebbero i mezzi (oltre ai medici, che se intervengono è solo per buona volontà, visto che non sono ne' suemisti ne' rianimatori) per far loro fronte.

Quindi, benvenuta alla nuova macchina, attrezzatissima, che va ad aggiungersi ad altri due mezzi, sempre dei volontari, un po' vecchiotti, ma ugualmente utili per l'associazione che, da tempo, fa pure servizio di trasporto in convenzione con l'Ulss e per privati. Nati 14 anni fa, dopo la morte per incidente stradale del diciannovenne isolano Giuliano Ghezzo, che fece emergere in tutta la sua drammaticità il problema soccorsi, dal '93 continuano ad operare in crescendo, e a vigilare sulla loro isola. Attualmente sono una trentina, guidati dal presidente Michele Busetto. E' stato lui ieri, dopo una breve presentazione del gruppo, a ringraziare la Regione per l'attenzione che continua a prestare per Pellestrina .

Dopo la benedizione del mezzo, effettuata da don Pierangelo Lamberti, i genitori di Giuliano, visibilmente commossi, hanno provveduto al taglio del nastro. Tutti i presenti, tra cui il presidente della municipalità dell'estuario Giovanni Gusso e il vicepresidente Angelo Ghezzo, si sono recati poi nei locali del vicino patronato, per un momento conviviale.

Annalisa Busetto

domenica 28 ottobre 2007

In un libro rime, poesie, racconti e memorie di un paese che negli anni è profondamente cambiato

 

Presentato ieri, nella sala dell'Associazione A.C.S.Murazzo, la pubblicazione "Per riva e per marina- Pellestrina raccontata dalle zie" di Giannarosa Vivian. Il libro, edito dall'associazione "StoriAmestre", ripercorre spezzoni di storia dell'isola dagli anni 30 sino ad un ventennio fa, legati dal filo dei ricordi, veri o appresi da racconti, dell'autrice, che qui ha vissuto i suoi primi anni di vita. E sono proprio le zie di lei, con le loro esperienze di vita, con i loro discorsi, con la loro "presenza", il filo conduttore del libro. Pagine che sembrano poesie, intrise di ricordi e di modi di vivere che oramai Pellestrina non conosce più. La Vivian parla degli orti, oggi scomparsi, dei prodotti di questi che scandivano l'arrivo e il passaggio delle stagioni, e che permettevano all'ortolano e alla sua famiglia di vivere. Della pesca, che paradossalmente non era l'attività principale degli isolani, e che non assomiglia assolutamente a quella di oggi. Parla delle tradizioni (queste invece, in buona parte sono sopravissute), come quella di vivere durante l'estate fuori di casa, al fresco delle calli, lavorando di cucito, rammendo o al "balon" (merletto tipico dell'isola), mentre gli uomini cuociono il pesce sul"cain"; della festa e dei preparativi, che iniziavano mesi prima, per celebrare l'Apparizione. Ricorda i soprannomi o detti, perché Pellestrina ha principalmente quattro cognomi, che sono poi quelli dei sestieri: Vianello, Scarpa, Busetto, Zennaro, e i casi di omonimia, erano, e continuano ad essere, all'ordine del giorno. Parla delle diversità, raccontate dalle zie, dei sestieri in "suso" (su, verso Venezia), Scarpa e Zennari, dai Vianelli e Busetti. Tanto formali e "con la puzza sotto il naso" i primi, tanto caciaroni e colorati i secondi. Rispolvera le figure tipiche dell'isola, come l'Amo, conosciutissimo, uomo strano, un po' fuori dalle regole, ma ironico e intelligente, abile nell'improvvisare rime su soggetti che la vita di paese gli forniva continuamente. La Vivian, nella purezza del suo racconto, ha fatto riscoprire profumi ed odori di ricordi, che Pellestrina deve mantenere.

Annalisa Busetto

mercoledì 17 ottobre 2007

Incontro per affrontare il disagio

 

Un progetto di istituto sul disagio, che ha come fine la prevenzione sui comportamenti a rischio nell'età adulta.

In tale progetto, l'istituto comprensivo "Pietro Loredan" di Pellestrina è impegnato e si spende da anni, favorendo attività, incontri e "punti d'ascolto" con personale specializzato; quest'ultimo progetto pilota, che, vista l'importanza e l'efficacia, è stato ora intrapreso da altre scuole del veneziano.

Il presupposto di partenza è la certezza che sia compito della famiglia e della scuola, prime agenzie educative, di individuare le problematiche dei bambini e ragazzi, e dare risposte positive, esempi forti, poiché solo facendo acquisire sicurezza in loro stessi e con un bagaglio di solide esperienze, che si evitano l'insorgere e l'assunzione di comportamenti facili, superficiali e stereotipati.

Il tentativo è quello di sviluppare, armonizzando, le diversità individuali. Un punto di partenza importante per affrontare al meglio il caso.

Per questo motivo, per iniziare tale cammino anche quest'anno, si terrà domani, giovedì 18, alle 17, presso l'aula magna dell'istituto, un incontro, aperto dal titolo "Mens sana in corpore sano", condotto dalla dott.ssa Maria Antonietta Gallo.

Annalisa Busetto

lunedì 15 ottobre 2007

Una scultura per non dimenticare la strage della "Giudecca"

Ieri la cerimonia di commemorazione delle vittime che viaggiavano a bordo della motonave affondata dagli angloamericani

 

Nonostante siano trascorsi oramai 63 anni, Pellestrina ieri si è fermata a ricordare. Un corteo composto da rappresentanti politici veneziani e chioggiotti, da militari, dalle associazioni combattenti, dai familiari delle vittime (che non erano soltanto isolane), dall'Avis, dall'Aido e da cittadini, è partito dalla sede del palazzo comunale, accompagnato dalle musiche della banda "Pellestrina ", per raggiungere la chiesa di Ognissanti, dove è stata celebrata una funzione commemorativa in onore delle vittime della motonave Giudecca. Sessantatre anni dicevamo, era infatti il 13 ottobre 1944, quando la motonave, carica di civili, partita da Chioggia in giorno di mercato, venne bombardata da tre caccia angloamericani proprio all'altezza dell'inizio abitato di Pellestrina , dinnanzi alla Chiesa, dove affondò. Nei ricordi di chi vide, bambini che ora sono anziani, si parla di inferno, con urla, pianti e preghiere che provenivano dal piroscafo distrutto, e furono proprio i pellestrinotti, con la loro umana generosità a portare i primi soccorsi, incuranti del pericolo che potevano correre, visto che gli aerei continuavano a sorvolare quel pezzo di cielo. Fu questo uno degli eventi dell'ultima guerra che più sconvolse e impressionò l'opinione pubblica nazionale, ma Pellestrina e Chioggia pagarono quell'episodio in termine di decine e decine di vite umane. Che ogni anno vengono ricordate, insieme a tutte le vittime innocenti ed attuali, della follia della guerra. Al termine della liturgia, tutti i presenti si sono recati nella piazza antistante la chiesa, dove è stata inaugurata una scultura in bronzo dell'artista Giuseppe Vio, raffigurante l'episodio, posata su un grande masso di pietra d'Istria, donata, per l'occasione, dal Consorzio Venezia Nuova. Poi, una corona d'alloro è stata deposta sul capitello della "Madonna Addolorata", costruito in laguna proprio nel punto in cui affondò il Giudecca, e nel piazzale dinnanzi al cimitero, chiamato "Martiri del Giudecca", nel luogo in cui vennero adagiate le salme trovate e ricomposte per il riconoscimento.

Annalisa Busetto

domenica 14 ottobre 2007

L'Avis di Pellestrina festegga i donatori di sangue

 

(A.B.) Oggi, in concomitanza con le celebrazioni a ricordo dell'affondamento della motonave Giudecca, il gruppo Avis "A.C.S. Murazzo" di Pellestrina organizza, in collaborazione con la Remiera Pellestrina, la Polisportiva Portosecco e il gruppo "Giuliano Ghezzo", la "3. Giornata del donatore di sangue". Il programma prevede il raduno alle 10.15 davanti al municipio, quindi il corteo per la chiesa di Ognissanti. Alle 10.45 l'alzabandiera di fronte al Duomo e, in laguna, il corteo acqueo degli equipaggi partecipanti alla regata, in divisa Avis con alzaremi. Alle 12.30, partenza della regata su mascarete dei ragazzi della scuola media "Loredan", sino alla sede sociale dell'Acs Murazzo dove avverrà il pranzo. Nel pomeriggio la consegna degli attestati e la premiazione dei regatanti.

sabato 13 ottobre 2007

Per non dimenticare

 

Domani, domenica, Pellestrina ricorderà il 63° anniversario dell'affondamento della motonave "Giudecca". Una tragedia che costò la vita a più di settanta vittime innocenti dell'isola, e che continua ad essere ricordata in isola come una delle pagine più dolorose e tristi della storia locale.

Quel giovedì 13 ottobre del 1944, la motonave in partenza da Chioggia alle 12.30, con fermata a Pellestrina e diretta a Venezia, era affollata di gente: isolani, chioggiotti, marinanti, persone della vicina campagna, gente che viaggiava per sbrigare qualche pratica, per trovare dei parenti. Tra centinaia di civili (qualcuno parla di oltre duecento), vi erano anche alcuni soldati tedeschi. All'altezza di Ca' Roman, tre caccia angloamericani iniziarono a sorvolare la motonave credendo che fosse carica di tedeschi, gettando nel panico tutta quella povera gente. Arrivati a Pellestrina , partirono all'impazzata raffiche di mitragliatrice, poi le bombe che trasformarono il Giudecca in un inferno. La violenza delle esplosioni fu terribile: schegge e proiettili arrivarono anche nell'abitato di Ognissanti. La motonave venne devastata, inclinandosi fino ad affondare. La laguna iniziò a tingersi di sangue, tutto intorno solo urla, preghiere, membra e corpi straziati. I primi soccorsi partirono proprio dagli abitanti dell'isola che, incuranti del pericolo, staccarono le loro barchette dalla riva facendo spola sino al Giudecca per cercare di portare aiuto. Era difficile distinguere i morti dai vivi, e parecchia gente, tirata fuori viva, morì nei giorni seguenti a causa delle ferite.

Per ricordare questa tragedia, alle 10.30 di domani partirà un corteo composto da autorità politiche e militari, dal palazzo comunale alla chiesa di Ognissanti dove, alle 11, sarà celebrata la messa solenne. Al termine sarà inaugurata, nel piazzale antistante la chiesa, l'opera in bronzo dell'artista Giuseppe Vio, in memoria dell'episodio.

Annalisa Busetto

venerdì 12 ottobre 2007

Peschereccio rischia di affondare

 PELLESTRINA Intervento in mare degli uomini della Capitaneria di porto di Venezia e Chioggia e dei vigili del fuoco

 Una falla stava provocando l’entrata di molta acqua. Mezzo portato in cantiere

 

In appena due ore gli uomini della Capitaneria di porto sono riusciti a trarre in salvo due persone che si trovavano su un peschereccio che si trovava in seria difficoltà. E l'imbarcazione è stata così portata in un cantiere nautico. L'intervento in questione è avvenuto ieri mattina alle 6.30. Un peschereccio della marineria di Chioggia, con due uomini a bordo, stava imbarcando acqua e c'era anche il concreto rischio che affondasse.

Immediata è scattata la segnalazione. Dalla centrale operativa della Guardia costiera di Venezia, che ha costantemente seguito l'evolversi della situazione, è partita la richiesta d'intervento alla sede di Chioggia. Sul posto, a circa 700 metri dalla costa, in un'area compresa tra Pellestrina e Chioggia, sono così arrivate due motovedette della Capitaneria di Chioggia. Essendo una mattinata di pesca anche altre imbarcazioni che erano uscite in mare hanno in parte collaborato all'operazione di recupero. I due pescatori sono così stati tratti in salvo e sono saliti su un mezzo della Guardia costiera. Pochi istanti dopo il peschereccio è stato trainato verso Chioggia dove poi è stato messo all'interno del cantiere nautico Cimolin. Gli inquirenti, che ricordano come il peschereccio fosse regolare in mare con tanto di autorizzazioni, stanno cercando di capire le cause di questo incidente.

Con ogni probabilità la falla potrebbe essere stata provocata da un colpo andato a finire sullo scafo oppure, in alternativa, dalla rottura di una tubazione interna all'imbarcazione. In ogni caso il tempestivo intervento della Capitaneria di porto e dei vigili del fuoco ha evitato il peggio e il lavoro di recupero si è concluso poco prima delle nove. Nessuna persona è rimasta ferita.

G.P.B.

Ricorrere al Tar del Veneto contro i cantieri del Mose

 

Il Comune non ci ha rinunciato, anzi. Proprio in questi giorni, a Ca' Farsetti, stanno studiando il modo per impugnare davanti al tribunale amministrativo regionale il parere favorevole della commissione di salvaguardia che, il 31 luglio scorso, ha di fatto "sanato" i mega-cantieri per la costruzione dei cassoni del Mose a Pellestrina . Il capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro, non vuole sbilanciarsi troppo: «Stiamo valutando la possibilità di un'azione legale. Non vogliamo fare un ricorso, se poi non ci sono buone possibilità di vincerlo. Ma se ci saranno gli estremi, non c'è ombra di dubbio che procederemo». Le riunioni decisive sono già fissate per la prossima settimana. Il via libera ai contestati cantieri, in salvaguardia, era arrivato a maggioranza: a favore, tra gli altri, aveva votato anche la Soprintendenza; contro ministero dell'Ambiente e Comune. Cacciari, all'indomani della decisione, aveva usato i toni forti: «La decisione della commissione di salvaguardia mi appare semplicemente incomprensibile perché siamo di fronte a un intervento che con assoluta evidenza modifica profondamente e permanentemente lo stato dei luoghi, che doveva essere sottoposto anche a una valutazione di tipo paesaggistico e ambientale. La decisione assunta dalla salvaguardia, che spesso si segnala per il rigoroso, e a volte addirittura "punitivo" ossequio delle norme nei confronti del comune cittadino, rappresenta l'ennesimo atto che intende sanare a posteriori ciò che non era stato autorizzato, né potrebbe risultare sanabile ai sensi delle vigenti leggi. Il Comune è deciso a far valere il proprio punto di vista in ogni sede a tutela anche delle sue specifiche e non surrogabili competenze». Ora, per far valere quelle competenze utilizzando lo strumento del Tar, i tempi stringono. Normalmente il termine è di 60 giorni. Il parere è del 31 luglio, poi c'è stata la sospensione dei termini per tutto agosto e fino al 15 settembre. Quindi il Comune ha ancora un mesetto di tempo per presentare il suo ricorso.

Intanto, sempre sui cantieri del Mose di Pellestrina , si è espresso anche il direttore generale per i beni architettonici e paesaggistici del Ministero, l'ex soprintendente di Venezia, Roberto Cecchi. A chiamare in causa Roma era stata Andreina Zittelli, in qualità di componente del gruppo di lavoro del gabinetto del sindaco, ma anche WWf e Italia Nostra che avevano chiesto la sospensione dei lavori. Ora Cecchi ha risposto con due paginette in cui si riporta una nota del luglio scorso della Soprintendenza di Venezia che, ripercorrendo la procedura, evidenziava tutta una serie di problematiche legate sia all'autorizzazione dei cantieri (la mancanza di una «regolarità paesaggistica», per cui il Magistrato si è rivolto in Regione che ha lasciato «inevase» le richieste, a riguardo, della stessa Soprintendenza), sia ai lavori già realizzati (per l'«interramento», i «tempi», le difficoltà in genere «di ripristino»). E allora il voto a favore del 31 luglio? La nota del ministero continua ricordando che quel parere della Soprintendenza è accompagnato da una serie prescrizioni per il Magistrato: la presentazione di «idonea documentazione» su stato dei luoghi e lavori da realizzare, ma soprattutto di un «piano di ripristino dei luoghi alla situazione corrispondente allo stato prima dell'inizio dei lavori». E Cecchi conclude la sua lettera precisando che la sua direzione «nulla ha da aggiungere rispetto a quanto espresso dalla competente Soprintendenza».

Roberta Brunetti

Nonna Nella festeggia 104 anni

 

(A.B.) Oggi nonna Nella compie 104 anni. Il traguardo, reso ancora più eccezionale dal buono stato di salute fisica e mentale della nonna , è stato raggiunto da Nella Lani (foto), ospite dal 1996 della casa di riposo di proprietà dell'"Opera S.Maria della Carità" a S.Maria del Mare. Un'evento eccezionale, ma non l'unico, visto che nella casa vi sono altre ultracentenarie, tra cui una prossima centoseienne. E come mai quest'alta concentrazione di superanziane? Merito del luogo, incantevole, del clima, della struttura? Forse di tutto un po', ma per nonna Nella , sicuramente un toccasana è la sua serenità e anche, probabilmente, il grande spirito di adattamento che ha caratterizzato la sua lunga vita. Nata a Forano della Chiara, in provincia di Arezzo, dopo una vita un po' vagabonda, con lunghi periodi di residenza in diverse città italiane, al seguito del marito, soltanto dopo la pensione si trasferì in pianta stabile al Lido di Venezia. Oggi, da 11 anni a S.Maria del Mare, è un'ospite molto amata. A festeggiarle le due figlie, i nipoti e i pronipoti, e il personale tutto della casa di riposo.

Messa affondamento motonave

 

Domenica alle 11, nella chiesa Ognissanti di Pellestrina , verrà celebrata una santa messa in suffragio delle vittime dell'affondamento della motonave "Giudecca", avvenuto a seguito di un'incursione aerea il 13 ottobre 1944. Il corteo partirà alle 10.30 dalla sede comunale di Pellestrina . Dopo la cerimonia sarà inaugurata in piazzale Ognissanti l'opera in bronzo dello scultore Giuseppe Vio. Come tutti gli anni verrà effettuata una corsa speciale con partenza alle 9.15 da Riva degli Schiavoni (Monumento Vittorio Emanuele) per Pellestrina .