domenica 29 maggio 2011

Inaugurato il primo agriturismo su base ittica

724-1.jpg Un impianto di preingrasso delle vongole, nostrane e filippine, all'interno delle valli da pesca di S.Maria del Mare, che è anche sede del primo agriturismo ittico della zona. È partito alla grande il Consorzio Servizi Pellestrina; un consorzio composto da una ventina di soci, tutti isolani, escluso il presidente, che oramai lo è diventato d'adozione, Angelo Bianchini. Lo scopo del consorzio è quello di incentivare la pesca, e un turismo ittico, produrre servizi e conseguentemente lavoro. E, le prime cose tangibili realizzate, il centro, e oramai anche l'agriturismo ittico, che già da ieri offre un punto di ristoro, e tra quindici giorni anche la possibilità di pernottare su otto alloggi a disposizione. L'impianto di preingrasso delle vongole, è distribuito su circa 75mila metri quadri di specchio d'acqua, ed è stato creato in collaborazione con la Regione e Veneto Agricoltura. Qui le vongole allo stato embrionale, di circa 2 mm, vengono portate a 12/15 mm, l'ideale per essere seminate. In parallelo, è attivo pure un allevamento sperimentale di anguille, branzini e cefalame. L'agriturismo inoltre, offre i prodotti della valle, con un menù semplice, tradizionale, di pescato che offre la stagione.
      Annalisa Busetto

sabato 28 maggio 2011

Pellestrina, al via la pulizia della spiaggia

L’assessore all’Ambiente lo aveva promesso, e prima dell’inizio ufficiale della stagione balneare sono partiti gli interventi di pulizia della spiaggia di Pellestrina. Alcune ruspe sono infatti al lavoro per rimuovere i grossi tronchi giunti a riva dal mare negli ultimi mesi, dopodiché verranno anche tolti tutti i rifiuti che giacciono sulla sabbia. Un intervento che permetterà all’arenile dell’isola di presentarsi nelle migliori condizioni possibili entro il mese di giugno. Soddisfatto, degli interventi promessi dall’assessore Gianfranco Bettin, si è detto il consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» che nei mesi scorsi aveva sollevato a più riprese questo problema. Ma sul tema della spiaggia di Pellestrina pesa ancora l’impossibilità ad allestire i primi stabilimenti balneari organizzati. Da tre anni la Municipalità è impegnata nel veder riconosciuta questa opportunità. Prima ottenendo la riapertura dell’arenile - previa la dichiarazione di chiusura cantiere da parte del Magistrato alle Acque - poi con la creazione di un Piano degli arenili che ancora non decolla. Il più arrabbiato è Angelo Bianchini, responsabile del Consorzio Pellestrina Servizi. Consorzio che da due anni è pronto a creare spiagge attrezzate su cinque delle diciotto aree disponibili. «Siamo in paziente attesa che qualcuno si sogni almeno di dirci qualcosa - commenta Bianchini - Forse in Comune stanno facendo di tutto per non fare nulla. Pensano di fare bandi da 140mila euro a concessione. Ma chi è che potrà affrontare una spese del genere? Non basterebbero dieci anni ad ammortizzarli. Qui siamo pronti a mettere servizi e ombrelloni, ma non capiamo se ci stanno prendendo in giro oppure no». Intanto rischia ancora una volta di non partire questo progetto di rilancio per l’isola, e il tutto quando da più parti si riconoscevano le difficoltà economiche legate alla crisi della pesca e della cantieristica, vedendo nel turismo una possibile soluzione. (s.b.)

venerdì 27 maggio 2011

Turismo ittico

Oggi alle 19 viene inaugurato a Santa Maria del Mare il primo sito interamente dedicato al turismo ittico sul territorio comunale. A pruoverlo è stato il Consorzio Pellestrina Servizi realizzando, sulla falsariga dei normali agriturismi, «Le valli di Pellestrina». Nell’edificio sono state ricavate otto camere, mentre la sala da pranzo potrà accogliere fino a cinquanta coperti per volta. Si potranno degustare piatti a base di pesce.

Pellestrina, una stagione con spiaggia subito pulita

Per la prima volta, da quando l’arenile di Pellestrina è passato in consegna al Comune, le pulizie della spiaggia sono partite in tempo reale. Un passaggio traumatico quello avvenuto nel marzo 2009, data in cui, Magistrato alle Acque e Consorzio Venezia Nuova, che per una decina d’'anni dopo la realizzazione della grande opera, avevano garantito la pulizia e una serie di servizi, avevano consegnato la spiaggia di Pellestrina al Comune di Venezia. Traumatico perchè avvenuto in un periodo in cui l’amministrazione pubblica era già in sofferenza, quindi con pochi fondi a disposizione. La spiaggia di Pellestrina, lunga sette chilometri, ben il doppio delle spiagge libere del Lido, diventava quindi una spesa «imprevista» e pesante. Le operazioni di pulizia manuale, nel 2009, iniziarono così a luglio inoltrato; l’anno scorso, la pulizia meccanica venne effettuata tra fine giugno e inizio luglio, a stagione balneare già avviata. Quest’anno invece, Veritas, che ha ricevuto l’incarico dal Comune per la manutenzione e la pulizia di tutti gli arenili liberi, ha dato inizio agli interventi una decina di giorni fa. La zona di San Pietro in Volta e Portosecco è già perfettamente pulita, a parte lo spiaggiato quotidiano portato dal mare.
      «Sono estremamente soddisfatto della tempestività dei lavori» commenta il consigliere comunale isolano, Alessandro Scarpa, che insieme ad altri colleghi, nei mesi scorsi, aveva presentato una mozione a riguardo. L’impegno ora passa ai residenti, che devono contribuire a mantenere pulita la zona.
      Annalisa Busetto

giovedì 26 maggio 2011

Sigilli al bordello dei trans

Era gestito da un cameriere di Pellestrina sposato

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1020.jpg   Cameriere dal comportamento irreprensibile durante la settimana, pronto a trasformarsi nel weekend in organizzatore di orge per trans e omosessuali con facoltosi imprenditori del nordest. Nei guai è finito G.V., 48 anni, sposato e incensurato, di Pellestrina: a Portogruaro aveva in uso un appartamento frequentato da insospettabili titolari di aziende di Udine e Treviso per i festini a luce rosse. I carabinieri del Nucleo operativo di Portogruaro, diretti dal maresciallo Gian Marco Geminiani, sono convinti che prendesse denaro per ogni prestazione, sfruttando trans colombiani e brasiliani. Se n’erano accorti gli stessi militari della stazione, con il maresciallo Corrado Mezzavilla, che qualcosa in quell'appartamento non andava. Uno stabile di via Romagna, non lontano dalla chiesa parrocchiale della Beata Maria Vergine, affittato al cameriere di viale Trieste al veneziano, che operava lì da mesi. Gli incontri avvenivano dalla scorsa estate, tanto che i carabinieri hanno deciso di verificare quello strano andirivieni di persone che entravano e uscivano dall'appartamento soprattutto nelle ore tarde.
      All'inizio gli investigatori, coordinati dal pm Giovanni Zorzi, pensavano che quella dimora fosse una delle tante che nelle città del Nordest vengono usate da donne in cerca di facile denaro. Ma dopo lunghi appostamenti hanno scoperto che nel fine settimana vi arrivava il cameriere veneziano. Da ottobre i militari lo hanno tenuto sotto controllo scoprendo così che era anche l'autore di diversi annunci hard pubblicati sui giornali economici «Aladino», «Città Nostra» e «Affare fatto», nei quali lasciava il proprio contatto. Non solo, perché il quarantottenne si occupava anche di acquistare gadget e altri oggetti nei sexy-shop della zona. Infine si prodigava di effettuare ricariche telefoniche per fissare gli appuntamenti, soprattutto al cellulare di B.A., trentacinquenne trans di origini colombiane, trovato ieri mattina nell'appartamento di via Romagna. Per ricostruire l'intera vicenda i carabinieri hanno fermato decine di clienti negli ultimi mesi, molti dei quali imprenditori di Udine e Treviso che, pur di rimanere anonimi, hanno raccontato ogni particolare di ciò che avveniva. Così ieri mattina poco dopo le 9 i carabinieri sono arrivati nel condominio e hanno posto i sigilli all'appartamento. Per il cameriere di Pellestrina e per l'amico colombiano è scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione. Ora sono in corso altre indagini per fare piena chiarezza sulla doppia vita del veneziano. Pare infatti che la vicenda giudiziaria porti a Treviso, dove ci sarebbe un altro appartamento.

martedì 24 maggio 2011

In spiaggia invasione di meduse

Allarme tra i residenti per l’imprevisto incremento segnalato nel fine settimana
 «Erano parecchie, forse di specie diverse». Il caso provocato dall’aumento della temperatura

736.jpg 734-1.jpg  Una domenica estiva; caldo e solleone. Di conseguenza la spiaggia dell'isola è stata presa d'assalto dai residenti e da numerosi turisti. Peccato che il primo bagno della stagione, per qualcuno sia stato rovinato dalla presenza di numerose meduse.
      Sono state molte infatti le segnalazioni relative alla loro presenza, non lungo tutta la spiaggia, che è di circa 8 km, ma in alcune zone.
      A Dei Botta, località di S.Pietro in Volta, sia in mare che spiaggiate, a La Mara, e in alcuni tratti anche a Pellestrina. Un fenomeno inusuale a maggio, presente a volte, nei mesi più caldi dell'anno, luglio ed agosto. Ma il caldo torrido di questi giorni ha anticipato il problema, facendole proliferare, anche se la presenza delle meduse è aumentata a causa di vari fattori; per i concimi che dai campi coltivati finiscono in mare, e costituiscono l'alimento ideale per fitoplancton e zooplancton, il loro cibo preferito, e anche, e soprattutto, per la pesca indiscriminata, che fa sparire intere colonie di pesci, loro predatori naturali.
      «Stavamo facendo il bagno con i nostri bambini - racconta G.V. - e sono stati loro ad accorgersi della loro presenza. Erano parecchie, e sembravano anche di specie diverse. Ho riconosciuto quella che viene chiamata la "caravella portioghese", piccolina, ma con lunghi tentacoli, che "pungono". Ho fatto subito risalire i bambini. Anche alcuni miei amici, in spiaggia in zone diverse, mi hanno confermato la cosa». «Non era propriamente un'invasione - ha commentato un altro bagnante - ma erano parecchie. Soprattutto è il periodo che lascia perplessi». Il problema è che l'eventuale impatto con le meduse, può risultare pericoloso; oltre al bruciore immediato che comunemente provocano, bisogna mettere in conto, tachicardia, sudorazione accentata, spasmi muscolari e qualche difficoltà respiratoria. A volte è necessario l’intervento del medico.
      Annalisa Busetto

Monta la protesta degli alluvionati

A dieci mesi dalle devastazioni subite per la tromba d’aria, a Pellestrina rimborsi e sistemazione dei danni appaiono ancora in alto mare, e monta la protesta degli abitanti. I cittadini dell’isola hanno deciso di fare fronte comune e affrontare i responsabili della Municipalità e del Comune per aveeral più presti chiarimenti sulla situazione degli ultimi lavori e sui rimborsi ancora da elargire.
 «Il problema del palasport - dicono dai comitati dei cittadini dell’isola - era ben conosciuto: il tetto della struttura ha subito tre scoperchiamenti in pochi anni, e un solo anno di uso continuativo da quando è stato costruito». Dopo la tromba d’aria e l’ennesimo scoperchiamento, la soluzione adottata è stata quella di posizionare sul tetto un semplice telo, «E’ subito volato via - dicono gli abitanti della zona - ed ora dentro il palazzetto piove regolarmente e in certi punti ci sono pozzanghere fino a cinque centimetri d’acqua». Per quanto riguarda i rimborsi, invece, l’iter prosegue con estenuante lentezza. «I fondi per la tromba d’aria - spiega il vicepresidente della Municipalità Andrea Bodi - sono stati resi disponibili, ed ora si sta effettuando la valutazione dei singoli casi presentati per effettuare gli eventuali rimborsi ad ogni richiedente». La risposta ufficiale non placa però gli animi di chi è in attesa da troppo tempo e nei prossimi giorni gli abitanti dell’isola presenteranno una formale richiesta di chiarimenti sui modi e tempi dell’erogazione dei fondi al Consiglio Comunale. (ma.to.)

domenica 22 maggio 2011

Oasi aperte con la Lipu e il Wwf

(L.M.) Oasi aperte oggi domenica al Lido e Cà Roman a Pellestrina con Lipu e Wwf. L'oasi Wwf dune degli Alberoni al Lido partecipa infatti alla festa nazionale delle Oasi Wwf. Il programma prevede alle 9.30 l'apertura della giornata, poi, dalle 10.30, una caccia al tesoro tra le dune per genitori e figli, a seguire, intorno alle 11, la visita guidata dal tema "Come si formano le dune". Nel pomeriggio, dalle 15, altra visita guidata, passeggiando nella pineta alla scoperta delle zone umide. Il ritrovo per tutti gli appuntamenti è nel piazzale antistante lo stabilimento Bagni Alberoni. La Lipu a Cà Roman, invece, ha organizzato sempre per oggi una gita in barca in occasione della giornata mondiale della biodiversità. Si partirà dalle Conche alle 8 per arrivare alle 9.30 a Pellestrina-cimitero ed imbarcare le persone provenienti da Venezia. Da qui inizierà il viaggio vero e proprio che porterà sino a Cason Zappa, poi alle Casse di Colmata dove è prevista anche una sosta per il pranzo. Il ritorno alle Conche avverrà verso le 17.

sabato 21 maggio 2011

Edifici inagibili da 10 mesi

Dopo la tromba d’aria nessun intervento

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Sono trascorsi oramai dieci mesi, da quando una terribile e paurosa tromba d'aria ha devastato l'isola, danneggiandola significativamente. I lavori di ristrutturazione iniziarono praticamente subito, ed oggi è tutto a posto. Unico ricordo di quella terribile giornata, la mancata erogazione dei soldi promessi, e la mancata ristrutturazione degli edifici pubblici. Lì tutto è rimasto come quel 27 luglio sera. Nella ex scuola Goldoni, nel lato sud-ovest, da quel giorno mancano le finestre e le controfinestre, per cui la pioggia è libera di entrare e distruggere, tant'è che il muro esterno, trasuda acqua. Il tetto è per metà scoperto, e tutte le tegole sono ancora in bilico. L'edificio è occupato per tutto il piano terra, da associazioni, museo e medico. Un'ala del piano superiore continua ad essere occupata dalla Protezione Civile, comunque con seri danni, l'altra ala, è stata lasciata libera dai gruppi che la frequentavano, perché inagibile. Il palazzetto dello sport, la cui storia, risaputa, vanta tre scoperchiamenti nel giro di cinque anni, e un solo anno di attività in oltre 10 anni trascorsi tra costruzione e riparazioni, è ancora scoperchiato. Subito dopo il disastro, sul tetto venne posizionato un telo, che con il primo vento (e l'esperienza doveva insegnare che ciò era inadeguato) è volato. Oggi, quando piove, all'interno del palazzetto vi sono oltre 10 cm di acqua. «Un disastro e una vergogna» commenta Alberta Busetto, professionista isolana "Una cosa pubblica, che tutti abbiamo contribuito a pagare, e che è di proprietà di tutti, è stata lasciata nell'incuria più totale. Se appena avvenuto, il danno era 100, ora è sicuramente più del doppio". «Un comune che non ha rispetto per i suoi beni» afferma Mariateresa Vianello «e conseguentemente per i suoi cittadini. Il palazzetto era divenuto un importante centro di aggregazione, dove transitavano ogni giorno un centinaio di persone tra adulti, bambini e ragazzi. Ora, sono tutti incastrati nelle piccole palestre scolastiche, e lui, continua a rimanere lì, sempre più distrutto e sempre più sinistro». 

venerdì 20 maggio 2011

Gira con pistola clandestina, arrestato

Gira per Pellestrina mostrando una pistola e i carabinieri lo arrestano quando rientra a Marghera perché della pistola non si conosce la provenienza, dunque in termini tecnici è «clandestina». In manette è finito Luciano Bonafini, 63 anni, pregiudicato del posto con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona: oltre alla pistola i carabinieri gli hanno trovato anche 12 cartucce. Tutto ha inizio quando i carabinieri della stazione di Pellestrina ricevono diverse segnalazioni da parte di cittadini che li avvisano della presenza sull’isola di un uomo di Marghera che girava vantandosi di avere in tasca una pistola e mostrandone la sagoma. I carabinieri dell’isola segnalavano l’accaduto ai colleghi di Marghera. Ben presto gli uomini del maresciallo Valenti individuano il sospetto: si tratta di una loro vecchia conoscenza, tossicodipendente, pluripregiudicato in cura saltuaria in una comunità di Pellestrina. I militari si sono messi a cercarlo nei pressi della sua abitazione in via Correnti. Verso le 13 di due giorni fa il maresciallo Valenti intercettava in via Beccaria l’uomo e con gli accorgimenti del caso fermava e bloccava Luciano Bonafini, il quale candidamente spiegava di avere in tasca una pistola, trovata sulla spiaggia. L’arma, in perfetto stato d’uso, oliata e senza un granello di sabbia, è una Zastava 6.35. Si tratta di una pistola di fabbricazione serba, di piccole dimensioni, facile da nascondere. Trovate anche 12 cartucce. È stato arrestato per porto e detenzione di arma da sparo clandestina. (c.m.)

Girava per strada con una pistola in tasca: arrestato

Sessantaseienne pluripregiudicato fermato dai carabinieri lungo via Beccaria con un’arma "clandestina"

840.jpg Si vantava di possedere una pistola e di portala sempre con sé. È finito in manette con l’accusa di porto e detenzione di arma da sparo clandestina.
      A mettere sull’avviso i carabinieri il fatto che il protagonista della vicenda fosse un tossicodipendente, pluripregiudicato, in cura nella comunità di recupero di Pellestrina. Ed era proprio con gli altri ospiti della struttura che. B.L. classe 1948, residente a Marghera, continuava a fare il gradasso. La conferma che non si trattava di un innocui millantatore, ieri, quando i militari della stazione della città Giardino, allertata dai colleghi dell’isola, hanno intercettato l’uomo lungo via Beccaria, mentre stava rientrando nella propria abitazione situata in via Correnti. Era l’una di pomeriggio. A fermarlo lo stesso comandante non prima di aver adottato tutti gli accorgimenti necessari a tutelare sia i suoi sottoposti che i passanti.
      Il 66enne, fortunatamente, non ha opposto resistenza e nemmeno si è lasciato andare a gesti inconsulti. Già perché la semiautomatica ce l’aveva davvero: «Ce l’ho in tasca» ha ammesso candidamente estraendola come se nulla fosse. Si tratta di una calibro 6.35 "Zastava" in dotazione all’esercito serbo con tanto di caricatore da 12 proiettili integro e perfettamente funzionante, che le ridotte dimensioni consentono di occultare molto facilmente. «L’ho trovata sulla spiaggia a Pellestrina» si sarebbe giustificato l’arrestato. La matricola non è abrasa ma il numero corrispondete non è presente nel registro nazionale delle armi. Posta sotto sequestro verrà affidata alle perizie balistiche dei Ris di Parma per verificarne la provenienza e soprattutto per stabilire se sia stata utilizzata in qualche conflitto a fuoco. (m.and.)

giovedì 19 maggio 2011

Sagra di S. Antonio - 2011

PROGRAMMA DELLA SAGRA DI SANT'ANTONIO -
PELLESTRINA
4 - 13 GIUGNO 2011
 rinviata alla prossima settimana (dal 16 al 19 giugno) causa maltempo


SABATO 4 GIUGNO
18:00 Apertura della Mostra in sala murazzo
"UNA PARTITA LUNGA CENT'ANNI - U.S. PELLESTRINA DON OLINTO MARELLA"

LUNEDI' 6 GIUGNO
21:00 PRETI VS COMITATO
Rivincita partita di calcio amichevole presso il campo parrocchiale

MERCOLEDI' 8 GIUGNO
21:00 Dimostrazione di Karate in occasione dei 100 anni dell'U.S. Pellestrina Don Olinto Marella

GIOVEDI' 9 GIUGNO
21:00 Concerto delle Bande dell'Isola di Pellestrina in occasione dei 100 anni dell'U.S. Pellestrina Don Olinto Marella
22:30 Danza del ventre

VENERDI' 10 GIUGNO
21:30 Da Zelig "PAOLO MIGONE" e il rumorista ALBERTO CAIAZZA
Spettacolo gratuito con cena "fronte palco" a menù fisso su prenotazione

SABATO 11 GIUGNO
21:00 Serata danzante con "OMAR LAMBERTINI"

DOMENICA 12 GIUGNO
11:00 S. Messa nella Solennità di Pentecoste
21:00 Serata danzante con "CRISTINA ROCCA"
23:30 Lotteria
24:00 Sorpresa finale

LUNEDI' 13 GIUGNO
18:00 S. Messa nella solennità di S. Antonio di Padova e processione verso Piovini
20:00 CON-DIVIDERE CON GUSTO - cena comunitaria


Il chiosco aprirà il giorno giovedì 9, mentre la cucina sarà funzionante a partire da Venerdì 10

mercoledì 18 maggio 2011

Maxi sequestro di cozze fuorilegge

Una tonnellata e mezza di cozze sotto sequestro. E’ accaduto a Pellestrina, nel corso di un’operazione dei carabinieri della stazione dell’isola finalizzata alla prevenzione ed alla repressione della pesca e commercializzazione abusiva di mitili di dubbia provenienza.
 Ispezionando l’area di un centro di stabulazione, i militari si sono accorti della presenza in banchina di quarantotto ceste colme a dismisura di cozze da vagliare. Per nascondere il contenuto, le ceste erano state coperte con una pila di bancali in legno. Ma non a sufficienza, evidentemente.
 I carabinieri di Pellestrina hanno quindi interrogato i responsabili del centro di stabulazione, i quali però non sono stati in grado grado di fornire nessuna documentazione che facesse risalire alla reale provenienza delle cozze. Complessivamente, si trattava di oltre una tonnellata e mezza di mitili «fuorilegge».
 Le indagini dei militari dell’isola continuano per accertare da dove venissero le cozze che, nel frattempo, sono state rigettate in acqua.

Sequestrati 1.500 chili di cozze

I carabinieri notano 48 ceste sospette davanti al centro di stabulazione Talian
 Non avevano la documentazione sulla "tracciabilità", la ditta è stata multata con 1.500 euro

 Le avevano lasciate sulla banchina, a fianco del lungolaguna: 48 ceste stracolme di cozze, nascoste, alla bell’e meglio, dietro a una pila di bancali. Ma quello strano rifornimento, proprio davanti al centro di stabulazione "Talian srl", non è passato inosservato ai carabinieri di Pellestrina che hanno deciso di procedere a un controllo. E hanno avuto ragione: quelle cozze, infatti, non avevano le carte in regola! Nessuno del centro di stabulazione è stato in grado di fornire i documenti per risalire alla "tracciabilità" del prodotto, requisito obbligatorio, a tutela della sicurezza del consumatore. Così le 48 ceste - per un totale di circa una tonnellata e mezza di cozze - sono state sequestrate. E visto che i mitili erano ancora vivi, i carabinieri li hanno fatti subito rigettare in laguna. Il passo successivo, per i militari, sarà ora multare il legale rappresentante del centro di stabulazione: 1.500 euro previsti per chi non rispetta le regole sulla rintracciabilità. Nemmeno troppo...
      Il problema della pesca abusiva, si sa, è molto sentito in laguna, dove scorazzano soprattutto i barchini dei vongolari. Il peggio è che questi abusivi vanno a pescare nelle zone più inquinate delle laguna, dove i molluschi assorbono sostanze pericolose per la salute dell’uomo. Ecco l’importanza della "rintracciabilità" che dovrebbe garantire il consumatore sull’origine del prodotto: da chi l’ha pescato, a chi si è occupato della stabulazione. Una rete di regole, però, che ha molte falle, come hanno riscontrato, per l’ennesima volta, i carabinieri a Pellestrina. (r. br.)

giovedì 12 maggio 2011

Strade ancora pozzanghere

Un’interrogazione al Comune chiede il ripristino della viabilità nella strada da Pellestrina per Ca’ Roman in Zona Pastorello. La situazione, già monitorata in un precedente sopralluogo il 28 febbraio compiuto dall’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni assieme a rappresentanti e tecnici di Ca’ Farsetti e dell’isola, riguarda la strada che dalla zona del cimitero di Pellestrina prosegue verso l’oasi di Ca’ Roman.
 Come si vede chiaramente dalle foto allegate alla documentazione presentata all’Assessore Maggioni e scattate in questi lunghi mesi di disagi soprattutto quando piove, la strada di Zona Pastorello è in condizioni del tutto inadatte al traffico veicolare e pedonale.
 In caso di pioggia, poi, il terreno non riesce a smaltire l’acqua che si ferma a formare pozzanghere profonde e pericolose, tali da impedire del tutto il transito di pedoni e autovetture.
 «Abbiamo sollecitato la richiesta - dice Alessandro Scarpa, consigliere comunale di Pellestrina che ha presentato la documentazione - perchè la strada, nonostante non sia una un’arteria principale, è molto frequentata. C’è infatti l’abitudine pomeridiana, specie per gli abitanti più anziani dell’isola, di passeggiare in quel tratto di strada sterrata per andare a prender un poco di sole a Ca’ Roman. Le condizioni della strada comportano gravi rischi ai visitatori, e per questo ne chiediamo un pronto ripristino».
 La documentazione e la richiesta sono già state inviate all’Assessore Maggioni, che ha assicurato un suo pronto interessamento al caso per una rapida soluzione perchè gli abitanti di Pelelstrina davvero non ne possono più. (ma.to.)

domenica 8 maggio 2011

Actv, fermata delle scuole spostata a Pellestrina vinta la battaglia

L’isola di Pellestrina ha vinto una sua prima battaglia sul fronte del trasporto pubblico. Verrà infatti arretrata di quindici metri la fermata Actv che serve le scuole. Il problema era stato sollevato alcune settimane fa dal consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» della Lista Brunetta. Il consigliere aveva denunciato i gravi rischi per i bambini, costretti ad attendere l’autobus di linea 11 stando praticamente a bordo strada sotto il monton dei Murazzi in sestiere Zennari. Una situazione di pericolo, inconcepibile secondo Scarpa, visto il rischio che i piccoli alunni possano anche essere investiti non essendoci spazi di sicurezza. «La fermata verrà arretrata di quindici metri per realizzare una pensilina con margini di sicurezza - dice Scarpa - Per fortuna con Municipalità e Comune siamo riusciti a raggiungere questo risultato. Ora l’autobus si fermerà davanti agli uffici postali, e tutto sarà più sicuro». A Pellestrina da anni si discute sulla pericolosità delle fermate dell’autobus. Un po’ alla volta si stanno trovando soluzioni adeguate a ciascuna di essa. Lungo Strada comunale dei Murazzi c’era l’impossibilità di inserire pensiline. (s.b.)

giovedì 5 maggio 2011

Un terreno comunale attrezzato al posto dei magazzini abusivi

La Municipalità ha trovato una soluzione all’abbattimento ordinato dal Comune per i casoni che i pescatori hanno costruito nei giardini delle loro abitazioni per ricoverare attrezzature e reti. Si tratta di un’area di proprietà comunale che si trova tra Pellestrina e San Pietro in Volta. Novemila metri quadrati, attualmente inutilizzati, che potrebbero risolvere i problemi di tutti i pescatori dell’isola, realizzandovi sopra dei prefabbricati. «Negli ultimi 60-70 anni, decine di pescatori amatoriali o professionisti si erano costruiti queste piccole casette per mettere al riparo attrezzature che possono avere anche un elevato valore - spiega Giorgio Vianello, presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina - Strutture poco ingombranti ma funzionali, realizzate in aree private e non pubbliche. Ora che il Comune ne ordina l’abbattimento, per molti pescatori il problema è reale. Crediamo che quel terreno possa risolvere le criticità, e siamo pronti a sottoporre la proposta all’Amministrazione. Solo in questo modo si potranno evitare nuovi disagi a una categoria che già sta soffrendo la crisi della pesca». (s.b.)

mercoledì 4 maggio 2011

L’isola ricorda Federico Ballarin «Un uomo molto generoso»

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Profondo cordoglio a Pellestrina per la morte di Federico Ballarin, detto «Canaro», il pescatore di 46 anni stroncato da un infarto mentre stava tornando a casa in scooter. «Era una persona d'oro - racconta commosso il suo migliore amico, Massimo Ghezzo, autista dell'Actv - lo avevo visto pochi giorni fa, era passato a salutarmi a casa. Era un uomo generoso, è sempre stato pescatore e si faceva in quattro per gli altri. Ci mancherà moltissimo». Per i funerali (inzialmente fissati per domani alle 10.30 a San Pietro) la famiglia è in attesa del nulla osta da parte della Procura.

martedì 3 maggio 2011

Pellestrina: raccolta di firme per l’11

«No all’allungamento dei tempi di percorrenza per l’autobus di linea 11 che collega Pellestrina al Lido e viceversa». I residenti di Pellestrina protestano, dopo la ventilata ipotesi di permettere alla linea 11 di fermare, anche solo per far scendere i passeggeri, sia nella tratta compresa tra Malamocco e Alberoni sia al Faro Rocchetta. Attualmente, quando parte dal capolinea lidense del Gran Viale, la linea 11 può solo imbarcare passeggeri finché non raggiunge Pellestrina. Ciò per favorire i pedolari di quest’ultima isola, riducendo i tempi di percorrenza attorno ai 45 minuti. Un mese fa, tuttavia, in commissione consiliare a Ca’ Farsetti, si è discusso della possibilità che Actv cambi qualcosa, replicando per la linea 11 quanto già fa la linea A, tra Malamocco e Alberoni. «Forse un’ipotesi che nasce dalla volontà di Actv di tagliare servizi anche al Lido - dice Alessandro Scarpa “Marta”, consigliere comunale della Lista Brunetta - In merito a questo presenterò un’interpellanza, perchè non si possono continuare a penalizzare gli abitanti di Pellestrina, soprattutto quelli pendolari, col rischio di allungare il viaggio di un quarto d’ora». Sull’isola è così partita una raccolta firme, in queste ultime ore e, visti i disagi già vissuti nei mesi scorsi tra sciopero «bianco» degli autisti e mezzi pieni anche di turisti provenienti da Chioggia, la risposta della cittadinanza potrebbe essere massiccia, come già avvenuto in altre occasioni in cui s’è toccato il tasto dei trasporti. 
Simone Bianchi

Pescatore muore in sella alla moto

È morto due ore dopo il ricovero all’ospedale di Padova Federico Ballarin, 46 anni, rimasto vittima di un malore, mentre in sella alla sua moto percorreva via Murazzi domenica verso le 19. L’uomo, che soffriva di problemi cardiaci, lascia la moglie cubana e un bambino di 2 anni. Il fratello era morto, cinque anni fa, in un incidente di lavoro al cantiere Menetto.
 Non è ancora chiaro se l’uomo, un pescatore, è morto in seguito alla caduta o per un infarto. Anche se questa ultima ipotesi in questo momento è la più credibile, visto che sull’asfalto della strada non ci sono segni di frenata e sul terreno di contenimento della diga non ci sono segni di un impatto che possa giustificare la morte di Ballarin. Nessuno ha visto con precisione l’incidente. Sono circa le 19 di domenica quando un passante, transitando lungo via Murazzi, all’altezza della zona denominata Belvedere, nota a terra uno scooter e un uomo. Si ferma, nota che il ferito è privo di sensi. Dà l’allarme. Vengono allertati i carabinieri di Pellestrina e i sanitari del Suem. Quando i medici lo raccolgono ha il cuore già fermo. Ma l’ostinazione dei sanitari consente di farlo ripartire. Nel frattempo era partito da Padova l’elicottero del 118. Il mezzo carica l’infartuato al campo sportivo, Ballarin muore poco dopo, mentre l’elicottero è ancora in volo verso la città del Santo. Da quando è stato possibile capire, Ballarin mentre percorreva via Murazzi da Santa Maria del Mare verso San Piero in Volta deve avere avuto un malore in corrispondenza di carrizada Belvedere. Forse, cercando un appoggio per fermarsi si è spostato dall’altra parte della carreggiata e ha appoggiato il piede sugli scalini dell’accesso alla spiaggia. Lì è caduto assieme al suo scooter Mbk 150. Sposato con Dalaite, cittadina cubana, lascia un figlio di poco più di 2 anni. Racconta la madre Lavinia: «Stava tornando a casa dopo aver acceso le lampare per la pesca delle seppi. Era una persona straordinaria, buona e tutti gli volevano bene», ricorda la donna con le parole soffocate in gola dal dolore. «Poco prima dell’incidente aveva chiamato la moglie al cellulare dicenole che stava tornando a casa. Ora ho perso entrambi i figli». Daniele Ballarin, l’altro figlio, era morto bruciato in un incidente sul lavoro al cantiere Menetto di Pellestrina. «Dopo la morte di Daniele, quando è nato il piccolo ha voluto mettera al figlio il nome del fratello. E mi diceva sempre: mamma vedi ti hanno tolto un Daniele e te ne hanno dato uno di piccolo. Adorava suo figlio». 
Carlo Mion

Malore in scooter, cade e muore

Un pescatore di 46 anni, Federico Ballarin, è deceduto a San Pietro in Volta
 Era appena sceso dal ferry boat quando è sbandato. Sul posto l’elisoccorso giunto da Padova

 I primi sintomi del malore li aveva accusati sul ferry boat di linea 11 che dagli Alberoni lo stava riportando a Santa Maria del Mare. È salito ugualmente sul suo scooter e ha cercato di arrivare a casa, ma, dopo cento metri, ha perso il controllo del mezzo, è sbandato e si è accasciato al suolo. Tragedia, domenica pomeriggio a Pellestrina.
      È morto così Federico Ballarin, detto «Canaro», 46 anni, pescatore del luogo. Ballarin stava rincasando ed è morto vicino alla sua abitazione. Poco dopo le 18.30, Ballarin ha perso il controllo del motorino, a San Pietro in Volta, all'altezza della fermata Actv denominata «dei Botta» e si è accasciato al suolo, mentre il mezzo andava a schiantarsi poco distante. L'uomo, che abitava in via «Case nuove» 323/L aveva da poco superato il curvone di Santa Maria del Mare ed era vicino alla carizzada Belvedere.
      Immediato è stato dato l’allarme: è stato allertato anche l'elicottero che è arrivato da Padova. I sanitari, per due volte, hanno tentato la rianimazione, inizialmente il pescatore pareva essersi ripreso, ma poi il decesso è arrivato durante il trasporto in ospedale. Sul posto carabinieri e la Protezione civile di Pellestrina. Federico aveva già perso, nel 2006, il fratello Daniele, morto a 36 anni, per un tragico incidente sul lavoro nel cantiere Menetto. Daniele stava effettuando un intervento di saldatura sul serbatoio di una imbarcazione quando, all'improvviso, una scintilla è andata su un residuo di combustibile che era rimasto all'interno del contenitore. Ci fu un'esplosione violentissima con l'elicottero venne trasportato al centro grandi ustionati dell'ospedale di Padova, dove gli vennero riscontrate ustioni diffuse in circa l'ottanta per cento del corpo e dove poi morì, dopo circa 5 mesi di ricovero.
      Ora, per la famiglia, un nuovo, immenso dolore. Federico lascia la moglie Dalaity, sposata recentemente e conosciuta, in uno dei suoi tanti viaggi a Cuba, oltre ad un figlio, Daniele di appena 2 anni e mezzo, cui aveva dato, appunto, lo stesso nome del fratello.
      Tutta l'isola si è stretta attorno ai genitori di Federico Ballarin Lavinia e Sergio.
      I funerali saranno celebrati giovedì alle 10.30 nella chiesa di San Pietro Apostolo, a S.Pietro in Volta.
      Lorenzo Mayer    
      Annalisa Busetto