martedì 29 marzo 2016

«Arenile eroso, ora urge il ripascimento»

L'arenile di Pellestrina è a forte rischio a causa della massiccia erosione subita nel corso degli ultimi anni, ma pure alcuni tratti di quello lidense risentono della situazione che va progredendo. Una questione che Municipalità e concessionari balneari vanno ripetendo da tempo, e il delegato alle Attività produttive e sviluppo turistico ha chiesto un intervento deciso da parte del Comune. «Alla riunione tenutasi in Regione non c'era nessun rappresentante di Ca' Farsetti, quando invece abbiamo parecchi problemi da risolvere», sottolinea Nicolò Reither. «In commissione si parlava proprio di ripascimento, e specie a Pellestrina la spiaggia in certi tratti sta sparendo. Soprattutto il Comune non ha ancora approvato i nuovi piani per gli arenili delle due isole, e senza progettazione non si può poi sperare di avere fondi da parte della Regione per arrivare al ripascimento». A Pellestrina, specie dietro il centro abitato, il mare ha eroso negli anni decine di metri di spiaggia, e ormai lambisce lo storico murazzo eretto per proteggere le case nel secolo scorso. Il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova avevano lavorato anni per costruire la spiaggia e i nuovi pennelli, ma l'ultimo quinquennio è stato devastante con le mareggiate.
Sin dal 2011 ci sono stati imprenditori che si sono fatti avanti per aprire i primi stabilimenti organizzati a Pellestrina, ma non ci sono riusciti. «Se si vuole rilanciare l'isola possono essere utili pure quelli», conclude Reither,
«ma c'è da chiedersi se questo problema e quello del ripascimento qualcuno lo voglia risolvere al Lido e a Pellestrina. Deve essere approvato il Piano degli arenili una volta per tutte, per capire anche cosa poter fare nei prossimi anni per il rilancio economico delle due isole». (s.b.)

giovedì 24 marzo 2016

Pellestrina, la Regione vende l’ex ospedale

La struttura è stata valutata 3,1 milioni di euro. Il ricavato sarà utilizzato dall’Asl 12 

 La Regione vende l’ex ospedale di Pellestrina, ormai chiuso da circa venticinque anni e in stato di degrado sempre più avanzato con i suoi cinque fabbricati.
Una delibera di giunta a Palazzo Balbi ha dato di fatto il via libera all’asta pubblica per la vendita, dopo l’autorizzazione richiesta dal direttore generale dell’Asl 12 Giuseppe Dal Ben. Già redatta anche la perizia di stima per l’immobile, ipotizzando la destinazione residenziale come quella più probabile e meno rischiosa per un eventuale imprenditore interessato a investire e fissando quindi un valore per tutto il complesso di circa 3 milioni e 100 mila euro.
Il ricavato dalla vendita sarà utilizzato dall’azienda sanitaria veneziana per investimenti in edilizia, impiantistica e per l’acquisto di apparecchiature mediche.
L'ex ospedale di Pellestrina è situato nel centralissimo sestiere Scarpa dell’isola e attende da tempo un restauro. A chiedere un intervento al Comune era stato in passato il consigliere Alessandro Scarpa Marta puntando alla bonifica dell'area verde antistante e alla destinazione d'uso in favore di residenti e associazioni.
«Gran parte dello stabile è abbandonato e la vecchia area verde si è trasformata con il tempo quasi in una selva» scriveva a suo tempo il consigliere comunale «Solo una piccola porzione dell'edificio è utilizzata dal distretto sanitario e vi sono alcuni ambulatori».
Si puntava quindi piuttosto a realizzare negli spazi dismessi dell’ex ospedale nuovi luoghi di aggregazione che non abbondano nell’isola. Ma l’Asl - come sta facendo con buona parte del suo patrimonio immobiliare - punta in questo momento soprattutto a realizzare, per ricavare così nuove risorse per le sue attività. Il restauro dell’ex ospedale si presenta costoso,
anche per il suo stato di degrado e la necessità anche di bonifiche. Si punta perciò a trovare un investitore che, come avvenuto per altre isole della laguna, pensi evidentemente a un possibile riutilizzo residenziale a fini turistici degli spazi dell’ex nosocomio di Pellestrina.(e.t.)

Parchi pubblici «Servono soldi per gli interventi»

Giostre rotte, vialetti che si allagano quando piove, verde da sistemare, pavimentazione antitrauma da sostituire e altro ancora, rappresentano la lista dei problemi riscontrati dalla Municipalità in alcuni parchi pubblici di Lido e Pellestrina. Una situazione che il presidente Danny Carella ha segnalato agli uffici del Verde pubblico comunale, ma che al momento non sembra risolvibile. «Problemi ce ne sono, e anche tanti», commenta il presidente municipale. «Soprattutto nei parchi di Pellestrina, ma anche al Quattro Fontane del Lido. Purtroppo da Ca’ Farsetti ci è stato risposto che non c'è neppure un euro per poter fare interventi di straordinaria manutenzione come questi, però non credo sia giusto che la cittadinanza rimanga con spazi verdi con simili problematiche. I parchi hanno bisogno di essere rivitalizzati, specie ora che siamo in primavera. Un modo anche per invogliare le famiglie
a frequentarli e a rimanere all'aria aperta. Però se piove i vialetti si allagano e restano per giorni in quelle condizioni. Ciò induce mamme e bambini ad andare altrove, così come nel caso delle giostre danneggiate. La situazione di conseguenza rischia di peggiorare ancora». (s.b.)

domenica 20 marzo 2016

Ripulita la spiaggia in vista delle prossime nidificazioni

Una giornata di pulizia straordinaria della spiaggia antistante l'oasi di Ca' Roman, ha visto 160 studenti veneziani al lavoro assieme ai volontari della Lipu. Una iniziativa programmata allo scopo di coinvolgere i giovani e per preparare l'arenile alla nidificazione dei fratini e fraticelli che saranno presenti nella zona entro pochi giorni. Decine i sacchi di rifiuti raccolti dagli alunni delle scuole veneziane, per lo più plastica e altri materiali arrivati a riva con le onde del mare. Un arenile pulito rappresenta uno dei punti di forza e di attrazione per le coppie di fratini e fraticelli, sempre più rari, e che trovano in Ca' Roman un habitat ideale per riprodursi. Quella che ha coinvolto gli studenti è stata solo l'ultima di una serie di iniziative promosse dalla sezione di Venezia della Lega italiana per la protezione degli uccelli, progetti che proseguiranno anche per tutto quest'anno
con l'obiettivo di tutelare l'oasi dell'isola nel miglior modo possibile, avvicinando la gente con visite guidate per scoprirla. Il tutto aggiungendo progetti di tutela ambientale e di difese delle specie di uccelli che vivono o transita, se migratorie, per la riserva naturale. (s.b.)

Al Lido e Pellestrina marciapiedi e strade dissestate

Buche lungo le strade, marciapiedi rotti e segnaletica orizzontale ormai quasi invisibile in più tratti della viabilità di Lido e Pellestrina. Un problema reale che la Municipalità spera di risolvere in fretta. «L'augurio è che Insula possa al più presto disporre dei finanziamenti per il contratto di servizio con il Comune e passare alla manutenzione diffusa», dice il presidente Danny Carella. «Ci sono situazioni ormai insostenibili su entrambe le isole, specie nei lungomari al Lido oppure tra Pellestrina e San Pietro in Volta con tante buche nell'asfalto. C'è poi il problema della segnaletica con passaggi pedonali, stop e dare la precedenza che sono svaniti e rappresentano un pericolo. La Municipalità ha solo due stradini fissi e uno in più per due soli giorni la settimana. Stanno cercando di fare miracoli ma non si può garantire tutto. Speriamo che si possa iniziare al più presto con la manutenzione diffusa». Intanto, proseguono i lavori in Gran Viale. Come previsto, i cantieri stanno avanzando ed è stato già riaperto un tratto di marciapiedi nuovo tra via Negroponte e il Parco delle Rose. I commercianti di via
Negroponte hanno infine scritto all'assessore ai lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, chiedendo che vengano messe le mattonelle nei venti metri di marciapiedi davanti i loro negozi. Da anni c'è solo una gettata di cemento dissestata che con la pioggia si allaga sempre. (s.b.)

sabato 19 marzo 2016

Spettacolo teatrale alla scuola Loredan

Nell'aula magna della scuola Pietro Loredan è in programma oggi, con inizio alle 17.30, uno spettacolo teatrale realizzato dalla compagnia lidense Mosaico Veneziano. L'ingresso allo spettacolo è libero.

giovedì 17 marzo 2016

Erosione delle spiaggie, la Regione chiede aiuto all'Università di Padova

Individuate le zone a rischio: è emergenza vera a Pellestrina, Cortellazzo e il delta del Po. Ma ancora non ci sono rimedi in programma 

 Ogni mareggiata si porta via migliaia di tonnellate di sabiba delle spiagge venete. Il problema dell'erosione del litorale è denunciato da anni e ben noto: ora la Regione Veneto cerca di porvi riparo, con una ricerca che fotografa la situazione, stabilisce le urgenze, anche se ancora non c'è un cronoprogramma di intervento da parte di palazzo Balbi.
Nell'ambito dei lavori della commissione Ambiente del Consiglio regionale è stato presentato - giovedì mattina -  lo studio che l’Università dell’Università di Padova ha predisposto, su richiesta della Regione, per capire le criticità in atto e le possibili soluzioni per la difesa del litorale veneto.
“Un studio molto dettagliato sui fenomeni di subsidenza ed erosione", precisa l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin, che lo ha promosso, "che ora è pronto per essere attuato su tutti i 160 chilometri della costa veneta. Ovviamente i costi sono impegnativi, ma contiamo sull’impegno pubblicamente preso a Bibione pochi giorni fa dal Ministro dell’Ambiente Galletti, il quale ha detto che finanzierà iniziative progettuali serie per la tutela della costa. La nostra proposta, fuori dubbio, lo è”.
“Il patrimonio ambientale veneto è immenso, con lagune, spiagge e litorali straordinari per varietà degli ecosistemi e per la bellezza del paesaggio, è nostro dovere salvaguardarlo - continua l’assessore Bottacin  - e lo faremo anche per tenere sempre a pieno ritmo l’altra macchina fondamentale per il nostro territorio che è il turismo”.
Lo studio ha suddiviso la costa veneta in venti celle per ciascuna delle quali è stato valutato il recente trend evolutivo e sono state evidenziate le criticità fornendo un quadro generale basato su misure, rilievi e calcoli omogenei per tutta la regione, utile ad una strategia unitaria di pianificazione degli interventi da effettuare. Nella prima parte dello studio sono stati analizzati il moto ondoso, la subsidenza, il trasporto solido litoraneo e fluviale, il rischio di allagamento costiero e le modifiche dovute ai cambiamenti climatici.
 La seconda parte invece è dedicata agli interventi di difesa e al piano di gestione di durata decennale. Le zone di maggiore criticità su cui si dovrebbe intervenire prioritariamente sono il tratto costiero di Cortellazzo, Pellestrina e nel delta del Po la zona antistante la Sacca di Scardovari. I costi per l’attuazione di questo ambizioso programma sono di 51milioni di euro per gli interventi di ripristino e di 9 milioni annui per le manutenzioni.

martedì 15 marzo 2016

Ca’ Roman, la scuola adotta l’oasi protetta

Il polo tecnico professionale Vendramin Corner adotta l’oasi di Ca’ Roman. Una nuova forma di collaborazione tra la scuola e la Lipu, che da vent’anni gestisce il territorio protetto nel litorale di Pellestrina. Domani 160 studenti del Corner saranno a Ca’ Roman per la pulizia dell’arenile, a tutela soprattutto delle specie dell’avifauna che nidificano nell’area.
«Il fratino, che nidifica in questo periodo», spiega il direttore dell’oasi Ugo Faralli, «non sopporta le pulizie con mezzi meccanici, dunque questa operazione di raccolta dei detriti venuti dal mare sulla spiaggia si può fare solo a mano. Sarà un’occasione per far conoscere agli studenti la bellezza di questi luoghi. Mettendo insieme l’attività all’aria aperta con le lezioni sulla sostenibilità ambientale». «Un obiettivo primario per la nostra scuola», dice il dirigente scolastico
Vittore Pecchini, «è quello di portare gli studenti allo studio diretto della natura». Nel 2015, informa la Lipu, sono stati ben 750 gli studenti che hanno visitato l’oasi protetta, messa a rischio negli anni dai grandi cantieri del Mose. Adesso il gemellaggio con la scuola.(a.v.)

lunedì 14 marzo 2016

Realizzato il primo stallo rosa a Pellestrina


La Municipalità del Lido ha individuato e realizzato il primo stallo con le strisce rose a Pellestrina. Si trova di fronte all'ufficio postale in sestiere Zennari, lato mare. Un punto particolarmente frequentato dell'isola, per la presenza anche della banca e dell'ambulatorio dentistico. Si concretizza così il primo dei cinque stalli previsti dal decentramento tra Lido (3) e Pellestrina (2). Tutti verranno realizzati nei pressi di zone sensibili e molto frequentate, dove una donna in gravidanza o con bambini piccoli può aver bisogno di parcheggiare l'auto anche per una sosta breve. «Pensiamo infatti ad uffici postali, supermercati, banche o comunque zone con negozi», sottolinea il presidente della Municipalità, Danny Carella. «Un modo per andare incontro alle donne che hanno questa necessità, ma anche a un papà che può avere lo stesso bisogno di recarsi con i bambini piccoli a fare delle commissioni.
La speranza è che poi i furbi di turno non ne approfittino, visto che gli stalli con le strisce rosa non prevedono il pagamento della Ztl. Il buon senso deve prevalere. Siamo soddisfatti perché in questo modo anche al Lido e a Pellestrina si offrirà un servizio in più». (s.b.)

venerdì 11 marzo 2016

Attivato il sistema di pompe «Isola finalmente al sicuro»

Dopo i continui episodi di allagamenti degli ultimi mesi, con case, scantinati e orti finiti sott'acqua, finalmente il sistema di pompe a Pellestrina e San Pietro in Volta è entrato in funzione, facendo defluire l'acqua piovana nei pozzetti e lasciando così le strade e le case libere dall'acqua stagnante. Grazie ai lavori di Insula, l'isola, già messa al sicuro dalle acque alte, ora è al riparo anche dall'acqua piovana che non defluiva regolarmente nei pozzetti in casi eccezionali e quindi saliva allagando le case dei residenti.
«Abbiamo informato il sindaco della grave situazione già nei primi giorni del suo mandato» spiega il consigliere con delega alle isole Alessandro Marta Scarpa «e finalmente ora la
situazione in isola è decisamente migliorata, soprattutto per il problema delle acque piovane, per molti anni un calvario e una sofferenza per tutti i residenti. Adesso le cose vanno meglio, certo bisogna continuare a monitorare e controllare di giorno in giorno la situazione». (ma.to.)

mercoledì 9 marzo 2016

«Vaporetto sostitutivo se si rompe il ferry»

Inizio settimana tranquillo per il ferry-boat tra Lido e Pellestrina ma, mentre il "Pellestrina" si avvia verso le riparazioni ai cantieri Actv di Sant'Elena, gli abitanti delle due isole si preparano alla ricerca di soluzioni alternative, che non siano semplici "tamponi" agli ormai sempre più evidenti problemi di collegamento. Dopo l'ennesimo problema che ha lasciato a terra sabato un folto gruppo di pendolari, domenica pomeriggio il ferry-boat "Pellestrina", che normalmente effettua il servizio di collegamento tra Alberoni e Santa Maria del Mare, è stato portato ai cantieri di Sant'Elena per una seria di controlli e riparazioni.
Al momento il collegamento tra Lido e Pellestrina sarà garantito da una nave sostitutiva con orario regolare, e, solo per i primi giorni, ci potrebbero essere lievi ritardi dovuti all'adeguamento del pontile di Santa Maria del Mare alle dimensioni maggiori del "San Marco" in servizio da domenica.
Intanto, però, dopo le proteste anche veementi dei pendolari, prende forma anche in via ufficiale la richiesta di interventi sostitutivi veloci in caso di guasti o disservizi. «Non è possibile», dice il presidente della Municipalità Danny Carella «che gli abitanti dell'isola siano costretti, in caso di guasto, ad attendere anche un'ora una barca sostitutiva. Chiediamo ad Actv la possibilità di avere sempre pronto, all'approdo di Santa Maria del Mare o degli Alberoni, un vaporetto sostitutivo, in modo tale da ridurre drasticamente i tempi di attesa almeno
per chi è a piedi». Ritorna in auge, inoltre, anche l'ipotesi presentata alcuni anni fa dal consigliere Lucio Sambo di un collegamento stabile alternativo da Pellestrina a Fusina. «Ma per quello», aggiunge Carella «so che bisognerà prima valutare le spese gestionali». 
 Massimo Tonizzo

domenica 6 marzo 2016

Il ferry “Pellestrina” si rompe ancora

Due avarie in quattro giorni, esplode la rabbia dei pendolari. Auto e bus fermi per due ore, in soccorso arriva un vaporetto 

 Pendolari nel caos e sotto la pioggia per la seconda volta in quattro giorni a causa delle avarie al ferry boat “Pellestrina” lungo la tratta della linea 11. Mezzo che era appena stato sottoposto alla manutenzione in cantiere. Martedì si era rotto lo scalandrone che consente l'imbarco e lo sbarco degli automezzi, ieri è stata la volta del motore. Sempre attorno all'ora di pranzo quando studenti e lavoratori tornano verso casa. Nel frattempo monta la rabbia dei residenti, anche ieri costretti a disagi e ritardi con la Municipalità che ha attaccato Actv e Comune, e i comitati cittadini pronti a manifestare contro l'azienda.
Motore ko. Ieri verso le 14.30 l'impianto di propulsione del ferry boat Pellestrina si è rotto. Una situazione che non ha permesso alla motozattera di imbarcare autobus della linea 11 e altri automezzi. Questi sono stati costretti a restare a terra, una parte al terminal del Faro Rocchetta agli Alberoni, un'altra in quello di Santa Maria del Mare dal lato opposto dl canale portuale di Malamocco.
Il ferry in avaria è riuscito a completare solo una corsa imbarcando appena i passeggeri degli autobus, poi si è dovuto ormeggiare e terminare il servizio. Nel frattempo Actv ha messo in linea un vaporetto foraneo per garantire almeno l'attraversamento del canale portuale ai passeggeri della linea 11, sfruttando i pontili di emergenza dei due terminal. Per tutti gli altri, a bordo degli automezzi, c'è stata un'attesa di oltre un paio d'ore, il tempo necessario a far arrivare dai cantieri di Sant'Elena il ferry boat San Marco. Ci vuole infatti un'ora e un quarto per coprire la tratta fino agli Alberoni via laguna. Dopo le 16.30 il servizio è tornato regolare.
Proteste. «È una vergogna, una situazione inammissibile per la quale ci faremo sentire nei prossimi giorni», commenta Lorenza Vianello, presidente del comitato Onlus Forti Murazzi. «Speriamo che il prefetto Cuttaia riservi le dovute attenzioni alle lettere che noi, e il presidente della Municipalità, gli abbiamo inviato giovedì. Non si può andare avanti in questo modo, e la gente è stufa dei continui disagi sulla linea 11 tra ritardi degli autobus e ferry boat che si rompono».
E il presidente della Municipalità Danny Carella rincara la dose: «Il ferry boat si è rotto di nuovo e 4 mila pellestrinotti abitano sull'isola? Allora devono arrivare altrettanti reclami all'Actv. E non solo, visto che il ferry è usato anche da chioggiotti e lidensi. Deve esserci un responsabile per quanto succede, ma in tutto questo non abbia-mo ancora sentito una parola da parte del Comune, e questo è inaccettabile. Forse a Ca' Farsetti credono che Pellestrina sia territorio comunale chioggiotto?».
Proposte. Dopo quella del presidente municipale Danny Carella, di scontare gli abbonamenti ai residenti per il prossimo mese, come avviene in altre città quando gli utenti subiscono disagi nel trasporto pubblico, sull'isola ieri c'era anche chi proponeva di cambiare nome al Pellestrina, il ferry boat sempre rotto.
Una proposta ironica, ma significativa, ritenendolo un esempio negativo per l'immagine dell'isola in cui vive. Il ferry boat in questione è uno dei mezzi più vecchi in assoluto della flotta Actv, e tra quelli che negli ultimi anni hanno subito più avarie.

venerdì 4 marzo 2016

Lettera al prefetto sui disagi per i ferry

Il presidente della Municipalità e il comitato Onlus Forti Murazzi hanno scritto ieri al prefetto Cuttaia per chiedere un intervento che garantisca il diritto alla mobilità dei pellestrinotti. «I continui disagi e ritardi sulla Linea 11, e le problematiche emerse anche martedì con l'avaria al ferry boat che fa la spola tra Santa Maria del Mare e Alberoni stanno esasperando gli abitanti», afferma Danny Carella, presidente del decentramento. «Al prefetto chiedo che venga garantito ai residenti di Pellestrina il diritto di spostarsi per andare al lavoro o a scuola. Una situazione aggravata anche da pensiline dell'autobus che tutto sono tranne che funzionali lungo l'isola, e ferry boat datati che non sembrano riuscire a garantire un servizio continuo per questa linea». Fino a non molto tempo fa in linea c'era addirittura il San Giorgio, vecchio mezzo da sbarco militare riadattato a motozattera, mentre sono rimasti il San Marco (varato nel 1968), il Pellestrina che spesso va in avaria e l'Ammiana che tutto è, fuorché moderno. «Logico che negli anni queste unità sono state quasi ricostruite durante le manutenzioni in cantiere, ma non sembrano essere più all'altezza delle necessità», aggiunge Carella. «Lo stesso Pellestrina è troppo piccolo per le esigenze dell'isola, e fa rabbia vedere che sono state spese decine di migliaia di euro per costruire due approdi di emergenza per i vaporetti in sostituzione del ferry, quando è in avaria, ma che non
vengono mai usati quando serve». Il presidente del comitato, Lorenza Vianello, nella lettera al prefetto rimarca il grande disagio che stanno subendo gli abitanti, e chiede verifiche sui lavori fatti al Pellestrina, andato in avaria subito dopo la manutenzione fatta in cantiere. (s.b.)

mercoledì 2 marzo 2016

Ferry rotto appena uscito dal cantiere

Era da poco uscito dal cantiere dopo la manutenzione, e subito gli si è rotto lo scalandrone per sbarco e imbarco degli automezzi. Il ferry boat "Pellestrina", con alle spalle già una lunga serie di avarie di ogni genere negli ultimi anni, ieri ha lasciato a terra per un'ora e un quarto decine di passeggeri, soprattutto pellestrinotti che cercavano di tornare a casa da scuola e lavoro, o che dovevano in senso inverso recarsi al Lido o a Venezia. Nulla di nuovo, purtroppo, perché di scene simili ormai ne sono pieni i ricordi recenti. Ieri l'ultimo di una lunga serie, concretizzatosi alle 14 circa all'approdo di Santa Maria del Mare, quando il ferry boat si è bloccato per l'avaria allo scalandrone con il rischio, in caso di utilizzo, che finisse in acqua direttamente, con tutte le problematiche del caso in termini di sicurezza e di manovra. Sono così saltate due corse in partenza da Santa Maria del Mare e una dagli Alberoni, con la linea 11 dell'autobus bloccata e le proteste inevitabili da parte di residenti ormai al limite della esasperazione. «Il ferry boat non si poteva muovere, altrimenti lo scalandrone sarebbe finito in acqua», confermano da Actv. «Non è stato possibile neppure utilizzare il San Marco, unità più grande, quindi è stata inviata dai cantieri di Pellestrina una squadra di manutenzione che è riuscita a rimediare e rimettere in linea il ferry boat». Ma la rabbia degli abitanti dell'isola sta montando sempre più. «Sono mesi che subiamo costantemente i problemi della linea 11, con mezzora di ritardo al giorno per poter andare al lavoro al Lido o a Venezia», afferma Lorenza Vianello dal comitato "Tra mare e laguna" «Non ne possiamo più. La gente a Pellestrina è sfinita da questi disservizi continui: il sindaco deve fare qualcosa e ci deve ascoltare, è ora di finirla. Solo pochi giorni fa avevamo incontrato l'assessore alla Mobilità, Renato Boraso, con il consigliere delegato per le isole Alessandro Scarpa Marta. Adesso vogliamo soluzioni definitive». Ieri c'è stato anche chi si è detto pronto a fare lo sciopero del biglietto o dell'abbonamento Actv, a fonte d continui disagi e ritardi sulla linea 11. Ma il presidente della Municipalità è andato oltre con una nuova proposta. «Chiederò al sindaco Brugnaro che pure a Venezia si faccia come in altri Comuni avviene da tempo di fronte a episodi simili, scontando il costo degli abbonamenti del mese successivo ai residenti di Pellestrina», dice Danny Carella. «Siamo ridotti in una situazione assurda con un ferry boat che mi è stato detto essere uscito da poco dal cantiere, e che si è rotto subito. I pellestrinotti stanno subendo un trattamento disumano, ma nessuno evidentemente se ne preoccupa». Tra gennaio e febbraio le proteste per i ritardi accumulati nel tragitto Alberoni-Lido dell'autobus di linea 11 sono state quotidiane. «I residenti sono anche pronti a manifestare, per far capire all'azienda che non se ne può più», conclude Lorenza Vianello.