giovedì 29 marzo 2012

Il Comune ripristini la scaletta d’accesso ai Murazzi

Con i lavori di ristrutturazione di Strada comunale dei Murazzi, in corrispondenza della scuola elementare Zendrini è stata tolta la scaletta che dava accesso ai Murazzi. Il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta ha scritto ieri all’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni, chiedendo che ne venga realizzata un’altra nel medesimo punto o nelle vicinanze. «Nei giorni scorsi la necessità è emersa dall’incontro con i rappresentanti delle associazioni di Pellestrina», osserva il consigliere Scarpa Marta, «per questo ho interessato l’assessore Maggioni. In quella zona di sestiere Zennari la scaletta per i Murazzi era fondamentale. Era infatti utilizzata di frequente, e in sicurezza, in particolar modo dai bambini della scuola Zen- drini per raggiungere la spiaggia. Ora è sparita del tutto. Pertanto, a nome dei cittadini e delle associazioni isolane, chiediamo che si possa intervenire con urgenza per sanare questo problema di accesso all’arenile, soprattutto ora con la bella stagione». (s.b.)

sabato 24 marzo 2012

Nuova zona con i 30 km orari in strada comunale Laguna

Nuova zona con limite di velocità di 30 chilometri orari a Pellestrina. L’ha istituita la Municipalità per evitare un uso improprio della strada e quindi incidenti come purtroppo già avvenuto in passato, e nell’ottica di incrementare la sicurezza stradale sull’isola. E’ stato quindi istituita la nuova “Zona 30” con limite di velocità 30 km/h in strada Comunale Della Laguna nel tratto compreso tra il civico 159 e 320. A questa si aggiunge l’istituzione del divieto di fermata su ambo i lati di strada Comunale della Laguna nel tratto compreso tra il civico 194/a ed il civico 181; l’istituzione del senso unico alternato in strada nel medesimo tratto e la realizzazione del percorso pedonale protetto mediante l’uso di paletti parapedonali sempre nel tratto compreso tra il civico 194/a ed il civico 181. Ciò dovrebbe finalmente proteggere i pedoni che camminano a ridosso del parapetto lagunare ed impedire il rischio di investimenti, anche per la presenza di abitazioni i cui accessi sono proprio a ridosso della strada. (s.b.)

La Regione taglia i fondi le remiere restano a secco

«La voga alla veneta è a secco. Purtroppo i tagli al bilancio hanno bloccato i 110 mila euro di contributi che, ogni anno, la Regione elargisce alle associazioni per promuovere e far sopravvivere questo sport tradizionale. Auspico che adesso, alle battute conclusive della discussione del bilancio regionale, si faccia il possibile per rimediare e ridare ossigeno a questo mondo». Così Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori, si fa portavoce delle compagini remiere di questa disciplina dopo il grido d’allarme delle remiere di Lido e Pellestrina di cui si è fatto portavoce nei giorni scorsi il presidente della Municipalità delle due isole. «Per rispondere alle richieste di queste realtà remiere e dal tessuto sociale che le accoglie, penso a Pellestrina, San Pietro in Volta, il litorale – aggiunge Marotta – ho presentato un emendamento al bilancio che stanzia 100 mila euro per il recupero e la valorizzazione delle imbarcazioni in legno tipiche». Un emendamento che potrebbe equivalere a una prima boccata d’ossigeno per il settore. (s.b.)

Chioggia, inseguiti in laguna denunciati due caparozzolanti

Due caparozzolanti di Pellestrina denunciati per pesca abusiva, resistenza a pubblico ufficiale e navigazione in zona vietata dalle Fiamme gialle. Il fatto è accaduto nel pomeriggio di mercoledì, vicino a Chioggia. Il motoscafo della Finanza stava svolgendo un controllo di routine nelle acque lagunari, quando ha intercettato un barchino che, improvvisamente, si è dato alla fuga, dirigendosi verso la barena a elevata velocità.I finanzieri si sono messi all'inseguimento del barchino e, pur nella pericolosità della navigazione condotta in quel modo, ad un certo punto lo hanno raggiunto. Il barchino, infatti, si era avventurato in acque troppo basse ed era stato costretto a fermarsi. I militari si sono avvicinati a piedi, riscontrando a bordo la presenza di varie attrezzature per la raccolta ed il confezionamento delle vongole che, con ogni probabilità, sarebbero state messe in commercio senza i prescritti controlli. Di vongole, però, non c'era traccia, forse buttate in acque durante la fuga. Le due persone a bordo del barchino sono state denunciate, il natante e le attrezzature, sequestrate. (d.deg.)

venerdì 16 marzo 2012

Pressing per il rimborso dei danni

«Nei prossimi giorni, quando i responsabili della Protezione civile saranno a Venezia, il sindaco sottoporrà loro nuovamente il mancato rimborso dei danni causati dalla tromba d’aria che il 23 luglio 2010 colpì Pellestrina causando svariati milioni di euro di danni”. Lo conferma il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” che nelle ultime ore ha incontrato il sindaco e l’assessore alla Protezione civile, Ghetti, proprio per discutere di questa vicenda. Sull’isola il mese scorso è nato un comitato di residenti che intende battersi proprio per il rimborso dei danni causati dal maltempo, e che era stato indicato dall’allora responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso. I cittadini di Pellestrina e di San Pietro in Volta hanno già fatto i restauri a proprie spese, ma chiedono dopo un anno e mezzo che finalmente vengano rifondati dei danni subiti. (s.b.)

giovedì 15 marzo 2012

Da lunedì i lavori per il restauro del Palasport

Inizieranno lunedì gli interventi previsti dal Comune agli impianti sportivi di Pellestrina e San Pietro in Volta danneggiati dalla tromba d’aria che colpì l’isola il 23 luglio del 2010. Per quanto riguarda il Palasport di Portosecco saranno rimosse le parti pericolanti del tetto e sarà avviata una ristrutturazione complessiva dell’edificio che prevede anche il rifacimento della copertura in guaina saldata. L’importo dei restauri ammonta a 110 mila euro, con previsione di fine lavori entro luglio. Nell’attiguo campo da calcio saranno sistemati il manto erboso e l’impianto di irrigazione. I lavori inizieranno il prima possibile. «Nel ringraziare gli abitanti di Pellestrina e San Pietro in Volta per la pazienza che hanno avuto nell’attendere gli interventi, ma anche per l’importante collaborazione che hanno da sempre dimostrato, esprimo viva soddisfazione per questi lavori molto attesi, che rendono tangibile l’attenzione dell’Amministrazione agli impegni presi verso l’isola di Pellestrina _ ha detto l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni _ Non esistono luoghi di serie a e di serie b nel nostro Comune, e ciò vale anche per le isole che custodiscono una inestimabile raccolta di tradizioni culturali e sociali, che le rende preziose come ogni altra parte del nostro territorio. Luoghi quindi da tutelare con instancabile impegno». (s.b.)

mercoledì 14 marzo 2012

Pellestrina, lunedì partono i lavori al palasport

L’assessore Alessandro Maggioni annuncia l’avvio dei progetti che interessano anche il vicino campo da calcio

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 Partiranno lunedì gli attesi interventi sugli impianti sportivi di Pellestrina e San Pietro in Volta. Ad annunciarlo l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni. Per quanto riguarda il Palazzetto dello Sport di Portosecco, saranno rimosse le parti pericolanti del tetto e sarà avviata una ristrutturazione complessiva dell’edificio che prevede, tra l’altro, il rifacimento della copertura in guaina saldata. L’importo dei restauri ammonta a 110 mila euro, con previsione di fine lavori entro luglio. Nell’attiguo campo da calcio, invece, sarà sistemato il manto erboso e l’impianto di irrigazione. I lavori partiranno appena espletati gli adempimenti di legge (aggiudicazione della gara, contratto ecc.). «Nel ringraziare gli abitanti di Pellestrina e San Pietro in Volta per la pazienza nell’attendere gli interventi ma anche per l’importante collaborazione che hanno da sempre dimostrato – ha dichiarato l’assessore Maggioni – esprimo viva soddisfazione per questi lavori molto attesi che rendono tangibile l’attenzione dell’amministrazione comunale per gli impegni presi verso l’isola dell’estuario. Non esistono – ricorda Maggioni – luoghi di "serie a" e di "serie b" nel nostro Comune e ciò vale anche per le isole tutte, che custodiscono una inestimabile raccolta di tradizioni culturali e sociali che le rende preziose come ogni altra parte del nostro territorio, luoghi quindi da tutelare con instancabile impegno».
      Sul tema era intervenuto più volte il consigliere comunale Alessandro Scarpa "Marta". «Ho chiesto garanzie per il palazzetto, controlli sui lavori che saranno fatti e anche sui materiali utilizzati - dice Scarpa "Marta" - serve un monitoraggio anche alla fine dei lavori. Nei prossimi giorni il sindaco, dopo le ripetute richieste, incontrerà il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Gabrielli, per chiedere i rimborsi dei danni subiti per l'evento del 23 luglio 2010, danni al patrimonio pubblico e alle proprietà private danneggiate. Molti sono i cittadini che fin da subito si sono attivati, sistemando i danni del fortunale a spese proprie».

Villette a Ca’ Roman, cresce il fronte del no

«Impatto eccessivo» e c’è chi teme una darsena

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É battaglia sulle "villette" di Ca’ Roman. Un piano di recupero di iniziativa privata che ha già ottenuto il via libera della Giunta e prevede la trasformazione dell’ex colonia delle canossiane, in abbandono, in un villaggio per turisti, con una quarantina di villette, per un’ottantina di appartamenti, sparse per tutta l’area, a stretto contatto con l’oasi gestita dalla Lipu. Una rovina, a detta degli ambientalisti, che hanno stilato pagine e pagine di osservazioni sull’impatto di questo intervento su un ambiente naturale di particolare pregio. Ma ora il fronte dei contrari al progetto si sta allargando anche tra i consiglieri comunali. Un gruppo ha chiesto di dibatterne in consiglio comunale. E il primo passo, ieri, è stata la presentazione in commissione del piano da parte dei progettisti, guidati dall’architetto Giovanna Mar.
      L’assessore all’urbanistica, Ezio Micelli, ha messo in chiaro che il piano di fatto è già approvato dalla Giunta e, in base alle nuove norme, il Consiglio comunale non ha più competenze: «Non è una variante, ma un piano attuativo e come tale spetta alla Giunta». Interpretazione contestata dagli ambientalisti. E anche da molti consiglieri, intenzionati a dar battaglia. Sotto accusa, in particolare, la destinazione dell’area sud del complesso, un tempo adibita ad orti, oggi riconquistata dalla vegetazione. Il piano prevede di distribuire le sue villette anche in quest’area, che alcune tavole del Prg tutelavano a verde. Quelle tavole, però, sono state "declassate" a "riferimento interpretativo" e alla fine l’urbanistica del Comune ha consentito di usare anche quest’area «in modo da ridurre la densità edilizia». L’architetto Mar ha poi descritto il futuro villaggio come una struttura che si perderà nel verde, con villette ispirate ai casoni, tutte di legno, vetro e metallo, mentre un percorso ciclabile consentirà di girarci intorno.
      Ma le critiche sono piovute pesanti: Lastrucci (Idv) ha parlato di un «intervento eccessivo»; Scarpa Marta (Impegno) di un progetto che «non porterà benefici all’isola»; per Giusto (Lega) snaturerà Pellestrina; Funari (gruppo misto) ha addirittura paventato la costruzione di una darsena da un centinaio di posti in zona: «Hanno già presentato la domanda al Magistrato».

Grandi Navi e Porto L’Udc sta con Costa

633-1.jpg L’Udc scende in campo in difesa delle grandi navi. Per il partito, Venezia deve difendere la presenza della crocieristica, con il suo indotto, alla Marittima. E immagina, anzi, un ulteriore sviluppo di questo settore con la creazione del nuovo terminal di Santa Maria del Mare, a Pellestrina, da dedicare alle navi di prossima generazione, «complementare» a quello attuale. Sta tutto scritto in un documento della segreteria comunale del partito, che di certo farà discutere. Ieri è stata presentato dal segretario comunale dell’Udc, Michele Scibelli, con quelli delle sezioni del Lido, Cristina Toso, e Pellestrina, Vincenzo Vianello, il consigliere comunale Simone Venturini e l’assessore Ugo Bergamo. Assente, non a caso, l’altro consigliere comunale, Ennio Fortuna, esponente di spicco del partito, ma che sulle grandi navi in laguna ha, come noto, una posizione molto critica.
      «Siamo molto preoccupati per le tante persone che lavorano di porto e vogliamo scongiurare che si trovino soluzioni al di fuori del Comune di Venezia - ha esordito il segretario Scibelli - Prendiamo atto del decreto ministeriale che vieta il transito in bacino di San Marco, quando le autorità marittime avranno individuato delle vie alternative. Noi non abbiamo posizioni scientifiche a riguardo, ma da politici diciamo che bisogna accelerare sulle soluzioni». «Siamo i primi a prendere una posizione politica su un tema tanto delicato senza imbarazzi - ha rivendicato Bergamo - La Marittima deve continuare a svolgere il ruolo di stazione crocieristica. Non vogliamo perdere il ruolo di home port (quello da cui partono le crociere, ndr.). E Santa Maria del Mare potrà diventare un terminal complementare per quelle nuove navi, ancora più grandi, che non potranno entrare in laguna. Ovviamente andranno fatte le necessarie analisi ambientali e di mobilità». Nel documento si immagina anche la realizzazione di un tunnel di collegamento automobilistico tra Alberoni e Santa Maria del Mare. «Andrà fatto ogni sforzo perché questo nuovo terminal diventi un volano di sviluppo economico per Pellestrina - ha continuato Bergamo - invece di mandare queste nuove navi a Ravenna, Trieste o Dogaletto di Mira...». Sull’impatto ambientale che tanto preoccupa i comitati, Bergamo ha citato i lavori del Porto per elettrificare parte delle banchine. Quanto alle masse che il doppio terminal scaricherebbe sulla città, per l’Udc è un problema che si risolve con una buona organizzazione dei flussi. «Non possiamo rinunciare alla crocieristica in base a spinte emotive - ha continuato Bergamo -. La posta in gioco è un’economia cittadina già in difficoltà». Fin qui la posizione dell’Ulc: «Non abbiamo affrontato il problema né in Giunta né in maggioranza» ha concluso l’assessore.

Udc: «Le crociere restino a San Marco, un tunnel al Lido»

Le grandi navi devono restare dove sono. Passare davanti a San Marco e arrivare in Marittima. Solo per quelle di «ultimissima generazione» - più grandi della Costa Concordia – si dovrà pensare a un terminal croceristico complementare a Santa Maria del Mare, con tanto di tunnel per collegare Pellestrina al Lido. E’ questa la posizione dell’Udc, illustrata ieri a Ca’ Farsetti dall’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo e dal segretario comunale Michele Scibelli. Secondo il partito di Casini, che sostiene la giunta di centrosinistra del sindaco Orsoni, le attività croceristiche sono «una ricchezza per la città» e devono rimanere nel territotio comunale, contrastando le ricorrenti ipotesi alternative». Anche la Marittima va mantenuta come stazione passeggeri. Solo per le nuove navi di dimensioni superiori a quelle attuali si può pensare a nuove soluzioni non alternative ma integrative dell’attuale stazione delle crociere. Cioè la grande base in calcestruzzo utilizzata a Santa Maria del Mare dal Consorzio Venezia Nuova per la costruzione dei cassoni del Mose. Dovevano andare demoliti a fine lavori (il 2014) invece secondo il presidente del Porto Paolo Costa e ora anche per l’Udc potrebbero essere riconvertite come base per le navi. L’Udc segna anche alcune condizioni necessarie. L’attenzione all’impatto ambientale e la riorganizzaizone dei servizi della mobilità, posti di lavoro al Lido e Pellestrina. E soprattutto il progetto di un nuovo tunnel, un collegamento sublagunare automobilistico e ciclopedonale tra gli Alberoni e Santa Maria del Mare-Pellestrina. Progetto che rispunta dopo molti anni. Secondo l’Udc potrebbe ridurre i disagi dei pendolari tra Pellestrina e il Lido eliminando la necessità del ferry boat. Ma anche portare un aumento di traffico nelle due isole. La posizione del partito di Bergamo e Scibelli dunque va nell’ottica di mantenere il traffico delle grandi navi in Bacino San Marco, sulla stessa linea delle posizioni esplicitate dal Porto e dal presidente Paolo Costa. Le soluzioni «alternative» si limitano alòla riduzione dei passaggi, scavando il nuovo canale Contorta Sant’Angelo in mezzo alla laguna, e all’allontanamento delle soli navi «giganti» in costruzione. Centotrentamila tonnellate di stazza contro le 110-120 mila di quelle attuali. Di segno opposto ovviamante il parere del Comitato «No Grandi Navi», che ricorda come il traffico dei giganti del mare porti sì ricchezza ma provochi anche danni ambientali e alle salute. «Un traffico incompatibile con questa città», dicono. E annunciano nuove proteste.(a.v.)

martedì 13 marzo 2012

Ca’ Roman, la lite per le villette

«Mentre noi discutiamo, loro già costruiscono», si lamenta il consigliere del Gruppo misto, Nicola Funari, rigirandosi tra le mani copia della foto della palificazione del nuovo pontile apparso nella notte a Ca’Roman. Una passerella già in pianta nella (contestata) lottizzazione per realizzare 82 villette nell’area dell’ex colonia, a ridosso dell’oasi Lipu, dove un gruppo privato intende realizzare 82 villette. Su iniziativa di un gruppo di consiglieri deciso a dar battaglia, stamani il progetto sarà discusso dalla V e X commissione congiunta e nel pomeriggio valutato nel Consiglio comunale straordinario, richiesto con urgenza da 11 consiglieri, primi firmatari Alessandro Scarpa Marta (Lista civica per Venezia, Mestre, isole), Renzo Scarpa e Funari (Gruppo misto). «Non si tratta di un piano attuativo dello strumento urbanistico vigente», insistono Funari e Renzo Scarpa, «ma di una variante e quindi non coerente con il piano regolatore, con problematiche ambientali e in difformità a Pat, Palav e piano territoriale provinciale. La competenza non può essere della giunta, ma del Consiglio». «Costruiscono in un area di alto pregio ambientale, non solo dov’erano gli edifici dell’ex colonia», sottolinea Scarpa Marta, «ma anche dove c’erano gli orti, realizzando anche una piscina: senza alcuna ricaduta positiva per l’isola». Per un «caso» che si apre, un altro - trentennale - che si chiude, con un accordo extragiudiziario tra il Comune e l’ex proprietà dei Cantieri De Poli (attività acquisita ora da Actv): Ca’Farsteti rinuncia a rivendicare le centinaia di migliaia di euro di Cosap per l’occupazione dell’area demaniale di cantiere e la famiglia De Poli ritira gli 8 ricorsi pendenti al Tar proprio per rivendicare la proprietà dell’area. «In questo modo si risolve positivamente una vertenza che si trascina da 30 anni», commenta soddisfatto il sindaco Orsoni, «con il riconoscimento dei privati della proprietà pubblica dell’area». Sgomberato il campo dalla pesante vertenza, potrà finalmente decollare l’annunciato progetto di rinascita del cantiere da parte di Actv. La delibera è stata approvata con i 18 sì della maggioranza e 14 astensioni. Approvata anche una mozione presentata dal consigliere Renzo Scarpa che - memore delle liti tra cantieri e residenti, stressati dai rumori - invita Actv a cercare un rapporto di buon vicinato, mitigando al massimo l’impatto del cantiere, anche oltre i limiti di legge. Roberta De Rossi

De Poli, transazione con il Comune

Una transazione per chiudere un contenzioso trentennale tra Comune e cantiere De Poli, oggi in liquidazione, e consentire all’Actv, che ha acquistato l’area, di cominciare a lavorarci. L’ha votata ieri il Consiglio comunale.
      Tutto ruota attorno a una piccola area demaniale occupata dal cantiere, per cui a suo tempo i De Poli avevano chiesto una permuta negata dal Comune. «Con i commissari liquidatori si è deciso di chiudere questo contenzioso, anche in considerazione del fatto che l’area è sta acquistata da una società del Comune» ha spiegato il sindaco Giorgio Orsoni. La società in liquidazione rinuncerà agli otto contenziosi ancora in piedi davanti al Tar, il Comune alla riscossione delle vecchie Cosap su quell’area. Le spese legali saranno compensate tre le due parti. Una soluzione che ha lasciato l’amaro in bocca al consigliere del Pdl, Cesare Campa: «É la soluzione che proponevano i De Poli nell’81, intanto il cantiere è fallito e si sono persi tanti posti di lavoro». «Il cantiere non è fallito per questo - ha ribattuto il sindaco - certo, i problemi si potevano risolvere prima. Ora li stiamo risolvendo».

Nell’ex colonia all’improvviso spunta un pontiletto

É spuntato un pontiletto nell’area dell’ex colonia di Ca’ Roman, dove i privati che hanno acquistato l’area intendono realizzare un complesso turistico con un’ottantina di villette. «Qui in Comune stiamo ancora discutendo di questo piano. Ma mentre noi parliamo, altri hanno già costruito il pontile necessario per i lavori, senza l’autorizzazione del Comune e del Magistrato alle acque» s’arrabbia il consigliere comunale, Nicola Funari, che insieme ai colleghi Renzo Scarpa e Alessandro Scarpa Marta, è pronto a dar battaglia nella commissione convocata per oggi. Secondo i tre consiglieri, infatti, il piano non solo presenta varie «problematiche ambientali», ma ha anche seguito un iter improprio. La competenza non sarebbe infatti della Giunta, che ha già dato il suo via libera al contestato progetto, ma del Consiglio comunale. Per questo i tre hanno preparato un promemoria da consegnare oggi agli altri consiglieri. Tra il materiale, le osservazioni delle associazioni ambientaliste particolarmente critiche verso un progetto accusato di compromettere un’area di particolare interesse paesaggistico.

sabato 10 marzo 2012

Dopo tre anni arenile ancora senza servizi balneari

Tre anni di attesa e tra due mesi e mezzo parte la stagione balneare senza che il Consorzio Pellestrina Servizi e i residenti sappiano se potranno avere finalmente le prime spiagge attrezzate sull’isola. Il Consorzio da tre anni attende infatti il via libera per poter allestire cinque delle aree inizialmente riconosciute dal Comune, mettendoci ombrelloni, lettini, sdraio, chioschi per bibite e vivande oltre ai servizi igienici e le docce. Un progetto molto atteso a Pellestrina anche per gli sviluppi che potrebbe avere a livello turistico, dal momento che l’isola vive da lungo tempo nel pieno della crisi della pesca e della cantieristica. Il Consorzio Pellestrina Servizi ha già avviato a Santa Maria del Mare il primo agriturismo “ittico” di zona, potendo disporre di allevamenti, ristorante e anche stanze per la clientela. Ha già sperimentato le uscite con i pescherecci per il pubblico e ha in progetto il camping. Le spiagge attrezzate, che sembravano l’idea più rapida a decollare, sono ancora in attesa di tutti i necessari via libera. (s.b.)

L’ora della verità per le villette di Ca’Roman

Il progetto per le nuove villette previste a Ca’ Roman la prossima settimana sarà al centro della discussione di una riunione congiunta tra la V e la X commissione consiliare di Ca’ Farsetti, prima di poter poi passare lunedì al voto del Consiglio. Mentre sull’isola i pareri rimangono ancora contrastanti, così come le preoccupazioni da parte degli ambientalisti _ in particolare la Lipu che gestisce l’oasi di Ca’ Roman, confinante con l’area su cui dovrebbero sorgere le decine di alloggi previsti _ il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta torna all’attacco sulla vicenda: «La cosa più antipatica è che agli imprenditori potrebbe essere data la possibilità di costruire anche in zone che prima erano pubbliche e libere _ commenta _ più precisamente c’è il timore che vadano a costruire nuove abitazioni e villette rispetto a prima, estendendosi di molto verso sud, vicino al forte che si affaccia sulla laguna. Si può dire, alla fine, che non verrebbe fatto solo un lavoro di risanamento o restauro delle ex colonie presenti in quell’area, ma si andrebbe ben oltre. Per non parlare del pontile sul lato laguna, tutto vicino a delle aree protette». Da qui la richiesta di passaggio in commissione congiunta per valutare nuovamente il tutto prima di un eventuale voto del Consiglio. Gli ambientalisti sono ovviamente sul piede di guerra per tutelare la zona a sud di Pellestrina. (s.b.)

venerdì 9 marzo 2012

Quattrocento firme contro le villette di Ca’ Roman

Sono già 400 le firme raccolte tra la popolazione di Pellestrina, per chiedere la rivisitazione e il ridimensionamento del progetto, già approvato con delibera di Giunta un paio di mesi fa, che prevede la costruzione di 41 villette a due piani, 82 appartamenti, ad uso turistico a Ca’ Roman, nell'ex colonia delle suore canossiane. Un progetto molto contestato in isola, perchè sarà realizzato in una zona assai amata dai residenti, ma soprattutto perchè tale progetto, ne sono convinti tutti, proposto da una cordata di imprenditori padovani, non porterà nessun utile all'isola. «Un progetto barbaro» commenta R.Z., 50 enne «che va a snaturale uno degli angoli più belli e naturali della nostra isola. Sembre impossibile» continua «ma quando chiediamo qualcosa noi, anche piccole cose, per vivere dignitosamente, c'è sempre qualche impedimento. Arrivano gli imprenditori, e il Comune dice sì, senza esitazione». «È un discorso complesso» chiosa Alessandro Scarpa, consigliere comunale isolano «ben vengano il recupero, la risistemazione di una zona che fino a qualche anno fa, quando c'erano le suore era un gioiellino. Ma quello che mi lascia perplesso, è il fatto che, tale operazione comunque, non porterà nessun sviluppo per l'isola. Da anni parliamo della necessità che Pellestrina sia coinvolta in un progetto di rilancio, che non è assolutamente questo. E poi - conclude - si vanno a toccare zone da sempre libere, e che gli isolani non potranno più frequentare». Il progetto infatti vede uno sconfinamento nell'area libera verso sud, di alcune costruzioni, e la realizzazione di un pontile, per l'imbarco e lo sbarco, ad uso privato, che verrebbe realizzato sempre in una zona libera, e confinante con un'area Sic.
      Annalisa Busetto

mercoledì 7 marzo 2012

Polemica sulle esumazioni «Venezia perde pure i morti»

Concessioni scadute a San Pietro in Volta. Si va a San Michele o c’è la cremazione

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694-1.jpg Non solo le salme dei defunti, sepolti a terra, dopo un tot di anni vengono esumate, ma anche i resti che riposano in ossario. In una lettera al nostro giornale, Giovanni Scarpa, sessantenne di S.Pietro in Volta, racconta di come, qualche giorno fa, recandosi in cimitero, ha appreso che nei prossimi giorni, saranno esumati i resti di alcuni ossari, per scadenza dei termini di concessione. Tra tutti quei nomi, quello del nonno materno, combattente in Libia durante la prima guerra mondiale. Scarpa non lo ha conosciuto «ma ciò non toglie che il legame, con quei poveri resti, per me, e negli altri casi, per gli isolani, sia ancora vivo». La cosa logica per Scarpa, è chiedere ad un operatore Veritas, come fare per rinnovare la concessione. Ed è qui la sorpresa. La concessione non è rinnovabile; i resti si possono prelevare e spostare in un altro cimitero del Comune di Venezia, come a San Michele, oppure farli cremare e riportare in quello di S. Pietro, o, se non si scelgono le prime due opzioni, le ossa o quel che ne rimane, finiranno nell'ossario comune. Perchè, si chiede Scarpa, tutti questi movimenti, viaggi inutili tra cimiteri, spostamento di poveri resti, quando veramente bastava rinnovare la concessione?
      «Vi è un'ordinanza del sindaco - spiega Veritas - che dice appunto che, bisogna esumare tutte le concessioni scadute, compresi gli ossari. Quello che è stato spiegato al signore è vero, perchè fa parte dell'ordinanza e del regolamento di polizia mortuaria».
      Scarpa solleva anche la questione costi; cremazione e nuovo loculo, verrebbero a costare all'incirca 800 euro. Una spesa, che non tutti possono sostenere. «La cremazione per i residenti - aggiunge Veritas - costa 200 euro più iva. L'urna poi può essere posta in un cinerario, che ha un costo contenuto», ma che è presente soltanto nel cimitero di Pellestrina e non in quello di San Pietro. Ma soprattutto per un cristiano la cremazione va contro i pricnìpi della fede. «Ora capisco perchè i veneziani e i giovani se ne vanno da Venezia - conclude Scarpa - capisco perchè la pesca è morta, capisco perchè la nostra cultura millenaria sta morendo. Il perchè sta in un Comune sordo e lontano dai sentimenti della gente».

Ca’ Farsetti assicura «Tempi brevi per il palasport»

Tempi brevi per veder partire i lavori di ristrutturazione del palasport di Portosecco. Una rassicurazione che il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta si è sentito dare dall’assessore ai Lavori pubblici ieri mattina discutendo della situazione dell’isola di Pellestrina a 18 mesi dalla tromba d’aria che ha causato milioni di euro di danni. «La ditta ha già ricevuto il via libera per iniziare dal restauro del tetto del palasport - afferma Scarpa Marta - quindi si passerà agli spogliatoi, agli impianti elettrici e infine alla superficie del campo. Del tetto verranno sostituite solo le parti danneggiate». Poi ci sono tutti gli altri capitoli ancora da affrontare, eccezion fatta per la Remiera Portosecco dove sono già stati sistemati tetto, grondaie e infissi. «C’è la Remiera Pellestrina, ci sono i due campi sportivi e la sede della Protezione civile all’ex scuola Goldoni dove sono attivi anche un medico di base e le associazioni degli anziani - precisa il consigliere comunale - Ho apprezzato la grande disponibilità dell’assessore Maggioni, ora la speranza è che i lavori possano davvero essere fatti in tempi brevi, perchè sono passati 18 mesi e i disagi per i fruitori degli spazzi danneggiati sono stati finora davvero molti». (s.b.)

domenica 4 marzo 2012

Tromba d’aria, comitato di residenti per chiedere il risarcimento dei danni

(A.B.) Si è formato un comitato di cittadini che hanno subito danni durante la tromba d'aria del 23 luglio 2010. All'indomani dell'evento, l'allora capo della Protezione Civile, Bertolaso, arrivò in isola e dichiarò che lo Stato sarebbe intevenuto, entro ottobre, per risarcire i cittadini dei gravi danni subiti. Analoga dichiarazione, rilasciò il sindaco Orsoni, e infatti il Comune attivò immediatamente le procedure affinchè i cittadini potessero dichiarare e documentare i danni, per richiadere il contributo. A distanza di oltre un anno e mezzo, tutto tace. I cittadini hanno incontrato il presidente della Municipalità Giorgio Vianello, e il consigliere comunale Alessandro Scarpa, chiedendo il loro intervento per risolvere i problemi relativi alla mancata corresponsione dei contributi. A farne le spese, furono il palazzetto dello sport, che nel frattempo, si è scoperchiato, una quindicina di giorni fa, definitivamente, l'ex scuola elementare Carlo Goldoni, ora sede di associazioni e della Protezione Civile, e gli edifici della Remiera. In tutti, i danni non sono stati sistemati. Il comitato ha deciso quindi, di affidare al presidente Vianello e al consigliere Scarpa, l'incarico di organizzare un incontro con il sindaco, per sollecitare gli interventi di restauro al patrimonio pubblico, e per sbloccare i contributi che, la dichiarazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, aveva reso possibile.

venerdì 2 marzo 2012

Il Comune promette la pulizia della spiaggia

L’assessorato all’Ambiente interverrà quanto prima per far fronte alla richiesta della Municipalità di raccogliere i rifiuti spiaggiati nelle scorse settimane e liberare dalla sabbia il camminamento dei Murazzi. E’ stato lo stesso assessore Gianfranco Bettin a confermare la di- sponibilità dei suoi uffici per un intervento di pulizia straordinaria da completarsi entro breve. «Lo abbiamo fatto già lo scorso anno _ spiega Bettin _ e di sicuro non è nostro interesse lasciare la spiaggia sporca e con situazioni di potenziale pericolo per i tanti cittadini che ne usufruiscono anche fuori stagione. Ora guarderemo anche ai fondi regionali, ma di sicuro interverremo il prima possibile. Non fosse altro per il fatto che va rispettata anche la bandiera blu con tutte le sue indicazioni per essere mantenuta, e alla quale teniamo molto dopo gli sforzi fatti per ottenerla». Sabato scorso la Municipalità aveva inviato una lettera proprio all’assessore Bettin chiedendo aiuto. Il maltempo dei giorni scorsi ha visto arenile e moli riempirsi di plastica, legno e altri rifiuti giunti dal mare con le onde, mentre il forte vento di bora ha sollevato moltissima sabbia che si è accumulata sul camminamento dei murazzi, rendendolo quasi inagibile. Un intervento di pulizia straordinaria diventa quindi fondamentale per il pieno ripristino dell’utilizzo in sicurezza dell’arenile e delle difese a mare. (s.b.)

Pellestrina. Senso unico alternato

(L.M.) È stato prorogato fino al 31 marzo a Pellestrina, il senso unico alternato, regolato da semaforo, nella strada dei Murazzi, davanti alle scuole dell'isola «Loredan» e «Zendrini». Sarà sempre garantito il transito pedonale e l'accesso alle fermate Actv