giovedì 28 dicembre 2006

Actv verso lo sciopero


«Al pilota è rimasto il
timone in mano? Non mi meraviglia». Per Giampietro Antonini,
coordinatore nazionale del sindacato Cub Trasporti, quel che è avvenuto
l'altro pomeriggio a bordo del ferry-boat "Pellestrina
" è solo uno dei tanti episodi da aggiungere alla vertenza in atto con
l'Actv. «Manutenzione e sicurezza dei mezzi, di questo stiamo parlando.
Ma l'azienda non vuole discutere. Dice che siamo l'unico di sei
sindacati a piantare grane. Neanche il tentativo di conciliazione
davanti al prefetto è andato a buon fine. Che dire? Si sciopera». La
data, anche se per il momento è indicativa, è quella del 15 gennaio. Un
lunedì. E quel lunedì, se Actv e Cub non troveranno un'intesa, a
Venezia si andrà a piedi. Vaporetti fermi. Motonavi ferme. Ferry
bloccati.

Non
che il sindacato Cub abbia tanti iscritti, ma all'ultimo sciopero solo
nel settore navigazione l'adesione registrata, a sentire Antonini, fu
del 50, se non del 52 per cento. Era il 15 dicembre scorso, lo sciopero
doveva essere generale, poi fu revocato perché gli altri sindacati, a
partire da Cgil, Cisl e Uil, firmarono l'intesa per il contratto
nazionale. Il Cub non firmò e confermò l'agitazione. A Venezia, quel
giorno, vaporetti e battelli in circolazione se ne videro pochissimi.
«Lo scorso 15 dicembre - ribadisce Antonini - l'adesione allo sciopero
nel settore navigazione in centro storico sfiorò il 52 per cento». Lo
stesso potrebbe ripetersi a metà gennaio.

La
vertenza che vede impegnato il sindacato Cub riguarda la sicurezza e la
manutenzione dei mezzi di trasporto dell'Actv. «Ovviamente noi ci
riferiamo alla sicurezza dei lavoratori, ma è indubbio che riguarda
anche gli utenti». Sul fronte della manutenzione, ne sanno qualcosa i
passeggeri del ferry-boat "Pellestrina " che il pomeriggio di Santo Stefano, partiti da Pellestrina
e convinti di raggiungere gli Alberoni, hanno dovuto fare i conti con
un'avaria al timone del mezzo. Un guasto capitato alle 13.50, pochi
metri dopo aver lasciato l'approdo; dieci minuti dopo in direzione del
ferry sono partiti un motobattello e un motoscafo di pronto intervento,
quindi, verso le 14.30, dal Tronchetto si è mosso il ferry-boat
"Ammiana". A bordo del "Pellestrina
", intanto, si era riusciti a riparare il timone quel tanto che bastava
per farlo approdare agli Alberoni, mentre per gli utenti alle 15.20 è
stato fatto partire un vaporetto. Il servizio ferry è stato sospeso
fino alle 15.50, quando è ripreso regolarmente con l'"Ammiana".

Su
quest'ultima vicenda il coordinatore nazionale del Cub non intende
soffermarsi: «Posso solo dire che il capitolo della manutenzione dei
mezzi, e quindi della sicurezza a bordo, è al centro della vertenza che
abbiamo con Actv. Solo che dall'Azienda - denuncia Antonini - abbiamo
avuto solo un atteggiamento di chiusura e lo sciopero, a questo punto,
è l'unica arma che ci rimane. Avremmo dovuto scioperare subito, ma nel
periodo delle festività natalizie non è possibile. Si va, dunque, a
metà gennaio».

Aree di pesca, cresce la tensione

CHIOGGIA I soci della Cooperativa Coopesca accusano i colleghi di Pellestrina e San Pietro di sconfinare dalla loro zona
Gli episodi segnalati quotidianamente al Gral: «Se non si fanno rispettare le regole va a finire molto male»

Sconfinamenti ormai
abituali in laguna e conseguenti invasioni delle aree di pesca con il
contorno di denunce al Gral e con il proposito, fin qui solo enunciato,
di difendere con le unghie e con i denti il poco che resta da pescare.
Il tutto lungo la linea di confine ed anche ben oltre, che separa le
aree per ora di pesca, un domani di allevamento, dei caparozzolanti del
Consorzio "La Cavana" ed i colleghi della Cooperativa Coopesca. I primi
che hanno una concessione, fin qui solo preassegnata di 575,5 ettari e
sono quasi tutti di Pellestrina e San Pietro, gli altri, chioggiotti, che hanno un'area di 134,5 ettari.

Le
due aree dapprima distinte da radi paletti sono state, a cura del Gral,
Gestione risorse alieutiche della laguna, abbastanza ben delimitate.
Ma, stando ai caparozzolanti della Coopesca, mentre dal lato che guarda
il canale dei petroli, dove il fondale è poco profondo, i pali sono
rimasti, dall'altra parte, verso il cordone litoraneo i pali sono
scomparsi e le barche con l'attrezzo vibrante passano e sconfinano che
è un piacere. Tanto che ieri mattina, alle 7 (il permesso di pesca
prevede che si inizi a lavorare alle otto ma nessuno lo rispetta) ne
sono state fotografate (i caparozzolanti della Coopesca si dicono
pronti ad esibire la documentazione se qualcuno avesse dei dubbi) ben
dodici e tutte all'interno dell'area dei chioggiotti. "Da noi è rimasto
un po' di prodotto - dicono i soci della Coopesca - e quelli della
Cavana vengono e portano via tutto. Sabato prima di Natale eravamo a
casa per le condizioni del tempo. I colleghi della Faro Azzurro, un
altro consorzio che ha la concessione vicina alla nostra, ci hanno
informato che sulla nostra area c'era addirittura una trentina di
barche di Pellestrina e San
Pietro". Naturalmente le denunce e le segnalazioni al Gral sono
pressoché quotidiane. Una volta è stata informata anche la sala
operativa della Questura. "C'è stata un'uscita delle forze dell'ordine
- raccontano i soci della Coopesca - e per quel giorno non siamo stati
invasi". In pratica, a sentire i pescatori di Chioggia, la storia è
iniziata il 5 dicembre, vale a dire il primo giorno in cui è stata
autorizzata la pesca controllata che si potrà effettuare fino al 15 del
prossimo gennaio. I caparozzolanti di Chioggia puntualizzano proprio il
fatto che si tratta di "pesca controllata" e si chiedono chi
effettivamente controlla visto che in laguna succede di tutto. "Siamo
costretti ad uscire sempre prima la mattina -raccontano i pescatori.-
Così facendo contravveniamo all'orario stabilito. Ma per quanto presto
arriviamo nella nostra area di pesca vi troviamo già quelli di Pellestrina
e di San Pietro, che non si accontentano di sicuro di aver ottenuto
un'area vastissima, quattro volte più grande della nostra ed arraffano
tutto quello che si può prendere. La nostra cooperativa è composta di
70 soci. Usciamo a turno: dieci barche al giorno, secondo un preciso
piano programma, che va a farsi friggere se altri ci porta via quello
che ci è stato assegnato. O qualcuno interviene ed impone il rispetto
delle regole, o va a finire molto male", avvertono i caparozzolanti
della Coopesca.

Giorgio Boscolo

mercoledì 27 dicembre 2006

FERRY BOAT: Nel pomeriggio avaria al timone

Un'avaria al timone del
ferry boat è stata segnalata ieri pomeriggio alle 14.30. Il ferry boat
della linea 11, che dagli Alberoni va a Pellestrina
, è stato portato fino ai cantieri di Sant'Elena per i necessari
interventi di manutenzione. La Capitaneria di porto ha seguito da
vicino l'intera operazione. Il Pellestrina , in partenza da Faro Rocchetta, è stato quindi sostituito dall'Actv.

mercoledì 20 dicembre 2006

Bimba batte la testa, ricoverata a Mestre

Martedì, 19 Dicembre 2006

 

Attimi di paura, ieri mattina a San Pietro in Volta , per la famiglia di una bambina di un anno. Nella tarda mattinata di ieri la piccola è improvvisamente caduta da una sedia, perdendo così i sensi. Immediato è stato dato l'allarme ed è stato contattato il Suem di Venezia. Poichè l'imbarcazione non riusciva ad intervenire nella zona con la necessaria rapidità, i medici in servizio hanno deciso di far decollare un elicottero da Treviso, in modo tale da effettuare l'intervento nel più breve tempo possibile. La piccola, che abita nella località di Botta, è stata così ricoverata all'ospedale di Mestre. Al termine di tutti gli accertamenti del caso i medici hanno quindi accertato che le sue condizioni di salute, fortunatamente, non erano gravi.

domenica 17 dicembre 2006

«Caro Babbo Natale, portaci un nuovo parco»

I bambini dell’isola chiedono per l’anno nuovo un posto dove poter giocare all’aperto

È un Babbo Natale atipico quello a cui si rivolgono quest'anno i bambini dell'isola di Pellestrina
. Sapendo perfettamente, nonostante la loro giovane età, che a Natale
tutti dovrebbero essere più buoni, hanno scritto una letterina che
invieranno nei prossimi giorni al Comune, alla Municipalità, a Vesta e
ad Insula. A tutti per chiedere una sola cosa: più spazi verdi
attrezzati per poter giocare in tutta tranquillità. Si, perchè,
fortunatamente, negli ultimi anni, le nascite sono aumentate, e i
bambini sono parecchi, mentre nell'isola vi sono soltanto due parchi.
Il primo, denominato Villa Taice tra l'altro, risulta essere un parco a
mezzo tempo, poichè di pertinenza della scuola elementare, quindi
utilizzabile da tutti soltanto nei giorni di festa e di chiusura delle
attività scolastiche. Il secondo, Villa Scarpa, è bello, ampio, ma con
pochi giochi e tutti vecchiotti, nonostante che la loro manutenzione
sia fatta in modo regolare ed accurato, e qualche diffettuccio
strutturale, quale ad esempio la mancanza di pozzetti per il deflusso
dell'acqua piovana, che lo rende inagibile, per lunghi periodi. «Non
chiediamo molto - scrivono i bimbi - soltanto qualche giostrina nuova e
qualche albero per ripararci dal sole durante la stagione calda. E poi
abbiamo individuato anche un'altra zona per creare un nuovo parco. Si
trova a S.Pietro in Volta, ed oggi è tutta incolta e trascurata, ma con
poco, ne siamo sicuri, potrebbe diventare bellissima».

Pellestrina punta tutto sui giovani e recrimina per la graduatoria


Una tranquilla salvezza per suggellare i sacrifici dispensati per valorizzare i giovani isolani. A inseguire la missione è l'Us Pellestrina
, compagine militante nel girone I di Seconda categoria sotto la guida
di Marino Scarpa, al suo primo anno sulla panchina della prima squadra.
"Ho a disposizione una rosa molto giovane, i più anziani hanno 28 anni
ma la maggior parte del gruppo è composto da diciottenni-ventenni che
principalmente difettano sul piano dell'esperienza, inferiore a quella
di tanti altri team".

Al momento in classifica il Pellestrina
conta 14 punti con i quali condivide la penultima posizione a +8 sulla
Murialdina e alla pari con Santangiolese e Mellaredo. "La nostra
posizione non dice la verità sul reale valore dei miei giovani, né
rende loro il giusto merito. Il nostro problema più evidente è che
facciamo molta fatica a concretizzare in termini di gol: quando abbiamo
vissuto la giornata giusta ne abbiamo rifilati tre al Vigonza secondo
in graduatoria, e 4 al Corte sul suo campo. Diciamo che quando andiamo
in rete lo facciamo anche in maniera spettacolare, purtroppo dobbiamo a
tutti i costi imparare a non sprecare i gol di rapina, a non far regali
con le cosiddette palle sporche".

Nel girone I il Pellestrina
, assieme al Mellaredo, è l'unica formazione veneziana tra tante
padovane. Come giudica mister Scarpa il livello del raggruppamento?
"Onestamente tre anni fa si incontravano squadre più toste, ora il
livello mi pare inferiore e in generale non vedo chi possa essere in
grado di ammazzare il campionato. Anche nella lotta per rimanere in
Seconda sono coinvolte tante squadre (ben nove sono quelle raccolte in
un fazzoletto di 4 punti, ndr) e anche per questo non ci fasciamo la
testa prima di essercela rotta. Sono convinto che i miei giocatori
abbiano tutto per farsi rispettare e regalarsi una salvezza evitando i
playout".

L'Us Pellestrina
, presieduto da Teresino Vianello, da un paio di stagioni è rimasto
"orfano" dei cugini del S.Pietro in Volta: oltre a ciò, come è cambiato
rispetto al passato il rapporto tra il calcio e l'isola? "Beh, il
rapporto da un certo punto di vista è sempre il medesimo, nel senso che
la nostra società è in sostanza l'unico riferimento per i ragazzi
dell'isola. Quasi tutti cominciano ben presto a giocare, non a caso
copriamo tutte le categorie giovanili con oltre cento calciatori di
tutte le età. Un sacrificio non da poco, perché le finanze sono quello
che sono, e soprattutto a pesare enormemente sulle casse societarie
sono le spese logistiche. Ogni trasferta costa attorno ai 250 euro, se
si pensa che ogni settimana almeno tre delle nostre squadre devono
spostarsi in terraferma i conti sono facili da fare".

In questa situazione è difficile pensare a una prima squadra del Pellestrina
in lizza per salire di categoria. "Diciamo che non ci pensiamo, la
nostra è una funzione sociale che viene prima di tutto. Pensiamo a far
divertire i bambini e i ragazzi, a costruire e a mettere in mostra
magari qualche buon giocatore".


venerdì 15 dicembre 2006

L'autobus è come al solito stracarico di gente e lei lo blocca per protesta con un sit-in solitario


Blocca il bus per un
quarto d'ora per protestare contro un viaggio da incubo. È accaduto
ieri, intorno alle 12.45, agli Alberoni: una donna è scesa dall'autobus
sul quale si trovava, è sbarcata anche dal ferryboat e quindi si è
seduta, a gambe incrociate, in mezzo alla strada per impedire il
passaggio del mezzo pubblico. Un sit-in solitario di protesta, per
l'esasperazione, clamoroso e anche originale. I pendolari, come spesso
accade, erano stipati a bordo del bus come in un carro bestiame. Ieri
mattina, a bordo della linea 11 che da Pellestrina
stava arrivando al Lido, la situazione era però insostenibile, la
tensione palpabile tra i passeggeri. A quell'ora il pullman della linea
11, specie nei giorni feriali, è costantemente sovraccarico di
passeggeri, visto che il giovedì è anche giorno del mercatino
settimanale a Chioggia.

Durante il tragitto da Pellestrina
agli Alberoni, a bordo del ferry, la donna ha perso la calma e deve
aver immaginato qualche azione più forte delle solite proteste. Non ci
ha pensato due volte: è scesa dalla linea 11, dove la gente stava
ammassata, e all'arrivo della nave traghetto al Lido di corsa si è
seduta davanti all'uscita, piazzandosi davanti al portellone d'imbarco.
Sbarrando la strada al pullman che, in questa maniera, non è potuto
ripartire. L'autobus, inoltre, era anche il primo dei mezzi a dover
scendere, e non potendo ripartire bloccava anche tutte le auto che
erano dietro. E' stato poi il capitano della nave traghetto, dopo
alcuni minuti di colloquio con la donna, a convincerla a desistere
dalla sua azione, invitandola a riprendere posto nell'autobus per farlo
riprendere normalmente la corsa. Dopo circa un quarto d'ora di
"trattativa" è tornata la normalità. Fino a quando?


mercoledì 6 dicembre 2006

Alunni delle medie alla riscoperta di Venezia

Martedì, 5 Dicembre 2006

(L.M.) Tra un'escursione
alla scoperta di piazza San Marco, e un'uscita in barca a remi, si
impara a scoprire la città. Fin dalle medie i ragazzi di Pellestrina
sono molto più legati alla realtà di Chioggia e conoscono, invece,
assai poco di Venezia, che pure è la loro città e si trova anch'essa
poco distante dall'isola. Ecco che la scuola media dell'istituto
comprensivo "Pietro Loredan", diretto dal preside Roberto Sintini, è
corso ai ripari lanciando il progetto "Laboratorio Venezia". Una volta
alla settimana, il giovedì pomeriggio, vengono organizzate gite alla
scoperta di Venezia. Vi aderiscono una quarantina di alunni, tra gli 11
e i 12 anni, delle due classi di seconda. Un nuovo modo di fare
lezione, interante e tra calli e campielli. Non si tratta di escursioni
fine a se stesse: ogni uscita viene preparata per tempo, con degli
approfondimenti didattici specifici. E, proprio per far riscoprire ai
ragazzi le tradizioni veneziane, vengono anche promossi del turni di
voga: gli alunni trovano il re del remo "Ciaci" Tagliapietra che
insegna loro a vogare e avere dimestichezza con il remo in mano.
Artefice dell'iniziativa è l'insegnante di lettere Stefano Stipitivich,
ma il laboratorio ha assunto una caratteristica interdisciplinare tanto
che vi collaborano anche i professori di matematica e inglese.
«Cerchiamo di avvicinare i ragazzi alle bellezze della città -
sottolinea Stipitivich - e loro rispondono con entusiasmo. Una
iniziativa nata perché ci siamo resi conto di come la realtà di Pellestrina
sia molto più legata e vicina, anche mentalmente, al centro di
Chioggia, nonostante Venezia sia la città più bella del mondo. Con le
visite guidate i ragazzi possono avvicinarsi al centro storico,
conoscere questa città, approfondirne la storia». Un modo senza dubbio
importante e innovativo di fare lezione. "Laboratorio Venezia" ha già
portato i ragazzi alla scoperta di piazza San Marco, visitata in ogni
angolo, con tanto di pausa allo storico "Caffè Florian" a bere la
cioccolata, poi San Pietro di Castello con visita alla Basilica, mentre
tra le prossime tappe ci sarà l'ingresso a casa "Goldoni" in occasione
del 300 anniversario della nascita. Il programma è nutrito e variegato
e i ragazzi stanno rispondendo in maniera entusiasta. Le spiegazioni ai
monumenti vengono riprodotte non solo in italiano ma anche in inglese.
Ma tutto il calendario è un modo per non perdere un patrimonio da sotto
gli occhi.