sabato 28 novembre 2009

Tegnue, a San Pietro in Volta nasce un centro informazioni


(L.M.) Anche a San Pietro in Volta apre un centro di informazione sulle tegnue della Cam Idrografica. Pellestrina
avrà all’ex scuola “Goldoni” un centro di informazione sulle "Tegnùe"
ovvero formazioni rocciose di genere organogeno, che esistono nei
nostri fondali sabbiosi. Poche miglia al largo delle nostre coste,
secondo una linea che ne segue più o meno il profilo, e su fondali di
circa 20 metri, affiorano dei dossi di modesta altezza che sono
talmente ricche di anfratti, di vegetazioni algali e di molluschi da
costituire splendide oasi sottomarine o vere e proprie nicchie
ecologiche. Giovedì alle 17 si terrà l’inaugurazione.

venerdì 27 novembre 2009

Saponi e cosmesi a Pellestrina


Stamane, alle ore 9, in sestier Scarpa a Pellestrina, apertura del
nuovo negozio di articoli per l’igiene e profumeria “Prodet”, della
linea “Bolle di sapone”. Per i primi tre giorni, a tutti i clienti sarà
donato un omaggio.

«Speronò SuperD’Este Vignotto va condannato»


Un anno e otto mesi di reclusione ciascuno per aver speronato il
pupparino di Giancarlo D’Este e Ivo Redolfi Tezzat nel corso della
regata di Pellestrina dell’agosto 2007. È la condanna che il sostituto
procuratore Giorgio Gava ha sollecitato ieri mattina per Bruno
Vignotto, 66 anni, e Anna Maria Zanella, 61 anni, rispettivamente padre
e madre di Igor Vignotto, a conclusione della sua requisitoria nel
corso del processo a loro carico, celebrato con rito abbreviato davanti
al gup Giuliana Galasso.

      Secondo il pm, Bruno Vignotto con il
suo motoscafo avrebbe urtato volutamente (su istigazione della moglie,
l’imbarcazione dei due campioni del remo (rivali di sempre dei
Vignotto), facendo volare in acqua Tezzat. Ma, a suo avviso, la pesante
imputazione inizialmente contestata, quella di naufragio doloso, deve
essere derubricata nella meno grave ipotesi di danneggiamento con
pericolo di nafragio, oltre che lesioni personali.

      Il legale
di D’Este e Tezzat, l’avvocato Maurizio Visconti, costituitosi parte
civile al processo, ha chiesto al giudice di condannare i due imputati
al risarcimento di 30 mila euro a ciascuno dei due campioni.

     
La difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Schioppa, ha replicato
fornendo una diversa versione dei fatti: non ha negato che vi fosse
stato un acceso litigio quel giorno, né che Vignotto e la moglie si
fossero avvicinati ai due regatanti per chiedere conto delle precedenti
offese rivolte da quest’ultimi nei loro confronti. Ma ha sostenuto che
il pupparino non è stato volutamente speronato: si sarebbe trattato
semmai di un incidente colposo, come attestato da una consulenza
tecnica effettuata da un esperto di parte. Una seconda consulenza,
fatta eseguire dall’avvocato Visconti, giunge però a conclusioni
opposte.

      Dopo una breve camera di consiglio, il gup Galasso ha
ritenuto di non avere elementi sufficienti per decidere. E, quindi, ha
citato due testimoni, due spettatori (uno indicato dalla difesa,
l’altro dall’accusa) al fine di ricostruire al meglio la dinamica dei
fatti: per ascoltarli ha rinviato l’udienza al prossimo 17 febbraio,
data in cui pronuncerà anche la sentenza.

Morì ai De Poli, offerti 500mila euro


Mezzo milione di euro. È la cifra che i cantieri navali De Poli, o
meglio, la loro compagnia assicuratrice, sarebbe disposta a versare ai
familiari di Valentin Iancu, l’operaio romeno di 53 anni che ha perso
la vita il 19 maggio del 2007 a seguito di un grave incidente sul
lavoro avvenuto a
Pellestrina, durante le operazioni di costruzione di una nave.
     
La trattativa per il risarcimento sembra essere arrivata ad un punto di
svolta, ed è per questo motivo che, ieri mattina, il giudice Roberta
Marchiori ha disposto un rinvio dell’udienza preliminare, nella quale
figurano imputate sette persone, con l’accusa di omicidio colposo e
violazione delle norme di sicurezza: il presidente della società,
Giovanni De Poli e i tre componenti del consiglio d’amministrazione,
Davino, Giancarlo e Chiara De Poli; il direttore generale dei cantieri,
Massimo Iuris. E ancora Francesco Orlandini, titolare della Cooperativa
Costruzioni e saldature navali a.r.l. di Pietra Ligure, la ditta per la
quale lavorava la vittima, nonché Ivan Vlasic, l’operaio della ditta
Sea, che la mattina dell’incidente si era messo ai comandi della gru
che colpì Iancu, facendolo precipitare al suolo.

      La
definizione del risarcimento può significare la concessione di
un’attenuante agli imputati che dovessero optare per il patteggiamento
o il rito abbreviato: il processo è stato quindi aggiornato al prossimo
5 febbraio, con l’accordo dei difensori, gli avvocati Rampinelli,
Garbisi, Bettiol, Marchi e Cerutti, del legale di parte civile per i
familiari della vittima, l’avvocato Pozzan, e del pm Franceschetti.
L’incidente mortale si verificò in mattinata, attorno alle 10, nel
bacino di carenaggio situato all'esterno del cantiere, e destinato alla
costruzione della motonave c. 240. Valentin Iancu stava scendendo dalla
scala installata per accedere alla nave, quando questa fu colpito da
una gru in manovra. L’uomo fu immediatamente soccorso, ma non vi fu
nulla da fare. Le indagini accertarono che, a causa dello scarso spazio
a disposizione nel cantiere, la scala di accesso alla nave era stata
installata all’interno del raggio d’azione della gru ai cui comandi,
quella mattina, non si trovava l’operaio incaricato alle manovre, ma un
operaio che non era addetto a quel servizio.

martedì 24 novembre 2009

Un vero successo la visita all'oasi


Nell’ambito della settimana Unesco dedicata all’educazione allo
sviluppo sostenibile, la Lipu, in collaborazione col Comune di Venezia
e la Municipalità di Lido Pellestrina, ha
organizzato domenica 15 novembre nell’Oasi Ca’ Roman “Le conchiglie del
fratino”. Una domenica alla scoperta di cosa può fare il singolo
cittadino per aiutare la fauna selvatica e gli uccelli in particolare.
     
La risposta del pubblico ci ha piacevolmente sorpreso. Nonostante il
periodo sfavorevole ed il tempo coperto, hanno aderito al nostro invito
ben 52 persone tra adulti, ragazzi e bambini.
      A parte due simpatiche studentesse spagnole e 7 soci della Lipu, gli altri partecipanti erano abitanti di Pellestrina (soprattutto genitori con figli).
     
Tutti si sono dedicati con grande energia a pulire alcuni tratti di
spiaggia e di duna (l’asporto di rifiuti, solitamente affidato alla
cooperativa Il Cerchio, si è chiuso ad ottobre) e a raccogliere
conchiglie che, nella prossima primavera, saranno sparse in alcune aree
per facilitare la nidificazione di fratini e fraticelli. Alessandro
Scarpa e Mario Sambo dell’associazione “Tra Mar e Laguna”, oltre a
fornirci preziose indicazioni organizzative, hanno provveduto a
riprendere le attività e a scattare le foto dell’evento.
      La
giornata, dopo un breve rinfresco, si è chiusa con la visita guidata
all’Oasi. E’ stata una bella esperienza, di quelle che incoraggiano e
fanno ben sperare per il futuro. Di questo, noi della Lipu dobbiamo
ringraziare Pellestrina ed i suoi generosi abitanti.
     
Federico Antinori    
     
responsabile Oasi LIPU   
      Ca’ Roman

lunedì 23 novembre 2009

Il Gruppo Karate brilla ai Mondiali di Londra


(L.M.) Il Gruppo Karate Pellestrina brilla
ai campionati Mondiali di Londra. La squadra era presente con quattro
atleti (nella foto) il maestro Tiziano Carella e le cinture nere
Giovanni Voltolina, 30 anni, Danny Carella, 25 anni, e Michael Magris,
17 anni. La gara, disputatasi al Crystal Palace Sports Center di
Londra, era il campionato Mondiale Ty-Ga, organizzato dalla Federazione
internazionale di arti marziali. I pellestrinotti hanno portato a casa
quattro medaglie: un oro, un argento e un bronzo nel singolo, un bronzo
a squadre.

domenica 15 novembre 2009

Arenili, il piano parte tra le critiche

Il futuro incremento degli stabilimenti balneari sta creando diverse perplessità
I residenti: «Nel progetto manca del tutto la possibilità di creare le strutture ricettive»

L’avvio per il Piano degli Arenili a Pellestrina,
provoca fermento, ma anche tanti dubbi ed incognite. Previsti 11
stabilimenti balneari lunghi 100 mt, ed altri 8 da 50, in deroga al
Piano Regionale degli arenili che fissa situazioni diverse e più ampie,
ma quella dell’isola è comunque una spiaggia particolare. Stabilimenti
che potranno essere dotati di ombrelloni, sdraio, e di un chiosco, e
che saranno disseminati per l’arenile, dinnanzi ai centri abitati,
posizionati in testa ai pennelli, nella zona più larga della spiaggia.
Escluse dal Piano, le zone di S.Maria del Mare, occupata attualmente
dai lavori del Mose e Ca’ Roman, dal 2002 oasi protetta e gestita dalla
Lipu. Un avvio quindi per arrivare ad un utilizzo strutturato
dell’arenile, e che per i residenti potrebbe risultare invece
l’occasione per rilanciare un’economia che da qualche anno a questa
parte, prima con la crisi della pesca, poi con la chiusura del Cantiere
navale De Poli , è in netta caduta.

      «Investiamo sulle spiagge,
d’accordo - dice un ex pescatore - ma non vi è un bacino d’utenza
necessario per effettuare un’operazione del genere. Ovvero, gli isolani
non frequenteranno mai una spiaggia attrezzata, non è nella nostra
mentalità. Si lavorerebbe quindi soltanto con i turisti, che
attualmente sono coloro che arrivano nei fine settimana, perché qui non
esistono strutture recettive. Vale la pena indebitarsi col rischio
evidente di fallire?». Dello stesso parere anche un impiegato che
afferma che “va bene il discorso spiagge, ma ne doveva essere fatto un
altro a monte, ovvero la possibilità di realizzare strutture per
ricevere il turista. Queste erano previste nella nuova variante, che
però si è arenata in Regione, ed ormai è decaduta. Nel Piano è previsto
pure un campeggio, che, a mio parere, anche se riuscisse a fare sempre
il tutto esaurito non riuscirà a portare in isola il turismo che serve
per “mantenere” degli stabilimenti». E poi vi sono le cose pratiche
«legate al fatto che il chiosco, il ristorantino, chiamiamolo come
vogliamo, d’inverno deve essere smontato, perché le alte maree di
stagione arrivano sino al filare dei tamerici.

      «Penso - dice
il consigliere di municipalità Pietro Ballarin - che al di la di tutto,
iniziare questo tipo di discorso sia positivo. O si parte da questo,
dall’aspetto urbanistico della spiaggia, o non si fa nulla. Dobbiamo
pensare che sicuramente ciò sarà l’inizio di una ripresa, di un avvio
economico. Ovvio che vi sono dei problemi per il suo realizzo, che
devono necessariamente essere affrontati, ma non si deve gettare la
spugna, o essere contrari per partito preso».

sabato 14 novembre 2009

Sdraio e lettini, ecco la spiaggia

Illustrato il nuovo piano degli arenili per l’isola, si attende il via libera entro febbraio
Disponibili 1800 metri. Sarà possibile aprire chioschi e piccoli stabilimenti balneari e ci sarà un campeggio

Per la prima volta, anche l’isola di Pellestrina
avrà un suo Piano degli arenili. Nella proposta è prevista la
possibilità di assegnare una quindicina di concessioni per attrezzare
un tratto di arenile lungo 1800 metri. Si tratterà di piccoli chioschi
con la possibilità di affittare ai bagnanti sdraio, lettini e
ombrelloni. Una prima bozza di piano è già stata discussa in
municipalità, nella commissione presieduta da Alessandro Scarpa, dove è
stata illustrata dal delegato Gianni Boldrin e dal presidente della
municipalità Giovanni Gusso. La prossima settimana ci sarà un’ulteriore
approfondimento in commissione municipale. Dopodichè il piano degli
arenili di
Pellestrina sarà adottato
dalla giunta comunale, passando poi anche all’esame del consiglio
municipale, che dovrà esprimere un parere consultivo. Infine il
progetto approderà a Ca’ Farsetti per essere valutato prima in
commissione consiliare e poi dal consiglio comunale. L’iter burocratico
è dunque appena all’inizio, ma l’obiettivo è di arrivare, in pochi
mesi, all’approvazione entro febbraio 2010. È comunque una novità
assoluta per
Pellestrina, questo nuovo
strumento urbanistico, che prevede la possibilità di aprire a
opportunità turistiche ricettive, compreso un camping. “Su circa otto
chilometri di arenile – spiega Gusso – 6,2 rimarranno spiaggia libera,
i restanti 1,8 saranno regolati da specifiche concessioni, assegnate a
gestori privati che vorranno portare avanti questa attività. Le
concessioni saranno assegnate dove lo consente la caratteristica del
territorio e dove non vi sono barriere architettoniche o difficoltà di
accesso. Così una zona che fino allo scorso anno era un’area di
cantiere, non ancora fruibile alla popolazione, diventa una
straordinaria opportunità. Realisticamente è facile pensare che non
tutte le concessioni saranno assegnate già il prossimo anno, ma
speriamo comunque di partire con alcune di queste già dall’estate
2010”.

Immergersi nella natura


Questa è la settimana che l’Unesco dedica all’educazione allo sviluppo
sostenibile. Così anche a metà novembre un week end, in provincia di
Venezia, può essere anche occasione, confidando nel bel tempo di questi
giorni, per immergersi nella natura per vivere all’aria aperta, lontano
dallo smog e dal caos del traffico cittadino. Oggi domenica la Lipu
organizza nell’Oasi Ca’ Roman, a
Pellestrina,
“Le conchiglie del fratino”. L’appuntamento per tutti è alle ore 10
all’imbarcadero dell’Oasi. I partecipanti potranno pulire alcuni tratti
di spiaggia e raccogliere conchiglie che, nella prossima primavera,
saranno sparse in alcune aree per facilitare la nidificazione di
fratini e fraticelli. Per questa facile attività, che non richiede
alcuna conoscenza specifica. Alle 12.30 è prevista una sosta al gazebo
dell’Oasi con panini e bibite offerti dalla Lipu, poi dalle 15.30
seguirà una visita guidata all’Oasi e ai cantieri del Mose e giochi per
i bambini. I visitatori potranno, inoltre, suggerire un’azione che i
cittadini possono svolgere per aiutare la fauna selvatica. La migliore
verrà premiata e pubblicata sulla rivista “Ali” con un apposito
articolo dedicato alla cittadinanza attiva. Le prenotazioni, necessarie
per coordinare le attività, devono essere effettuate al numero 349
2344705 o via e-mail oasi.caroman@lipu.i t . Chi invece ama il cavallo
può rivolgersi al circolo ippico San Marco, oppure, per gli amanti del
mare, una visita guidata al parco delle tegnue, al largo del Lido
(centro informativo a Malamocco). In un’altra isola della laguna, a
Sant’Erasmo, è invece aperta al pubblico anche la Torre Massimiliana,
recentemente sistemata; oppure se si amano le barche e la tradizione
veneziana irrinunciabile una tappa all’isola della Certosa, base
dell’associazione “Vento di Venezia”, centro di eventi e di iniziative
per riscoprire l’antica arte lagunare. Sempre attraverso le “isole
minori” si può optare per un pomeriggio all’isola di Mazzorbetto, base
degli scout veneziani, con itinerari anche in canoa. Spostandosi in
terraferma, invece, l’offerta è molto ricca: con la Lipu si può
visitare l’oasi di Gaggio a Marcon (foto), costellata da suggestivi
laghetti, se invece la passione è quella dei boschi ecco il maestoso
Bosco Nordio a Chioggia, oppure l’oasi di Valle Averto, del Wwf, punto
di riferimento per tutto l’Alto Adriatico.

giovedì 12 novembre 2009

«Ferry e rifiuti, serve un’azione risolutiva»


(L.M.) Un piano d’emergenza studiato in caso di guasti al ferry boat
nella tratta di linea 11 che va da Faro Rocchetta agli Alberoni fini a
Santa Maria del Mare
nell’isola di Pellestrina.
Lo ha chiesto, in consiglio municipale, il capogruppo dell’Udc,
Alessandro Scarpa. L’istanza arriva dopo che, circa un mese, fa si era
verificato un blocco di oltre quattro ore nel servizio per un guasto
alla nave traghetto. Intere famiglia sono state bloccate, senza poter
partire, dal tardo pomeriggio fino a notte fonda.

      Scarpa, insieme a Pietro Ballarin, altro consigliere di Pellestrina (Pd) hanno ricordato l’importanza che il tema venga affrontato in commissione municipale.
     
L’altro aspetto, affrontato con carattere d’urgenza, sempre dal
capogruppo Udc, è la necessità di intervenire al più presto per la
pulizia di una discarica di rifiuti abusiva (nella foto) sorta a
Pellestrina,
per evitare anche che, pochi metri più avanti, nella stessa zona, si
creino altre discariche. La municipalità potrebbe decidere di istallare
una telecamera di videosorveglianza dell’area.

mercoledì 11 novembre 2009

Uccise una donna patteggia 15 mesi

Concluso il processo relativo all’incidente nel quale perse la vita una donna residente a Verona

Guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti aveva investito e
provocato la morte a Pellestrina di una giovane veronese di 32 anni,
Elena Girotti, che stava attraversando la strada per andare in
spiaggia. L’investitore, difeso dall’avvocato Augusto Palese, ha
patteggiato ieri, davanti al giudice Scaramuuzza, una condanna di
appena 15 mesi (con pena sospesa trattandosi di incensurato) e duemila
euro di multa. Tanto vale una vita umana. Inoltre la compagnia
assicuratrice, dell’auto coinvolta nel sinistro, una Fiat Punto, ha
erogato ai congiunti della vittima (il padre e i due fratelli),
assistiti dall’avvocato Paolo Calvani, un risarcimento di poco
superiore a 100 mila euro. Così se l’è cavata, N..B., un giovane di 25
anni residente a Pellestrina nel sestiere Vianelli, per l’incidente
stradale successo il 5 settembre 2008 nell’isola di Pellestrina, alle
porte di San Pietro in Volta, in località Carizzada Belvedere.
     
La giovane veronese era appena smontata dall’autobus di linea 11
diretto a Chioggia e ha poi deciso di attraversare la strada, in
prossimità delle strisce pedonali sbucando in mezzo tra i due autobus,
uno davanti e uno dietro che erano in servizio. La ragazza era quasi
riuscita ad arrivare sul lato opposto della carreggiata, quando è stata
travolta dal’auto. Inizialmente la contestazione mossa a N.B. è stata
quella di omicidio colposo e di guida sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti (dai 3 ai 10 anni di reclusione) avendo trovato nel sangue
tracce di cannabis. Una perizia psicofarmacogica di parte, richiesta
dalla difesa dell’imputato, è però riuscita a dimostrare che la droga
assunta era presente nel sangue in quantità infinitesima, perché
consumata probabilmente nei giorni precedenti, e quindi non avrebbe
influito nell’incidente. E la seconda richiesta di patteggiamento è
stata accolta dal giudice. Determinante è stata la decisione, da parte
di N.B., di adoperarsi perché i parenti della vittima fossero
risarciti.

Pellestrina. La Lipu visita Ca’Roman


Sono aperte le iscrizioni per la visita all’oasi di Ca’ Roman di Pellestrina
gestita dalla Lipu per “Le conchiglie del fratino”. L’appuntamento è
per domenica alle 10, all’imbarcadero dell’oasi. Le prenotazioni
dovranno pervenire al numero 349.2344705 o via e-mail
oasi.caroman@lipu.it.

«Mose, due ore di silenzio»

Santa Maria del Mare, la Casa di riposo: in alcune fasi rumori assordanti
Chiesto lo stop dei lavori più impattanti dalle 13 alle 15.30

Non riescono a dormire per colpa del Mose. I lavori del Mose tolgono il
sonno del riposo pomeridiano anche agli ospiti della Casa di riposo a
Pellestrina.
     
Succede alla casa dell’ospitalità di Santa Maria del Mare a San Pietro
in volta, che accoglie ben 140 anziani nella sua struttura, gestita
dall’Opera diocesana “Santa Maria della Carità”, che fu di monsignor
Mario Senigaglia, oggi diretta da don Corrado Canizzaro.

     
Purtroppo, quando, in alcuni periodi previsti nel cronoprogramma dei
lavori, entrano in funzione trivelle e macchine operatrici per piantare
i pali e realizzare la diga che dovrà caratterizzare la grande opera il
silenzio diventa impossibile. «Il frastuono e il baccano sono quasi
assordanti» racconta chi vive all’interno.

      Così i nonni e il
loro familiari si mobilitano per chiedere il rispetto del silenzio
almeno nella fascia oraria tradizionalmente dedicata, nel dopo pranzo,
al riposo.

      Stop ai lavori più impattanti e rumorosi, almeno
dalle 13 alle 15.30. Anche se questa accortezza dovesse provocare un
ritardo nello svolgimento dei lavori.

      La cura degli anziani
non ha prezzo. La prima segnalazione, sulla rumorosità dei lavori, era
partita da Salvatore Lihard, sindacalista della Cgil, durante un
sopralluogo a
Pellestrina.
      L’indicazione è stata riportata anche da alcuni familiari che hanno i loro parenti all’interno della casa di riposo.
     
Il cantiere, per la costruzione delle dighe mobili che dovranno salvare
Venezia dall’acqua alta si trova molto vicino, in linea d’aria, alla
struttura sociosanitaria. Perciò l’edificio è esposto a questo rischio
e viene chiesta maggiore tutela.

      «Effettivamente – spiegano
dalla direzione della casa d’ospitalità Santa Maria del Mare – quando
sono in programma i lavori maggiormente impattanti il rumore provocato
dalle macchine in funzione è altissimo, si sente non solo nelle camere
ma anche negli uffici e in tutti gli ambienti. Questi lavori ritornano
periodicamente per la durata di 3-4 giorni consecutivi».


sabato 7 novembre 2009

Nelle gallerie



La mostra per certi versi sorprendente di una pittrice debuttante che
manife
sta invece una inattesa maturità espressiva. Vittoria Risi,
veneziana di Pellestrina,
espone in questa occasione sei grandi dipinti
(foto) che sembrano vivere in bil
ico tra astrazione e figurazione.
Forse perché le immagini emergono dalla
“memoria di un tempo perduto”
ed appaiono perciò non definite, ca
riche solo della emotività di cui
sono portatrici. Importante e tuttavia notare che Vittoria Risi esprime
questo suo dialogo con la memoria attraverso una pittura sensibile e
raffinata sotto la cui pelle si intuisce a volte la presenza di
Venezia, manifestata, in modi turneriani, nella luce diffusa ed
imparziale, senza ombre, della sua laguna. Cannaregio 2040

"Pescati" i vongolari abusivi

Nella rete dei carabinieri quattro pellestrinotti bloccati a Porto S.Leonardo
Sequestrata una tonnellata di molluschi inquinati

Dicono di essere stati fortunati. Ma il saper intervenire al momento
giusto e a colpo sicuro è indice di professionalità e di fiuto
investigativo. Ed è così che i carabinieri del Nucleo natanti di
Venezia sono riusciti a vincere un’altra battaglia nella guerra che li
vede impegnati perennemente contro i pescatori di frodo

      Il
trofeo è un maxisequestro di vongole - oltre una tonnellata il peso
complessivo per un valore commerciale di diecimila euro - già sistemate
in una decina di ceste sulle due vongolare professionali bloccate in
prossimità del canale Malamocco-Marghera all’altezza di Porto San
Leonardo in comune di Mira.

      Uno specchio d’acqua interdetto
per motivi igienico-sanitari data l’alta concentrazione di sostanze
nocive come metalli pesanti e diossine pericolosissime per la salute
umana.

      A finire nella trappola degli uomini del capitano
Andrea Missio sono stati quattro pescatori di Pellestrina, con un’età
compresa fra i 41 e i 36 anni e tutti con precedenti specifici. Erano
al lavoro già da qualche ora con le gabbie metalliche - che sono
vietate - quando i militari, avvicinatisi su barche di copertura varate
appositamente per operare in laguna nel contrasto del fenomeno del
pescaggio illecito, hanno deciso di entrare in azione. Gli abusivi
hanno anche tentato di fuggire in direzione Pellestrina. Ma il
sopraggiungere della motovedetta del Radiomobile li ha fatti desistere,
decidendo quindi di seguire i mezzi dell’Arma fino al comando di San
Zaccaria.

      I quattro sono stati denunciati per danneggiamento
ambientale aggravato: sotto sequestro anche le imbarcazioni e le
attrezzature impiegate (300mila euro il valore complessivo), affidate
loro in custodia giudiziale.

      I molluschi bivalvi invece sono stati rigettati in mare perché ancora in vita.

San Pietro in Volta e la cultura isolana


Sarà l’incontro su “San Pietro in Volta
tra il ‘600 e ‘700”, alle 10.30 alla biblioteca “Cagnaccio” di San
Pietro ad aprire ufficialmente il programma culturale della
municipalità isolana; relatore Loriano Ballarin. In programma anche
altre conferenze e una mostra.

venerdì 6 novembre 2009

Storia del Borgo tra Sei e Settecento


Sabato 7 novembre, alle 10.30, nella Biblioteca Cagnaccio di S.Pietro, a San Pietro in Volta, incontro con Loriano Ballarin su “San Pietro in Volta
tra ‘600 e ‘700: appunti per la storia di una piccola comunità
lagunare”. Ballarin si occupa di rendere pubblica e far conoscere
l’antica realtà isolana, dal punto di vista storico, economico e
culturale. A tal proposito ha realizzato più pubblicazioni attinte da
antichi manoscritti. L’appuntamento è libero e gratuito, ed è proposto
dal servizio Cultura e Sport della Municipalità del Lido-Pellestrina.

giovedì 5 novembre 2009

Halloween festa partecipata da bimbi e adulti


(L.M.) Anche quest'anno grande successo per la festa di Halloween a Pellestrina.
L’ottimo risultato grazie al coinvolgimento delle scuole elementari e
materne,
che hanno distribuito ai bambini  400 inviti, e il comitato
festeggiamenti  parrocchiale con l’appoggio dell’associazione locale
Acs Murazzo.Nella foto inviataci da Marco Vianello un momento dei
festeggiamenti. Ne è uscito un momento conviviale tra la popolazione
che ha risposto in maniera solidale ed entusiasta garantendo la
presenza con l’operato volontario nell’organizzazione, al di là di
qualsiasi polemica sull’origine. Sono stati offerti dolci caldarroste e
vin brulè.

mercoledì 4 novembre 2009

Fermento in parrocchia

ROSOLINA Preparativi per l’arrivo di don Ballarin

(e.m.) Tutto pronto in parrochia a Rosolina per accogliere domenica il
nuovo parroco don Massimo Ballarin che giungerà da quella di
Pellestrina. Nella parrocchia, per preparare in ogni particolare il rito
dell'accoglienza, è presente per tutta la settimana don Alberto
Alfiero, economo della Diocesi di Chioggia nonchè coadiutore per anni
di don Achille a Rosolina, il quale poi è destinato dal vescovo, ad
esercitare il ministero sacerdotale nella chiesa clodiense di San
Giacomo. Il programma prevede alle 10,30 la celebrazione della messa,
cui sono invitate tutte le realtà e le associazioni operanti nel
teritorio della parrocchia. Il benvenuto, sarà porto dal sindaco
Mengoli e da un rappresentante del Consiglio pastorale parocchiale.
Alle 12 la commemorazione comunitaria in piazza Martiri della Libertà,
della giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Infine alle
12,30 al Centro parrocchiale, un brindisi di benvenuto.


domenica 1 novembre 2009

Il Comune al Tar sconfitto da De Poli

Sabato 31 Ottobre 2009

Il Tribunale annulla l’ordinanza che ha chiuso il cantiere per colpa dei rumori


Non è che i cantieri De Poli, quando erano aperti (e semmai riusciranno
a riaprire), facessero bene a rompere i timpani della gente che abita
vicino, ma il Tar ha dato ragione a De Poli su tutta la linea perché il
Comune di Venezia, e un po’ anche l’Arpav e l’Ulss 12, oltre al
Magistrato alle Acque, hanno combinato una lunga serie di pasticci che
ha penalizzato non poco l’unica industria di Pellestrina. Non è colpa
del Comune se i cantieri De Poli sono chiusi da quasi un anno ormai e
se i quasi 100 dipendenti sono a casa senza un soldo, ma l’ordinanza
del sindaco del 19 novembre 2008, ha dato una brutta spallata
all’attività; e, soprattutto, ha impedito l’eventuale ripresa di
qualsiasi attività produttiva, compresa quella per il completamento
delle tre navi chimichiere che erano state ordinate dalla società
norvegese Utkilen e il cui appalto sembra essere alla base dei guai
della società il cui concordato preventivo, approvato dai creditori, è
all’esame del giudice del Tribunale. L’ordinanza del sindaco del 19
novembre 2008 aveva sospeso l’attività (per 90 giorni, ma in realtà,
come ha accertato il Tar, la sospendeva sine die) per impedire i rumori
provocati con le lavorazioni necessarie per terminare l’allestimento
delle navi; poi c’è il provvedimento del Magistrato alle Acque, che il
27 novembre successivo ha sospeso la concessione acquea sul lato sud
del cantiere, lo spazio più vicino alle abitazioni dove avveniva questo
tipo di lavorazioni; infine c’è di nuovo un provvedimento del Comune
che il 5 febbraio scorso ha rigettato il piano di risanamento acustico
presentato dal cantiere. Il Tar ha annullato tutti questi atti andando
anche oltre la sentenza del Tribunale civile di Venezia dello scorso
febbraio che ha imposto alla De Poli (se riaprirà) di mantenere i
rumori entro i limiti di legge; come spiega l’avvocato Alessandro
Veronese, dello studio Mda di Mestre, che ha patrocinato la società
assieme a Matteo Munarin, il Tar praticamente impone di fare il piano
di risanamento acustico: «De Poli l’ha predisposto ma il Comune l’ha
bocciato senza dargli una mano perché non ha preso in considerazione i
contenuti del progetto, si è limitato a un passivo rifiuto senza dar
corso alla procedura di approvazione. La responsabilità del risanamento
acustico non sta solo in capo a De Poli, ma anche al Comune e pure ai
vicini».