martedì 22 dicembre 2009

De Poli, 15 cassintegrati assunti da Actv

L’azienda di trasporti ha dato la priorità ai lavoratori dei cantieri di Pellestrina

Quindici dei cassintegrati dei cantieri navali De Poli andranno a
lavorare all’Actv. E più precisamente nei cantieri che si occupano
della manutenzione della flotta, a Sant’Elena o all’Arsenale. La
notizia è stata diffusa ieri dalla stessa azienda di trasporti che, a
fronte di una serie di pensionamenti e della necessità di potenziare
gli organici, d’accordo con il Comune, ha pensato di offrire una corsia
preferenziale proprio alle maestranze del cantiere navale di
Pellestrina che di fatto ha chiuso i battenti ormai da un anno. Una
prima piccola risposta a un problema occupazionale molto sentito in
isola, dove i cantieri De Poli come si sa rappresentavano una realtà
molto forte, insieme alla pesca che pure è in crisi.

      Ora il
futuro dei cantieri è legato all’esito del concordato preventivo. Ma in
strada sono rimasti quasi un centinaio di lavoratori, tra operai e
impiegati. Qualcuno, quest’estate, si è arrangiato con dei lavori
stagionali. Mentre molti aspettano un impiego all’interno dei lavori
del Mose. Intanto ci sono queste assunzioni in Actv. Complessivamente
l’azienda, dal 1. gennaio, assumerà 19 persone da destinare alla
manutenzione. «Di concerto con il Comune, gruppo Actv ha deciso che, a
parità di professionalità, fosse data priorità al personale in
cassaintegrazione proveniente dai cantieri De Poli» si legge nella nota
dell’azienda di trasporti. E così dei 19 neoassunti, ben 15 arriveranno
dalla De Poli.

domenica 20 dicembre 2009

Le navi dei De Poli ultimate in Croazia


Verranno ultimate in un cantiere di Fiume, in Croazia, le tre navi vendute all’asta dai cantieri navali De Poli di Pellestrina
all’armatore Utkilen. I nuovi proprietari hanno affidato tre commesse
al cantiere navale “Tre Maggio” per un importo totale di 33 milioni di
euro. Il completamento delle tre navi porta un po’ di vitale ossigeno
al cantiere di Fiume, salvandolo dal precipizio, ma fa sfuma la
speranza (ormai comunque ridotta al lumicino) di vedere ripartire
l’attività produttiva a
Pellestrina, con
le maestranze locali. Alla fine, invece, l’armatore Utkilen avrà le
navi finite per un valore d 67,5 milioni di euro (18, 33 e 16,5
milioni) contro l’importo contrattuale con De Poli che era stato
fissato in circa 85 milioni. Quindi con un risparmio di Euro 17,5
milioni rimasto a carico dei dipendenti, dei fornitori e delle banche
di De Poli. Va anche ricordato che, nel gennaio scorso, i nuovi
proprietari si erano fatti restituire la somma di circa 40 milioni di
euro, versata attraverso fideiussioni bancarie alla De Poli che poi non
aveva completato l’intervento per le ben note vicende.

      Gli
ormai ex dipendenti della De Poli, a casa e senza lavoro da circa un
anno, hanno appreso della notizia come un’altra beffa. Per alcuni di
loro si sono aperte le porte di Actv che ha assunto una decina di
persone; un altro piccolo gruppo è stato ingaggiato dal Magistrato alle
Acque per i lavori collegati al Mose. Ma per la maggior parte dei circa
100 dipendenti rimasti senza lavoro, sarà ancora un Natale d’angoscia e
incertezza del futuro.

martedì 15 dicembre 2009

All’Hungaria incontro con la poesia di Aldo Vianello


(L.M.) Proseguono con successo gli “Incontri con l’autore” al Grande
Albergo Ausonia Hungaria del Lido. La formula, ideata dal professor
Giovanni Distefano e da Teoforo Russo, titolare dell’Hungaria, propone
mensilmente incontri culturali. Un centinaio di persone ha affollato,
per questo secondo appuntamento, l’albergo lidense per incontrarsi con
la poesia di Aldo Vianello, 72 anni originario di
Pellestrina
e con il suo ultimo libro “Cieli diversi” (edizioni Supernova 2009). A
coordinare la presentazione sono intervenuti, con l’autore, Teodoro
Russo, Giovanni Distefano, Mariuccia Regina e Armando Pajalich.
Vianello, nella sua carriera, ha pubblicato una trentina di libri e nel
2008 la “Anvill Press Poetry”, ha pubblicato una raccolta di sue 70
poesie.

giovedì 10 dicembre 2009

Guerra della Valli, scontro rinviato

Il Gral ieri non ha assunto alcuna decisione sulla richiesta dei pescatori di Pellestrina
Confermata la fiducia al direttore Di Nora e smentito qualsiasi attrito con il presidente

Via libera da parte del Consiglio di amministrazione del Gral al
direttore Erminio Di Nora per l’assegnazione di alcune importanti zone
lagunari, tra cui le Dighette, il Tombolino e i “pali di cemento”. A
chi verranno assegnate e con che modalità però non è ancora stato
stabilito e i prossimi giorni in questo senso saranno cruciali.

     
La riunione di ieri del Gral si è concentrato soprattutto sui presunti
attriti tra il presidente Giampaolo Bigarello e il direttore Di Nora.
Si era infatti sparsa la voce che Bigarello avesse chiesto le
dimissioni di Di Nora. Così il Cda ha rimandato tutti i punti
all’ordine del giorno e ha discusso la situazione con i diretti
interessati. A quanto pare di problemi, all’interno del Gral, non ce ne
sono. Bigarello infatti ha smentito di avere richiesto le dimissioni
del direttore e di avere mai avuto da ridire sul suo operato,
confermando tutta la sua fiducia sul lavoro fin qui svolto da Di Nora.

     
A difesa del direttore è intervenuta anche la presidente della
Provincia Francesca Zaccariotto. «Di Nora non si tocca», ha detto
personalmente al Cda. Com’era prevedibile alla riunione hanno
partecipato anche un gruppetto di caparozzolanti, ovviamente tutti
rigorosamente pro-Di Nora. Il direttore è ritenuto la persona giusta
per risolvere i problemi della categoria ed è quindi tenuto in grande
considerazione dai pescatori. Di Nora ora sarà impegnato nella
difficile assegnazione delle aree lagunari già richieste pubblicamente
dalla cooperativa Pellestrina. Un nodo da sciogliere non di poco conto,
dato che si tratta di zone ricchissime di vongole veraci e che
sarebbero difficili da assegnare ad un sola cooperativa. I pescatori
intanto aspettano fiduciosi l’arrivo di una decisione definitiva.

Dobbiamo difendere le nostre oasi


Mentre alcune forze politiche fanno dell’ambiente già un motivo di
discussione pre-elettorale, noi continuiamo concretamente a impegnarci
per la tutela delle ricchezze naturalistiche presente nel litorale del
Lido e
Pellestrina, a impegnarci verso un
ambientalismo pragmatico che difenda le risorse ambientali del
territorio e che le valorizzi sapientemente verso una fruizione
sostenibile e regolamentata.

      Le sinergie che stanno portando
alla valorizzazione e restauro della pineta di San Nicoletto e alla
creazione di una nuova oasi nell’area dunale prospiciente vanno proprio
in questa direzione. Pertanto non possiamo condividere la posizione
dell’amministrazione comunale di dimezzare nel prossimo bilancio i
fondi della legge Speciale dedicati alla gestione delle Oasi degli
Alberoni e di Ca Roman.

      Un scelta che va nella direzione
opposta rispetto allo sviluppo di un turismo ambientale e consapevole
nel nostro territorio. In direzione opposta alla tutela ambientale del
litorale. Ci appelliamo pertanto al Vicesindaco Mognato affinché i
fondi per la gestione delle Oasi del WWF e della LIPU rimangano
integri, un bel segnale verso l’ambiente e per tutti noi.

      Roberto Romandini   
      Giannandrea Mencini    
     
Gruppo verdi Lido Pelelstrina

mercoledì 9 dicembre 2009

Nonna Libera festeggia oggi i cento anni


(A.B.) Nonna Libera compie 100 anni. E’ un grande giorno oggi nella casa di riposo dell’Opera S.Maria della Carità, a S.Maria del Mare;
tutto è pronto per festeggiare Libera Maraschin, classe 1909. Nonna
Libera ama raccontare della sua vita, trascorsa tra l’Istria dove è
nata e Venezia. Libera ricorda la pescheria del papà, dove, fin da
bambina andava ad aiutare, ricorda le due guerre, soprattutto i colpi
di cannone, che ogni tanto dice, sente ancora in testa, e i morti, i
tanti morti. E poi ricorda tanti episodi della sua vita più recente: la
nascita del figlio, il locale acquistato a Venezia, dove, dice, ha
lavorato fino a poco tempo fa, e del grande amore verso il nipote.

lunedì 7 dicembre 2009

Laguna, inaugurato il secondo "Centro Informazione Tegnùe"


(L.M.) Inaugurato a Pellestrina, in una
sala dell’edificio che già ospita il Piccolo Museo della Laguna Sud,
nell’ex scuola “Goldoni” di San Pietro in Volta, il secondo “centro
Informazione Tegnùe" (il primo è stato aperto a Palazzo del Podestà a
Malamocco). All’inaugurazione sono intervenuti l’assessore comunale
all’Ambiente, Pierantonio Belcaro, il presidente della Municipalità de
Lido e
Pellestrina, Giovanni Gusso, il
comandante della Capitaneria di Porto di Venezia, Stefano Vignani,
Andrea Falconi di Cam idrografica del Lido e il geologo Antonio
Stefanon del dipartimento Scienze Ambientali dell’Università Ca’
Foscari di Venezia.“ Il Centro di informazione Tegnùe di
Pellestrina
sarà aperto il mercoledì dalle 11 alle 13, quello di Malamocco lo
stesso giorno dalle 14 alle 16. Sarà anche possibile (su appuntamento)
prenotare visite in altri giorni.

I cantieri del Mose e la velocità ridotta


I cantieri per i lavori del Mose impongono una velocità ridotta in strada comunale dei Murazzi a Pellestrina.
Fino alla fine dei lavori, un’ordinanza della municipalità istituisce
il limite di velocità a 30 chilometri all’ora in strada comunale dei
murazzi, nel tratto compreso tra il numero civico 437 per 400 metri in
direzione dell’imbarco ferry boat di linea 11.

venerdì 4 dicembre 2009

Hashish nel calzino I Carabinieri arrestano un uomo di 43 anni


(L.M.) Arrestato a Pellestrina per detenzione di droga ai fini di spaccio. E’ finito così, in manette, il viaggio da Chioggia a Pellestrina
di un uomo fermato dai carabinieri dell’isola per un controllo
all’approdo del vaporetto. E’ accaduto martedì sera a tarda ora.
L’uomo, Vincenzo Boscolo, 43 anni, residente a
Pellestrina,
già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato per un normale
controllo all’imbarcadero. Boscolo era in possesso di un panetto di 65
grammi di hashish che teneva nascosto nel calzino della gamba destra.
Subito identificato è stato disposto l’arresto e l’uomo è stato portato
nel carcere di Santa Maria Maggiore.

Alla scuola Goldoni il nuovo centro sulle Tegnue


Oggi alle 17 sarà inaugurato nella ex Scuola Carlo Goldoni a San Pietro
in Volta, il nuovo “Centro Informazione Tegnùe” un ulteriore richiamo
da aggiungere alle già esistenti sale del Piccolo Museo della Laguna
Sud, per testimoniare la storia, la cultura e le tradizioni dell’isola
di
Pellestrina. All’incontro di
presentazione che si svolgerà in forma di conferenza stampa
interverranno tra gli altri l’assessore comunale all’Ambiente,
Pierantonio Belcaro, il direttore marittimo del Veneto, ammiraglio
Stefano Vignani, il presidente del Magistrato alle Acque, Patrizio
Cuccioletta.

martedì 1 dicembre 2009

Nonostante la crisi ha aperto un negozio


E’ aperto da alcuni giorni, ma sembra abbia portato una ventata di
speranza. Stiamo parlando di “Provet”, il negozio dedicato all’igiene
del corpo e della casa, del gruppo Gottardo. Non è un mistero che
Pellestrina
in quest’ultimo anno sia un’isola profondamente in crisi; la pesca del
caparazzolo è ferma e senza sbocchi da tempo, il cantiere De Poli è
chiuso, anche cinque negozi di alimentari sono stati chiusi perché con
l’avvento della Coop non riuscivano più a stare in piedi. Insomma, un
centinaio di famiglie allo sbando. Tra queste anche quella di Alessio
Scarpa, proprietario di uno degli storici negozi di alimentari.
Infatti, questo era stato aperto già nell’ultimo decennio del 1800.
Venne rilevato da suo padre nel 1932, e da circa 40 anni, come
lavorante prima, e proprietario poi, ci è dentro Alessio. Ma la crisi
lo investe in pieno, e decide di chiudere, senza non prima pensare a
come reinventarsi. E cosi’, in franchising apre Provet, della famiglia
“Bolle di sapone”. E a 58 anni Alessio e la sua famiglia cambiano vita.

      Annalisa Busetto

sabato 28 novembre 2009

Tegnue, a San Pietro in Volta nasce un centro informazioni


(L.M.) Anche a San Pietro in Volta apre un centro di informazione sulle tegnue della Cam Idrografica. Pellestrina
avrà all’ex scuola “Goldoni” un centro di informazione sulle "Tegnùe"
ovvero formazioni rocciose di genere organogeno, che esistono nei
nostri fondali sabbiosi. Poche miglia al largo delle nostre coste,
secondo una linea che ne segue più o meno il profilo, e su fondali di
circa 20 metri, affiorano dei dossi di modesta altezza che sono
talmente ricche di anfratti, di vegetazioni algali e di molluschi da
costituire splendide oasi sottomarine o vere e proprie nicchie
ecologiche. Giovedì alle 17 si terrà l’inaugurazione.

venerdì 27 novembre 2009

Saponi e cosmesi a Pellestrina


Stamane, alle ore 9, in sestier Scarpa a Pellestrina, apertura del
nuovo negozio di articoli per l’igiene e profumeria “Prodet”, della
linea “Bolle di sapone”. Per i primi tre giorni, a tutti i clienti sarà
donato un omaggio.

«Speronò SuperD’Este Vignotto va condannato»


Un anno e otto mesi di reclusione ciascuno per aver speronato il
pupparino di Giancarlo D’Este e Ivo Redolfi Tezzat nel corso della
regata di Pellestrina dell’agosto 2007. È la condanna che il sostituto
procuratore Giorgio Gava ha sollecitato ieri mattina per Bruno
Vignotto, 66 anni, e Anna Maria Zanella, 61 anni, rispettivamente padre
e madre di Igor Vignotto, a conclusione della sua requisitoria nel
corso del processo a loro carico, celebrato con rito abbreviato davanti
al gup Giuliana Galasso.

      Secondo il pm, Bruno Vignotto con il
suo motoscafo avrebbe urtato volutamente (su istigazione della moglie,
l’imbarcazione dei due campioni del remo (rivali di sempre dei
Vignotto), facendo volare in acqua Tezzat. Ma, a suo avviso, la pesante
imputazione inizialmente contestata, quella di naufragio doloso, deve
essere derubricata nella meno grave ipotesi di danneggiamento con
pericolo di nafragio, oltre che lesioni personali.

      Il legale
di D’Este e Tezzat, l’avvocato Maurizio Visconti, costituitosi parte
civile al processo, ha chiesto al giudice di condannare i due imputati
al risarcimento di 30 mila euro a ciascuno dei due campioni.

     
La difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Schioppa, ha replicato
fornendo una diversa versione dei fatti: non ha negato che vi fosse
stato un acceso litigio quel giorno, né che Vignotto e la moglie si
fossero avvicinati ai due regatanti per chiedere conto delle precedenti
offese rivolte da quest’ultimi nei loro confronti. Ma ha sostenuto che
il pupparino non è stato volutamente speronato: si sarebbe trattato
semmai di un incidente colposo, come attestato da una consulenza
tecnica effettuata da un esperto di parte. Una seconda consulenza,
fatta eseguire dall’avvocato Visconti, giunge però a conclusioni
opposte.

      Dopo una breve camera di consiglio, il gup Galasso ha
ritenuto di non avere elementi sufficienti per decidere. E, quindi, ha
citato due testimoni, due spettatori (uno indicato dalla difesa,
l’altro dall’accusa) al fine di ricostruire al meglio la dinamica dei
fatti: per ascoltarli ha rinviato l’udienza al prossimo 17 febbraio,
data in cui pronuncerà anche la sentenza.

Morì ai De Poli, offerti 500mila euro


Mezzo milione di euro. È la cifra che i cantieri navali De Poli, o
meglio, la loro compagnia assicuratrice, sarebbe disposta a versare ai
familiari di Valentin Iancu, l’operaio romeno di 53 anni che ha perso
la vita il 19 maggio del 2007 a seguito di un grave incidente sul
lavoro avvenuto a
Pellestrina, durante le operazioni di costruzione di una nave.
     
La trattativa per il risarcimento sembra essere arrivata ad un punto di
svolta, ed è per questo motivo che, ieri mattina, il giudice Roberta
Marchiori ha disposto un rinvio dell’udienza preliminare, nella quale
figurano imputate sette persone, con l’accusa di omicidio colposo e
violazione delle norme di sicurezza: il presidente della società,
Giovanni De Poli e i tre componenti del consiglio d’amministrazione,
Davino, Giancarlo e Chiara De Poli; il direttore generale dei cantieri,
Massimo Iuris. E ancora Francesco Orlandini, titolare della Cooperativa
Costruzioni e saldature navali a.r.l. di Pietra Ligure, la ditta per la
quale lavorava la vittima, nonché Ivan Vlasic, l’operaio della ditta
Sea, che la mattina dell’incidente si era messo ai comandi della gru
che colpì Iancu, facendolo precipitare al suolo.

      La
definizione del risarcimento può significare la concessione di
un’attenuante agli imputati che dovessero optare per il patteggiamento
o il rito abbreviato: il processo è stato quindi aggiornato al prossimo
5 febbraio, con l’accordo dei difensori, gli avvocati Rampinelli,
Garbisi, Bettiol, Marchi e Cerutti, del legale di parte civile per i
familiari della vittima, l’avvocato Pozzan, e del pm Franceschetti.
L’incidente mortale si verificò in mattinata, attorno alle 10, nel
bacino di carenaggio situato all'esterno del cantiere, e destinato alla
costruzione della motonave c. 240. Valentin Iancu stava scendendo dalla
scala installata per accedere alla nave, quando questa fu colpito da
una gru in manovra. L’uomo fu immediatamente soccorso, ma non vi fu
nulla da fare. Le indagini accertarono che, a causa dello scarso spazio
a disposizione nel cantiere, la scala di accesso alla nave era stata
installata all’interno del raggio d’azione della gru ai cui comandi,
quella mattina, non si trovava l’operaio incaricato alle manovre, ma un
operaio che non era addetto a quel servizio.

martedì 24 novembre 2009

Un vero successo la visita all'oasi


Nell’ambito della settimana Unesco dedicata all’educazione allo
sviluppo sostenibile, la Lipu, in collaborazione col Comune di Venezia
e la Municipalità di Lido Pellestrina, ha
organizzato domenica 15 novembre nell’Oasi Ca’ Roman “Le conchiglie del
fratino”. Una domenica alla scoperta di cosa può fare il singolo
cittadino per aiutare la fauna selvatica e gli uccelli in particolare.
     
La risposta del pubblico ci ha piacevolmente sorpreso. Nonostante il
periodo sfavorevole ed il tempo coperto, hanno aderito al nostro invito
ben 52 persone tra adulti, ragazzi e bambini.
      A parte due simpatiche studentesse spagnole e 7 soci della Lipu, gli altri partecipanti erano abitanti di Pellestrina (soprattutto genitori con figli).
     
Tutti si sono dedicati con grande energia a pulire alcuni tratti di
spiaggia e di duna (l’asporto di rifiuti, solitamente affidato alla
cooperativa Il Cerchio, si è chiuso ad ottobre) e a raccogliere
conchiglie che, nella prossima primavera, saranno sparse in alcune aree
per facilitare la nidificazione di fratini e fraticelli. Alessandro
Scarpa e Mario Sambo dell’associazione “Tra Mar e Laguna”, oltre a
fornirci preziose indicazioni organizzative, hanno provveduto a
riprendere le attività e a scattare le foto dell’evento.
      La
giornata, dopo un breve rinfresco, si è chiusa con la visita guidata
all’Oasi. E’ stata una bella esperienza, di quelle che incoraggiano e
fanno ben sperare per il futuro. Di questo, noi della Lipu dobbiamo
ringraziare Pellestrina ed i suoi generosi abitanti.
     
Federico Antinori    
     
responsabile Oasi LIPU   
      Ca’ Roman

lunedì 23 novembre 2009

Il Gruppo Karate brilla ai Mondiali di Londra


(L.M.) Il Gruppo Karate Pellestrina brilla
ai campionati Mondiali di Londra. La squadra era presente con quattro
atleti (nella foto) il maestro Tiziano Carella e le cinture nere
Giovanni Voltolina, 30 anni, Danny Carella, 25 anni, e Michael Magris,
17 anni. La gara, disputatasi al Crystal Palace Sports Center di
Londra, era il campionato Mondiale Ty-Ga, organizzato dalla Federazione
internazionale di arti marziali. I pellestrinotti hanno portato a casa
quattro medaglie: un oro, un argento e un bronzo nel singolo, un bronzo
a squadre.

domenica 15 novembre 2009

Arenili, il piano parte tra le critiche

Il futuro incremento degli stabilimenti balneari sta creando diverse perplessità
I residenti: «Nel progetto manca del tutto la possibilità di creare le strutture ricettive»

L’avvio per il Piano degli Arenili a Pellestrina,
provoca fermento, ma anche tanti dubbi ed incognite. Previsti 11
stabilimenti balneari lunghi 100 mt, ed altri 8 da 50, in deroga al
Piano Regionale degli arenili che fissa situazioni diverse e più ampie,
ma quella dell’isola è comunque una spiaggia particolare. Stabilimenti
che potranno essere dotati di ombrelloni, sdraio, e di un chiosco, e
che saranno disseminati per l’arenile, dinnanzi ai centri abitati,
posizionati in testa ai pennelli, nella zona più larga della spiaggia.
Escluse dal Piano, le zone di S.Maria del Mare, occupata attualmente
dai lavori del Mose e Ca’ Roman, dal 2002 oasi protetta e gestita dalla
Lipu. Un avvio quindi per arrivare ad un utilizzo strutturato
dell’arenile, e che per i residenti potrebbe risultare invece
l’occasione per rilanciare un’economia che da qualche anno a questa
parte, prima con la crisi della pesca, poi con la chiusura del Cantiere
navale De Poli , è in netta caduta.

      «Investiamo sulle spiagge,
d’accordo - dice un ex pescatore - ma non vi è un bacino d’utenza
necessario per effettuare un’operazione del genere. Ovvero, gli isolani
non frequenteranno mai una spiaggia attrezzata, non è nella nostra
mentalità. Si lavorerebbe quindi soltanto con i turisti, che
attualmente sono coloro che arrivano nei fine settimana, perché qui non
esistono strutture recettive. Vale la pena indebitarsi col rischio
evidente di fallire?». Dello stesso parere anche un impiegato che
afferma che “va bene il discorso spiagge, ma ne doveva essere fatto un
altro a monte, ovvero la possibilità di realizzare strutture per
ricevere il turista. Queste erano previste nella nuova variante, che
però si è arenata in Regione, ed ormai è decaduta. Nel Piano è previsto
pure un campeggio, che, a mio parere, anche se riuscisse a fare sempre
il tutto esaurito non riuscirà a portare in isola il turismo che serve
per “mantenere” degli stabilimenti». E poi vi sono le cose pratiche
«legate al fatto che il chiosco, il ristorantino, chiamiamolo come
vogliamo, d’inverno deve essere smontato, perché le alte maree di
stagione arrivano sino al filare dei tamerici.

      «Penso - dice
il consigliere di municipalità Pietro Ballarin - che al di la di tutto,
iniziare questo tipo di discorso sia positivo. O si parte da questo,
dall’aspetto urbanistico della spiaggia, o non si fa nulla. Dobbiamo
pensare che sicuramente ciò sarà l’inizio di una ripresa, di un avvio
economico. Ovvio che vi sono dei problemi per il suo realizzo, che
devono necessariamente essere affrontati, ma non si deve gettare la
spugna, o essere contrari per partito preso».

sabato 14 novembre 2009

Sdraio e lettini, ecco la spiaggia

Illustrato il nuovo piano degli arenili per l’isola, si attende il via libera entro febbraio
Disponibili 1800 metri. Sarà possibile aprire chioschi e piccoli stabilimenti balneari e ci sarà un campeggio

Per la prima volta, anche l’isola di Pellestrina
avrà un suo Piano degli arenili. Nella proposta è prevista la
possibilità di assegnare una quindicina di concessioni per attrezzare
un tratto di arenile lungo 1800 metri. Si tratterà di piccoli chioschi
con la possibilità di affittare ai bagnanti sdraio, lettini e
ombrelloni. Una prima bozza di piano è già stata discussa in
municipalità, nella commissione presieduta da Alessandro Scarpa, dove è
stata illustrata dal delegato Gianni Boldrin e dal presidente della
municipalità Giovanni Gusso. La prossima settimana ci sarà un’ulteriore
approfondimento in commissione municipale. Dopodichè il piano degli
arenili di
Pellestrina sarà adottato
dalla giunta comunale, passando poi anche all’esame del consiglio
municipale, che dovrà esprimere un parere consultivo. Infine il
progetto approderà a Ca’ Farsetti per essere valutato prima in
commissione consiliare e poi dal consiglio comunale. L’iter burocratico
è dunque appena all’inizio, ma l’obiettivo è di arrivare, in pochi
mesi, all’approvazione entro febbraio 2010. È comunque una novità
assoluta per
Pellestrina, questo nuovo
strumento urbanistico, che prevede la possibilità di aprire a
opportunità turistiche ricettive, compreso un camping. “Su circa otto
chilometri di arenile – spiega Gusso – 6,2 rimarranno spiaggia libera,
i restanti 1,8 saranno regolati da specifiche concessioni, assegnate a
gestori privati che vorranno portare avanti questa attività. Le
concessioni saranno assegnate dove lo consente la caratteristica del
territorio e dove non vi sono barriere architettoniche o difficoltà di
accesso. Così una zona che fino allo scorso anno era un’area di
cantiere, non ancora fruibile alla popolazione, diventa una
straordinaria opportunità. Realisticamente è facile pensare che non
tutte le concessioni saranno assegnate già il prossimo anno, ma
speriamo comunque di partire con alcune di queste già dall’estate
2010”.

Immergersi nella natura


Questa è la settimana che l’Unesco dedica all’educazione allo sviluppo
sostenibile. Così anche a metà novembre un week end, in provincia di
Venezia, può essere anche occasione, confidando nel bel tempo di questi
giorni, per immergersi nella natura per vivere all’aria aperta, lontano
dallo smog e dal caos del traffico cittadino. Oggi domenica la Lipu
organizza nell’Oasi Ca’ Roman, a
Pellestrina,
“Le conchiglie del fratino”. L’appuntamento per tutti è alle ore 10
all’imbarcadero dell’Oasi. I partecipanti potranno pulire alcuni tratti
di spiaggia e raccogliere conchiglie che, nella prossima primavera,
saranno sparse in alcune aree per facilitare la nidificazione di
fratini e fraticelli. Per questa facile attività, che non richiede
alcuna conoscenza specifica. Alle 12.30 è prevista una sosta al gazebo
dell’Oasi con panini e bibite offerti dalla Lipu, poi dalle 15.30
seguirà una visita guidata all’Oasi e ai cantieri del Mose e giochi per
i bambini. I visitatori potranno, inoltre, suggerire un’azione che i
cittadini possono svolgere per aiutare la fauna selvatica. La migliore
verrà premiata e pubblicata sulla rivista “Ali” con un apposito
articolo dedicato alla cittadinanza attiva. Le prenotazioni, necessarie
per coordinare le attività, devono essere effettuate al numero 349
2344705 o via e-mail oasi.caroman@lipu.i t . Chi invece ama il cavallo
può rivolgersi al circolo ippico San Marco, oppure, per gli amanti del
mare, una visita guidata al parco delle tegnue, al largo del Lido
(centro informativo a Malamocco). In un’altra isola della laguna, a
Sant’Erasmo, è invece aperta al pubblico anche la Torre Massimiliana,
recentemente sistemata; oppure se si amano le barche e la tradizione
veneziana irrinunciabile una tappa all’isola della Certosa, base
dell’associazione “Vento di Venezia”, centro di eventi e di iniziative
per riscoprire l’antica arte lagunare. Sempre attraverso le “isole
minori” si può optare per un pomeriggio all’isola di Mazzorbetto, base
degli scout veneziani, con itinerari anche in canoa. Spostandosi in
terraferma, invece, l’offerta è molto ricca: con la Lipu si può
visitare l’oasi di Gaggio a Marcon (foto), costellata da suggestivi
laghetti, se invece la passione è quella dei boschi ecco il maestoso
Bosco Nordio a Chioggia, oppure l’oasi di Valle Averto, del Wwf, punto
di riferimento per tutto l’Alto Adriatico.

giovedì 12 novembre 2009

«Ferry e rifiuti, serve un’azione risolutiva»


(L.M.) Un piano d’emergenza studiato in caso di guasti al ferry boat
nella tratta di linea 11 che va da Faro Rocchetta agli Alberoni fini a
Santa Maria del Mare
nell’isola di Pellestrina.
Lo ha chiesto, in consiglio municipale, il capogruppo dell’Udc,
Alessandro Scarpa. L’istanza arriva dopo che, circa un mese, fa si era
verificato un blocco di oltre quattro ore nel servizio per un guasto
alla nave traghetto. Intere famiglia sono state bloccate, senza poter
partire, dal tardo pomeriggio fino a notte fonda.

      Scarpa, insieme a Pietro Ballarin, altro consigliere di Pellestrina (Pd) hanno ricordato l’importanza che il tema venga affrontato in commissione municipale.
     
L’altro aspetto, affrontato con carattere d’urgenza, sempre dal
capogruppo Udc, è la necessità di intervenire al più presto per la
pulizia di una discarica di rifiuti abusiva (nella foto) sorta a
Pellestrina,
per evitare anche che, pochi metri più avanti, nella stessa zona, si
creino altre discariche. La municipalità potrebbe decidere di istallare
una telecamera di videosorveglianza dell’area.

mercoledì 11 novembre 2009

Uccise una donna patteggia 15 mesi

Concluso il processo relativo all’incidente nel quale perse la vita una donna residente a Verona

Guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti aveva investito e
provocato la morte a Pellestrina di una giovane veronese di 32 anni,
Elena Girotti, che stava attraversando la strada per andare in
spiaggia. L’investitore, difeso dall’avvocato Augusto Palese, ha
patteggiato ieri, davanti al giudice Scaramuuzza, una condanna di
appena 15 mesi (con pena sospesa trattandosi di incensurato) e duemila
euro di multa. Tanto vale una vita umana. Inoltre la compagnia
assicuratrice, dell’auto coinvolta nel sinistro, una Fiat Punto, ha
erogato ai congiunti della vittima (il padre e i due fratelli),
assistiti dall’avvocato Paolo Calvani, un risarcimento di poco
superiore a 100 mila euro. Così se l’è cavata, N..B., un giovane di 25
anni residente a Pellestrina nel sestiere Vianelli, per l’incidente
stradale successo il 5 settembre 2008 nell’isola di Pellestrina, alle
porte di San Pietro in Volta, in località Carizzada Belvedere.
     
La giovane veronese era appena smontata dall’autobus di linea 11
diretto a Chioggia e ha poi deciso di attraversare la strada, in
prossimità delle strisce pedonali sbucando in mezzo tra i due autobus,
uno davanti e uno dietro che erano in servizio. La ragazza era quasi
riuscita ad arrivare sul lato opposto della carreggiata, quando è stata
travolta dal’auto. Inizialmente la contestazione mossa a N.B. è stata
quella di omicidio colposo e di guida sotto l’effetto di sostanze
stupefacenti (dai 3 ai 10 anni di reclusione) avendo trovato nel sangue
tracce di cannabis. Una perizia psicofarmacogica di parte, richiesta
dalla difesa dell’imputato, è però riuscita a dimostrare che la droga
assunta era presente nel sangue in quantità infinitesima, perché
consumata probabilmente nei giorni precedenti, e quindi non avrebbe
influito nell’incidente. E la seconda richiesta di patteggiamento è
stata accolta dal giudice. Determinante è stata la decisione, da parte
di N.B., di adoperarsi perché i parenti della vittima fossero
risarciti.

Pellestrina. La Lipu visita Ca’Roman


Sono aperte le iscrizioni per la visita all’oasi di Ca’ Roman di Pellestrina
gestita dalla Lipu per “Le conchiglie del fratino”. L’appuntamento è
per domenica alle 10, all’imbarcadero dell’oasi. Le prenotazioni
dovranno pervenire al numero 349.2344705 o via e-mail
oasi.caroman@lipu.it.

«Mose, due ore di silenzio»

Santa Maria del Mare, la Casa di riposo: in alcune fasi rumori assordanti
Chiesto lo stop dei lavori più impattanti dalle 13 alle 15.30

Non riescono a dormire per colpa del Mose. I lavori del Mose tolgono il
sonno del riposo pomeridiano anche agli ospiti della Casa di riposo a
Pellestrina.
     
Succede alla casa dell’ospitalità di Santa Maria del Mare a San Pietro
in volta, che accoglie ben 140 anziani nella sua struttura, gestita
dall’Opera diocesana “Santa Maria della Carità”, che fu di monsignor
Mario Senigaglia, oggi diretta da don Corrado Canizzaro.

     
Purtroppo, quando, in alcuni periodi previsti nel cronoprogramma dei
lavori, entrano in funzione trivelle e macchine operatrici per piantare
i pali e realizzare la diga che dovrà caratterizzare la grande opera il
silenzio diventa impossibile. «Il frastuono e il baccano sono quasi
assordanti» racconta chi vive all’interno.

      Così i nonni e il
loro familiari si mobilitano per chiedere il rispetto del silenzio
almeno nella fascia oraria tradizionalmente dedicata, nel dopo pranzo,
al riposo.

      Stop ai lavori più impattanti e rumorosi, almeno
dalle 13 alle 15.30. Anche se questa accortezza dovesse provocare un
ritardo nello svolgimento dei lavori.

      La cura degli anziani
non ha prezzo. La prima segnalazione, sulla rumorosità dei lavori, era
partita da Salvatore Lihard, sindacalista della Cgil, durante un
sopralluogo a
Pellestrina.
      L’indicazione è stata riportata anche da alcuni familiari che hanno i loro parenti all’interno della casa di riposo.
     
Il cantiere, per la costruzione delle dighe mobili che dovranno salvare
Venezia dall’acqua alta si trova molto vicino, in linea d’aria, alla
struttura sociosanitaria. Perciò l’edificio è esposto a questo rischio
e viene chiesta maggiore tutela.

      «Effettivamente – spiegano
dalla direzione della casa d’ospitalità Santa Maria del Mare – quando
sono in programma i lavori maggiormente impattanti il rumore provocato
dalle macchine in funzione è altissimo, si sente non solo nelle camere
ma anche negli uffici e in tutti gli ambienti. Questi lavori ritornano
periodicamente per la durata di 3-4 giorni consecutivi».


sabato 7 novembre 2009

Nelle gallerie



La mostra per certi versi sorprendente di una pittrice debuttante che
manife
sta invece una inattesa maturità espressiva. Vittoria Risi,
veneziana di Pellestrina,
espone in questa occasione sei grandi dipinti
(foto) che sembrano vivere in bil
ico tra astrazione e figurazione.
Forse perché le immagini emergono dalla
“memoria di un tempo perduto”
ed appaiono perciò non definite, ca
riche solo della emotività di cui
sono portatrici. Importante e tuttavia notare che Vittoria Risi esprime
questo suo dialogo con la memoria attraverso una pittura sensibile e
raffinata sotto la cui pelle si intuisce a volte la presenza di
Venezia, manifestata, in modi turneriani, nella luce diffusa ed
imparziale, senza ombre, della sua laguna. Cannaregio 2040

"Pescati" i vongolari abusivi

Nella rete dei carabinieri quattro pellestrinotti bloccati a Porto S.Leonardo
Sequestrata una tonnellata di molluschi inquinati

Dicono di essere stati fortunati. Ma il saper intervenire al momento
giusto e a colpo sicuro è indice di professionalità e di fiuto
investigativo. Ed è così che i carabinieri del Nucleo natanti di
Venezia sono riusciti a vincere un’altra battaglia nella guerra che li
vede impegnati perennemente contro i pescatori di frodo

      Il
trofeo è un maxisequestro di vongole - oltre una tonnellata il peso
complessivo per un valore commerciale di diecimila euro - già sistemate
in una decina di ceste sulle due vongolare professionali bloccate in
prossimità del canale Malamocco-Marghera all’altezza di Porto San
Leonardo in comune di Mira.

      Uno specchio d’acqua interdetto
per motivi igienico-sanitari data l’alta concentrazione di sostanze
nocive come metalli pesanti e diossine pericolosissime per la salute
umana.

      A finire nella trappola degli uomini del capitano
Andrea Missio sono stati quattro pescatori di Pellestrina, con un’età
compresa fra i 41 e i 36 anni e tutti con precedenti specifici. Erano
al lavoro già da qualche ora con le gabbie metalliche - che sono
vietate - quando i militari, avvicinatisi su barche di copertura varate
appositamente per operare in laguna nel contrasto del fenomeno del
pescaggio illecito, hanno deciso di entrare in azione. Gli abusivi
hanno anche tentato di fuggire in direzione Pellestrina. Ma il
sopraggiungere della motovedetta del Radiomobile li ha fatti desistere,
decidendo quindi di seguire i mezzi dell’Arma fino al comando di San
Zaccaria.

      I quattro sono stati denunciati per danneggiamento
ambientale aggravato: sotto sequestro anche le imbarcazioni e le
attrezzature impiegate (300mila euro il valore complessivo), affidate
loro in custodia giudiziale.

      I molluschi bivalvi invece sono stati rigettati in mare perché ancora in vita.

San Pietro in Volta e la cultura isolana


Sarà l’incontro su “San Pietro in Volta
tra il ‘600 e ‘700”, alle 10.30 alla biblioteca “Cagnaccio” di San
Pietro ad aprire ufficialmente il programma culturale della
municipalità isolana; relatore Loriano Ballarin. In programma anche
altre conferenze e una mostra.

venerdì 6 novembre 2009

Storia del Borgo tra Sei e Settecento


Sabato 7 novembre, alle 10.30, nella Biblioteca Cagnaccio di S.Pietro, a San Pietro in Volta, incontro con Loriano Ballarin su “San Pietro in Volta
tra ‘600 e ‘700: appunti per la storia di una piccola comunità
lagunare”. Ballarin si occupa di rendere pubblica e far conoscere
l’antica realtà isolana, dal punto di vista storico, economico e
culturale. A tal proposito ha realizzato più pubblicazioni attinte da
antichi manoscritti. L’appuntamento è libero e gratuito, ed è proposto
dal servizio Cultura e Sport della Municipalità del Lido-Pellestrina.

giovedì 5 novembre 2009

Halloween festa partecipata da bimbi e adulti


(L.M.) Anche quest'anno grande successo per la festa di Halloween a Pellestrina.
L’ottimo risultato grazie al coinvolgimento delle scuole elementari e
materne,
che hanno distribuito ai bambini  400 inviti, e il comitato
festeggiamenti  parrocchiale con l’appoggio dell’associazione locale
Acs Murazzo.Nella foto inviataci da Marco Vianello un momento dei
festeggiamenti. Ne è uscito un momento conviviale tra la popolazione
che ha risposto in maniera solidale ed entusiasta garantendo la
presenza con l’operato volontario nell’organizzazione, al di là di
qualsiasi polemica sull’origine. Sono stati offerti dolci caldarroste e
vin brulè.

mercoledì 4 novembre 2009

Fermento in parrocchia

ROSOLINA Preparativi per l’arrivo di don Ballarin

(e.m.) Tutto pronto in parrochia a Rosolina per accogliere domenica il
nuovo parroco don Massimo Ballarin che giungerà da quella di
Pellestrina. Nella parrocchia, per preparare in ogni particolare il rito
dell'accoglienza, è presente per tutta la settimana don Alberto
Alfiero, economo della Diocesi di Chioggia nonchè coadiutore per anni
di don Achille a Rosolina, il quale poi è destinato dal vescovo, ad
esercitare il ministero sacerdotale nella chiesa clodiense di San
Giacomo. Il programma prevede alle 10,30 la celebrazione della messa,
cui sono invitate tutte le realtà e le associazioni operanti nel
teritorio della parrocchia. Il benvenuto, sarà porto dal sindaco
Mengoli e da un rappresentante del Consiglio pastorale parocchiale.
Alle 12 la commemorazione comunitaria in piazza Martiri della Libertà,
della giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Infine alle
12,30 al Centro parrocchiale, un brindisi di benvenuto.


domenica 1 novembre 2009

Il Comune al Tar sconfitto da De Poli

Sabato 31 Ottobre 2009

Il Tribunale annulla l’ordinanza che ha chiuso il cantiere per colpa dei rumori


Non è che i cantieri De Poli, quando erano aperti (e semmai riusciranno
a riaprire), facessero bene a rompere i timpani della gente che abita
vicino, ma il Tar ha dato ragione a De Poli su tutta la linea perché il
Comune di Venezia, e un po’ anche l’Arpav e l’Ulss 12, oltre al
Magistrato alle Acque, hanno combinato una lunga serie di pasticci che
ha penalizzato non poco l’unica industria di Pellestrina. Non è colpa
del Comune se i cantieri De Poli sono chiusi da quasi un anno ormai e
se i quasi 100 dipendenti sono a casa senza un soldo, ma l’ordinanza
del sindaco del 19 novembre 2008, ha dato una brutta spallata
all’attività; e, soprattutto, ha impedito l’eventuale ripresa di
qualsiasi attività produttiva, compresa quella per il completamento
delle tre navi chimichiere che erano state ordinate dalla società
norvegese Utkilen e il cui appalto sembra essere alla base dei guai
della società il cui concordato preventivo, approvato dai creditori, è
all’esame del giudice del Tribunale. L’ordinanza del sindaco del 19
novembre 2008 aveva sospeso l’attività (per 90 giorni, ma in realtà,
come ha accertato il Tar, la sospendeva sine die) per impedire i rumori
provocati con le lavorazioni necessarie per terminare l’allestimento
delle navi; poi c’è il provvedimento del Magistrato alle Acque, che il
27 novembre successivo ha sospeso la concessione acquea sul lato sud
del cantiere, lo spazio più vicino alle abitazioni dove avveniva questo
tipo di lavorazioni; infine c’è di nuovo un provvedimento del Comune
che il 5 febbraio scorso ha rigettato il piano di risanamento acustico
presentato dal cantiere. Il Tar ha annullato tutti questi atti andando
anche oltre la sentenza del Tribunale civile di Venezia dello scorso
febbraio che ha imposto alla De Poli (se riaprirà) di mantenere i
rumori entro i limiti di legge; come spiega l’avvocato Alessandro
Veronese, dello studio Mda di Mestre, che ha patrocinato la società
assieme a Matteo Munarin, il Tar praticamente impone di fare il piano
di risanamento acustico: «De Poli l’ha predisposto ma il Comune l’ha
bocciato senza dargli una mano perché non ha preso in considerazione i
contenuti del progetto, si è limitato a un passivo rifiuto senza dar
corso alla procedura di approvazione. La responsabilità del risanamento
acustico non sta solo in capo a De Poli, ma anche al Comune e pure ai
vicini».

mercoledì 28 ottobre 2009

Chiesa affollatissima per i due giovani diaconi

Suggestiva la cerimonia celebrata dal vescovo per il portovirese Alberto Ferro e l’amico Giovanni Vianello

Grande partecipazione di fedeli dal’intero Delta, ma anche dell'isola di Pellestrina
(ben 4 corriere di convenuti) per le e ordinazioni diaconali nella
parrocchiale "Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta" di
Donada, di due grandi amici: Alberto Ferro 37 anni, residente in Donada
ed appartenente proprio alla parocchia donadese, e Giovanni Vianello,
24 anni proveniente dalla parrocchia Ognissanti di
Pellestrina.
     
La cerimonia di domenica scorsa è iniziata alle 15 e si è partiti in
corteo dalla casa canonica attigua alla chiesa. Circa una quarantina
gli ecclesistici presenti (dai seminaristi ai diaconi, ai sacerdoti
della vicaria e della diocesi di Chioggia), che hanno fatto il loro
solenne ingresso in chiesa.

      E la chiesa, era gremita come
forse non mai (basti pensare che per la sola comunione, sono occorse
oltre 700 particole). A celebrare il suggestivo sacro rito, che si è
protratto fino alle 16,30, il vescovo monsignor Adriano Tessarollo. Tra
le autorità civili, il sindaco Geremia Gennari con fascia tricolore.
Alla fine del rito, tutti in piazza Marconi, dove erano stati allestiti
quattro grandi gazebo per festeggiare.

"Le emozioni del tempo perduto", in mostra la pittura di Vittoria Risi


VENEZIA - (R.P.) L’inaugurazione della mostra personale di Vittoria
Risi - a Ca’ Vendramin Calergi, sede lagunare del Casinò - ha sorpreso
favorevolmente buona parte degli intervenuti (critici compresi): i
quadri esposti infatti, riuniti sotto il titolo dal sapore proustiano
“Il tempo perduto”, presentano un’indubbia qualità pittorica: frutto
degli studi all’Istituto d’Arte prima e all’Accademia di Belle Arti
poi, mescolati alle suggestioni e ai colori provenienti dagli ambienti
lagunari dell’isola natale,
Pellestrina.
La curiosità era forte, perché Vittoria Risi è una famosa (forse la più
famosa, grazie a personalità e bellezza) attrice hard italiana. Il noto
pittore Ludovico De Luigi ha introdotto la serata, parlando di opere
“sognate e sognanti, afferenti ad una astrazione per sensibilità vicina
ai più bei Turner”, con “colori ed emozioni che rivelano la sua
venezianità”. Anche il presidente del Casinò, Mauro Pizzigati, ha
sottolineato la qualità delle tele, e lo sforzo del Casinò nel
concedere spazi anche a nomi non ancora affermati. Fra i presenti, il
regista teatrale Gianni De Luigi, direttore dell’Istituto Commedia
dell’Arte Internazionale, che ha anticipato: presto la Risi frequenterà
sotto la sua guida un corso di recitazione, che la dovrebbe portare a
interpretare, sul palcoscenico, la più famosa cortigiana veneziana:
Veronica Franco.


Al via la rimozione dei rifiuti abbandonati vicino al cimitero


Al via l’intervento di rimozione di tutti i materiali abbandonati nella
discarica abusiva, sorta qualche anno fa dietro il cimitero di
Pellestrina.
Lo comunica con una nota l’assessore all’ambiente Pierantonio Belcaro
dicendosi “estremamente soddisfatto della cosa”. Tale discarica sorge
in parte in terreno demaniale e in parte in proprietà privata. Ciò ha
reso difficile l’intervento. Infatti, le procedure per la rimozione
erano state attivate da Comune e Municipalità già due anni fa, l’anno
scorso la zona è stata messa in sicurezza, ma soltanto oggi, dopo il
sopralluogo dell’Ulss, visto che c’era amianto, e di Veritas, si sono
iniziati gli interventi di rimozione dei duecento e venti metri cubi di
materiale vario presenti. «Con questa operazione che viene effettuata
nell’area pubblica - aggiunge Belcaro - appare evidente il nostro
interessamento all’ambiente e anche all’isola di
Pellestrina».
      Annalisa Busetto

domenica 25 ottobre 2009

Nasce il gemellaggio tra "caparozzolo" e tortellino


(L.M.) Gemellaggio culturale e gastronomico tra Pellestrina e il Comune
di Valeggio sul Mincio della provincia di Verona. La manifestazione è
stata organizzata dal neonato consorzio “Pellestrina servizi”, che ha
l’obiettivo di rivitalizzare l'isola in tutte le sue componenti,
turistiche, produttive e artigianali. Il gemellaggio ha previsto anche
l'abbinamento del tortellino di Valeggio con il "caparozzolo" di
Pellestrina. L’iniziativa già presentata a Valeggio (alla presenza del
consigliere provinciale Gianni Sopradassi, e di alcuni soci del
comitato Sant Antonio, esibitisi ai fornelli), verrà ripetuta a
Pellestrina: l'isola ospiterà gli artigiani che prepareranno i
tortellini in riva alla laguna.

Alberto Ferro diacono e don Cremonese parroco


(e.m.) Alberto Ferro, donadese, e Giovanni Vianello dell'isola di
Pellestrina, hanno fatto insieme il primo passo nel diaconato in
cattedrale a Chioggia, ed ora intendono perfezionare tale passo
insieme: hanno scelto di abbracciare il diaconato permanente (che è una
tappa verso la pienezza del sacerdozio), oggi alle 15 in chiesa a
Donada. Questo è il luogo in cui è residente da sempre Alberto Ferro
che sarà (quando verrà il momento) il primo sacerdote donadese dopo
circa 50 anni. Una giornata molto intensa anche per il vescovo Adriano
Tessarollo ed un momento particolarmente importante anche per la chiesa
portovirese. Nella vicina parrocchia di San Bartolomeo Apostolo
giungerà il nuovo parroco don Giuseppe Cremonese.

sabato 24 ottobre 2009

Un grazie sincero a quelle infermiere


Desidero esprimere, attraverso le pagine del "Il Gazzettino" un
sentito ringraziamento all’infermiera dell’ambulatorio di cardiologia
dell’Ospedale Civile di Venezia, che giovedì mattina 8 ottobre, mi ha
aiutato, con indescrivibile umanità, comprensione, e gentilezza a
superare una crisi di panico che ostacolava l’esecuzione dell’Egg, a
cui dovevo sottopormi in previsione di un intervento chirurgico.
     
In quel momento mi sentivo smarrita e fragile, ma nella sfortuna di
tanto malessere ho avuto la fortuna di trovare una persona comprensiva,
carica di un’umanità indescrivibile.
      Grazie infinite a te
(anche se non so il tuo nome) ed alla tua collega, persone come voi
confermano che malgrado si continui a credere che i sentimenti non
abbiano più spazio nella nostra società, l’amore per il prossimo è
sempre vincente e chi fa del bene nel futuro troverà sempre la serenità.
     
Cristina Tiozzo    
     
Pellestrina

mercoledì 21 ottobre 2009

Vende pesce "porta a porta": multa da 10mila euro


(L.M.) “Pizzicato” dalla Guardia di Finanza del Lido mentre vendeva,
portandolo a casa di porta in porta, del pesce fresco appena pescato.
Non solo ha visto i possibili guadagni andare in fumo, ma una stangata
è in arrivo. Insomma una mattinata amara, davvero da dimenticare. Un
pescatore di
Pellestrina è stato fermato,
ieri mattina, al Lido dalle fiamme gialle che gli hanno sequestrato
circa venti chili di pesce che teneva in motorino, senza le necessarie
cautele, e che stava consegnando ad alcune famiglie della zona. Oltre
al sequestro della merce, il venditore ambulante abusivo dovrà pagare
una multa di 10mila euro. I prodotti, infatti, erano tutti privi delle
etichette che, per la merce esposta in vendita, dovrebbero indicare la
tipologia di prodotto.

domenica 18 ottobre 2009

A Pellestrina il duo Guglielmo-Mabilia


Dopo i recenti successi ottenuti da Andrea Bacchetti, I Virtuosi Veneti
e il Trio di Parma, il Festival Galuppi e della Musica propone per oggi
alle 17, nel santuario della Madonna dell'Apparizione di
Pellestrina,
un altro concerto cameristico di rilievo, affidato al prestigioso duo
violino-clavicembalo formato da Giovanni Guglielmo ed Ezio Mabilia. In
programma autori della scuola settecentesca, da Albinoni, Biber,
Tartini e Vivaldi; ingresso per invito, cui farà seguito un piccolo
rinfresco. 
Pellestrina si raggiunge, per chi abita a Venezia, con l'autobus Actv linea 11 che parte da Lido - Piazzale Santa Maria Elisabetta.

sabato 17 ottobre 2009

La Provincia regala 4 caorline Ma Pellestrina contesta i criteri


(T.C.) Donazione con polemica. Questa mattina, all’isola della Certosa,
la Provincia di Venezia assegnerà quattro caorline ad altrettante
associazioni remiere: Francescana, Caorle, Murano, Sant’Erasmo. Un
progetto iniziato con la precedente amministrazione provinciale, che
l’attuale giunta sembra voler proseguire ed incrementare per favorire
lo sviluppo della voga alla veneta. Intermediario dell’operazione è
Giovanni Giusto, presidente del Coordinamento nazionale delle
associazioni remiere; secondo una prassi usata, infatti, la Provincia
assegna in comodato d’uso le caorline al Coordinamento, il quale le
concede alle remiere prescelte. Sì, ma indicate da chi? «Dalla stessa
Provincia - risponde Giusto - noi le prendiamo solo in carico. Le
domande di concessione, infatti, vengono inviate dalle associazioni
direttamente all’amministrazione provinciale che decide». Non la pensa
così la remiera
Pellestrina, che, a
fronte di queste odierne concessioni, esterna tutta l’amarezza per
bocca del presidente Giannantonio Gavagnin: «A noi non tocca mai nulla
- dice Gavagnin - eppure la nostra è un’attività intensa, tradizionale
e meritoria, proveniente da un’isola che tanto ha dato a Venezia e alla
voga. A questo punto dico che quando il mondo del remo avrà bisogno di
noi,
Pellestrina non ci sarà».
Dispiaciuta Rita Zanutel, già assessore provinciale allo Sport nella
precedente amministrazione: «Io stessa ho raccomandato alla remiera di
Pellestrina
di inviare una domanda scritta - ha detto la Zanutel - Il loro
documento è giunto ultimo fra i 50 pervenuti. Nella scelta
amministrativa si è tenuto conto delle diverse necessità e dei tempi di
richiesta».

venerdì 16 ottobre 2009

De Poli, la palla passa al giudice

Il commissario deposita l’approvazione del concordato

(L.M.) Il commissario giudiziale, dottor Emilio Borella, depositerà tra
oggi e lunedì la sua relazione con la quale certificherà al giudice
Rita Rigoni, che i creditori hanno accettato la seconda proposta di
concordato preventivo per evitare il fallimento dei cantieri navali De
Poli a Pellestrina. Monte dei Paschi, anche con la controllata
Antoneveneta, e Unicredi, come noto, hanno dato il via libera alla
seconda proposta che è passata con il voto favorevole del 70 per cento
dei creditori. Il piano presentato dagli avvocati Mauro Pizzigati, e
Giampaolo Cortellazzo Wiel, ha centrato il bersaglio e ieri a
mezzanotte sono scaduti i termini. L’omologa del concordato nella
migliore delle ipotesi potrebbe arrivare non prima di fine anno. Alcuni
creditori potrebbero anche fare opposizione e frenare i tempi di
attuazione. La stima dei debiti del cantiere arriva fino a 136 milioni
di euro. «L’incasso di 50 milioni che si prevede di realizzare per
rientrare – dice Borella – non è solo data dalla vendita delle tre navi
ma anche dalla vendita dei beni immobili per 14 milioni, e da vari
contributi per 20 milioni».

Tra i giovani cresce il consumo di droga


Da una parte l’aumento, tra i giovani, dell’uso di alcol, droga e
disturbi alimentari. Dall’altra, però, anche la ricerca di punti di
riferimento forti, come amicizia, famiglia. Molti dei ragazzi sono
anche iscritti ad associazioni e vanno a caccia di punti di
riferimento, mentre il mondo del social network e l’ambiente
privilegiato dove stringere amicizie.

      Questo il ritratto che
emerge dei giovani del Lido e Pellestrina, da una ricerca fatta tra gli
adolescenti dai 12 ai 18 anni. A distanza di un anno dai primi dati
presentati in commissione consiliare, l’indagine è stata completata: i
dati raccolti sono stati portarti e confrontati anche nelle scuole dove
erano stati raccolti e ulteriormente confrontati.

      Ne è uscito
un quadro finalmente definitivo, a chiusura di circa due anni di
lavoro, che verrà presentato lunedì alle 14.30 a Pellestrina, alla
scuola “Loredan”, in un incontro moderato dal dottor Vittorio De
Michele, e poi al Lido, il 28 ottobre alle 17.30 all’ex liceo
“Orseolo”, in un dibattito coordinato dal dottor Giulio Bergamasco. La
ricerca si è svolta all’interno di un progetto più ampio intitolato
“Città Sane” del Comune, che, come noto, ha l’obiettivo di promuovere e
favorire la salute e la qualità della vita dei cittadini. E’ stato
coinvolto un gruppo di lavoro voluto dalla Municipalità - coordinato
dal delegato alle politiche sociali Giannandrea Mencini in
collaborazione con la Programmazione Sanitaria del Comune - costituito
da amministratori, professionisti, tecnici del Comune e dell Ulss 12
veneziana, varie associazioni, medici di Medicina Generale aderenti al
Progetto Co.me.fa.re (Comune Medici di Famiglia in Rete).

      Il
nucleo operativo ha scelto di progettare un’indagine rivolta agli
adolescenti isolani che, attraverso la somministrazione di un
questionario ai ragazzi, prendesse in considerazione il loro stato di
salute nel senso più ampio del termine, ossia la loro condizione di
benessere psicofisico, sociale ed emotivo. Nei dati viene rilevato
anche che fuma un ragazzo su due, nonostante il 90 per cento lo reputi
dannoso, sempre il 90 per cento dei ragazzi non ha subito né è stato
protagonista di atti di bullismo, mentre il 70 per cento dei ragazzi
conosce qualcuno, ancher tra i giovanissimi coetanei, che fa uso di
sostanze stupefacenti
.

Ca’ Farsetti "anticipa" i finanziamenti della Regione per il disinquinamento


C’è un altro aspetto che è emerso durante l’audizione in commissione
consiliare a Ca’ Farsetti sulla Cittadella della giustizia. L’assessore
Rumiz (nella foto) ha voluto ricordare che in assenza di finanziamenti
in base alla Legge speciale anche per quel che riguarda l’ex
Manifattura Tabacchi, l’impegno del Comune rischia di vanificarsi,
anche in virtù di un altro importante "accordo di programma" che
riguarda
Pellestrina e le opere di
disinquinamento che, svolte in collaborazione con la Regione, ha messo
Ca’ Farsetti nella condizione di "anticipare" 16 milioni di euro per
l’intervento, stanziamento che avrebbe dovuto dare Palazzo Balbi, ma
che non ha potuto concedere per non sforare il "patto di stabilità".

De Poli, le banche approvano il nuovo concordato preventivo


Monte dei Paschi, anche con la controllata Antoneveneta, e Unicredit
hanno dato il via libera alla seconda proposta di concordato preventivo
per evitare il fallimento dei cantieri navali De Poli di
Pellestrina.
Come il Gazzettino aveva già anticipato lo scorso 4 ottobre, le banche,
esposte con oltre 100 milioni di euro su una previsione di 136 milioni
di debito complessivo, hanno votato a favore del piano presentato, lo
scorso agosto, dagli avvocati Mauro Pizzigati, docente di diritto
fallimentare all’università Ca’ Foscari e Giampaolo Cortellazzo Wiel.
In realtà i termini per le votazioni scadranno solo oggi a mezzanotte,
mentre è attesa per domani la relazione del commissario giudiziale
Emilio Borella al giudice delegato dal tribunale, Rita Rigoni. Ma, già
ieri, gli istituti di credito hanno fatto pervenire il proprio assenso,
questa volta non più solo di massima, ma ufficiale. E così sono state
raggiunte le maggioranze necessarie a condurre in porto il concordato.
La vendita delle tre navi è data per certa, con precise fideiussioni
bancarie a garanzia, e questo ha sbloccato la delicata partita. Inoltre
tutti gli “asset” aziendali sono stati piazzati e con le opportune
garanzie. E sono state proprio le maggiori garanzie sulla vendita delle
navi, da parte di acquirenti stranieri interessati, la carta vincente.
Dalla vendita delle tre navi si potranno incassare circa 50 milioni di
euro, cifra pari al valore dell’ipoteca bancaria su di esse, e quindi
l’importo che si andrà ad incassare finirà interamente agli istituti di
credito.

      Lorenzo Mayer

mercoledì 14 ottobre 2009

Venezia, in laguna a pesca di turisti

Convertire le barche al trasporto di persone
Così l’isola di Pellestrina reagisce alla grave crisi del settore

Le imbarcazioni, che prima venivano impiegate per pescare i
caparozzoli, ora saranno convertite per il trasporto di persone per
dare modo ai turisti di visitare i vivai e compiere escursioni in
laguna. Una svolta storica per l’isola veneziana di Pellestrina.
D’altro canto il crollo della pesca e il crac dei cantieri navali De
Poli hanno portato l’economia di Pellestrina sull’orlo del precipizio.
Un’emergenza anche sociale con circa cinquecento famiglie, se non di
più, in grave difficoltà finanziaria. I numeri parlano chiaro: circa
cento operai della De Poli sono a casa, senza percepire un euro, dallo
scorso dicembre, mentre i pescatori da almeno sei mesi non escono per
una battuta di pesca in laguna. E il numero di iscritti alle
cooperative, in un biennio, si è dimezzato, tanto che domani ci sarà
una nuova manifestazione di protesta.

      Ma per far fronte alla
crisi e cercare di voltare pagina è nato in isola il consorzio
“Pellestrina servizi” che ha l’obiettivo di rivitalizzare l'isola in
tutte le sue componenti, turistiche, produttive e artigianali. Tutto è
partito circa quattro anni fa da un progetto del consigliere
provinciale Gianni Sopradassi. “Non ci può essere una monocultura
economica – spiega Sopradassi – la produttività di un’isola intera non
si può reggere solo sulla pesca. Occorre mettere insieme, e
diversificarle, tutte le potenzialità. A questo serve il consorzio”.
Sopradassi racconta della trasformazione più eclatante, anche sotto
l’aspetto dell’immagine. “Le barche dei pescatori, che oggi sono ferme
al palo perché nessuno va più a pescare da sei mesi – argomenta il
consigliere del Pdl – si possono impiegare per un progetto di
“pesca-turismo”, cioè attirare un turismo diverso e nuovo e portare la
gente a visitare i casoni e i vivai. Già 3-4 imbarcazioni sono
operative con questo tipo di trasformazione”. Presidente del consorzio,
che attualmente conta su nove aziende, è Angelo Bianchini, campione
mondiale di offshore e profondo conoscitore della laguna. “Oltre al
progetto di pesca turismo – annuncia Bianchini – puntiamo ad avviare
piccoli stabilimenti balneari, alcuni “bed and breakfast”, e un
campeggio. Così può risorgere l’economia”.

martedì 13 ottobre 2009

Giudecca, per non dimenticare

Un video sull’affondamento della motonave avvenuto a Pellestrina nel 1944

Una video inchiesta di Enrico Mengotti sull’affondamento della motonave “Giudecca” avvenuto a Pellestrina
il 13 ottobre del 1944. Proprio oggi ricorre il 65. anniversario di
quel giorno drammatico per la comunità isolana e il regista lidense ha
deciso di ricavarne un film documentario. Un filmato che non cancelli
la memoria di quel giorno anche tra i ragazzi e che, soprattutto per le
giovani generazioni, diventi un monito alla pace e alla concordia.
Perciò, assume un significato simbolico ancora maggiore che oggi si sia
al lavoro per completare l’opera e siano iniziate le interviste ai
sopravvissuti dell'affondamento del piroscafo “Giudecca”. Il filmato si
sviluppa su due piani sequenza: tra interviste a chi quel giorno c’era,
e ricostruzione storica di quel tragico evento, pochi minuti prima
dell'affondamento da parte di aerei anglo-americani. La ricostruzione
storica, attraverso una fiction con immagini in bianco e nero, cerca di
essere il più fedele possibile e potrà essere ripercorsa
scenograficamente grazie alla collaborazione di Franco Scarpa Barche
(all'epoca aveva dieci anni e ricorda lucidamente quel giorno) e dalla
popolazione d
Pellestrina (merlettaie,
pescatori, bambini delle scuole elementari dell'isola). La consulenza
storica è del professor Sergio Ravagnan di Chioggia. Sceneggiatrice del
filmato Maria Grazia Belluomini, moglie del regista mentre le riprese
sono opera di Rossana Molinatti, interviste e regia appunto di Enrico 
Mengotti. “Per la gente di Chioggia,
Pellestrina
e Venezia – spiega Mengotti - il tragico affondamento del piroscafo
“Giudecca”, continua ad essere un forte monito contro errori ed orrori
della guerra. Il filmato oltre a rendere omaggio ai poveri morti di 65
anni fa, ripudiando la violenza, vuol tendere alla pace. Il
documentario durerà circa mezz’ora: punteremo a proiettarlo nei
circuiti della municipalità del Lido e
Pellestrina,
nelle scuole tra i ragazzi e nelle rassegne minori. Il significato del
lavoro vuol essere anzitutto educativo. Giovedì, anche grazie alla
collaborazione con Actv, gireremo le ultime riprese a bordo di una
vecchia motonave e nell’isola di
Pellestrina, importantissime sono state le varie interviste e testimonianze raccolte tra la gente”.

lunedì 12 ottobre 2009

Aggrappati alla De Poli

Dopo il crack dei cantieri di Pellestrina, i fornitori sono a rischio
«Con il concordato le piccole aziende non avranno un euro»

C’è chi, per far fronte ai debiti, ha dovuto sacrificare in vendita una casa di proprietà a Pellestrina,
oppure chi è stato costretto a mettere in liquidazione la stessa
azienda, in quanto i circa 300 mila euro, mai percepiti per le
forniture garantite ai cantieri navali De Poli di
Pellestrina,
rappresentavano circa un terzo del fatturato annuale. Una cifra che è
linfa vitale per pagare i dipendenti e proseguire l’attività
produttiva. Senza questi introiti, si rischia la chiusura. Dietro la
vicenda della storica azienda di
Pellestrina
ci sono tante storie di piccole aziende che senza gli introiti che
erano stati concordati, sono ora in grave difficoltà finanziaria.
Alcune sull’orlo del tracollo, altre a rischio di fallimento. Il crack
dei famosi cantieri di
Pellestrina,
dunque, ha messo nei guai decine di piccole aziende, presenti tra i
circa 800 creditori, che ora sono in ansia sugli sviluppi della
vertenza. Se la seconda ipotesi di concordato preventivo è stata
accolta, anche se ancora informalmente, dalle banche, non altrettanto
dicono artigiani e piccole aziende. Quest’ultimi anche qualora il
concordato preventivo (e la conseguente omologa) andasse a buon fine,
rischiano di non vedere riconosciuto nemmeno un euro del proprio
lavoro. Nell’elenco delle aziende a rischio ci sono la “Carpen-Fer” di
Bruno Cassoli con un credito di 100 mila euro, la “Crt impianti” di
Ravenna di Andrea Tomei, esposta per 300 mila euro. «Anche fossero
piazzate sul mercato le tre navi – dicono alcune ditte creditrici – si
incasserebbero circa 50 milioni di euro, che andrebbero tutti alle
banche, essendoci, sulle navi, un’ipoteca di 52 milioni. Se anche noi
vedessimo riconosciuti i nostri diritti, ci vorrebbe la vendita del
cantiere, quotato 14 milioni di euro, per il quale però al momento non
ci sono acquirenti interessati. Per i dipendenti e fornitori a questo
punto è meglio il fallimento: se si vendono le navi ai fornitori non
sarà dato un soldo e verranno finite altrove». Le piccole aziende,
dunque, dicono no al concordato e votano per il fallimento. Ma si
deciderà altrove: a determinare saranno gli istituti di credito,
anzitutto Monte dei Paschi di Siena, con la controllata Antonveneta, e
Unicredit, esposti con oltre 100 milioni.

domenica 11 ottobre 2009

Carrizzada Santi Vito e Modesto. Divieto di transito


(L.M.) A Pellestrina un’ordinanza della
municipalità ha istituito, fino al 28 novembre prossimo, il divieto di
transito, in carrizzada santi Vito e Modesto. Il provvedimento
permetterà ad Insula di effettuare i lavori di allacciamento del
collettore del quarto lotto di
Pellestrina.

Altri dieci denunciati Sequestrati 1600 chili

Blitz della Finanza che ha sorpreso i pescatori immersi fino alle spalle. Stop anche a due barche a Pellestrina

I metodi sono tornati quelli tradizionali: immersi fino alle spalle
nelle acque miti della laguna soprattutto in questa stagione per
raccogliere con gli attrezzi di un tempo, quasi rudimentali, le
vongole. Insomma, addio barchini con motori potenti e attrezzature a
rastrello che danneggiavano l’ecosistema e soprattutto i fondali.

     
Ed è così che l’altra notte un gruppo di vongolari è stato scoperto
mentre pescava abusivamente dagli uomini del Reparto operativo
aeronavale della Guardia di Finanza al comando del colonnello Alberto
Catone. Un blitz vero e proprio nel cuore della notte nel tratto di
laguna e di barena tra Murano e Fondamente Nuove con dieci persone
denunciate a piede libero, otto residenti in centro storico e nelle
isole, due siciliani originari di Agrigento. Tutti sono stati
denunciati per danneggiamento ambientale e inosservanza alle norme che
disciplinano la pesca in laguna. Oltre ai dieci denunciati, le Fiamme
Gialle hanno sequestrato una tonnellata e mezza di vongole, quattro
imbarcazioni da pesca e attrezzatura illegale varia tra cui anche
settecento metri di rete.

      Ma non è tutto. In un’altra
operazione poco distante, i finanzieri della stazione navale di
Chioggia hanno effettuato un altro blitz sequestrando due pescherecci
al largo di
Pellestrina e che avevano a
bordo altri seicento chilogrammi di vongole prive di attestazioni
sanitarie. I responsabili delle due imbarcazioni sono stati segnalati
per una sanzione amministrativa. Dall’inizio dell’anno il Reparto
aeronavale della Guardia di Finanza di Venezia ha denunciato una
trentina di persone, ha segnalato amministrativamente oltre 400
individui e sequestrato ben 25 mezzi navali. Nel complesso il materiale
ittico pescato sequestrato ammonta a nove
tonnellate.
      Paolo Navarro Dina

venerdì 9 ottobre 2009

Qualità dell’aria in laguna, Pellestrina migliora

I rilevamenti fatti a Portosecco sono in linea con quelli di Venezia. Polveri sottili oltre il limite solo 2 giorni

La qualità dell’aria a Pellestrina è ai livelli di quella di Venezia e
sta migliorando. Dal 21 maggio al 7 luglio l'assessorato all'Ambiente
ha attivato una campagna di monitoraggio della qualità dell'aria a
Portosecco, con una stazione mobile del sistema gestito da Arpav. Sono
stati analizzati monossido di carbonio, anidride solforosa, ossidi di
azoto, ozono, metano, idrocarburi non metanici e benzene. Analizzati
anche particolato inalabile, idrocarburi policiclici aromatici e alcuni
metalli (arsenico, cadmio, mercurio, nichel, piombo). Nel periodo di
rilevazione (48 giorni) le polveri sottili PM10 (che calano in tutto il
Comune) hanno superato il valore limite giornaliero previsto dalla
normativa in 2 giornate; per l’ozono è stato registrato il superamento
dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana in
16 giornate. I dati raccolti sono stati confrontati con quelli
registrati nel medesimo periodo nelle stazioni della rete di Sacca
Fisola, Parco Bissuola e Via Circonvallazione. Per quanto riguarda i
valori medi, quelli registrati a Portosecco (29 µg/m3) sono del tutto
analoghi a quelli delle stazioni di Sacca Fisola e di Parco Bissuola,
mentre sono inferiori rispetto a quelli di Via Circonvallazione (38).
Il numero di giorni di superamento rilevato presso il sito di
Pellestrina (2 giorni su 48) è stato percentualmente uguale al sito di
Sacca Fisola a Venezia (2 giorni su 48).

Commemorazione del "Giudecca"


Domenica 11, alle 11, nella chiesa arcipretale di Ognissanti a
Pellestrina, si terrà una messa in ricordi delle vittime
dell’affondamento della motonave "Giudecca" avvenuto per un’incursione
aerea nel 1944. Prima della cerimonia religiosa ci sarà un corteo da
Sestier Zennari. Una corona d’alloro sarà deposta sul monumento alle
vittime e sul cippo dei Caduti. Una corsa speciale Actv è prevista alle
9.15 da Riva Schiavoni a Pellestrina.


Abete "grazia" un giocatore del Pellestrina


Il presidente della Figc Giancarlo Abete ha concesso la “grazia” al
calciatore Williams Busetto (Pellestrina) annullando la squalifica che
scadeva il 2 giugno 2010. In Seconda categoria ammenda di 100 euro al
Cavarzere “per aver sollecitato ed ottenuto dall'arbitro la concessione
di 1’ di raccoglimento nonostante la negata autorizzazione”. In
Eccellenza due giornate di squalifica a Marco Destro (Sottomarina), in
Seconda categoria quattro giornate di squalifica a Nico Pera (Meolo).
(m.del.)


Nella rete i pescatori di vongole "chimiche"

Due abusivi denunciati: avevano raccolto 500 chili di molluschi nelle zone delle "dighette" a Fusina

Settecento chili di vongole sequestrate e successivamente rigettate in
acqua. E in questo totale figurano anche i 500 chili che sono stati
bloccati ieri notte nella zone delle "dighette", davanti a Fusina.

     
I carabinieri del Nucleo natanti in questi giorni hanno avviato
un’articolata offensiva in laguna per cercare di combattere la pesca
abusiva. Uno degli aspetti principali di questa problematica è quello
sanitario e per questa ragione gli uomini del Nucleo natanti sono
andati proprio a Fusina, area da sempre preclusa alla pesca per motivi
igienico-sanitari (e anche logici verrebbe da dire).

      A ridosso
dell’area industriale sono stati fermati due pescatori abusivi di
Pellestrina che, a bordo di una vongolara professionale, stavano
pescando con il rastrello vibrante. La verifica dei carabinieri ha
permesso di ritrovare 500 chili di molluschi e per i due pescatori è
scattata la denuncia. Sequestrate, oltre alla barca, anche le varie
attrezzature. In precedenza i carabinieri erano andati a Murano, nel
canale Bisatto, dove due pescatori di Treporti e Burano stavano agendo
in un’area proibita alla pesca e muniti di attrezzature del tutto
vietate. Dopo il sequestro di 100 chili sono così scattate le denunce.
La verifica si è poi conclusa con un’ispezione a Punta Sabbioni dove
tre persone, con attrezzatura subacquea, avevano già raccolto 30 chili.
Altri due pescatori sono stati sorpresi nel canale Ondello, sprovvisti
della licenza, e in questo caso sono stati bloccati altri 100 chili di
vongole. È così scattato il sequestro amministrativo del pescato e
dell’attrezzatura e sono state inflitte due multe.

     
«Complessivamente - affermano i carabinieri di San Zaccaria - sono
stati sequestrati 700 chili di vongole subito rigettati in acqua per un
valore di 4mila euro, le barche bloccate valgono 100mila euro mentre le
multe ammontano a mille euro. Nove i pescatori irregolari identificati.
I molluschi, oltre a non avere la documentazione sanitaria, provengono
da zone interdette alla pesca per motivi igienico-sanitari (come l’area
a ridosso del polo industriale di Porto Marghera) dove è alta la
presenza di metalli pesanti e diossine nei fondali». Secondo i militari
di San Zaccaria ci sono seri pericoli per i consumatori che, senza
nemmeno saperlo, rischiano di acquistare prodotti inquinati e anche
nocivi alla salute.

      Il Gazzettino proprio due giorni fa aveva
denunciato che nella zona delle cosiddette "dighette", a ridosso del
Petrolchimico, ogni notte c’è un gran via vai di caparozzolanti. Del
resto soprattutto nei canali industriali interni al Petrolchimico le
vongole crescono a ritmi vertiginosi grazie all’acqua calda della
centrale Enel di Fusina e ai "nutrienti" che provengono dagli stessi
canali, inquinatissimi. I vongolari abusivi da sempre pescano in quella
zona le vongole che poi finiscono nei nostri piatti. E negli ultimi
tempi la presenza dei barchini in tutte le zone vietate della laguna è
aumentata in modo spropositato. Ormai si trovano caparozzolanti abusivi
ai due lati del ponte della Libertà e addirittura in Canal salso dove
c’è una concentrazione unica di veleni.

martedì 6 ottobre 2009

Vittoria Risi, dall’hard all’arte


È un sogno che si avvera. Finalmente. Cullato fin da piccola sui banchi
di scuola quando - tra un problema e un dettato - si divertiva a
colorare con disegni fantastici i fogli bianchi del suo grande album. E
ora, dopo i successi raccolti come attrice hard in tutta Italia e non
solo, Vittoria Risi - veneziana doc di Pellestrina - si accinge ad
affrontare una nuova avventura umana nel mondo dell’arte. È una sfida
difficile, forse la più importante quella che l’aspetta, per lei
sicuramente la più attesa e desiderata. Il 23 ottobre prossimo,
infatti, si inaugura a Ca’ Vendramin Calergi - sede del Casinò
veneziano - la sua prima personale di pittura dal titolo "Il tempo
perduto". Nell’occasione esporrà sette grandi tele tutte incentrate sul
tema della vita, che riflettono uno stile originale e già chiaramente
collaudato, che lei stessa ama definire «astratto atmosferico». «Con
questa mia mostra - spiega con un pizzico di emozione Vittoria Risi -
vorrei poter esprimere a tutti la mia passione per un momento culturale
a cui mi sento quasi di appartenere, vale a dire il periodo letterario
di Proust, con le sue nostalgie legate al ricordo emotivo. Ma un po’ mi
ispiro anche a Turner per le sue atmosfere romantiche, che sfociano
quasi in una sorta di irreale astrattismo. Ecco è proprio questo forte
senso nostalgico della memoria e dell’immagine che vorrei trasmettere
con i miei quadri». Emozioni e sensazioni che prendono forma e colore -
come Vittoria confessa - in un meraviglioso contesto della natura: è la
laguna di Venezia, infatti, che accompagna la nascita dei suoi dipinti.
Uno scenario sicuramente familiare - anche se lontano dalla sua isola -
quello che lei ha scelto come suo atelier, un rifugio segreto dove ama
dar sfogo alla sua antica passione, nata prima all’Istituto d’arte e
perfezionatasi poi all’Accademia. «Nelle sue opere - annota il famoso
pittore veneziano, Ludovico De Luigi - affiora un lato altamente
poetico, anzi la sua vera e profonda identità. Sognate e sognanti
astrazioni dove gli oggetti perdono la loro connotazione materiale, per
lasciare il posto all’anima».


Il business delle vongole da «abusive» a regolari


E’ una nuova primavera per i caparozzolanti. Ma solo per quelli che
hanno vinto il terno al lotto di avere la concessione davanti a Fusina.
E, tra tutti, in particolare di quelli che si trovano più vicini al
Petrolchimico - come la coop. Agrimol. Del resto, si sa, da sempre le
vongole che crescono davanti all’area industriale sono "deluxe" grazie
all’acqua calda e a tutte le schifezze che escono da Marghera. Le
vongolette si "gonfiano" e diventano quelle prelibatezze che ci
troviamo nei piatti. Quelle vongole sono talmente piene di veleni che
da sempre è vietata la pesca nelle zone a ridosso del Petrolchimico e
in canale dei Petroli. Questo non toglie che da sempre davanti al
Petrolchimico ci sia ogni notte la ressa, con vongolari che arrivano da
Chioggia e da
Pellestrina, da Mestre e da
Punta Sabbioni. Ma fino ad un paio d’anni fa, almeno, si lottava ad
armi pari tra forze dell’ordine e caparozzolanti. Adesso invece è
cambiato tutto. Grazie alla Provincia. Non quella nuova, quella vecchia
di Davide Zoggia - e chissà se è un caso che Vania Falcone della coop.
Agrimol sia andata in lista con Zoggia portando a casa la bellezza di
185 voti per l’ex presidente alle ultime elezioni.

      Ma veniamo
alla storia, raccontata pari pari da uno che di mestiere fa proprio
questo, il caparozzolante. Partiamo dalla zona. La chiamano zona delle
dighette - 200 ettari di laguna - tra Fusina e la cassa di colmata, a
pochi metri dal canale dei Petroli. Lì si sono piazzate un certo numero
di cooperative di pescatori di Chioggia,
Pellestrina
e San Pietro in Volta. La zona è da sempre ritenuta una "nursery" delle
vongole e per anni e anni era stata tenuta libera proprio perchè il
novellame cresceva come da nessun’altra parte. I vongolari parlano di
un tappeto di vongole che arrivava a due metri di profondità e che si
rinnovava con estrema facilità forse proprio grazie alle acque calde
della centrale Enel di Fusina. Fatto sta che le vongole che nascono lì
sono considerate buone, non inquinate. Ecco perchè riuscire a piazzare
un allevamento di vongole da quelle parti era come vincere un terno al
lotto. I primi a piantare il paletto davanti a Fusina sono stati quelli
della cooperativa Agrimol - una trentina di soci - di Chioggia e della
cooperativa Camel - 30 soci - di San Pietro in Volta. La concessione
aveva sollevato un vero vespaio un anno e passa fa, al punto che la
Provincia - assessore Luigi Solimini - era stata costretta a rilasciare
le concessioni anche ad altre coop. e cioè Faro azzurro, Covemo, Opm e
La cavana, che insieme rappresentano quasi la metà degli operatori
della molluschicoltura lagunare, che operano tra Chioggia,
Pellestrina
e San Pietro. Certo, non era stata una cosa semplice. Gli esclusi
semplicemente prima avevano minacciato ritorsioni in stile guerra delle
vongole dei tempi passati e poi si erano rivolti alla Procura. Solimini
ha messo d’accordo tutti distribuendo qualche ettaro di laguna a testa.

      E adesso sono tutti tranquilli. Vediamo perchè. Il meccanismo
- racconta il caparozzolante - è questo. «Noi abusivi andiamo a pescare
davanti al Petrolchimico, come sempre. Poi, quando la barca è piena,
andiamo a scaricare le vongole del Petrolchimico dentro la concessione
lagunare. Le vendiamo ad 1 euro al chilo, 25 euro per una cesta da 25
chili. Chi ce le compra le lascia lì un po’ e poi le porta al centro di
depurazione, a Chioggia o al Cavallino. Tanto i controlli vengono fatti
a campione ed è difficile che li beccano. E così le vongole da
avvelenate si trasformano in vongole veraci, genuine, pronte al
consumo.» Facile, no?

      E rapido perchè una vongola ci mette
almeno 18 mesi a diventare di medie dimensioni e due anni per diventare
bella grossa. Ma quelle del Petrolchimico sono direttamente pezzature
giganti, senza dover aspettare. Ma che cosa è cambiato rispetto ad un
paio di anni fa? Anche allora si utilizzava lo stesso metodo, pesca e
poi pluff, le vongole che finiscono dentro l’allevamento. Non lo
facevano tutti, però...

      La differenza è che, prima di questa levata di ingegno della Provincia, i caparozzolanti che partivano da Chioggia o da Pellestrina
per andare a fare razzia di vongole davanti al Petrolchimico di Porto
Marghera dovevano mettere in conto le "improvvisate" della Finanza. E’
vero che davanti alla sede di San Giorgio ci sono da sempre le
"vedette" che, per modici 100 euro al giorno, stanno di guardia e
avvisano, via telefono, se parte anche solo un canotto dalla Guardia di
Finanza, ma il rischio era elevato comunque. Per quanto potenti fossero
le barche, comunque il tragitto Petrolchimico-Chioggia è lungo,
lunghissimo. E poi la Finanza aveva "sgamato" questa storia delle
vedette e i caparozzolanti, per evitare di farsi prendere, erano
costretti addirittura, ogni volta che arrivavano le Fiamme gialle, a
disfarsi del telefonino buttandolo in acqua. Altrimenti gli agenti
ricostruivano tutte le telefonate ed era un guaio. Ma adesso è tutto
più facile. Dalle concessioni all’area del cosiddetto "ponte di
Brooklyn" del Petrolchimico, sono esattamente 640 metri - assicura il
caparozzolante. Una sgasata e sei dentro la concessione e lì nessuno
può farti più niente. Sei in regola.

      E così ogni giorno e ogni
notte le barche escono, vanno a pescare davanti al Petrolchimico e
riempiono le concessioni di vongole avvelenate. Che finiscono nei
nostri piatti.



domenica 4 ottobre 2009

Crisi De Poli, banche vicine al salvataggio

Primi segnali per superare le difficoltà

Le banche hanno dato un primo ok, anche se di massima e ancora
informale, al secondo concordato preventivo per evitare il fallimento
ai cantieri navali De Poli di
Pellestrina.
Pare vicina ad una svolta, anche se ci vorrà ancora del tempo per avere
un quadro definitivo, la vicenda della storica azienda di
Pellestrina,
per decenni fiore all’occhiello e simbolo della produttività
nell’isola. Un espressione di voto ufficiale da parte dei colossi
bancari, è bene chiarirlo subito, ancora non c’è. Ed è probabile che il
verdetto definitivo arriverà solo a ridosso del limite dei 20 giorni di
tempo lasciati ai creditori per esprimersi. Il conto alla rovescia è
scattato la scorsa settimana, dopo l’adunanza dei creditori ch ha fatto
scattare le procedure. Fino all’altro ieri, infatti, sul tavolo del
commissario giudiziale Emilio Borrella, non era arrivato alcun nuovo
voto, dopo quelli già raccolti nella prima udienza in tribunale in cui
sono state illustrate le linee guida del nuovo concordato. Si sa, che,
un ruolo decisivo sulla vicenda, l’avranno proprio gli istituti di
credito, in particolare Monte dei Paschi di Siena, anche con la
controllata Antonveneta, e Unicredit E proprio dai creditori più
esposti sono giunti segnali distensivi, incoraggianti. Arrivato il
primo placet ora si sta lavorando sugli approfondimenti. Nella proposta
di concordato, presentata dagli avvocati Mauro Pizzigati, docente di
diritto fallimentare proprio all’università Ca’ Foscari e Giampaolo
Cortellazzo Wiel tutti gli “asset” aziendali sono stati piazzati e con
le opportune garanzie. E sono state proprio le maggiori garanzie sulla
vendita delle navi di acquirenti interessati far propendere verso il
“sì”. La vendita delle tre navi è data per certa, con precise
fideiussioni bancarie a garanzia, e questo ha sbloccato la vicenda. Se,
da una parte, la situazione debitoria accertata è aumentata da 113 a
136 milioni, e quindi il concordato è partito in salita, dall’altra le
banche, che erano già state preventivamente contattate prima di
depositare il secondo concordato, hanno confermato una buona
disponibilità, grazie agli acquirenti interessati alle navi sul
mercato. Ad incaricare lo studio legale Pizzigati – Cortellazzo di
formulare questa nuova strategia sono stati gli stessi titolari del
cantiere Davino De Poli e la figlia Chiara. Arrivare all’accettazione
del concordato significherebbe, infatti, evitare il trauma del
fallimento, riprendere (sotto altra gestione) l’attività produttiva e
quindi continuare a lavorare negli appalti intrapresi.

      Lorenzo Mayer