martedì 21 dicembre 2010

«Carte in regola, mancano i soldi»

La Protezione civile assicura che la documentazione sulla tromba d’aria è stata inviata
Calligaro: «Stiamo aspettando che Roma ci comunichi che somma verrà rimborsata»

«Il rimborso per i danni della tromba d'aria a Pellestrina, non è saltato perchè la documentazione prodotta non è completa».
      Lo afferma Maurizio Calligaro, Coordinatore tecnico della Protezione Civile per il Comune. «E soprattutto non vi è nulla da rifare, perchè è già stato fatto tutto». All'indomani della notizia che dava, dopo l'incontro avvenuto a Roma tra Governo e dipartimento della Protezione Civile, lo slittamento dell'erogazione dei fondi per la mancata completezza della documentazione, e per l'assenza di dati economici certi, oggi esce un'altra realtà.
      «In questa vicenda, l'unica cosa che manca, sono i soldi - afferma Calligaro - ovvero, i controlli sono stati fatti, la documentazione anche, la cifra dei danni è stata determinata, e la procedura che si addotta in queste situazioni è stata seguita alla lettera. Poco meno di tre mesi fa il Comune, sotto forma di Protezione Civile, ha inviato alla Regione tutti gli atti prodotti, che a sua volta li ha destinati agli organi competenti. Roma quindi ci deve dire soltanto se ha soldi e quanto ci dà».
      Calligaro racconta che a Pellestrina, i sopralluoghi sulle case e sulle strutture incidentate dalla tromba d'aria, sono stati realizzati subito.
      «Soprattutto - precisa - non è stata fatta una stima generica, ma una perizia minuziosa, accurata, quasi fotografica».
      Per settimane, tecnici e Protezione Civile, hanno girato in lungo e in largo l'isola, effettuando i controlli quasi porta a porta.
      A due milioni e quattrocentomila euro ammontano i danni stimati.
      «Non è detto che ce li diano tutti, ma quando arrivano, si può procedere immediatamente alla liquidazione».
      Calligaro afferma che in questo contesto, già pienamente controllato e valutato, non assume importanza determinante la presentazione delle fatture, come dimostrazione di fine lavoro.
      «Ovvio che prima o poi queste dovranno essere consegnate, ma può accadere anche in un momento successivo. Ora, ripeto - conclude Calligaro - l'unica cosa che manca sono i soldi».
      Ma Roma ne ha?

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