venerdì 24 dicembre 2010

Il solitario che non volle farsi amare

1152.jpg Il poeta Aldo Vianello è di nuovo in libreria. Titolo emblematico di questa cospicua raccolta di versi: “Sulla via del non ritorno” (Supernova, euro 15). Una produzione la sua scandita ormai in tempi editoriali ravvicinati. Del 2007 è “ Quotidiana fermezza”, del 2008 “Il silenzio è un gatto che mi dà ragione”, del 2009 “Cieli diversi”. Vola sempre alto Vianello seminando più che in altre pagine mestizia ed accoramento. Attraverso una filosofia esistenziale che non ammette contradditori. Colpiscono come una stilettata al cuore i versi che chiudono il libro rivolti inequivocabilmente a sé stesso: “Finalmente giace / tra gli umani resti / e le croci capovolte, / il solitario / che non volle farsi amare… “. Moltissimo provato da una vita precaria che lo relegò ai margini, prigioniero di una balbuzie derisa dai compagni d’infanzia e di adolescenza; costretto ad una attività dura di battellante facendogli dimenticare la scuola e portandolo al consumo d’alcol più di un adulto, da qui le volontarie “vacanze” manicomiali per tentare di disintossicarsi, il talento poetico di Aldo Vianello (Pellestrina, 1937) esplose nei primi anni sessanta. Pound, Valeri, Palazzeschi furono prefatori dei suoi libri ch’ebbero in alcuni casi traduzione in inglese con la Anvil Press Poetry di Londra. Una delle sue poesie la dedica ora tra altre al Gazzettino. Il ricordo è vivo sulla mano tesa negli anni sessanta del direttore Giuseppe Longo, a sua volta poeta, che attraverso le pagine del giornale promosse tra i maggiori pittori veneziani una gara di solidarietà. Donarono a Vianello il ricavato della vendita dei loro quadri nella galleria di Campo Santo Stefano per alleviargli il peso di una grande povertà. Da allora sono una trentina i suoi libri pubblicati.
      Piero Zanotto

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