Silvana Ghezzo di Aurissi Tardivo Marcipagani, patrizia veneta e convinta animalista
L’ultimo pensiero per i suoi gatti e i suoi cani. La contessa era originaria di San Pietro in Volta
Torneranno a "riposare" in laguna, nella cappella gentilizia della famiglia Ghezzo di Aurissi Tardivo Marcipagani che si trova a San Pietro in Volta, le ceneri della contessa Silvana Ghezzo, morta sabato all'età di 82 anni a Terrazzo, in provincia di Verona. Una discendenza che ha le sue origini in laguna. Proprio dall'antica casata dell'isola veneziana di San Pietro in Volta, cosa di cui è sempre stata particolarmente fiera, discendeva la contessa, nobile di Chioggia e patrizia veneta. E qui risiedevano genitori, nonni e antenati. Non è un caso, dunque, che dopo il funerale, che verrà celebrato nella chiesa di San Paolo di Terrazzo a Verona, le spoglie di Silvana Ghezzo, si metteranno in viaggio verso San Pietro in Volta. Una vita, la sua, contraddistinta dall'amore per gli animali, che considerava i suoi "bambini". Quindi ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio, ci saranno tutti i suoi amici a quattro zampe, cani e gatti, oltre naturalmente al figlio Michele Pietro, docente all'università di Padova, e alle sorelle Rosanna e Giancarla. A Venezia Silvana non aveva mai operato direttamente, ma lei, e il figlio Pietro sono diventati un punto di riferimento per gli animalisti di tutto il Veneto. Dunque, anche in città, la notizia della morte della donna, nata a Montegalda (Vi) il 28 giugno 1928, ha destato profondo cordoglio. Mobilitati animalisti e associazioni per renderle omaggio. Molte iniziative che Silvana Ghezzo, anche guardia d'onore alle tombe reali del Panathlon e storica gattara, assumeva per gli animali. Amore tramandato al figlio Michele Pietro, curatore e fondatore della rivista "Orizzonti", che, in un suo podere, ha anche ricavato una casa rifugio per gli animali randagi.
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