
«Siamo molto preoccupati per le tante persone che lavorano di porto e vogliamo scongiurare che si trovino soluzioni al di fuori del Comune di Venezia - ha esordito il segretario Scibelli - Prendiamo atto del decreto ministeriale che vieta il transito in bacino di San Marco, quando le autorità marittime avranno individuato delle vie alternative. Noi non abbiamo posizioni scientifiche a riguardo, ma da politici diciamo che bisogna accelerare sulle soluzioni». «Siamo i primi a prendere una posizione politica su un tema tanto delicato senza imbarazzi - ha rivendicato Bergamo - La Marittima deve continuare a svolgere il ruolo di stazione crocieristica. Non vogliamo perdere il ruolo di home port (quello da cui partono le crociere, ndr.). E Santa Maria del Mare potrà diventare un terminal complementare per quelle nuove navi, ancora più grandi, che non potranno entrare in laguna. Ovviamente andranno fatte le necessarie analisi ambientali e di mobilità». Nel documento si immagina anche la realizzazione di un tunnel di collegamento automobilistico tra Alberoni e Santa Maria del Mare. «Andrà fatto ogni sforzo perché questo nuovo terminal diventi un volano di sviluppo economico per Pellestrina - ha continuato Bergamo - invece di mandare queste nuove navi a Ravenna, Trieste o Dogaletto di Mira...». Sull’impatto ambientale che tanto preoccupa i comitati, Bergamo ha citato i lavori del Porto per elettrificare parte delle banchine. Quanto alle masse che il doppio terminal scaricherebbe sulla città, per l’Udc è un problema che si risolve con una buona organizzazione dei flussi. «Non possiamo rinunciare alla crocieristica in base a spinte emotive - ha continuato Bergamo -. La posta in gioco è un’economia cittadina già in difficoltà». Fin qui la posizione dell’Ulc: «Non abbiamo affrontato il problema né in Giunta né in maggioranza» ha concluso l’assessore.
Nessun commento:
Posta un commento