È morto due ore dopo il ricovero all’ospedale di Padova Federico Ballarin, 46 anni, rimasto vittima di un malore, mentre in sella alla sua moto percorreva via Murazzi domenica verso le 19. L’uomo, che soffriva di problemi cardiaci, lascia la moglie cubana e un bambino di 2 anni. Il fratello era morto, cinque anni fa, in un incidente di lavoro al cantiere Menetto.
Non è ancora chiaro se l’uomo, un pescatore, è morto in seguito alla caduta o per un infarto. Anche se questa ultima ipotesi in questo momento è la più credibile, visto che sull’asfalto della strada non ci sono segni di frenata e sul terreno di contenimento della diga non ci sono segni di un impatto che possa giustificare la morte di Ballarin. Nessuno ha visto con precisione l’incidente. Sono circa le 19 di domenica quando un passante, transitando lungo via Murazzi, all’altezza della zona denominata Belvedere, nota a terra uno scooter e un uomo. Si ferma, nota che il ferito è privo di sensi. Dà l’allarme. Vengono allertati i carabinieri di Pellestrina e i sanitari del Suem. Quando i medici lo raccolgono ha il cuore già fermo. Ma l’ostinazione dei sanitari consente di farlo ripartire. Nel frattempo era partito da Padova l’elicottero del 118. Il mezzo carica l’infartuato al campo sportivo, Ballarin muore poco dopo, mentre l’elicottero è ancora in volo verso la città del Santo. Da quando è stato possibile capire, Ballarin mentre percorreva via Murazzi da Santa Maria del Mare verso San Piero in Volta deve avere avuto un malore in corrispondenza di carrizada Belvedere. Forse, cercando un appoggio per fermarsi si è spostato dall’altra parte della carreggiata e ha appoggiato il piede sugli scalini dell’accesso alla spiaggia. Lì è caduto assieme al suo scooter Mbk 150. Sposato con Dalaite, cittadina cubana, lascia un figlio di poco più di 2 anni. Racconta la madre Lavinia: «Stava tornando a casa dopo aver acceso le lampare per la pesca delle seppi. Era una persona straordinaria, buona e tutti gli volevano bene», ricorda la donna con le parole soffocate in gola dal dolore. «Poco prima dell’incidente aveva chiamato la moglie al cellulare dicenole che stava tornando a casa. Ora ho perso entrambi i figli». Daniele Ballarin, l’altro figlio, era morto bruciato in un incidente sul lavoro al cantiere Menetto di Pellestrina. «Dopo la morte di Daniele, quando è nato il piccolo ha voluto mettera al figlio il nome del fratello. E mi diceva sempre: mamma vedi ti hanno tolto un Daniele e te ne hanno dato uno di piccolo. Adorava suo figlio».
Carlo Mion
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