giovedì 26 maggio 2011

Sigilli al bordello dei trans

Era gestito da un cameriere di Pellestrina sposato

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1020.jpg   Cameriere dal comportamento irreprensibile durante la settimana, pronto a trasformarsi nel weekend in organizzatore di orge per trans e omosessuali con facoltosi imprenditori del nordest. Nei guai è finito G.V., 48 anni, sposato e incensurato, di Pellestrina: a Portogruaro aveva in uso un appartamento frequentato da insospettabili titolari di aziende di Udine e Treviso per i festini a luce rosse. I carabinieri del Nucleo operativo di Portogruaro, diretti dal maresciallo Gian Marco Geminiani, sono convinti che prendesse denaro per ogni prestazione, sfruttando trans colombiani e brasiliani. Se n’erano accorti gli stessi militari della stazione, con il maresciallo Corrado Mezzavilla, che qualcosa in quell'appartamento non andava. Uno stabile di via Romagna, non lontano dalla chiesa parrocchiale della Beata Maria Vergine, affittato al cameriere di viale Trieste al veneziano, che operava lì da mesi. Gli incontri avvenivano dalla scorsa estate, tanto che i carabinieri hanno deciso di verificare quello strano andirivieni di persone che entravano e uscivano dall'appartamento soprattutto nelle ore tarde.
      All'inizio gli investigatori, coordinati dal pm Giovanni Zorzi, pensavano che quella dimora fosse una delle tante che nelle città del Nordest vengono usate da donne in cerca di facile denaro. Ma dopo lunghi appostamenti hanno scoperto che nel fine settimana vi arrivava il cameriere veneziano. Da ottobre i militari lo hanno tenuto sotto controllo scoprendo così che era anche l'autore di diversi annunci hard pubblicati sui giornali economici «Aladino», «Città Nostra» e «Affare fatto», nei quali lasciava il proprio contatto. Non solo, perché il quarantottenne si occupava anche di acquistare gadget e altri oggetti nei sexy-shop della zona. Infine si prodigava di effettuare ricariche telefoniche per fissare gli appuntamenti, soprattutto al cellulare di B.A., trentacinquenne trans di origini colombiane, trovato ieri mattina nell'appartamento di via Romagna. Per ricostruire l'intera vicenda i carabinieri hanno fermato decine di clienti negli ultimi mesi, molti dei quali imprenditori di Udine e Treviso che, pur di rimanere anonimi, hanno raccontato ogni particolare di ciò che avveniva. Così ieri mattina poco dopo le 9 i carabinieri sono arrivati nel condominio e hanno posto i sigilli all'appartamento. Per il cameriere di Pellestrina e per l'amico colombiano è scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione. Ora sono in corso altre indagini per fare piena chiarezza sulla doppia vita del veneziano. Pare infatti che la vicenda giudiziaria porti a Treviso, dove ci sarebbe un altro appartamento.

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