Dopo la tromba d’aria nessun intervento
Sono trascorsi oramai dieci mesi, da quando una terribile e paurosa tromba d'aria ha devastato l'isola, danneggiandola significativamente. I lavori di ristrutturazione iniziarono praticamente subito, ed oggi è tutto a posto. Unico ricordo di quella terribile giornata, la mancata erogazione dei soldi promessi, e la mancata ristrutturazione degli edifici pubblici. Lì tutto è rimasto come quel 27 luglio sera. Nella ex scuola Goldoni, nel lato sud-ovest, da quel giorno mancano le finestre e le controfinestre, per cui la pioggia è libera di entrare e distruggere, tant'è che il muro esterno, trasuda acqua. Il tetto è per metà scoperto, e tutte le tegole sono ancora in bilico. L'edificio è occupato per tutto il piano terra, da associazioni, museo e medico. Un'ala del piano superiore continua ad essere occupata dalla Protezione Civile, comunque con seri danni, l'altra ala, è stata lasciata libera dai gruppi che la frequentavano, perché inagibile. Il palazzetto dello sport, la cui storia, risaputa, vanta tre scoperchiamenti nel giro di cinque anni, e un solo anno di attività in oltre 10 anni trascorsi tra costruzione e riparazioni, è ancora scoperchiato. Subito dopo il disastro, sul tetto venne posizionato un telo, che con il primo vento (e l'esperienza doveva insegnare che ciò era inadeguato) è volato. Oggi, quando piove, all'interno del palazzetto vi sono oltre 10 cm di acqua. «Un disastro e una vergogna» commenta Alberta Busetto, professionista isolana "Una cosa pubblica, che tutti abbiamo contribuito a pagare, e che è di proprietà di tutti, è stata lasciata nell'incuria più totale. Se appena avvenuto, il danno era 100, ora è sicuramente più del doppio". «Un comune che non ha rispetto per i suoi beni» afferma Mariateresa Vianello «e conseguentemente per i suoi cittadini. Il palazzetto era divenuto un importante centro di aggregazione, dove transitavano ogni giorno un centinaio di persone tra adulti, bambini e ragazzi. Ora, sono tutti incastrati nelle piccole palestre scolastiche, e lui, continua a rimanere lì, sempre più distrutto e sempre più sinistro».
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