venerdì 28 maggio 2010

Vongolari sull’orlo del baratro

Giovedì 27 Maggio 2010
C’è chi non ha soldi per il mutuo o per fare la spesa. E chi
vende casa


I più fortunati hanno trovato un posto in Actv e in Veritas, i meno
fortunati bussano agli uffici comunali chiedendo un aiuto per pagarsi la
spesa. Così, nel giro di sei mesi, sono finiti i pescatori di
Pellestrina alle prese con la crisi del settore e l'impoverimento delle
acque che non offre più pescato. C'è chi tiene duro per non vendere la
barca, chi invece la piazza al miglior offerente gettando al vento anni
di lavoro con un assegno, o chi la affitta per gite turistiche in
laguna.

      «Perché è tutta gente con famiglia - spiega il
consigliere comunale dell'opposizione Alessandro Scarpa - persone con
moglie e figli che non sanno più dove sbattere la testa. Sono cinque
mesi che aspettano una decisione da parte delle istituzioni. Una
decisione che consenta loro di lavorare». Sei mesi sono sufficienti per
vedere andare in fumo tutto quello che hai costruito in una vita: se non
peschi non vendi e se non vendi non guadagni. A casa, però, mutuo e
bollette non aspettano.

      E allora, più di qualcuno ha visto
finire all'asta la propria abitazione: «Conosco almeno sette, otto
situazioni di questo tipo finite dritte in Tribunale - aggiunge Scarpa -
la propria casa all'asta perché non ci sono più soldi per pagarla». E
la barca? Spesso è stata acquistata accendendo un mutuo con un prestito
bancario, molti non l'hanno ancora finita di pagare. E allora sono
pensieri. Pensieri grossi. Qualcuno, sono circa una ventina, ha trovato
un impiego in Actv e Veritas con un contratto a termine, ma intanto è
già qualcosa: lo stipendio arriva e si riesce a campare. E gli altri?
Rosicchiano i risparmi in attesa che le cose cambino. I più disperati
non hanno nemmeno i soldi per la spesa, chiedono aiuto al Comune o alle
cooperative. Qualche giorno fa c'è anche chi ha chiesto un prestito fra
gli amici per pagare un funerale. Secondo Alessandro Scarpa non c'è più
tempo da perdere: «Non si possono lasciare queste persone in stallo per
mesi, mentre le istituzioni si passano la palla a vicenda - afferma -
In laguna non c'è più pesce a causa dell'inquinamento prodotto, niente
di niente. Occorre al più presto la classificazione delle aree e
l'autorizzazione per nuove concessioni. Ma intanto, subito, finché non
si arriva alla soluzione definitiva propongo che vengano messe a
disposizione alcune aree, per ridare fiato al settore. Ma va fatto oggi,
adesso».

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