mercoledì 26 ottobre 2016

Manca un pezzo da 450 euro autobotte ferma in cantiere

Protezione civile in allarme a Pellestrina. Carella: «Non c’è una rete antincendio In caso di rogo possiamo contare su due idranti per tutta l’isola e non bastano» 

 Servono 450 euro per aggiustare la pompa di erogazione dell'acqua, ma da giugno una delle due autobotti della Protezione civile di Pellestrina è bloccata in cantiere. Un problema non da poco, segnalato in queste ore da alcuni residenti che sono preoccupati, dal momento che in caso di emergenza il nucleo di volontari si ritroverebbe con il 50 per cento in meno di disponibilità antincendio. Il mezzo è del 1999 e può trasportare 600 litri di acqua. Con l'altro a disposizione della Protezione civile di Pellestrina costituisce la prima risposta efficace in caso di emergenza, dal momento che sull'isola non ci sono comandi dei Vigili del fuoco, ma solo i carabinieri quale forza dell'ordine. Anche nell'agosto scorso la zona La Mara è stata interessata da un incendio, quasi certamente doloso, e i volontari locali sono intervenuti con l'unico mezzo disponibile, poi supportati dall'arrivo dei pompieri dal Lido e da Venezia. Gli abitanti di Pellestrina sono ovviamente preoccupati, ed è lo stesso presidente della Municipalità a raccogliere la segnalazione e a spiegarne i motivi, visto che a intervenire dovrebbe essere il Comune.
«Si discute da tempo della situazione a Pellestrina sotto il profilo delle possibili emergenze», commenta Danny Carella. «Qui non abbiamo una rete antincendio vera e propria, ma solo due idranti che non possono ovviamente coprire tutta la necessità dell'isola in caso di rogo. I volontari di Protezione civile sono in genere i primi ad arrivare, perché
i Vigili del fuoco dal Lido devono prendere il ferry boat, mentre da Venezia o Chioggia devono spostarsi con i motoscafi. Allora credo che questo problema tecnico debba essere risolto in tempi molto rapidi, per garantire la piena efficienza dei mezzi ai nostri volontari». Simone Bianchi

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