martedì 29 agosto 2017

Incendio, c’è l’ipotesi del dolo. Carella: «Serve indagare»

«Pensavamo di averla passata liscia quest’anno, invece ancora una volta registriamo un incendio nel mese di agosto sull’isola. Eppure Pellestrina non è la Sardegna». Così il presidente della Municipalità Danny Carella dopo il rogo che ha interessato, nel tardo pomeriggio di domenica, un’ampia zona di sterpaglia e canneto a Portosecco. Un’area oltretutto a ridosso del palasport e del campo da calcio. Non ci fosse stato un buon margine di terreno, il rischio di veder danneggiati gli impianti sarebbe stato più che concreto. Le fiamme si sono sviluppate lungo un fronte di quasi 100 metri e una larghezza di 20, ma il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco intervenute da Venezia e Chioggia con l’ausilio dell’elicottero e quello dei quattro volontari della protezione civile di Pellestrina ha scongiurato il peggio.

La sensazione è che si tratti ancora una volta di un incendio doloso visto che le fiamme sarebbero partite dal centro della zona caratterizzata da sterpaglia e canneto e non dal lungo laguna dove c’è la pista ciclabile. Una sigaretta gettata a terra e l’azione del vento avrebbero potuto diventarne la causa. Resta il fatto che ormai da cinque anni, e sempre nel mese di agosto, sull’isola si verificano uno o più incendi con modalità simili. I precedenti sempre in zona La Mara. «È piuttosto strana questa cosa», ammette Danny Carella, «e ci preoccupa parecchio. Proprio nei giorni scorsi stavamo facendo caso al fatto che nessun episodio si era ancora verificato, e invece eccolo qui. Forse servirebbero delle indagini accurate per risalire ai responsabili, qualora anche questo rogo fosse effettivamente di natura dolosa. Gli anni scorsi le cose sono andate decisamente peggio, con fiamme che hanno lambito case e murazzi. Stavolta possiamo tirare un sospiro di sollievo». (s.b.)

Nessun commento:

Posta un commento