«Pensavamo di averla passata liscia
quest’anno, invece ancora una volta registriamo un incendio nel mese di
agosto sull’isola. Eppure Pellestrina non è la Sardegna». Così il
presidente della Municipalità Danny Carella dopo il rogo che ha
interessato, nel tardo pomeriggio di domenica, un’ampia zona di
sterpaglia e canneto a Portosecco. Un’area oltretutto a ridosso del
palasport e del campo da calcio. Non ci fosse stato un buon margine di
terreno, il rischio di veder danneggiati gli impianti sarebbe stato più
che concreto. Le fiamme si sono sviluppate lungo un fronte di quasi 100
metri e una larghezza di 20, ma il lavoro delle squadre dei vigili del
fuoco intervenute da Venezia e Chioggia con l’ausilio dell’elicottero e
quello dei quattro volontari della protezione civile di Pellestrina ha
scongiurato il peggio.
La sensazione è che si tratti ancora una
volta di un incendio doloso visto che le fiamme sarebbero partite dal
centro della zona caratterizzata da sterpaglia e canneto e non dal lungo
laguna dove c’è la pista ciclabile. Una sigaretta gettata a terra e
l’azione del vento avrebbero potuto diventarne la causa. Resta il fatto
che ormai da cinque anni, e sempre nel mese di agosto, sull’isola si
verificano uno o più incendi con modalità simili. I precedenti sempre in
zona La Mara. «È piuttosto strana questa cosa», ammette Danny Carella,
«e ci preoccupa parecchio. Proprio nei giorni scorsi stavamo facendo
caso al fatto che nessun episodio si era ancora verificato, e invece
eccolo qui. Forse servirebbero
delle indagini accurate per risalire ai responsabili, qualora anche
questo rogo fosse effettivamente di natura dolosa. Gli anni scorsi le
cose sono andate decisamente peggio, con fiamme che hanno lambito case e
murazzi. Stavolta possiamo tirare un sospiro di sollievo». (s.b.)
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