L’allenatore Cerilli: «Vinciamo e ci divertiamo, è la strada giusta»
Dopo il quarto posto ottenuto nella scorsa
stagione, il San Pietro in Volta, oggi Nuovo San Pietro, nell'anno del
suo 80° compleanno ha chiuso il girone d'andata, nel gruppo L di Seconda
Categoria, al primo posto, laureandosi campione d'inverno con un punto
di vantaggio sul Codevigo, rivale diretta per il salto di categoria.
Tutti compatti, dalla società con in primis il presidente Giorgio
Antiga, il direttore sportivo Gianpietro Scarpa ed il factotum Daniele
Scarpa, alla squadra, condotta anche quest'anno da Franco Cerilli.
Squadra composta da tutta gente del posto, «L'isola di Peter Pan, della
felicità» ci scherza sopra lo stesso Cerilli, con un solo “straniero”,
il chioggiotto Johnny Garbin. Il capocannoniere è Alessandro Vianello
con 8 reti, ma è lo spirito di squadra che ha portato il San Pietro così
in alto. «C'è il giusto entusiasmo» spiega Cerilli« ma soprattutto un
grandissimo carattere ed un forte attaccamento alla maglia. Stiamo
esprimendo un buon calcio, che sposa la mia filosofia del divertirsi
facendo divertire gli altri. Possiamo fare meglio ma direi che siamo
sulla buona strada».
Il San Pietro in Volta manca dalla Prima
Categoria da parecchi anni e sarebbe davvero un bel regalo alla società
per i suoi primi 80 anni di storia. «E noi faremo di tutto per
raggiungere l'obiettivo. Abbiamo un antagonista molto forte che è il
Codevigo, ma sarebbe importante anche staccare la terza di sette punti,
perché a quel punto basterebbe anche il secondo posto: ovviamente però
ci piace vincere. Stiamo raccogliendo i frutti seminati l'anno scorso
quando, in realtà, siamo stati sfortunati avendo trovato nel girone due
corazzate, però il lavoro fatto, anche nel settore giovanile con
allenatori del calibro di Daniele Vianello e Andrea Ghezzo, è stato
straordinario». La gente ci crede e la domenica
riempie la tribuna. «Abbiamo sempre 350 persone che ci vengono a
vedere, per non deluderli nel girone di ritorno» conclude Cerilli «
dobbiamo rimanere concentrati. Ma se penso che questi ragazzi hanno
preferito gli allenamenti alle vacanze, non ho dubbi».
Daniele Zennaro
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