(a.b.) Per decenni sono state una presenza forte, puntuale ed amorevole. Da oggi le suore Maestre di Santa Dorotea lasceranno la casa di riposo dell'Opera Santa Maria della Carità a S.Maria del Mare per raggiungere la loro casa Madre. Un servizio il loro, iniziato negli anni 30, prima nell'ospedale elioterapico, riconvertito poi, negli anni 80, in casa di riposo. E la loro presenza costante, sia in termini professionali, perchè comunque svolgevano ruoli di caposala e di coordinamento dei servizi, che pastorali e spirituali accanto agli ospiti è già motivo di rimpianto. Ma più della loro volontà hanno potuto l'età, ormai per tutte avanzata, e la carenza di vocazioni, che rende impossibile il ricambio. Ieri mattina il saluto e il ringraziamento ufficiale, con la celebrazione della liturgia officiata da don Corrado Canizzaro, presidente dell'Opera, anticipato qualche giorno fa dal vescovo di Chioggia. Un ringraziamento particolare viene dagli operatori: «Per noi erano una guida - dicono - ci hanno aiutato a capire il valore del nostro lavoro, delle persone anziane che ci stanno dinnanzi. Cercheremo di portare avanti ciò che con il loro esempio di vita ci hanno insegnato: non basta far bene le cose, bisogna farle con amore». La casa di riposo di S. Maria del Mare, ha 105 ospiti, tra cui 24 persone con problemi psichiatrici, in più vi è annessa la comunità Emmaus-Il Gabbiano, per gli ammalati conclamati di Aids.
sabato 31 dicembre 2011
venerdì 30 dicembre 2011
Ca’ Roman, no alle villette «L’impatto sarà pesante»
Un intervento speculativo ad alto impatto ambientale. Questo è secondo le associazioni ambientaliste il nuovo progetto di edificazione previsto a Ca’ Roman e in discussione in Comune. 84 nuove villette ad uso «turistico balneare», 24 mila metri cubi di nuovi edifici nell’area dove era l’ex colonia delle suore Canossiane. La Lipu di Venezia, il coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido e l’associazione «Tra mare e laguna» hanno presentato al sindaco una valanga di osservazioni. «L’oasi di Ca’ Roman è in grave pericolo», denuncia il presidente della Lipu veneziana Federico Antinori, «abbiamo presentato una serie di proposte per mitigare gli impatti antropici sugli habitat protetti». Numerose le prescrizioni proposte al progetto. Il divieto di edificabilità negli ex orti delle suore, stessa proposta avanzata anche dalla Municipalità del Lido-Pellestrina; il divieto di attracco sul fronte lagunare, dove è prevista una darsena per le barche a motore. E, infine, il divieto di estrazione di acqua dalla falda. Il complesso delle suore canossiane era stato acquistato sette anni fa da una società padovana, la Ca’ Roman srl. Con l’obiettivo di realizzare a due passi dall’area protetta gestita dalla Lipu un centro residenziale privato. Area di grande pregio ambientale, in parte compromessa dal pesante impatto dei cantieri del Mose. Progetto affidato allo studio Mar, e presentato in municipio nell’ottobre scorso. Villette con alberi, prati e spazi verdi. Ma gli ambientalisti non ci stanno. «E’ solo propaganda», dice Antinori, «non si tratta per nulla di un progetto ecosostenibile, la realtà è un’altra: un terzo di queste villette sarà realizzto nell’area degli Orti ad alta valenza naturalistica, un vero goiello che presenta caratteristiche uniche in tutto il litorale veneziano». Un ambiente delicato, dove sono presenti i resti di spiaggia e dune molto particolari. «L’impatto sarà devastante», dicono gli ambientalisti, «e andrà a sommarsi a quello già preoccupante dei vicini cantieri del Mose». Era stato proprio un esposto della Lipu ad attivare qualche anno fa la procedura di Infrazione avviata dall’Europa per i cantieri aperti senza autorizzazione e l’inchiesta della Corte dei Conti. Adesso c’è da difendere l’oasi di Ca’ Roman. «Abbiamo presentato un gran numero di osservazioni e alcune proposte per preservare Ca’ Roman da un ulteriore ingiustificato intervento speculativo», spiega Antinori. E annuncia: «Nel caso le osservazioni non fossero accolte faremo tutti i passi a nostra disposizione per difendere un luogo pubblico di estremo interesse dalla speculazione privata».
giovedì 29 dicembre 2011
In pizzeria non c’è posto Ubriaco danneggia il locale
Un ubriaco ha scatena l’inferno in una pizzeria di San Barnaba. Ed è finito in manette.É successo l’altra sera, attorno alle 21.30. Una coppia di veneziani, sui 40 anni, è entrata nel locale visibilmente ubriaca. Volevano mangiare una pizza, ma non c’era posto. A quel punto, hanno preteso degli spritz, anche se la pizzeria non effettuava servizio bar. Inutili le spiegazioni fornite dal titolare. L’uomo, in particolare, è andato in escandescenza. Barcollando è andato dietro al bancone per prepararsi da solo l’aperitivo. É poi scivolato, andando a sbattere contro il frigobar e gettando a terra gran parte delle bottiglie. Le altre le ha scagliate contro il titolare del locale e una cameriera, che fortunatamente sono riusciti a scansarsi in tempo. In un locale ormai devastato, il titolare è comunque riuscito a bloccare l’ubriaco fino all’arrivo dei carabinieri. Sul posto è accorso anche il Suem, visto che l’uomo si era procurato varie ferite nella sua furia. Ma l’impresa non è stata facile: l’ubriaco ha iniziato a inveire e scalciare, tanto che per farlo curare dai sanitari i militari hanno dovuto ammanettarlo. La coppia è stata quindi trasportata al comando di San Zaccaria, con l’aiuto anche della polizia municipale, tra le escandescenze di entrambi. Alla fine l’uomo, C. G., 42 anni, di Pellestrina, è stato arrestato per tentata estorsione, danneggiamento aggravato continuato e resistenza a pubblico ufficiale continuata; la donna denunciata a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale.
Ubriaco devasta un ristorante Finisce in manette
Ubriaco mette a soqquadro un ristorante di San Barnaba. I militari del Nucleo Natanti dei carabinieri di Venezia la notte tra martedì e mercoledì, hanno messo le manette a C.G, 42 anni, di Pellestrina. Martedì sera verso le 21.30 il titolare di un ristorante a due passi da San Barnaba, chiama i militari per segnalare la presenza di due ubriachi che infastidiscono la gente. L’equipaggio del radiomobile interviene per verificare la situazione. Dalla ricostruzione dell’accaduto emerge che una coppia, un uomo e una donna sui quarant’anni in evidente stato di ebbrezza, erano entrati nel ristorante pretendendo di sedersi per consumare una pizza. Di fronte al rifiuto del titolare, dovuto al fatto che il posto era pieno e non c’erano tavoli liberi, si erano accomodati lo stesso di prepotenza sul posto di altri clienti stranieri che stavano cenando tranquillamente. Dopo poco l’uomo si alza e va al bancone ad ordinare un spritz. Il titolare si rifiuta di darglielo, a quel punto C.G va in escandescenza e finisce dietro il bancone, per farselo da solo, ma sbatte contro il frigobar. Inizia ad inveire, gridare, fa cadere tutto quel che trova, rompe bottiglie e poi le lancia verso il portone d’ingresso. Fortunatamente titolare e cameriera grazie alla prontezza dei riflessi, non vengono colpite. Poi l’ubriaco afferra una bottiglia rotta per colpire nuovamente il titolare del locale, ma finisce ancora una volta a terra. I carabinieri giunti sul posto, si sono trovati davanti ad un locale devastato. E’ stato chiamato il 118, visto che l’uomo si era ferito lanciando le bottiglie e rompendole. Con i militari è andato in escandescenza, tanto che è stato necessario l’uso delle manette per accompagnarlo fuori dal ristorante e farlo curare dagli operatori del Suem. In supporto è arrivata la polizia locale ed è stato scortato in caserma: dove dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti e le denunce delle persone offese, è stato arrestato per tentata estorsione, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, la compagna sarà denunciata per resistenza. (m.a.)
sabato 24 dicembre 2011
Stabilimenti balneari il bando non decolla
Da tre anni i residenti attendono lo sviluppo degli stabilimenti balneari ma il bando non decolla. Il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”, prendendo spunto dalla grave crisi economica che si è instaurata, e dal fatto che a Pellestrina si sente maggiormente viste le difficoltà legate a pesca e cantieristica, ha inviato una interpellanza al sindaco Orsoni chiedendo che formalizzi subito un bando provvisorio, giustificato dalla indiscutibile crisi economica, e ritenendo l’urgenza del provvedimento meritoria di un iter burocratico straordinario. Inoltre vista la continua erosione dell’arenile dell’isola, Scarpa ha chiesto un sollecito verso il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova affinché si provveda ad intervenire per ripristinare la spiaggia. Infine, Scarpa chiede maggiore attenzione per il controllo del litorale di Pellestrina da parte della Capitaneria di Porto nel corso della stagione balneare e una maggiore pulizia della sabbia e dell’igiene ambientale che ne consegue. (s.b.)
venerdì 23 dicembre 2011
Nuovo appalto per l’asilo "Piccole Impronte"
(L.M.) Sottoscritto il nuovo contratto d'appalto per la gestione dell'asilo nido «Piccole impronte» di San Pietro in Volta. Diciotto posti garantiti (per i piccoli dai 18 mesi ai tre anni) e nessuno in lista di attesa. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi «È stato sottoscritto il contratto d'appalto per la gestione dell'asilo nido di San Pietro in Volta - si legge - in tal modo abbiamo assicurato un servizio fondamentale per l’isola. I diciotto posti a disposizione permettono di rispondere totalmente alle richieste delle famiglie»
lunedì 19 dicembre 2011
Sta meglio la donna ferita in Terrasanta
(L.M.) È rientrata a Venezia la signora residente a Pellestrina, infortunatasi durante il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa del novembre scorso. La donna, che aveva battuto violentemente la testa scendendo le scale di un ristorante, si è gradatamente ripresa dal coma. Ora è fuori pericolo, ricoverata all'istituto San Camillo degli Alberoni al Lido per un ciclo di riabilitazione e convalescenza, seguita dai medici della struttura lidense.
domenica 18 dicembre 2011
I cani abbandonati a Pellestrina arriva «Striscia»
La vicenda dei cani lasciati a fare la guardia al freddo sulle palafitte in laguna tra Pellestrina e Chioggia è finita anche su Striscia la Notizia. Gli inviati del Tg satirico di Canale 5 hanno accolto la richiesta dell’associazione Canili Veneto Onlus di Padova e si sono recati con i volontari in laguna per verificare la situazione. Nel corso delle ultime settimane erano stati presentati dall’associazione numerosi esposti alle forze dell’ordine e al Comune di Venezia. Il tutto volto a verificare le condizioni di salute di alcuni cani, L'assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin aveva fatto avviare dai suoi uffici delle verifiche, ma a tutt’oggi non sono state fatte denunce per maltrattamenti e non sono stati presi provvedimenti verso i pescatori che hanno in assegnazione quelle palafitte. «Di recente abbiamo fatto un’escursione in laguna per rilevare la condizione in cui si trovano questi animali _ spiegano le volontarie dell’associazione che ha sollevato la questione ancora tre mesi fa _ Abbiamo visto otto cani nelle varie baracche dei pescatori. In alcuni casi sono in coppia, in altri invece sono da soli. Sono tutti cani adulti, per la maggior parte anziani, uno di questi probabilmente cieco, e molto docili, oseremmo dire tutto tranne che cani da lavoro. In tutte le palafitte non sono state avvistate ciotole contenenti acqua o cibo. Quasi tutti i cani non hanno riparo, in particolare alcune palafitte sono fatiscenti e in una c’era un cane camminava a pelo d’acqua. Animali che si trovano quindi in una vera prigione marittima. Tranne che in un caso, non s’è vista traccia dei proprietari o di qualsiasi persona. Due di questi cani sono rinchiusi al buio in un box, infatti abbiamo potuto scorgerli solo dalla parte inferiore di questo». Da Pellestrina, nelle scorse settimane, alcuni conoscenti dei proprietari dei cani avevano parlato di animali comunque accuditi, che regolarmente ricevono cibo e acqua, e che vengono anche portati di tanto in tanto sull’isola. Ma gli animalisti insistono. «A oggi, vane sono state le testimonianze riportate alla Polizia municipale della sezione disagio sociale. Ci ribadiscono che il sopralluogo fatto dal veterinario incaricato dall’Asl non ha riscontrato condizioni di maltrattamento o detenzione inadeguata per essi. Siamo pronti a chiedere l’affido dei cani e non intendiamo fermarci”.
giovedì 15 dicembre 2011
Incidenti all’imbarco del ferry «Un tavolo con i vertici Actv»
Dopo i due incidenti che hanno coinvolto altrettanti autobus dell’Actv, rimasti incastrati negli approdi del ferry boat di Santa Maria del Mare, il consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” ha presentato una interrogazione a sindaco, assessori competenti e commissione Trasporti, chiedendo chiarimenti e l’applicazione del «quanto mai necessario piano di emergenza per l’isola». Come si ricorderà, i mezzi Actv rimasero bloccati con le ruote nelle passerelle metalliche dell’approdo secondario, dal momento che quello principale era oggetto di manutenzione dopo l’ennesimo incidente occorso al ferry boat “Pellestrina”. «Chiedo che si convochi una commissione con i vertici di Actv relazionando sui fatti accaduti _ scrive Scarpa _ e che si risolva urgentemente il problema dell’imbarco del ferry boat a Santa Maria del Mare. Visto che troppo spesso si verificano incidenti, va attivato un protocollo di collaborazione con la Municipalità e il piano di emergenza che da tempo i cittadini chiedono, rimodulando anche il piano stesso, tenendo conto che con l’acquisizione da parte di Actv degli ex cantieri navali De Poli, esiste la possibilità di avere dei mezzi ormeggiati a Pellestrina pronti a intervenire in caso di emergenza per assistere i pendolari». (s.b.)
Fabi diventa deputata «Un’avventura inattesa»
Sabina Fabi entra in parlamento al posto del sindaco di Castelfranco, Luciano Dussin, che si è dimesso. La Fabi, Lega Nord, consigliere comunale a Scorzè, consigliere provinciale e capogruppo della Lega Nord, sarà in viaggio già questa mattina, verso Roma, per prendere possesso dello scranno da deputata. E’ stata proclamata ieri sera. «Sono stata avvisata pochi minuti fa da Corrado Callegari (deputato veneziano del Carroccio, ndr) – spiegava ieri sera alle 21 la Fabi –, sapevo che ero la prima dei non eletti, ma mai mi sarei aspettata di entrare in parlamento. E un’avventura nuova, che mi coglie di sorpresa, inutile negare che sono molto emozionata». Ieri sera la neo-deputata era alla cena natalizia della Lega Nord, a Martellago, dove è stata festeggiata. Ma già stamattina dovrà salire sul treno per Roma. «Entro in parlamento in un momento molto particolare per la Lega Nord – spiegava ieri sera – perché con il governo di Mario Monti siamo l’unico vero partito all’opposizione». La carriera politica della Fabi, 60 anni, nata il 14 giugno del 1962, ex caposala all’ospedale di Mirano, in pensione dal primo gennaio 2011, è iniziata a Scorzè. Come responsabile locale del partito di Bossi, e poi nella giunta di Clara Caverzan, dove ha ricoperto l’incarico di vicesindaco e di assessore ai Servizi sociali. Poi l’avventura in Provincia, dove è stata eletta capogruppo. E da oggi anche l’esperienza parlamentare. «Tre incarichi, sono un po’ troppi», spiegava ieri sera scherzando, e ora bisognerà capire se la Fabi deciderà di rinunciare allo scranno del consiglio comunale, a quello provinciale, o a entrambi. Sabina Fabi, dopo la morte dell’ex sindaco di Villorba, Liviana Scattolon, risultava la prima dei non eletti nella circoscrizione Venezia-Treviso-Belluno (Veneto2). Come da regolamento quindi, con le dimissioni del sindaco di Castelfranco (per incompatibilità dei due ruoli) il posto nella Camera dei deputati è il suo.
Francesco Furlan
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