giovedì 1 novembre 2012

Dune di protezione già spazzate via dalle onde del mare

Appello della Municipalità alla Regione per finanziare i lavori di ripascimento della spiaggia a Lido e Pellestrina

Dune di protezione, che in certi punti del litorale sono state già spazzate via dalle onde del mare invernale, erosione continua e la preoccupazione dei gestori degli stabilimenti balneari che si fa sempre più concreta in vista delle mareggiate che di sicuro si vedranno nelle settimane venture. Da qui l’appello lanciato dalla Municipalità di Lido e Pellestrina verso la Regione, chiedendo fondi per eseguire interventi di ripascimento e non solo. «Vediamo da tempo come molte zone del Lido si sono trovate particolarmente in difficoltà sotto questo profilo», commenta il presidente della Municipalità Giorgio Vianello. «In particolare gli stabilimenti balneari a ridosso dei Murazzi, oppure quello degli Alberoni. Senza dimenticare quanto sta avvenendo da tempo anche a Pellestrina, con tratti di arenile che sono letteralmente scomparsi. Decine di metri di spiaggia mangiati dal mare, con le onde che hanno demolito anche parte delle dune abbattendo pure i tamerici. E questo praticamente sotto il muro del murazzo a protezione del centro abitato di Pellestrina. Alla Regione chiediamo che si concedano fondi alle due isole, così come avviene per altre località del litorale veneziano. Penso Cavallino piuttosto che Jesolo o Bibione. Il Lido ha una spiaggia molto particolare e famosa in tutto il mondo, qualcosa deve essere fatto per tutelarla maggiormente». Davanti agli stabilimenti lidensi sono state innalzate nei giorni scorsi le dune artificiali a protezione delle capanne ricoverate per i mesi invernali. Ma nel week end in alcuni tratti di spiaggia le onde del mare le hanno già in parte demolite. E il timore dei gestori è che le prossime ore, con l’alta marea e il vento previsto, la situazione possa peggiorare ulteriormente. «Da tempo andiamo dicendo queste cose», fa notare Mario Campagnaro, presidente del Consorzio balneari lidensi. «Io ad esempio gestisco lo stabilimento Kuyaba, e ho pochissimo spazio tra la terrazza del ristorante e il mare. Questione di qualche metro. L’erosione in questi ultimi tempi è stata evidente». In tutto il tratto antistante i Murazzi è stata realizzata in passato una soffolta (una sorta di diga sottomarina, ndr) che ha avuto il pregio di ridurre l’incidenza delle onde sulle difese a mare, e anche la conseguente erosione. «Sarebbe bastato proseguire quell’opera di altri 5-600 metri verso nord e i nostri stabilimenti. Non sappiamo se non è stato fatto per mancanza di soldi, ma la speranza è che la Regione ci pensi e intervenga. Questi sono i mesi in cui si può pensare di fare qualcosa, e ne va anche della qualità degli arenili che poi i bagnanti si trovano a frequentare. Problemi comuni anche a Sorriso, Miramare oppure Consorzio Alberghi».
Simone Bianchi

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