
Tutto è iniziato alle 4.30 di ieri mattina, quando il personale di Veritas, intento alla pulizia della battigia, ha avvistato il cadavere, probabilmente portato lì dalle onde, durante la notte precedente. Privo di vestiti e deteriorato da una lunga permanenza in acqua, il corpo era praticamente irriconoscibile. Gli addetti alla pulizia hanno subito chiamato le forze dell’ordine e gli agenti del commissariato sono intervenuti sul posto per gli accertamenti di rito. L’anziano pellestrinotto, da tempo malato di Alzheimer, si era allontanato da casa il 12 luglio scorso, senza spiegare a nessuno dove si stesse recando. I familiari, visto il prolungarsi della sua assenza, avevano denunciato la scomparsa il giorno successivo e le ricerche dell’uomo avevano tenuto impegnati polizia, carabinieri, guardia costiera e vigili del fuoco per una intera settimana, senza alcun esito. Poi erano state abbandonate, poiché le probabilità di ritrovare lo scomparso in loco sembravano, ormai, minime: o aveva trovato modo di recarsi fuori dall’isola oppure (ipotesi ritenuta più probabile per la calura di quella giornata che potrebbe avergli procurato un malore) era caduto in mare e le onde lo avevano portato via. Ieri è giunta la conferma, sia pure indiretta, di questa ipotesi. Nella denuncia di scomparsa i familiari avevano nominato quell’orologio di plastica nero che loro stessi avevano regalato a Palmiro qualche anno prima e il registro degli scomparsi in zona, non riportava altre persone di cui non si avesse più notizia. Il corpo, un paio d’ore dopo il ritrovamento è stato portato in obitorio e, ai familiari, convocati in commissariato, sono state mostrate delle foto di alcuni particolari. Immediato il riconoscimento dell’orologio
e dell’impianto dentale eseguito su un incisivo. Alla luce di questi elementi, il magistrato di turno non ha ritenuto necessario procedere a ulteriori accertamenti e la salma è stata restituita, già in mattinata, alla famiglia, per procedere alle esequie.
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