Avevo già scritto qualche settimana fa riguardo allo scempio che si sta
compiendo ad opera di un gruppo di volontari, capitanati dal consigliere
comunale Alessandro Scarpa, sulle tamerici del murazzo. Il gruppo di
volontari che da un paio di mesi opera sull'isola, inizialmente doveva
pulire il camminamento dei murazzo, invaso dalle erbacce e dai rami
delle tamerici. Battaglia quindi contro Veritas, che ha ridotto sfalci e
potature in tutto il veneziano. In realtà, tutto ciò è avvenuto per i
tagli economici che la municipalizzata ha subito, come tutte le altre
municipalizzate, grazie alle votazioni del consiglio comunale
precedente, cui era parte attiva io stesso consigliere che ora protesta.
Poi la pulizia è divenuta potatura, ed è iniziato lo scempio. Tamerici
capitozzate, ridotte a macabri scheletri, o ancor peggio, tagliate di
netto, senza alcuna logica né rispetto. Improvvisati giardinieri hanno
ridotto rigogliosi arbusti in striminziti moncherini, senza pensare alla
funzione che gli stessi arbusti hanno da sempre avuto. Le tamerici sono
formidabili barriere frangivento, ma nella testa di questa gente,
probabilmente, sono soltanto piante che danno fastidio, da abbattere.
Sono un grande sostenitore del volontariato, ma quello vero, non
scriteriato. Sono dell'opinione che ognuno debba fare il proprio
mestiere, quindi il ristoratore faccia Il ristoratore, il pescatore
faccia Il pescatore.A ognuno il suo. II consigliere comunale, in questo
caso, deve invece presentare progetti e soluzioni per la sua isola e per
il resto del comune, non fare facile demagogia per acquisire consensi.
Un patrimonio arboreo massacrato, distrutto. In barba alle più
elementari regole del buonsenso. Voglio proprio vedere, quando la sabbia
della spiaggia, quella depositata aldilà della barriera delle tamerici
piantumate sull'arenile, con un po' di vento inizierà a Invadere la
strada e arriverà nelle abitazioni, cosa succederà. Ringrazieremo Il
nostro consigliere? I ristoratori, pescatori, dottori, tutti coloro che
si sono resi disponibili allo scempio? Quando fu realizzata la spiaggia,
nonostante la barriera rigogliosa delle tamerici sul terrapieno, le
case, con un po' di bora, venivano invase dalle sabbia. E giù tutti a
lamentarsi, a lanciare invettive, a promettere denunce e manifestazioni.
Ma gli isolani hanno la memoria corta. Cavalcano il cavallo del
momento, quello che fa più comodo. Ora invece, con le denunce penso che
procederò io. Al Comune, che permette lo scempio quando a me cittadino,
anche per il mio patrimonio arboreo privato, devo far richiesta per
eventuali abbattimenti; a Veritas, che mette a disposizione camion per
la raccolta dei rami, al consigliere Scarpa perché questa operazione non
è volontariato, ma solo massacro. Autorizza tutti e fare quello che
vogliono: non si può e non si deve tagliare Indiscriminatamente alberi
in varie zone dell'isola.
Franco Roberto Vianello
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