«Sono il direttore della farmacia comunale di Pellestrina. Volevo
segnalare che da Pellestrina, per portare un malato all’ospedale di
Venezia, ci vuole un’ora e mezza. Non è un modo rispettoso di assicurare
l'emergenza». Non si sono fatti solo discorsi sui massimi sistemi
all’incontro pubblico sulla sanità, l'altro giorno. Se è vero, infatti,
che le prestazioni sanitarie sono garantite da un’organizzazione
territoriale che dipende da scelte logistiche su grande scala, è
altrettanto vero che la percezione dell’efficienza di questa
organizzazione dipende dai singoli servizi che vengono erogati.
Nel caso riferito dal farmacista in questione, è il confine dell’Asl a
essere di ostacolo a un servizio efficiente. Chioggia, infatti, è molto
più vicina di Venezia a Pellestrina, anche se le Asl, per il momento,
sono diverse. A rispondere alla questione sollevata, comunque, è stato
il consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd), organizzatore dell’incontro,
il quale ha spiegato che è in corso di realizzazione un approdo per
natanti vicino all’ospedale di Chioggia che servirà a facilitare
l’accoglimento di questo tipo di emergenze. Altro tema sensibile,
sollevato da una rappresentante di Amcet (Amici dei malati cronici e
terminali) quello dell’hospice.
«Era stato promesso in campagna
elettorale, ma è ancora sulla carta», ha detto, «eppure basterebbero
8-10 posti. Ci sono strutture inutilizzate vicino all’ospedale. Andrebbe
bene anche Corte Salasco, a Cavanella». «Mai come adesso siamo stati
vicini alla realizzazione di questo servizio», ha risposto Tiozzo, «la
filosofia del piano socio sanitario, che prevede lo spostamento di
risorse dalle strutture per acuti a quelle “intermedie” va in questo
senso. Per Chioggia sono previsti 12 posti. Si tratta di capire se
vogliamo usarli per l’hospice o per l’ospedale di comunità: si tratta di
strutture con caratteristiche diverse che richiedono dotazioni,
strumentali e di personale, diverse, ma si tratta di scelte che dovranno
essere compiute nel breve periodo». (d.deg.)
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