“Pennelli” coperti dai rifiuti e dune che impediscono l’accesso
La stagione balneare è iniziata ma a Pellestrina i problemi per
l’arenile permangono. Detto che per il terzo anno
consecutivo il
progetto per allestire stabilimenti attrezzati è rimasto solo sulla
carta, nonostante la disponibilità del consorzio che si era creato a suo
tempo, per i residenti le difficoltà di accesso e uso degli arenili
liberi dell’isola rimane la sola certezza. In una interrogazione che il
consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” ha rivolto nelle ultime
ore all’assessore Gianfranco Bettin, viene citato proprio il problema
dei pennelli e del loro utilizzo da parte dei bagnanti.
Scarpa segnala infatti le difficoltà di accesso e uso dei
“pennelli”, dal momento che i camminamenti sono sempre pieni di legno e
rifiuti trasportati dal mare con le onde. Un altro problema ancora da
risolvere è quello dell’erosione, ma qui entra in ballo invece il
Magistrato alle Acque. In alcuni dei tratti di spiaggia, l’erosione è
talmente evidente che il mare si è “mangiato” alcune decine di metri di
arenile, arrivando ormai quasi a lambire il vecchio murazzo costruito a
protezione degli abitati retrostanti la spiaggia.
Una situazione che preoccupa non poco gli stessi residenti,
soprattutto chi ha ancora negli occhi l’alluvione del 1966. In certi
punti, infine, la sabbia trasportata dal vento ha creato dune che
impediscono l’accesso a porzioni intere di arenile, avendo ricoperto
alcuni camminamenti fondamentali per spostarsi dal murazzo alla riva del
mare. Il consigliere Scarpa chiede quindi interventi celeri a chi ne ha
la competenza per rendere pienamente fruibili ai pellestrinotti la loro
spiaggia, sempre sperando che si possa sbloccare la partita legata agli
stabilimenti balneari dei privati. (s.b.)
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