Daniele Scarpa, il 24enne di Pellestrina che ha aggredito e sfregiato il
padre, ieri è tornato a Santa Maria Maggiore dopo
l’interrogatorio. È stato sentito dal giudice veneziano Alberto
Scaramuzza e ha risposto alle sue domande: «Il giovane si è
dimostrato mortificato», ha dichiarato al termine dell’interrogatorio il
suo difensore, l’avvocato Tiziana Nordio, «e ha chiesto scusa più
volte per quello che è accaduto». A chiedere l’ordinanza di
custodia cautelare in carcere con l’accusa di lesioni gravi dolose è
stato il pubblico ministero Alessia Tavarnesi e il giudice ha
convalidato l’arresto. I fatti sono accaduti nella notte tra venerdì e
sabato: per l’ennesima volta è scoppiata una lite tra padre e
figlio. Ieri, Scarpa ha spiegato che il padre lo redarguiva
continuamente e anche venerdì notte gli avrebbe urlato che la casa dei
genitori non era un albergo e che lui non poteva andare e venire a
qualsiasi ora. A quel punto il giovane avrebbe afferrato un coltello da
cucina e avrebbe colpito il padre alla cieca, sul viso,
provocandogli profonde ferite. Tali da costringere gli operatori del 118
prima a trasportarlo all’Ospedale civile lagunare, quindi a
trasferirlo al reparto di Chirurgia maxilo-facciale dell’Angelo per un
intervento chirurgico. Non è mai stato in pericolo di vita, anche
se le sue condizioni sono state giudicate gravi, comunque stanno
migliorando lentamente. Da tempo i carabinieri conoscevano la
situazione in casa Scarpa, dove le liti tra padre e figlio erano
continue, tanto che i familiari avevano chiesto spesso il loro
intervento per placare gli animi. All’aggressione di venerdì notte
hanno assistito i familiari dei due, che i militari dell’Arma di
Pellestrina hanno già interrogato in modo da ricostruire
velocemente ciò che è accaduto. Sulle responsabilità del giovane non ci
sono dubbi e, del resto, lui ha già confessato. Proprio per questo
l’avvocato Nordio, nominata d’ufficio, chiederà al più presto gli
arresti domiciliari in modo da far uscire da Santa Maria Maggiore il
giovane, che è incensurato. Per ottenere questa misura, però, è
necessario trovare una casa che non sia quella dei genitori: il giudice,
infatti, non darebbe mai gli arresti domiciliari a Scarpa sotto lo
stesso tetto dove vive anche il padre. quando tornerà dall’ospedale
di Mestre dove rimarrà ricoverato ancora alcuni giorni.
Giorgio
Cecchetti
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