La Procura ha aperto un’indagine sui fuochi d’artificio finiti tra gli spettatori di Pellestrina domenica sera. La segnalazione è già sul tavolo del pubblico ministero di Venezia Carlotta Franceschetti, il reato ipotizzato è quello di lesioni colpose.
Per ora, formalmente non ci sono indagati, ma è evidente che se responsabilità vi saranno peseranno sul titolare della «Martarello srl» di Arquà Polesine e sul responsabile della ditta che domenica ha posizionato le chiatte e i tubi di lancio per lo spettacolo pirotecnico che da decenni ormai si tiene in occasione della festa della Madonna dell’Assunta la prima domenica di agosto. I feriti sono stati una ventina, di cui quattro hanno dovuto ricorrere agli interventi dei sanitari dell’ospedale veneziano, mentre per gli altri sono bastate le cure prestate da medici e infermieri del Pronto soccorso che si trova nell’isola.
L’inchiesta penale proseguirà indipendentemente dai risarcimenti che l’assicurazione della ditta polesana avrà saldato o meno: necessaria, comunque, una condizione, che coloro che sono rimasti feriti - in realtà ne basta anche uno soltanto - presentino denuncia per lesioni, visto che nessuno è stato ferito gravemente e che lelesioni lieve son preseguibili solo a querela di parte. Comunque, i carabinieri della stazione dell’isola hanno già inviato una prima e breve relazione sull’accaduto al magistrato di turno nella giornata successiva ai fatti, quella di lunedì scorso.
La Procura presumibilmente incaricherà un perito di compiere una consulenza tecnica per capire cosa possa essere accaduto alle 00.40 di domenica notte, quando tre razzi sono finiti contro le case e in mezzo alla gente assiepata sulla riva per seguire lo spettacolo pirotecnico. Tante le voci che si sono rincorse in queste ore: da un tubo di lancio sistemato male, o che comunque si è spostato, al vento che avrebbe allentato gli ormeggi facendo spostare anche di poco la chiatta. Di sicuro, è che i tre razzi si sono diretti contro gli spettatori. Comune, è presto per tirare anche le prime conclusioni che spetteranno ai tecnici nominati dalla Procura. (g.c.)
Per ora, formalmente non ci sono indagati, ma è evidente che se responsabilità vi saranno peseranno sul titolare della «Martarello srl» di Arquà Polesine e sul responsabile della ditta che domenica ha posizionato le chiatte e i tubi di lancio per lo spettacolo pirotecnico che da decenni ormai si tiene in occasione della festa della Madonna dell’Assunta la prima domenica di agosto. I feriti sono stati una ventina, di cui quattro hanno dovuto ricorrere agli interventi dei sanitari dell’ospedale veneziano, mentre per gli altri sono bastate le cure prestate da medici e infermieri del Pronto soccorso che si trova nell’isola.
L’inchiesta penale proseguirà indipendentemente dai risarcimenti che l’assicurazione della ditta polesana avrà saldato o meno: necessaria, comunque, una condizione, che coloro che sono rimasti feriti - in realtà ne basta anche uno soltanto - presentino denuncia per lesioni, visto che nessuno è stato ferito gravemente e che lelesioni lieve son preseguibili solo a querela di parte. Comunque, i carabinieri della stazione dell’isola hanno già inviato una prima e breve relazione sull’accaduto al magistrato di turno nella giornata successiva ai fatti, quella di lunedì scorso.
La Procura presumibilmente incaricherà un perito di compiere una consulenza tecnica per capire cosa possa essere accaduto alle 00.40 di domenica notte, quando tre razzi sono finiti contro le case e in mezzo alla gente assiepata sulla riva per seguire lo spettacolo pirotecnico. Tante le voci che si sono rincorse in queste ore: da un tubo di lancio sistemato male, o che comunque si è spostato, al vento che avrebbe allentato gli ormeggi facendo spostare anche di poco la chiatta. Di sicuro, è che i tre razzi si sono diretti contro gli spettatori. Comune, è presto per tirare anche le prime conclusioni che spetteranno ai tecnici nominati dalla Procura. (g.c.)
Nessun commento:
Posta un commento