E’ passata mezzanotte e mezza quando i fuochi pirotecnici smettono di rischiarare il cielo di Pellestrina e invertono la rotta sulle centinaia di persone raccolte sulla riva. All’improvviso la gran chiusura della festa della Madonna dell’Apparizione sfiora un epilogo tragico. Aleggia nell’aria l’odore di pesce arrosto. Ovunque c’è gente in festa, e tutti stanno col naso all’insù. «D’improvviso ho sentito un colpo fortissimo - racconta Vanni Scarpa, che abita fronte laguna al civico 116 A - e ho visto la porta a vetri di casa mia andare in frantumi e mia zia Paola Padoan, che stava in piedi accanto a me, è caduta a terra». La più grave delle tre sorelle Padoan colpite, Paola, 83 anni, è ferita profondamente al braccio sinistro, ha riportato bruciature estete sul destro e ha riscontrato danni all’udito. «Per fortuna - aggiunge Vanni - c’era il nostro peschereccio ormeggiato davanti casa che ci ha riparato dai primi petardi, ma non dal resto dei fuochi che intanto alzavano il tiro». «E infatti ci siamo buttati a terra - ribatte Manuel Vianello, 25 anni, che si trovava su quel peschereccio e da lì guardava i fuochi - sono andate a fuoco delle grosse tele ed è rimasto bruciato il tetto in legno, oltre che l’interno della barca». A quel punto il fragore è fortissimo. Non si individua più la direzione dei fuochi. I riflessi colorati si trasformano in minaccia e tra la folla si diffonde il panico. «Tanti si sono feriti scappando - dice Pasqualina Gavagnin, ottantenne, che ha una gamba fasciata - per la paura c’era chi spintonava e la folla stringeva su tutti i lati». «In quel momento un petardo è arrivato dritto sul volto di Ivan Pagan - racconta Samuele Busetto, 32 anni, che all’amico stava vicino - e gli ha perforato il naso, ora è in ospedale. A me è andata a fuoco la maglietta e ho la schiena ustionata». Nel frattempo i fuochi continuano a bombardare la riva e a far pioggia di luce in cielo. Ma senza che nessuno riesca a interromperli, i fuochi vanno avanti fino alla fine, per altri 20 minuti. «Perché non tutti se ne sono accorti - riprende Vanni Scarpa - e le persone che si trovavano in fondo sono rimaste a guardare lo spettacolo senza notare nulla». «Sono intervenuta in quel momento e ho medicato quanti potevo», spiega Chiara Vianello, 43 anni, infermiera professionale dell’ospedale di Mirano. «Bisognerà capire cosa è accaduto e di chi è la responsabilità - dicono tutti insieme, mentre nel racconto sembrano rivivere quel momento - sono rimasti feriti anche due bambini di dieci anni. E’ una fortuna se non c’è scappato un morto». «Dispiace per tutte le persone che hanno messo l’anima nell’organizzare questa festa e che per colpa non loro l’hanno vista finire male», conclude Danny Carello, responsabile della municipalità Lido e Pellestrina.
Marco Petricca
Marco Petricca
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