mercoledì 25 febbraio 2009

De Poli, gli operai in Regione per la cassa integrazione

Slitta a maggio l’udienza per il concordato. Intanto l’armatore che aveva commissionato tre navi ha stracciato il contratto e chiesto indietro 40 milioni

 

Un intervento della Giunta Veneta per accelerare le procedure di concessione della “cassa integrazione”, un intervento del Consiglio presso le banche interessate per chiedere l’anticipo del versamento della cassa stessa e il coinvolgimento di enti ed imprese, a cominciare dal Consorzio Venezia Nuova, per verificare la possibilità di ricollocazione occupazionale. Sono queste le tre possibili linee di azione emerse ieri, a Palazzo Ferro Fini, al termine di un confronto tra lavoratori del Cantiere navale De Poli di Pellestrina, sindacati, il commissario giudiziale designato dal Tribunale Emilio Borella, e il liquidatore, amministratore delegato dell’azienda, Giancarlo Galazzo, nella commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale, presieduta da Giuliana Fontanella. Al centro del colloquio l’emergenza occupazionale, che vede i circa 90 dipendenti del cantiere senza stipendio dallo scorso dicembre, senza contare i circa 300 lavoratori dell’indotto, pure loro senza lavoro. All’incontro, che era stato promosso dal consigliere Lucio Tiozzo, hanno partecipato il vicepresidente del consiglio regionale Carlo Alberto Tesserin e parecchi consiglieri. Le tappe della crisi sono state spiegate da Giorgio Molin della Fiom-Cgil. «La crisi dell’azienda- ha detto - ha subito un’accellerazione l’estate scorsa, a causa dell’interruzione delle coperture creditizie di alcune banche, non si sa se per motivi legati alla crisi generale o perché non convinte circa il futuro dell’azienda di Pellestrina. La situazione dei cantieri De Poli è peculiare, dal momento che la decisione di cessare l’attività è stata presa con ben tre navi in costruzione». Il liquidatore dell’azienda, Giancarlo Galazzo ha motivato invece la situazione creatasi con ragioni contingenti al raddoppio del costo delle materie prime a cui si sono aggiunti alcuni errori di progettazione. Polemico il consigliere Tiozzo per la mancanza, in sede alla commissione, dell’assessore Donazzan «che a differenza di quanto aveva promesso, ha disertato l’incontro, sfuggendo la dimensione di una crisi che sta diventando esplosiva».
      Tra i lavoratori continua a serpeggiare la disperazione; il concordato che doveva avvenire il 20 febbraio e che poteva decidere la ripresa del lavoro, tra il dott. Emilio Borella, commissario giudiziale e i fornitori-creditori della De Poli, è slittato al 5 maggio, per permettere l’acquisizione completa delle informazioni. L’armatore norvegese delle tre navi ancora in fase di completamento, avrebbe inoltre stracciato il contratto, avviando richiesta dalle banche norvegesi a quelle italiane della restituzione di tutti gli acconti versati. Richiesta che sarebbe stata accolta una decina di giorni fa, quando le banche italiane hanno restituito, per fideiussione, un importo di circa 40 milioni di euro all’ex committente.
      Annalisa Busetto

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