
Il furgone da lavoro scuro si aggirava avanti e indietro per l0isola, fermandosi di volta in volta in più punti, ovviamente per le verifiche del caso delle pompe idrovore. Ma i residenti non lo potevano sapere, e nessuno si è fatto avanti per chiedere ai diretti interessati cosa stessero facendo per la strada a quell’ora. Paura, preoccupazione per malintenzionati di passaggio e anche di più. Fatto sta che gli addetti hanno continuato tranquillamente il loro lavoro come se nulla fosse, e poi se ne sono tornati a casa.
Ieri il tam tam a Pellestrina si è innescato sin dall’alba, con numerosi residenti che si sono rivolti perfino alle forze dell’ordine. Alla fine si è scoperto chi fossero davvero quelle persone e cosa stessero facendo, ma ci è voluta più di mezza giornata. E sulla vicenda, che alla fine ha fatto anche sorridere molte persone, è intervenuto ieri anche il presidente della Municipalità, che è proprio di Pellestrina anche se da tempo abita al Lido. «Questa è la dimostrazione che a Pellestrina non servono i gruppi di vicinato»,
scherza Danny Carella. «Da sempre c’è grande attenzione sull'isola per cose di questo genere, e i residenti hanno sempre cercato di darsi una mano in vicende che hanno destato più preoccupazione. Tutto è bene quel che finisce bene, e adesso possiamo anche scherzarci su». (s.b.)
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