mercoledì 18 febbraio 2015
Pellestrina, Tronchetto e Sant'Elena Tre cantieri e le promesse non mantenute
«Per la fine del mandato di questa amministrazione, entro 12-18 mesi,
entrambi i cantieri saranno funzionanti: al Tronchetto la piccola
manutenzione e a Pellestrina, quelle più importanti». Era il settembre
del 2012 quando l'allora presidente di Actv Marcello Panettoni e il
dg Maurizio Castagna annunciavano il riordino del sistema manutentivo
di Actv, con la dismissione del cantiere di Sant'Elena. Di anni ne
sono passati due e mezzo e tutto è ancora per aria, con l'attuale
Avm a dover gestire scelte del passato, volute da Comune e Actv dell'era
Panettoni. C'è il cantiere ex De Poli a Pellestrina comprato con
12,5 milioni di euro nel 2010 - salvando i suoi operai dal licenziamento
- per gestire lavori sulle grandi unità, ma bloccato dalla
mancanza di autorizzazioni ambientali allo scavo del canale: la
Salvaguardia ha detto "no", se non a condizione di seminare nuove
fanerogame per non danneggiare un ecosistema unico. Cinque milioni e
mezzo (4 di scavo, 1,5 di semina) che Actv non ha, in tempi di crisi:
così ha rinunciato allo scavo. Il che però impedirà alle unità più
grandi di raggiungere l'isola, con la necessità di provvedere
altrove alla loro manutenzione. In vista dell'ampliamento mancato, per
altro, si era già ridotta la dimensione del nuovo cantiere al
Tronchetto, dove quindi le manutenzioni più grosse non si possono fare,
mentre resta ancora operativo Sant'Elena, in un'area che da sempre
il Comune vorrebbe riconvertire ad residenziale (pur tra i mille
problemi di bonifica). Il nuovo cronoprogramma dell'azienda - che ha
dovuto mettere mano all'iter autorizzativo prima inesistente -
punta alla fine del 2016 per la piena operatività di Tronchetto e De
Poli e la chiusura di Sant'Elena. Ma i lavoratori non gioiscono.
«Pellestrina è un costo senza senso: portare lì un mezzo significa
impiegare un equipaggio per portarlo, dover lasciare lì
l'imbarcazione, un altro equipaggio per rientrare, mentre se si operasse
al Tronchetto sarebbe tutto più veloce», commenta Nevio
Oselladore. (r.d.r.)
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