martedì 11 novembre 2014

«Pista ciclopedonale sotto le dighe del Mose»

Lido. Il presidente Vianello annuncia il progetto concordato con il Consorzio Da Punta Sabbioni a Chioggia attraverso i tunnel che collegano le bocche di porto


Da Punta Sabbioni a Chioggia in bicicletta, passando sotto le dighe mobili del Mose. Non un sogno, ma una realtà che potrebbe concretizzarsi già la prossima estate, almeno stando agli auspici del presidente della Municipalità di Lido e Pellestrina, le due isole che potrebbero così essere attraversate senza alcun problema dagli amanti delle due ruote, portando magari una ulteriore goccia di introito economico per questi territori. «Il progetto esiste ed è concreto», annuncia Giorgio Vianello. «Lo avremmo dovuto presentare con il Consorzio Venezia Nuova, e ci spiace farlo da soli, ma dopo il via libera possiamo solo sperare che si concretizzi il più in fretta possibile».
Fantascienza fino a qualche anno fa, possibile invece oggi. Il progetto prevede lo sfruttamento di uno dei due tunnel sotterranei che collegano gli estremi delle bocche di porto di San Nicolò (Punta Sabbioni e Lido), Malamocco (Alberoni e Santa Maria del Mare) e infine Chioggia (Chioggia e Ca’ Roman).
«I tunnel sono larghi quattro metri ciascuno e lunghi a seconda della larghezza del canale portuale», prosegue il presidente della Municipalità. «Sono tutti già funzionanti e utilizzabili, dotati di impianti di illuminazione e di riciclo dell’aria. E soprattutto sono anche videsorvegliati, così da garantirne la sicurezza».
In poche parole, basterebbe partire in bicicletta da Chioggia per raggiungere Punta Sabbioni e viceversa ma, attenzione, potrebbero essere utilizzati anche a piedi. «I tunnel sono due», precisa Vianello, «uno che rimarrebbe al personale per la manutenzione e gestione delle dighe mobili, e uno che verrebbe destinato a questo fine. La larghezza è di quattro metri, ma per motivi di sicurezza lo spazio utilizzabile scenderebbe a due e mezzo. Di sicuro non ci sarebbe un traffico tale da creare problemi alla circolazione, quindi nel momento di incrocio tra due bici o tra un pedone e una bici, di certo ci auguriamo che non si verifichino incidenti». Un solo nodo resterebbe da risolvere: quello degli accessi. «Per scendere e risalire dai tunnel ora ci sono ascensori per massimo sei persone» ricorda Vianello «dovrebbero essere sostituiti con ascensori in grado di trasportare 12-15 persone con le biciclette. Poi, per entrare nei tunnel verrebbero installati dei tornelli, a una tariffa simbolica. A quel punto, per attraversare il canale si può usare la bici anzichè una motonave o un vaporetto. E a Santa Maria del Mare e Alberoni potrebbero passare anche i malati con una lettiga, qualora il canale non fosse utilizzabile da una idroambulanza».
Se sarà fantascienza o rivoluzionerà la mobilità delle due isole lo vedremo presto.

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