Un turista appoggia una mano ad un
lampione, e questo si piega dal basamento e finisce in acqua. Attimi di
paura, domenica pomeriggio a Pellestrina, per un incidente che avrebbe
potuto avere anche gravi conseguenze, e che invece si è risolto senza
danni a cose o persone, fatta eccezione per il palo di ferro finito in
laguna. Nel pomeriggio di domenica, giornata nella quale l’isola si
riempie di turisti in gita per godersi in questo periodo la spiaggia e
la buona cucina di Pellestrina, tre coppie di turisti italiani stavano
passeggiando a poca distanza dal campo sportivo, tra i sestieri Zennari e
Scarpa. Uno di loro, visto che c’era la volontà di farsi una foto con
alle spalle lo scorcio del panorama lagunare, ha appoggiato
istintivamente una mano al lampione, e questo ha iniziato a ondeggiare
fino a cadere in acqua.
Il basamento era vistosamente corroso
dalla ruggine, e il lampione è caduto tra alcune imbarcazioni ormeggiate
alla riva, sfiorandole appena ma senza causare danni. L’incidente ha
allarmato anche i residenti, tanto che ieri mattina l’ex consigliere
comunale Alessandro Scarpa Marta ha inviato una richiesta di
monitoraggio di tutti gli impianti che si trovano lungo la laguna di
Pellestrina, per capirne il reale stato, ed evitare che si possano
ripetere incidenti simili. Una ditta è poi stata subito chiamata dal
Comune per avviare le verifiche del caso e scongiurare ulteriori
incidenti. «Quando accaduto fa riflettere», dice Scarpa Marta. «Perché
innanzi tutto non dovrebbero esserci lampioni in ferro, a rischio
corrosione, a ridosso della laguna. Vorrei capire se in questa vicenda
ci sono responsabilità, è necessario che si controllino tutti gli
impianti».
Simone Bianchi
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