Anche venti centimetri in case e scantinati, scatta l’emergenza
all’alba: interviene la Protezione civile. I temporali flagellano il
Lido, allagato ristorante. Il gestore: «Lavori in piazza sbagliati,
vergogna»
Decine di case e scantinati finiscono sott’acqua per il mancato
funzionamento delle pompe idrovore che il Comune aveva fatto installare
negli ultimi anni sull’isola. All’alba di ieri mattina, dopo l’ennesimo
temporale in poche ore, a Pellestrina e San Pietro in Volta in tanti si
sono trovati dai 15 e ai 20 centimetri di acqua nelle case e solo
l’intervento di due squadre della locale Protezione civile è riuscito a
dare una prima risposta. Dalle 3 alle 11 di ieri è stata emergenza per
molte famiglie.
Pompe bloccate. Il motivo è molto semplice: quegli strumenti che
dovevano difendere la gente dagli allagamenti non hanno funzionato a
dovere. Alcuni sono stati perfino trovati con le batterie scariche o
erano andati in blocco. «Da tempo abbiamo fatto presente che le pompe
non si innestano con la bassa marea se piove a dirotto, e puntualmente è
successo anche stavolta», spiegano i soccorritori. Addirittura è stata
chiamata la ditta Regazzo del Lido, che fino a poco tempo fa ne ha avuto
la manutenzione, per poter accedere alle centraline e farle partire. E
questo nonostante non spettasse più alla Regazzo farlo, perché la
manutenzione ora è curata da una ditta trevigiana, ben distante però da
Pellestrina in caso di emergenza. Così si sono allagati ampi tratti di
centro abitato: tutto attorno alla chiesa di San Pietro in Volta e dagli
ex Cantieri De Poli fino alla chiesa di Sant’Antonio. Decine le
abitazioni al piano terra sono finite sott’acqua, con cittadini
costretti ad alzarsi alle 3 per montare le paratie protettive (chi le
aveva) o cercare soluzioni per buttare fuori l’acqua prima che rovinasse
mobili o elettrodomestici.
«Assurdo», accusa il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello.
«Sarà una delle prime domande che porrò al commissario a Ca’ Farsetti.
Non si può andare avanti in questo modo. E per fortuna che abbiamo
volontari della Protezione civile specializzati in situazioni simili e
che la ditta Regazzo ci ha aiutati lo stesso. Le pompe devono
funzionare, altrimenti a cosa servono?».
Proteste al Lido. I temporali della scorsa notte hanno lasciato il
segno anche al Lido. Ampi tratti di strade si sono trasformati in
piscine perché tombini e bocche di leone non scaricavano l’acqua
piovana, probabilmente a causa di fogliame e sabbia che li ostruivano.
Ma disagi ci sono stati anche in Piazzale Santa Maria Elisabetta, dove
l’acqua ha allagato il ristorante Giardinetto che si trova di fronte gli
approdi Actv. «Da tempo vado dicendo che sono state sbagliate le
pendenze nei lavori di riordino del piazzale, e questo è il risultato»,
afferma il titolare Fabio Lombardo. «Qui per fare i lavori mi hanno
prima ‘murato’ il locale per due mesi e mezzo con il cantiere e poi, per
accontentarmi, hanno fatto una gettata orribile di cemento davanti
l’ingresso per poter mettere i tavolini del plateatico. Peccato che poi
non ho neppure potuto usare il maxischermo per i Mondiali di calcio. Ora
l'acqua. Contattati Comune, Insula e Municipalità non ho ricevuto
alcuna risposta. Una sola parola: vergogna!».
Quest’ultimo è solo uno dei tanti problemi emersi con i lavori del
piazzale e il blocco dei cantieri per la crisi finanziaria della ditta
appaltatrice, la Cesi di Imola. Tuttora non si sa quando riprenderanno.
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