
«Abbiamo avuto un confronto con i vertici della cooperativa, e sono con le spalle al muro», spiega dalla Cisl Dario De Rossi. «Non è colpa loro se rischiano di restare a casa educatrici, ausiliarie e la cuoca, tutte donne di Pellestrina e Chioggia, lì impiegate anche da tredici anni. La responsabilità è di Ca’ Farsetti, perché non sono stati rinnovati i fondi per l’appalto, e ora vorremmo sapere il perché. In Comune ci è stato detto che proveranno a coinvolgere Ames per il personale ausiliario e la cucina, ma il problema sono le educatrici, perché non possono essere fatte assunzioni. E comunque», aggiunge il sindacalista, «quest’ultima soluzione costerebbe di più dell’appalto». Personale che potrebbe restare a casa già entro un mese, visto che la cooperativa non ha avuto altra possibilità che avviare la procedura di licenziamento per le nove addette. Inoltre, l’eccellenza del nido di San Pietro Volta è stata anche riconosciuta dalla Regione, che lo ha accreditato con un punteggio di 100, il massimo possibile in questo ambito specifico. Intanto anche i genitori dei quindici bambini ospiti si stanno mobilitando, annunciando alcune iniziative per i prossimi giorni, timorosi di perdere un valido appoggio per i propri figli.
Simone Bianchi
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