domenica 29 giugno 2014

Libertà e Leggi di Aldo Vianello

Si chiama “Libertà e Leggi di pietra” l’ultima raccolta liriche del poeta veneziano Aldo Vianello - edizioni Supernova - che segue di alcuni mesi la pubblicazione di tutte le lettere che Vianello, nativo di Pellestrina, ha scritto negli anni a una moltitudine di persone, con una prosa secca e insieme immaginifica. Dietro i modi un po' burberi e sbrigativi - frutto anche della sua timidezza - Vianello è poeta colto e raffinato, frequentatore a Venezia di poeti come Ezra Pound, Aldo Palazzeschi e Diego Valeri. E sarà proprio Pound a scrivere l'introduzione alla sua prima raccolta di poesie, Timide Passioni, del 1964. Nella nuova raccolta, Vianello torna a quella poesia della memoria e insieme dell’osservazione intima e profonda che gli è propria, con i guizzi a volta polemici, altri affettuosi, che sa regalare. Come nella breve lirica dedicata a Massimo Cacciari. “Cacciari, il potere non frena,/è un vezzo che non muta/il corso della grigia materia./Finché la baldanza/evita il sonno/della ragione/mai verrà meno/il taglio di tua barba!” O in questo divertito richiamo alla venezianità ritrovata, quasi per caso. “Da quando mi saluta un gatto/sui masegni/del Campo delle gatte/mi sento ancora veneziano./da un tuffo nello specchio/del porto di Chioggia/mi sento ancora un anfibio/che si nutre di molluschi”. Frammenti di memoria, pur nella spietata concretezza del male di vivere che descrivono e nella piena sofferenza del quotidiano, come quelli della precedente raccolta di liriche di Vianello, “Sequenze di vita illustrata”, uscita lo scorso anno. (e.t.)

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