martedì 17 giugno 2014

«Basta incendi dolosi, bisogna fermare il responsabile»

Con i primi caldi e l’estate alle porte a Pellestrina sono ripresi gli incendi di matrice quasi sicuramente dolosa. Campi semi abbandonati, canneti e sterpaglie i luoghi presi di mira ancora una volta.
In molti sono convinti sull’isola che tutti i roghi degli ultimi quattro anni siano opera della stessa persona, che il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello, non esita a definire un mitomane. «Da quattro anni c’è questo problema, e non si tratta di una questione di poco conto», dice il presidente del decentramento. «Finora è sempre andata bene, non sono state danneggiate case o attività. Ma i rischi ci sono stati, specie nell’ultimo episodio della scorsa settimana in zona La Mara, quella più colpita. Siamo fiduciosi nel fatto che i Carabinieri riescano a scoprire di chi si tratta, ma la preoccupazione c’è ed è logica».
Gli incendi sono cominciati quattro anni fa: ogni anno almeno due o tre sono stati appiccati in zona La Mara, una vasta area ricoperta da canneto e sterpaglie. Poi è toccato anche alla zona Dei Botta, all’area caratterizzata dalla curva lungo la strada che attraversa Santa Maria del Mare, quindi Ca’ Roman a ridosso dell’oasi naturale gestita dalla Lipu. Oltre una decina di incendi che stanno allarmando la comunità di Pellestrina.
«Per fortuna c’è stato l’accordo tra Vigili del fuoco e nucleo locale di Protezione civile, così da garantire un pronto intervento sul territorio», aggiunge Vianello, «ma chi persevera nell’appiccare questi incendi deve avercela con quest’isola». (s.b.)

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