mercoledì 25 settembre 2013

Pellestrina, raccolta di firme per l’obitorio

La denuncia: è come una discarica, Veritas si giustifica. Interpellanza del consigliere Scarpa Marta

Una raccolta di firme e una interpellanza in Comune sono i primi due effetti del caso che ha riguardato nel fine settimana l’obitorio del cimitero di Pellestrina. Un locale utilizzato pochissimo che però, sabato scorso, i genitori di un bimbo di pochi mesi morto a Padova per una malattia congenita hanno trovato tutt’altro che un ambiente accogliente per la salma del loro piccolo. Pareti scrostate, piastrelle staccate, sporco e un paio di guanto monouso gettati a terra sono stati il contorno della sala che avrebbe dovuto ospitare per qualche giorno il loro bambino. Una vicenda che ha fatto scalpore a Pellestrina, lasciando esterrefatti i residenti, tanto che subito è stato puntato il dito contro Veritas e contro il Comune per la gestione del cimitero dell’isola.
«L’obitorio di Pellestrina viene utilizzano in media solo 3-4 volte l’anno, ma più come sala di esposizione delle salme che per la cella frigorifera», spiegano da Veritas, azienda responsabile della gestione dei cimiteri veneziani. «La cella, tuttavia, è stata sostituita lo scorso anno perché c’erano stati dei problemi, e nei prossimi mesi comunque era prevista una manutenzione dei locali dell’obitorio dell’isola. Il problema che si è verificato sabato, è legato al fatto che nessuno ci aveva informati dell’arrivo della salma del bambino, altrimenti i locali sarebbero stati puliti e messi in ordine come da prassi. Il cimitero di Pellestrina non è custodito, quindi non c’è un guardiano con le chiavi. Per intervenire ci pensiamo noi, una volta avvisati, oppure le chiavi le hanno i gestori delle onoranze funebri. Purtroppo sabato nessuno ci ha detto che sarebbe stata utilizzata la sala dell’obitorio, e chi l’aveva utilizzata l’ultima volta ha lasciato in disordine il 13 settembre scorso».
A Pellestrina un argomento del genere ha fatto scalpore, soprattutto perché ad essere coinvolta è stata una famiglia che aveva appena perso il bambino piccolo, e che non poteva tenere per legge la salma in casa. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, residente proprio sull’isola, che ha scritto subito una interpellanza al sindaco e alla X commissione consiliare. «Chiedo al sindaco che predisponga un intervento urgente di messa a norma e ripristino dell’obitorio del cimitero», scrive il consigliere Scarpa. «Questa situazione di degrado e trascuratezza deve assolutamente cambiare, sia nel caso emerso ora a Pellestrina che in tutto il Comune di Venezia, perché qualsiasi essere ha il diritto di mantenere la propria dignità anche dopo la morte, in strutture dedicate e decorose».
Simone Bianchi

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