La denuncia: è come una discarica, Veritas si giustifica. Interpellanza del consigliere Scarpa Marta
Una raccolta di firme e una interpellanza in Comune sono i primi due
effetti del caso che ha riguardato nel fine settimana l’obitorio del
cimitero di Pellestrina. Un locale utilizzato pochissimo che però,
sabato scorso, i genitori di un bimbo di pochi mesi morto a Padova per
una malattia congenita hanno trovato tutt’altro che un ambiente
accogliente per la salma del loro piccolo. Pareti scrostate, piastrelle
staccate, sporco e un paio di guanto monouso gettati a terra sono stati
il contorno della sala che avrebbe dovuto ospitare per qualche giorno il
loro bambino. Una vicenda che ha fatto scalpore a Pellestrina,
lasciando esterrefatti i residenti, tanto che subito è stato puntato il
dito contro Veritas e contro il Comune per la gestione del cimitero
dell’isola.
«L’obitorio di Pellestrina viene utilizzano in media
solo 3-4 volte l’anno, ma più come sala di esposizione delle salme che
per la cella frigorifera», spiegano da Veritas, azienda responsabile
della gestione dei cimiteri veneziani. «La cella, tuttavia, è stata
sostituita lo scorso anno perché c’erano stati dei problemi, e nei
prossimi mesi comunque era prevista una manutenzione dei locali
dell’obitorio dell’isola. Il problema che si è verificato sabato, è
legato al fatto che nessuno ci aveva informati dell’arrivo della salma
del bambino, altrimenti i locali sarebbero stati puliti e messi in
ordine come da prassi. Il cimitero di Pellestrina non è custodito,
quindi non c’è un guardiano con le chiavi. Per intervenire ci pensiamo
noi, una volta avvisati, oppure le chiavi le hanno i gestori delle
onoranze funebri. Purtroppo sabato nessuno ci ha detto che sarebbe stata
utilizzata la sala dell’obitorio, e chi l’aveva utilizzata l’ultima
volta ha lasciato in disordine il 13 settembre scorso».
A
Pellestrina un argomento del genere ha fatto scalpore, soprattutto
perché ad essere coinvolta è stata una famiglia che aveva appena perso
il bambino piccolo, e che non poteva tenere per legge la salma in casa.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Alessandro Scarpa
Marta, residente proprio sull’isola, che ha scritto subito una
interpellanza al sindaco e alla X commissione consiliare. «Chiedo al
sindaco che predisponga un intervento urgente di messa a norma e
ripristino dell’obitorio del cimitero», scrive il consigliere Scarpa.
«Questa situazione di degrado e trascuratezza deve assolutamente
cambiare, sia nel caso emerso ora a Pellestrina che in tutto il Comune
di Venezia, perché qualsiasi essere ha il diritto di mantenere la
propria dignità anche dopo la morte, in strutture dedicate e decorose».
Simone Bianchi
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