Chioggia. Blitz dei carabinieri all’alba in Corso. Nuovi guai per il gestore del Coco Loco già in carcere
L'elicottero che sorvolava la città, le macchine dei carabinieri che
percorrevano corso del Popolo, i cani antidroga al guinzaglio dei
militari. A chi era già sveglio, all'alba di ieri mattina, è sembrato di
assistere a una caccia all'uomo. E, infatti, si trattava del momento
conclusivo di un'operazione antidroga, Taurilia il nome in codice,
condotta dai carabinieri di Abano Terme tra l'agosto e il dicembre 2012 e
ripresa in questi mesi con la ricerca e l'arresto dei complici della
banda sgominata l'anno scorso, che tentavano di riorganizzarsi. Nella
rete dei militari sono finite dieci persone, tra cui sei chioggiotti e
un pellestrinotto, destinatarie di ordinanze di custodia in carcere
(sette di loro), di arresti domiciliari (uno) e di obbligo di dimora
(due) con l'accusa di spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti in
concorso tra di loro. Alcuni degli arrestati sono, comunque, già in
carcere per effetto di precedenti reati. Agli arresti sono finiti
Pasquale Creuso, 50enne campano, residente a Montegrotto Terme, già in
carcere a Vicenza, ritenuto il capo dell’organizzazione; Luciano Rossin,
70enne padovano pluripregiudicato; Reda Lyoussi, marocchino dell’87;
Alex Tiozzo Celi, 30 anni, già detenuto a Padova; Marco Nordio, 30 anni;
Stefano Marangon, 40 anni; Lorenzo De Meneghetti, 40 anni, già detenuto
a Venezia, perché arrestato per spaccio a Trieste, proprietario del
Cocoloco, uno dei locali più noti di Sottomarina. Ai domiciliari Sonny
Marcon 25enne chioggiotto, cui sono stati sequestrati 6000 euro ritenuti
provento di spaccio. Obbligo di dimora per Daniel Tiozzo Pagio, 30 anni
e Daniel Zennaro, 25 anni di Pellestrina, trovato anche con 25 grammi
di hashish divisi in dosi. L'operazione Taurilia aveva avuto una prima
conclusione con l'arresto, il 21 dicembre 2012, al casello di Padova
est, di Alex Tiozzo Celi e Valeria Naccari (29 anni) trovati in possesso
di cinque chili di hascisc. Secondo le indagini dei carabinieri, i due
erano stati ingaggiati dal Creuso per portare a termine la consegna
della droga che un pregiudicato marocchino, Hadir Jamal, già fermato
nell'ottobre 2012, aveva fatto arrivare dall'Olanda a Bergamo per
spacciarla a Chioggia e Padova. L'arresto dei due chioggiotti e di altre
nove persone aveva disarticolato la banda, ma Creuso non voleva mollare
la piazza e, subito dopo, si era accordato con il siciliano Giuseppe
“Pippo” Azzaro per continuare la sua attività. Gli investigatori, però,
vengono a sapere di un incontro, in Olanda, tra i due suddetti
spacciatori e i chioggiotti Marco Nordio e Stefano Marangon che doveva
servire a importare 30 chili di marijuana del tipo white skunk e
continuano a monitorare gli spostamenti dei vari personaggi e
prestanome, ricostruendo anche il flusso di denaro da Chioggia
all'Olanda. A marzo viene fermato Pippo Azzaro, in Italia per un altro
affare e, da quel momento, l'identificazione della “nuova” banda procede
spedita, fino all'operazione eseguita ieri a Chioggia.
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