giovedì 7 febbraio 2013

Il relitto riemerge dalla spiaggia

Chiesta la rimozione dei pezzi della nave che si arenò nel 1978

 photo image-12_zpsea81361c.jpgA volte ritornano, ma se si tratta dei pezzi di un relitto che riemergono dalla sabbia in spiaggia, la cosa si fa pure preoccupante. È ciò che da qualche giorno accade a Pellestrina, proprio lungo l’arenile alle spalle del centro abitato. Lì nel lontano 1978 si era incagliato un mercantile greco, il Chios Aeinaftios. Adagiato sulla murata di dritta, c’è rimasto per oltre una decade, quasi a voler caratterizzare il degrado di una spiaggia che a quel punto ricordava più fantasmi che estate giocose tra le onde. I lavori del Magistrato alle Acque per il rifacimento e la messa in sicurezza della spiaggia di Pellestrina avevano eliminato questo problema. Almeno in apparenza, perchè se è vero che il relitto era scomparso, rimosso per la precisione, nessuno si sarebbe mai immaginato che l’erosione da record che in questi anni ha contraddistinto l’arenile di questa isola, avrebbe finito con il riproporre una mattina di febbraio i resti della chiglia del mercantile ellenico. Arrugginiti, taglienti, sostanzialmente pericolosi. Tra la sabbia e le onde sono rispuntati in maniera chiara e aggressiva. C’è ben poco da stare tranquilli, perchè finirci sopra non deve essere per nulla piacevole. Ma qui non c’è di mezzo lo Schettino di turno o la nave da crociera di dimensioni tali da fare ombra su Pellestrina, bensì parecchi metri di acciaio senza forma che ora i residenti vorrebbero veder sparire. Immediata ieri è partita una interpellanza al sindaco Orsoni da parte del consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, uno che quel relitto se l’è visto davanti ogni giorno per molti anni, abitando proprio a Pellestrina. «Chiedo che la zona venga messa in sicurezza al più presto», scrive, «e di attivarsi verso gli enti competenti per capire chi ha fatto i lavori di demolizione in questo modo». Simone Bianchi 

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