domenica 12 agosto 2012
Bandiera nera al cemento di Ca’ Roman
di Roberta De Rossi Dopo averne fregiato nel 2011 il commissario
straordinario Spaziante per l’autorizzazione al mega progetto di
darsena a San Nicoletto, quest’anno Legambiente pianta la bandiera dei
pirati a Ca’ Roman, bocciando l’insediamento turistico che vedrà
spuntare 42 villette bifamiliari a ridosso dell’oasi ambientale: questo
“l’omaggio” di Legambiente in occasione della presenza di Goletta
Verde in laguna, occasione per sondare non solo lo stato di salute
del mare lungo i litorali, ma anche quello delle coste, puntando i
riflettori «contro la bramosia del ciclo del cemento». «Questo
intervento, per quanto legittimo dal punto di vista delle
autorizzazioni», commenta Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente
Veneto, «è un ennesimo attentato all’integrità ecologica del
territorio: camuffato da progetto di risanamento e ristrutturazione,
comporterebbe inutili colate di nuovo cemento in un’area dove in
passato sorgeva una colonia estiva gestita dalle suore Canossiane e ora
verte in completo abbandono». Un luogo - si rileva - che ricade
nell’ultima area selvaggia della laguna veneta, l’oasi Lipu di Ca’
Roman, in cui trovano asilo 170 specie di uccelli e alcuni insetti
unici al mondo, tra cui i coleotteri Phaletia bimaculata e Scarites
laevigatus, caratteristici degli ambienti dunali e in via di
estinzione. «Tutte le associazioni ambientaliste si sono
mobilitare», aggiunge ancora Luigi Lazzaro, «e Legambiente è da sempre
contraria a progetti di cementificazione delle coste e non possiamo
che puntare il dito contro quest’ennesima violenza su un territorio
bello quanto fragile. Il progetto è oggetto di vari ricorsi: se
pensato diversamente avrebbe potuto riqualificare la zona. La bandiera
nera non è un accusa: vuol essere un monito alla riflessione di
proprietà e amministrazione, nel considerare le conseguenze di
progetti che non fanno che aggravare le problematiche di consumo di
suolo e cementificazione della costa: diciamo un secco no a questo
progetto come a quello della darsena degli Alberoni». Nei giorni scorsi,
il ministero per l’Ambiente ha indicato per il progetto la
necessità di una Valutazione ambientale strategica. «In questo paese c’è
la falsa convinzione che con il cemento si faccia sviluppo»,
commenta l’assessore all’Ambiente, Gianfranco bettin, «il caso di
Ca’ Roman è diverso: i progettisti hanno cercato un impatto poco
invasivo e il Comune non ha potuto altro che dare prescrizioni,
chiedendo però con forza la Vas, che dipende dalla Regione. La vera
soluzione sarebbe stata ampliare l’oasi Lipu, ma non dipende da
noi. Il rischio peggiore deriverà semmai dalla baracconata
indecente della nuova darsena di San Nicoletto, sulla quale dobbiamo
vigiliare per l’impatto sull’ambiente». Un caso, quello delle 42
villette, oggetto di interrogazioni del Gruppo misto e denunce delle
associazioni ambientaliste, che hanno chiesto alla Provincia la
revoca dell’autorizzazione del piano di recupero. Ieri, Libera e
Legambiente hanno anche assegnato il Premio Ambiente e Legalità
2012: tra i sette premiati, anche luogotenente Fabio Liborio Lagattolla,
comandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di
Venezia.
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