Cosa resta degli storici cantieri: il tentativo di rilancio con Actv e una società immobliare
Intanto il sito della Provincia pubblicizza un centro vacanze che però non esiste

Ma i De Poli non sono "spariti". Qualcuno ha cercato lavoro per conto proprio, altri, continuano ad occuparsi dei beni di famiglia, che risultano essere società staccate dal cantiere. Nel sito ufficiale della Provincia, si publicizza una casa per ferie all'interno del cantiere, con tanto di numero telefonico degli uffici. Quella casa per ferie non esiste, ovvero, apparteneva e appartiene si al cantiere, ma sono 20 camere uso foresteria, situate sopra alla mensa, che venivano utilizzate per gli operai in trasferta.
Esiste invece un ramo dei De Poli immobiliare, la Socove, che ha realizzato in isola una serie di villette. Alcune sono state vendute, quattro vengono affittate per il periodo estivo. Socove ha anche rimesso a nuovo l'ex cantiere Schiavon, negli anni ’90, per farne un progetto di scalo, rimessaggio, rifornimento natanti, partito e bloccato subito per mancanza di tutte le autorizzazioni. I soliti ben informati dichiarano che il loro raggio d'azione, nel campo immobiliare, si estende fino a Padova, con importanti proprietà. E poi c'è l'Arcoin, la società armatoriale della famiglia, che gestiva le commesse delle chimichiere realizzate in cantiere. Oggi questa è una scatola vuota, poichè l'Arcoin non possiede più nulla. La flotta è stata acquistata dalla De Poli Tankers.D.V, società olandese che ha come amministratore delegato Chiara De Poli, figlia di Davino, ex boss del cantiere.
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